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Autore: Rob_Peter    06/01/2014    0 recensioni
[Grand Theft Auto: San Andreas]
1993 - Grove Street - sei mesi dopo gli avvenimenti già conosciuti.
CJ, Carl Johnson, si trova in conflitto con se stesso e i suoi amici e ci farà conoscere un nuovo CJ di cui nessuno avrebbe mai pensato. Questa storia racconta dell'epilogo sconosciuto di una delle storie più famose nel mondo videoludico. Vi riporterà indietro nel tempo a Los Santos, San Fierro, Las Venturas e persino Liberty City.
Scoprirete cosa è successo a Grove Street dopo gli avvenimenti della missione "End Of The Line" del gioco.
(Leggere la trama del videogioco "Grand Theft Auto: San Andreas prima di leggere questa storia. Si tratta di un sequel)
ATTENZIONE: Questa storia potrebbe causare la caduta di un mito dell'infanzia.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Nemico pubblico
 
Carl sentiva di avere bisogno di parlare con qualcuno, ma con chi? Denise? No, non era la persona migliore con cui parlare, Cesar? Lo conosiderava il suo migliore amico ma era in Messico con Kendl, una discussione del genere avrebbe preoccupato Kendl e rovinato la loro luna. Era diretto a San Fierro, l’unica persona con cui poteva parlare di ciò era Wu Zi Mu.
Arrivato a San Fierro andò direttamente da Wu Zi Mu, chiese a tutti i presenti nella stanza di uscire e chiese a Wu Zi Mu di parlare a quattrocchi, o meglio due.
«Ascolta Woozie... Prima di tornare a San Fierro sono successe diverse cose a Los Santos... Innanzitutto mia sorella si è finalmente sposata con Cesar..»
«Beh sono contento per lei, auguri»
«Ma poi ho litigato con Sweet.. Volevo farlo venire qui, ma lui vuole restare a Grove Street fino alla morte e quindi dopo una lunga discussione sono venuto qui da solo. Ero incazzato nero, sono andato da un vecchio fornitore delle OGF per farmi dare delle armi ma lui ha cominciato a farmi le stesse prediche di Sweet e non ha voluto darmi delle armi. A quel punto io non ci ho visto più, ho preso una Desert Eagle e l’ho sparato in testa.»
«COSA?!» gridò Wu Zi Mu alzandosi.
«Poi l’ho nascosto in un cassonetto, ho disegnato il simbolo dei Ballas sul muro e andando via ho ucciso un altro ragazzo che mi aveva visto.»
«CJ, stai scherzando?»
«No, affatto..»
«Ma se volevi confessarti andavi dal prete non da me! Ti credevo un eroe! Tutti ti ci credevano. Non avrei mai pensato di vederti fare una cosa del genere! Io... io penso che dovrò denunciarti.»
«No, non lo farai.»
«Si, CJ, devo.»
Carl allora prese di nuovo la Desert Eagle e sparò Wu Zi Mu al braccio.
«Cosa stai facendo CJ? Cosa ti è successo?»
 «Tu non denuncerai nessuno, vero Woozie?»
Ma entrò un Mountain Cloud Boy e puntò la pistola contro Carl. Ma quest’ultimo si spostò e centrò in pieno l’uomo. Entrarono altri uomini delle triadi ma fecero tutti una brutta fine per mano di Carl. Wu Zi Mu da dietro cercava la sua arma per fermare Carl, ma venne intercettato e ucciso all’istante.
Carl scappò dall’edificio uccidendo tutti i Mountain Cloud Boys che si mettevano sulla sua strada, rubò l’auto di Wu Zi Mu e fuggì per le vie di San Fierro con le lacrime agli occhi.
Rapidamente la notizia della morte di Wu Zi Mu per mano di Carl Johnson si espanse e CJ divenne nemico pubblico in quel di San Fierro.
Carl rubò una carta d’identità ad un ragazzo di colore che gli somigliava in una via di San Fierro e affittò un appartamento dove cercò di dormire ma restò sveglio per tutta la notte. Aveva molto da pensare. Anche a San Fierro era considerato un eroe ma ora la sua reputazione era stata rovinata per sempre. Non avrebbe mai dovuto parlare con Wu Zi Mu, avrebbe dovuto tenersi l’accaduto per sè. E se la notizia dell’uccisione di Wu Zi Mu per mano sua si sarebbe divulgata fino a Los Santos? La sua vita sarebbe finita all’istante.
Questi pensieri lo tennero con gli occhi aperti fino alla mattina seguente in cui qualcuno bussò alla porta.
«Il signor Carl Johnson è lì?» gridò l’uomo dall’altra parte della porta, Carl si sentiva più spaesato che mai. Come avevano potuto mai trovarlo?
«C-chi è?» chiese titubante.
«Polizia.»
Sentendo quelle parole Carl si girò intorno in cerca di una finestra ma quando la trovò notò che c’erano altre auto della polizia di sotto. Era circondato. Carl aprì la porta con la pistola in mano nascosta dietro la schiena.
«Allora era vero, le tecnologie di Zero funzionano. Abbiamo trovato Carl Johnson al terzo piano.»
Zero l’aveva tradito. Carl sparò l’ufficiale e senza pensarci si buttò dalla finestra andando contro tutti. Rubò un auto della polizia e sfrecciò via di lì. Andò dritto al negozio di Zero.
Una volta arrivato entrò e sparò tutti i clienti e dipendenti presenti e appena individuato Zero gli sparò ad una gamba.
«Zero, brutto figlio di puttana, come hai potuto dire alla polizia dov’ero? Ti ricordo che mi sei debitore. Così mi ripaghi»
«C-CJ? C-cosa ti è successo? Non ti riconosco più... Io..»
Carl non diede a Zero neanche il tempo di dire le sue ultime parole perchè lo colpì dritto al cuore. Si sentivano le sirene, la polizia sarebbe arrivata nel posto da un momento all’altro. Carl però non piangeva più. Nei suoi occhi c’era solo odio, niente più lacrime. Si sentiva tradito, tutti i suoi amici gli avevano voltato le spalle. Nella sua vita aveva fatto diversi errori, pochi ma gravi, ma secondo lui ciò non bastava per essere trattato come un nemico pubblico da tutti, dagli sconosciuti ai più cari. In quel momento Carl avrebbe potuto uccidere chiunque si fosse trovato davanti a lui.
Ma doveva scappare. Non poteva restare a San Fierro, ormai l’eroe non esisteva più, tutti lo odiavano e lo volevano morto. Era l’unico momento nella storia in cui un uomo doveva scappare da San Fierro.
C’era solo un posto in cui Carl poteva andare, un posto in cui aveva potuto vivere in pace per 5 anni in passato, Liberty City.
Era la sua fuga verso la libertà.
Salì nuovamente sull’auto rubata e sfrecciò verso l’areoporto, la polizia gli stava alle calcagne. Andava a più di cento all’ora sulla corsia opposta seminando così gli inseguitori.
Arrivato davanti all’areoporto notò che c’erano anche degli elicotteri della polizia dietro di lui. Prese il lanciarazzi che si era portato dietro e sparò fino alla fine delle munizioni. Della polizia non restava neanche il ricordo.
Era ora di lasciare San Fierro.
La licenza di pilota non gli serviva più, neanche l’areoporto di San Fierro lo riconosceva più. Rubò un aereo nell’hangar più vicino e volò dritto verso la costa orientale.
Purtroppo la polizia lo individuò e subito incontabili elicotteri Hunter lo inseguirono. Per fortuna sua Carl aveva preso un aereo armato e quindi riuscì a difendersi discretamente ma un Hunter lo colpì facendolo precipitare.
Carl trovò un paracadute e riuscì a salvarsi atterrando sano e salvo vicino ad un abitazione. Riconosceva il posto, ce l’aveva fatta, era a Liberty City.
«Non può essere sopravvissuto all’esplosione. Carl Johnson è morto. Ripeto, Carl Johnson è morto.»
  
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