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Autore: fleacartasi    20/11/2004    3 recensioni
Severus Piton e Narcissa Black: diversi, eppure uguali. Una one shot che ha inizio dalle riflessioni di Severus davanti al fuoco...
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono solo questa sera. Solo, come tante altre volte. Questa sera, come tante altre sere. Posso scorgere a malapena il profilo del campo di zucche, dalla finestra del mio ufficio. Ormai la notte è scesa, ed ha avvolto Hogwarts nelle sue braccia di velluto e gelo lunare. Sta nevicando…tutto sembra avvolto da un soffice strato d'ovatta. Non mi è mai piaciuta la neve….non mi piaceva nemmeno quando ero uno studente, in questa stessa scuola….mi sembra che sia trascorso tanto tempo…e contemporaneamente sento che solo un istante è scivolato via dalle mie dita, come acqua fresca…
Un ricordo affiora fra i tanti che affollano la mia mente in questa sera d'inverno….afferro la bacchetta, e un filo argenteo brilla per un istante a mezz'aria, prima di riversarsi nel Pensatoio….un'immagine vortica e pian piano si definisce davanti ai miei occhi induriti dalla luce della candela…il viso di un ragazzo sembra ricambiare il mio sguardo.

Un ragazzo, che cammina lungo la sponda del lago…una sciarpa verde e argento lo avvolge, un lungo mantello nero sfiora il terreno, le pieghe della stoffa che quasi ondeggiano nel vento…
I suoi passi si susseguono, lenti, le sue orme rimangono impresse nella neve, e formano uno strano ricamo…i suoi occhi riflettono il ghiaccio che si è formato sulla superficie del lago…due occhi impassibili, ma che lasciano appena affiorare un'ombra di tristezza…non sembra avere quindici o sedici anni, quel ragazzo Serpeverde…è cresciuto troppo in fretta…..troppo in fretta si è reso conto di quanto possono essere crudeli gli altri esseri umani…troppo in fretta si è reso conto che la vita non è facile come raccontano le fiabe…una manciata di neve lo colpisce alla nuca, i capelli neri improvvisamente s'istoriano di bianco, come pennellate candide su una tela scura…alcune risate crudeli riecheggiano alle sue spalle…
Non ha amici, quel ragazzo Serpeverde…cerca di ignorare quegli studenti che si fanno beffe di lui, ma un lampo di collera attraversa le sue iridi…scrolla leggermente il capo, e la neve cade, soffice, sul terreno gelato…si avvolge ancora di più nella sciarpa, un soffio di vento freddo trapassa la spessa stoffa del suo mantello…prende violentemente a calci quella massa nivea che odia, il ragazzo Serpeverde…perché tutti si possono svagare, quando nevica? Perché tutti improvvisano battaglie con le palle di neve o pattinano sulla superficie ghiacciata del lago mentre lui deve rimanere in disparte? Perché tutti ridono, mentre lui può parlare solo con i suoi pensieri?
Vorrebbe urlare, vorrebbe che tutti si girassero per guardarlo…vorrebbe solamente un po' di attenzione, vorrebbe che qualcuno si accorgesse di lui…vorrebbe un amico…un amico, che non lo giudicasse…un amico, che lo facesse semplicemente divertire…un amico, che gli permettesse di capire cosa si prova quando si è felici…non è mai stato felice, quel ragazzo Serpeverde…non è mai stato felice ad Hogwarts, ma nemmeno a casa sua…chissà come stava la sua mamma…la sua mamma, che aveva sposato quell'uomo così crudele, che non era mai stato capace di farla sorridere…quell'uomo, che era sparito da tanto tempo…non si ricordava bene suo padre, quel ragazzo Serpeverde…e non voleva ricordarlo…non voleva sapere dove fosse, o se fosse ancora vivo…voleva solo dimenticare quella figura, già così sfocata nei suoi pochi ricordi d'infanzia…
Si sentiva solo, quel ragazzo Serpeverde…così solo che poteva quasi sentire l'eco prodotta dai suoi disperati silenzi e poteva quasi vedere il fiume nato dalle lacrime che non avevano mai solcato le sue guance pallide. Era solo, un bersaglio che tutti potevano colpire a piacimento, che tutti potevano ferire quando desideravano…

…Nessuno voleva bene a quel ragazzo Serpeverde…

Il viso del ragazzo svanisce nella luce perlacea del Pensatoio…rimango immobile, per qualche istante…penso. Penso, e istintivamente la bacchetta sottrae un altro pensiero alla mia mente stanca…un altro viso compare nel bacile di pietra che tante volte è stato il mio confidente inanimato…un viso delicato, che quasi sembra fatto di porcellana…

Una ragazza, che cammina lungo la sponda del lago…una sciarpa verde e argento la avvolge, un lungo mantello nero sfiora il terreno, le pieghe della stoffa che quasi ondeggiano nel vento…
I suoi passi si susseguono, lenti, le sue orme rimangono impresse nella neve, e formano uno strano ricamo…i suoi occhi riflettono il ghiaccio che si è formato sulla superficie del lago…due occhi cerulei, che sembrano così fieri e superbi, ma che lanciano un segnale d'aiuto, che nessuno riesce a cogliere…è ricca, quella ragazza Serpeverde, possiede una rara bellezza, è intelligente…eppure si sente così triste. Ha paura di essere ferita, e si nasconde dietro una maschera di distaccata altezzosità…vuole che qualcuno venga a salvarla, vuole che qualcuno la tragga in salvo dall'abisso dove sprofonda ogni giorno di più…ma nessuno le tende la mano.
Non ha veri amici, quella ragazza Serpeverde. Molte persone le stanno intorno, ma lei sa che non la apprezzano veramente, lei sa che non la conoscono davvero…a volte vorrebbe essere una semplice ragazza babbana…a volte vorrebbe avere dei genitori che non conoscono il mondo della magia, e non vorrebbe essere una strega…invece appartiene a una delle ultime nobili famiglie di purosangue…i suoi genitori sono ossessionati dalla purezza. Sa che dovrà sposare un purosangue di una famiglia nobile…sa di essere quasi obbligata a disprezzare chiunque abbia sangue non magico nelle vene…sapeva già da tanto che sarebbe entrata a Serpeverde…cosa avrebbero detto i suoi genitori se non fosse entrata a far parte di quella Casa che aveva ospitato tanti maghi sostenitori delle arti oscure?
Odia la neve, quella ragazza Serpeverde…perché tutti si possono svagare quando nevica? Perché tutti improvvisano battaglie con le palle di neve o pattinano sulla superficie ghiacciata del lago mentre lei si sente così sola? Perché tutti ridono, mentre lei non può parlare con nessuno senza sentirsi giudicata?
Non è mai stata veramente felice, quella ragazza Serpeverde…non è mai stata veramente felice ad Hogwarts, ma nemmeno a casa sua…invidiava il rapporto speciale che c'era fra le sue altre due sorelle…anche loro avevano trascorso momenti difficili, ma si erano sostenute a vicenda…invece nessuno aveva mai sostenuto lei…nessuno le aveva mai chiesto aiuto…
Si sentiva sola, quella ragazza Serpeverde…così sola che poteva quasi sentire l'eco prodotta dai suoi disperati silenzi e poteva quasi vedere il fiume nato dalle lacrime che non avevano mai solcato le sue guance pallide. Era sola, un'ombra sfumata che tutti vedevano ma che era impalpabile…

…Nessuno voleva veramente bene a quella ragazza Serpeverde…

So che cosa succederà ora…un altro ricordo si fermerà su questa superficie lattescente…il ricordo più bello che possiedo…il ricordo che mi dà forza nei momenti bui…il ricordo che occupa i miei sogni…

Continua a camminare, il ragazzo Serpeverde…continua a camminare, l'ira che brucia ancora appena sotto la sua pelle bianca…cammina, ma vorrebbe fermarsi per sempre…vorrebbe scomparire da quel mondo che si era rivelato così ingrato con lui…cammina, finchè non vede una figura solitaria…solitaria, proprio come lui…
Una ragazza era seduta sulla riva del lago, apparentemente senza curarsi del gelo che le faceva arrossare il naso e le guance…i lunghi capelli biondi, che le coprivano il viso…
Il ragazzo sapeva che stava piangendo…non sapeva perché, ma ne era certo…e senza quasi accorgersene, si sedette vicino a lei. Lei, che si girò e lo fissò, con i suoi occhi simili a due schegge di zaffiro…lei, che non gli aveva mai parlato, ma che gli sorrise…lei, che non parlò, ma che gli prese semplicemente la mano…

Quel ragazzo Serpeverde, Severus Piton, che in quel momento aveva trovato un'amica…Quella ragazza Serpeverde, Narcissa Black, che in quel momento aveva trovato qualcuno che le aveva teso la mano…
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"Anche tu odiavi la neve, vero Narcissa?"
  
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