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Autore: MmeBovary    07/01/2014    6 recensioni
Scavava dentro quegli occhi come un folle che conficchi le unghie nel terreno e lo strappi via a manciate piene per scavarsi la propria tomba.
Tutto era oscurità in quell’animo, eppure a Hermione sembrava di non aver mai visto niente più chiaramente.
I demoni del ragazzo sconfitto si nascondevano in quelle pozze profonde e luttuose e la stavano attirando come la candela attira l’ingenua falena.

L'anno dopo la fine della guerra. I ragazzi sono tornati tra i banchi, ma per alcuni la vita com'era ormai non basta. Alcuni si portano dietro demoni che gli faranno fare l'inaspettato, che uniranno, magari per un attimo, chi sembrava venire da mondi opposti.
Una storia scritta tutta d'un fiato, nata dall'aver ascoltato la canzone Demons degli Imagine Dragons un po' troppe volte.
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Demoni e Mani Bianche
 


Guardando quelle dita diafane che pendevano svogliatamente oltre il bordo del banco, Hermione non riusciva a scacciare dalla mente un’immagine che il lutto e la tragedia avevano marcato a fuoco nella sua giovane memoria.
La mano di Fred, fredda, senza sangue, morbidamente abbandonata alla morte.
Draco tamburellò i polpastrelli contro il legno, riscuotendo la ragazza dal torpore pieno di brividi in cui quella sovrapposizione d’immagini l’aveva spedita.
La vita, seppure piena di noia, scorreva in quelle vene e animava quelle falangi dalla pelle eburnea.
“Hermione?”
Lei si voltò verso Ron, distogliendo lo sguardo dalle mani di Draco, che per gli ultimi venti minuti l’avevano interessata più della lezione di Incantesimi.
“Sì?”
“Stai sudando?”
La ragazza si passò rapidamente una mano dietro al collo e si rese conto che una miriade di gocce di sudore freddo aveva fatto conca tra le sue scapole.
“Fa caldo.”
Ma i brividi che la scuotevano tradivano la sua menzogna.
Ron le passò un braccio attorno alle spalle mentre il suo sorriso sembrava dirle “So che è una bugia, ma fingerò di crederci.”
 
 
When the days are cold
And the cards all fold
And the saints we see
Are all made of gold
When your dreams all fail
And the ones we hail
Are the worst of all
And the blood's run stale

 
 
Draco tamburellò ancora le dita, poi rovesciò il palmo verso l’alto e distese l’avambraccio lungo il banco; Hermione non poté impedirsi in alcun modo di tornare a guardarle.
Pelle lattea, unghie quasi bluastre, vene sottili e azzurrine sui polsi.
Ma non aveva sangue quel ragazzo?
Nell’ultimo anno, dalla sconfitta di Voldemort al ritorno alla vita regolare, il mondo sembrava aver ripreso colore, mentre Draco sembrava averlo ceduto tutto. C’era da chiedersi se non stesse per svanire definitivamente, implodere, trasformarsi nel fantasma di se stesso.
I suoi colori erano freddi come quella giornata, come i suoi sogni spezzati, come le aspirazioni cui aveva rinunciato.
Il sangue lo aveva eccome, ma stava marcendo dentro le sue vene come tutti i vaneggiamenti di gloria su cui si era sempre basato per costruire la sua vita, fino al giorno in cui il castello di carte era caduto e Draco, re di quella reggia inutile, era rimasto con un pugno di niente.
Il suo pugno ricordava a Hermione quello di un morto per più ragioni del semplice colorito.
 

I want to hide the truth
I want to shelter you
But with the beast inside
There's nowhere we can hide
No matter what we breed
We still are made of greed
This is my kingdom come
This is my kingdom come
 


Senza pensarci, Hermione passò dal guardare le dita allo sfiorare con lo sguardo l’avambraccio, il collo, il viso, gli occhi di Draco. Attratta dalla solita curiosità febbrile che da sempre era la sua miglior alleata e la sua peggiore consigliera, cercò qualcosa, non sapeva cosa, cui aggrapparsi mentre si perdeva nella mestizia di quei colori spenti.
Si nascondeva una verità sconosciuta dietro gli occhi di quel ragazzo che aveva perso tutto, una verità dalla quale Draco sembrava voler proteggere il mondo. Ma quando si ha una tale bestia dentro, non c’è modo di proteggere anche se stessi.
Lui non poteva scappare, non poteva nascondersi.
I suoi demoni lo stavano divorando dalle viscere.
 

When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide
Don't get too close
It's dark inside
It's where my demons hide
It's where my demons hide

 

Hermione sentì una goccia di sudore freddo scorrerle lungo la spina dorsale. Cercare di leggere l’animo di Malfoy era un’impresa spossante. Si sentiva debole e ringraziava Merlino per la sedia su cui era abbandonata, dato lo stato delle sue ginocchia, solide come gelatine.
Sentiva un calore tremendo e un freddo senza pace.
Scavava dentro quegli occhi come un folle che conficchi le unghie nel terreno e lo strappi via a manciate piene per scavarsi la propria tomba.
Tutto era oscurità in quell’animo, eppure a Hermione sembrava di non aver mai visto niente più chiaramente.
I demoni del ragazzo sconfitto si nascondevano in quelle pozze profonde e luttuose e la stavano attirando come la candela attira l’ingenua falena.
 
 
When the curtains fall
It’s the last of all
When the lights fade out
All the sinners crawl
So they dug your grave
And the masquerade
Will come calling out
At the mess you made


 
“Fine della lezione! Ricordatevi di esercitarvi con gli incantesimi a pagina 457 e a domani!”
Hermione si tolse il braccio di Ron da sopra le spalle, come fosse niente più che una sciarpa ingombrante.
Lui si sporse per darle un bacio, ma lei si era già alzata, pronta a correre via, dietro a qualcosa che sentiva di vedere solo lei, dietro a qualcuno che forse interessava solo a lei, ma che in quel momento aveva irresistibilmente attratto la sua curiosità.
“Ci vediamo dopo?”
“Ci vediamo dopo.”
Gli rispose in automatico, persa più a riflettere sul verbo vedere che non su quello che diceva al suo ragazzo. Ci vediamo dopo. Vediamo.
Ma lui la vedeva forse veramente? La guardava, spesso, beato e riconoscente di averla al suo fianco, ma Hermione non era sicuro che la vedesse.
Ci vediamo dopo. O, forse, non ci siamo mai visti.
Libera come un’attrice quando il sipario cala e la recita può finire, Hermione seguì Draco verso i sotterranei, dove le luci erano più fredde e rare e gli oscuri demoni dentro gli occhi dei ragazzi perduti sembravano prendere più vita.
Come una peccatrice, Hermione strisciò nell’ombra, timorosa del giudizio di chi l’avesse vista. Ma non c’era nessuno a vederla, nessuno tranne Draco.
E allora lei, allungò la mano e gli sfiorò la schiena, congelando il passo distratto che stava calcando, immobilizzandolo sul posto.
Draco si voltò e guardò la mano che lo aveva sfiorato come se fosse un serpente strisciato fuori dal buco per sferrargli un morso fatale.
Hermione si sentì morire quando lo sguardo del ragazzo perduto si incatenò al suo perché seppe in quel momento che i loro occhi nascondevano gli stessi demoni.
Avere paura. Paura di morire. Sentirsi persi, persi da morire. Volere morire. Perdersi nella morte e nella paura di trovarla.
Un delirio di pensieri le sferzò la mente. Neanche lei sapeva cosa stesse facendo mentre iniziava a piangere, mentre lasciava che Draco, senza una parola, la stringesse al petto; ma sapeva che il sipario era calato davvero solo in quel momento, che le luci che l’avevano guidata nella sua vita si stavano spengendo e che era persa in mezzo al casino che aveva combinato.
E che era persa tra le braccia di un demone.
 

Don't want to let you down
But I am hell bound
Though this is all for you
Don't want to hide the truth
No matter what we breed
We still are made of greed
This is my kingdom come
This is my kingdom come
 
When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide
Don't get too close
It's dark inside
It's where my demons hide
It's where my demons hide

 

Non voleva lasciarlo, non voleva lasciarlo andare.
Il dolore che Hermione covava dentro era tutto per lui in quel momento e lui sembrava vederlo e sembrava disposto a prenderselo, a stiparlo insieme a quei demoni che già lo divoravano da dietro gli occhi grigi.
Avidi entrambi di dolore e di compatimento, i ragazzi si strinsero senza ragione, lasciando liberi i loro demoni, le loro fobie, i loro desideri reconditi.
Non aveva senso quello che stavano facendo, oppure era l’unica cosa che avesse un briciolo di senso.
Hermione si chiese a cosa potesse somigliare la follia.
Forse a un abbraccio dato a qualcuno che hai odiato tanto profondamente da non doverti preoccupare di chiederti se ora egli sia il pericolo o la salvezza, o chi tra due sia destinato all’inferno e chi stia scegliendo di andarci.
Forse a un contatto agognato solo perché impossibile. Forse al desiderio di provare l’impossibile perché nel mondo del reale la verità era dolorosa e faceva venire voglia di nascondersi.
La follia di quell’abbraccio era oscura, ma controllabile.
Fu quando lasciò che Draco la baciasse, che Hermione capì di essersi, forse avvicinata un po’ troppo al baratro. Non avrebbe dovuto avventurarsi troppo, era buio là in fondo.
Ma ormai era tardi.
Gli passò le braccia dietro al collo, si strinse a lui, lo baciò ancora.
Voleva assaporare tutti i suoi demoni.
 
 
They say it's what you make
I say it's up to fate
It's woven in my soul
I need to let you go
Your eyes, they shine so bright
I want to save their light
I can't escape this now
Unless you show me how


 
Dicono che le cose che fai siano scelte tue.
Hermione lo aveva sempre sostenuto, ma in quel momento non ci credeva più. Credeva che forse perdersi in quei demoni fosse destino, che nel suo animo fosse già intessuto quel fato funesto, il doversi perdere tra quelle braccia.
Draco invece aveva sempre pensato che fosse qualcosa di più grande a determinare chi siamo, che il suo futuro fosse intrinseco nel suo sangue, che niente gli avrebbe strappato i suoi diritti, ma in quel momento non ci credeva più.
Aveva visto il suo mondo crollare di recente e negli ultimi cinque minuti la follia e la voglia di fare l’inaspettato avevano avuto il sopravvento assoluto.
Sapeva che doveva lasciare andare quel corpo caldo e fremente che stringeva a sé. Gli occhi di Hermione brillavano di una luce così forte…
Voleva salvare quella luce, ma la vedeva spengersi nelle proprie tenebre e non sapeva come scappare, non se lei non glielo avesse mostrato. Peccato che lei sembrasse ormai la più persa dei due.
Forse fu codardo allora, ma non scappò. Si lasciò catturare da quella tela, sopraffare dai propri demoni.
Capitolarono entrambi, i ragazzi, senza parlare, senza smettere di piangere, senza smettere di stringersi.
Draco infilò le mani bianche oltre l’orlo della gonna di Hermione e le graffiò le cosce mentre le tirava via sia i collant che le mutandine.
Lei non fu più cortese nel far saltare via i bottoni che chiudevano i suoi pantaloni, distratta com’era dal pensiero di quelle dita cadaveriche, di quanto le volesse su di sé, con tutto il loro carico di morte e distruzione.
Draco la spinse contro il muro, le afferrò un ginocchio e lo spinse indietro verso l’alto, lasciandola vulnerabile, esposta, alla mercé dei suoi occhi e del suo corpo.
Hermione sapeva ora cosa volesse dire perdersi e avere qualcuno che ti veda veramente mentre ti lasci andare, avere qualcuno i cui demoni siano peggiori dei tuoi. Allacciò con forza le braccia dietro il collo di Draco e lo tirò a sé finché fu dentro di lei.
Sprofondati in un abisso oscuro, i ragazzi continuarono a perdersi l’uno nell’altro, cercando con gli occhi e con le mani appigli per uscirne, appigli che in realtà non volevano trovare.
Fu un amplesso breve e violento, una tempesta che portò una ventata di oscurità e poi sparì, velocemente come era arrivata.
Entrambi, dopo, ripresero i propri vestiti e si incamminarono in direzioni opposte.
Si separarono senza parlare, senza guardarsi negli occhi, per paura di vedere ora dietro le iridi dell’altro anche i propri demoni nutrirsi dell’altrui dolore.
 
 
When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide
 
Don't get too close
It's dark inside
It's where my demons hide
It's where my demons hide

 
  
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