07/01/2014
5 recensioniera un giorno come gli altri, la stessa identica storia. Mi alzai controvoglia
dal letto preparandomi mentalmente ad una lunghissima giornata di compiti
e nient'altro, come sempre del resto. Sono la secchiona della scuola,
almeno č cosģ come mi chiamano gli altri, "la secchiona" ormai avevo
questo titolo dalla seconda media, odiavo esserlo, i ragazzi mi usavano
solo per questo, per i compiti. Ma quest'anno sarą diverso, non saró pił la
secchiona di nessuno. Gią, non ero la solita ragazza magra con i capelli
biondi e gli occhi azzurri che tutti invidiavano, no, ero tutto il contrario un
po' cicciottella, i capelli lunghi castani e gli occhi verdi, forse gli occhi erano
l'unica cose che mi piaceva di me. Andai nel mio armadio ancora assonnata
e presi le prime cose che mi capitarono, delle converse bianche, un leggings
e un maglione lungo e mi andai a lavare. Una volta pronta scesi gił dove mi
aspettava mia madre gią pronta. Feci colazione con lei tenendo lo sguardo
basso, volevo evitare le solite domande, sei emozionata per il tuo primo
giorno di scuola? e i compagni? "Sei emozionata ashley?" come non detto,
doveva essere sempre iperprotettiva con me, fino a farmi mancare il fiato,
per colpa dei miei genitori avevo perso tantissime feste per paura che mi
poteva accadere qualcosa, ma quest'anno sarebbe cambiato. "No mamma,
perchč dovrei? č un anno come tutti gli altri." detto questo mi alzai senza
finire la colazione, presi lo zaino e urlai un 'ciao mamma' che sicuramente
non avrą sentito e salģ in macchina con mio padre. Per fortuna per tutto il
traggitto non mi rivolse parola, non avevo un bel rapporto con mio padre,
del resto memmeno mia madre. Erano separati ma convivevano perchč
dicevano che potevo subire un trauma emotivo o cose del genere, ma
preferivo se si fossero divisi perchč non c'era un minuto dove non litigavano
e il mio unico rimedio era la musica per non ascoltarli. Scesi dalla macchina
e salutai mio padre con un movimento quasi invisibile della mano, mi preparai
mentalmente ai miei nuovi compagni dato che la maggior parte di quelli vecchi
era stata bocciata. Stavo per aprire il mio armadietto quando una grossa mano
mi sbattč contro di esso facendomi sussultare. "Tu sei la secchiona no? bene
dammi il compito di scienze o io.." non lo feci finire che lo interruppi "no, non
dal letto preparandomi mentalmente ad una lunghissima giornata di compiti
e nient'altro, come sempre del resto. Sono la secchiona della scuola,
almeno č cosģ come mi chiamano gli altri, "la secchiona" ormai avevo
questo titolo dalla seconda media, odiavo esserlo, i ragazzi mi usavano
solo per questo, per i compiti. Ma quest'anno sarą diverso, non saró pił la
secchiona di nessuno. Gią, non ero la solita ragazza magra con i capelli
biondi e gli occhi azzurri che tutti invidiavano, no, ero tutto il contrario un
po' cicciottella, i capelli lunghi castani e gli occhi verdi, forse gli occhi erano
l'unica cose che mi piaceva di me. Andai nel mio armadio ancora assonnata
e presi le prime cose che mi capitarono, delle converse bianche, un leggings
e un maglione lungo e mi andai a lavare. Una volta pronta scesi gił dove mi
aspettava mia madre gią pronta. Feci colazione con lei tenendo lo sguardo
basso, volevo evitare le solite domande, sei emozionata per il tuo primo
giorno di scuola? e i compagni? "Sei emozionata ashley?" come non detto,
doveva essere sempre iperprotettiva con me, fino a farmi mancare il fiato,
per colpa dei miei genitori avevo perso tantissime feste per paura che mi
poteva accadere qualcosa, ma quest'anno sarebbe cambiato. "No mamma,
perchč dovrei? č un anno come tutti gli altri." detto questo mi alzai senza
finire la colazione, presi lo zaino e urlai un 'ciao mamma' che sicuramente
non avrą sentito e salģ in macchina con mio padre. Per fortuna per tutto il
traggitto non mi rivolse parola, non avevo un bel rapporto con mio padre,
del resto memmeno mia madre. Erano separati ma convivevano perchč
dicevano che potevo subire un trauma emotivo o cose del genere, ma
preferivo se si fossero divisi perchč non c'era un minuto dove non litigavano
e il mio unico rimedio era la musica per non ascoltarli. Scesi dalla macchina
e salutai mio padre con un movimento quasi invisibile della mano, mi preparai
mentalmente ai miei nuovi compagni dato che la maggior parte di quelli vecchi
era stata bocciata. Stavo per aprire il mio armadietto quando una grossa mano
mi sbattč contro di esso facendomi sussultare. "Tu sei la secchiona no? bene
dammi il compito di scienze o io.." non lo feci finire che lo interruppi "no, non
sono la secchiona e tanto meno ti daró il mio compito quindi lasciami andare
coglione" mi maledissi mentalmente per quella risposta, era la fine.
coglione" mi maledissi mentalmente per quella risposta, era la fine.
spazio autrice
holaa ragazze questa č la mia prima fanfiction spero vi piaccia