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Autore: Silvi_MeiTerumi    07/01/2014    1 recensioni
A volte siamo proprio noi stessi che cerchiamo i guai. E Spencer Benson lo sa bene, sa che lui è un guaio. Sa che lui sarà la sua rovina, ma sa anche che solo lei può salvarlo da ciò che è diventato.
Genere: Romantico, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DNA
 

 

Hello!

L’indomani mattina Spencer non aveva sentito la sveglia, quando mezz’ora prima, aveva sentito il fastidioso trillare, con la mano aveva spento l’aggeggio e come se niente fosse si era rigirata nel letto e aveva ripreso sonno. O almeno, pensava di non andare a scuola quel girono, ma Erik, con una cuscinata la svegliò e “Mamma ha detto di alzarti, entri la seconda ora”.
Annoiata si alzò e dopo aver indossati dei leggins e una maglietta colorata passò per la cucina per salutare.
E ora, eccola qui, per le strade che la conducono alla Winston, con delle cuffiette nelle orecchie e il cellulare tra le mani.
Sorpassò il cancello, ma mentre attraversava il cortile si ritrovò di fronte a una scena che non avrebbe voluto vedere.
Michael Clifford e la sua ‘banda’ intenti a parlare con un ragazzo alquanto spaventato, che agitava le mani in segno di scuse e ogni tanto si guardava in giro, sembrava cercare qualcuno che lo aiutasse.
Le mani di Spencer cominciarono a tremare, non poteva di certo passare senza far finta di niente, ma nemmeno intervenire, se quelli avevano intenzione di picchiare il malcapitato, non avrebbero esitato a metterla al muro pure lei.
Ma capì di essere stata vista quando due occhi color caramello incontrarono i suoi. Le mancò il fiato e pensò bene di continuare per la sua strada, e ignorare quel gruppetto.
Guardò per un istante il ragazzo inginocchiato, con le lacrime agli occhi che la guardava supplichevole. Prese coraggio Spencer, serrò i pugni e si girò verso il gruppo. Cercò di sembrare più coraggiosa di quanto non fosse.
“Che cosa state facendo?” chiese cercando di nascondere il tremore nella sua voce.
Tese la mano verso il malcapitato, che l’afferrò come se lei fosse la sua unica salvezza.
“Le ragazzine non dovrebbero essere in classe?” la sfidò uno dei ragazzi con sorriso malizioso, pareva di origini asiatiche, e i suoi occhi profondi la fecero indietreggiare.
Non rispose e preso per il braccio il ragazzo al suo fianco entrò nell’atrio della scuola, girando le spalle alla risata agghiacciante di Clifford.
 
La mattinata non andò meglio, per essere entrata la seconda ora, il suo secondo giorno, la professoressa Marin prese un “leggero provvedimento”, come lo aveva definito lei.
La simpatica donna l’aveva obbligata a restare a scuola per un’ora di recupero.
“E’ proprio una stronza” dichiarò Shay, prendendo un morso della sua mela.
“Già. .” rispose solo, era sovrappensiero, doveva raccontare all’amica l’incontro ravvicinato con quei tipi?
“Shay, io devo raccontarti cosa è accaduto questa mattina, è importante” e un “Dimmi” veloce l’incitò a sputare il rospo.
Inutile dire che a fine pranzo Shay aveva gli occhi sbarrati, non riusciva a trovare parole per esprimere il suo parere.
“Tu, oddio, è pericoloso, ora saranno arrabbiati e” “Non è successo niente, dai, ho fatto la cosa giusta” cercò di calmarla Spencer sedendosi al banco e cercando la matita nell’astuccio.
“Ora tu sei nei guai, e non dovevi intrometterti” le sbraitò contro Shay.
Il mormorio degli studenti cessò quando qualcuno fece il suo ingresso, uno dei ragazzi della mattina, e il sangue di Spencer si gelò, come se tutto d’un tratto fosse stata immersa sotto l’acqua ghiacciata.
“Cosa guarda?” domandò Shay cercando di scorgere la direzione del ragazzo.
“Noi” deglutì Spencer incontrando gli stessi occhi di stamattina “E’ uno dei suoi amici”.
“Ashton non può farti niente, se sei qui in classe” concluse la bionda lanciando un ultimo sguardo al ragazzo intento a fissarle.
 
“Sei sicura che non vuoi compagnia?” domandò Shay, e un flebile “me la caverò, tranquilla” le fece salutare.
Con un sospiro abbassò la maniglia che l’avrebbe condotta a una noiosissima lezione con quell’odiosa professoressa.
“Oh, puoi sederti in quel banco” le sorrise, ma un sorriso tirato, a causa sua era rinchiusa qua, in una stanza grigia, con le sbarre alle finestre e dei ragazzi alquanto strani fissarla.
Non era l’unica a recuperare letteratura, allora.
Poggiò il libro sul banco e cercò di pensare ad altro, l’ora non sarebbe durata in eterno.
“Michael, ben arrivato” ma quelle parole non le fecero alzare lo sguardo, non si era accorta di niente, se non lo strusciare della sedia vicino alla sua.
“Ciao” bastò quel saluto per farle mancare il respiro, alzò gli occhi e quando si ritrovò davanti quel ragazzo dagli occhi chiari e i capelli neri, pregò con tutta se stessa che fosse un sogno.
“Bene ragazzi, io devo uscire un attimo, causa personale, fate amicizia su” se questa non era sfortuna, Spencer non sapeva cosa fare, voleva solo uscire da quell’aula.
“Abbiamo iniziato con il piede sbagliato, e niente, sono Michael Gordon Clifford, ma puoi chiamarmi Michael” ignorarlo o cercare di farselo amico?
“Spencer Benson” riuscì a dire senza guardarlo.
Il silenzio avvolse quella stanza, in cui nessuno osava fiatare, per paura di cosa?
Guardò nei banchi dietro e si sentì a disagio, gli sguardi cattivi dei ragazzi la facevano sentire piccola e non migliorò di certo il suo stato d’animo quando si trovò gli occhi chiari di Michael fissarla. Gli sorrise appena, e si voltò di nuovo.
“Non farci caso, guardano tutti male, quelli” sentì dire e riportò la sua attenzione sul libro.
Finalmente la Marin tornò e cominciò a spiegare, e ogni secondo puntava lo sguardo su Michael, sorrideva appena e poggiava sempre la mano sulla sua spalla quando avanzava per farsi sentire meglio dagli alunni dietro.
Comportamento strano, o insolito, da quando i professori prendono così confidenza con gli alunni?
Cerano troppe domande al quale Spencer non trovava risposta.
Michael le sembrava un tipo apposto, tranquillo, non le aveva fatto niente, e all’uscita l’aveva semplicemente salutata.
 
Eccomi di nuovo qui con il secondo capitolo :)
Che dire, sono felicissima che qualcuno abbia recensito e che la storia venga seguita.
Cercherò di essere più puntuale, ma non prometto niente, la scuola è iniziata e ho mille altri impegni D:
Comunque che ne pensate? Michael non sembra un tipo cattivo, ma più avanti si scoprirà il perché tanto terrore quando c’è lui.
E la professoressa Marin? Mi sta antipatica u.u
Che dire, grazie a Mashton, Anto Malik, Best Fans Ever e sarah_sarah che hanno recensito <3
Grazie a chi segue la storia, Best Fans Ever e sarah_sarah <3
E grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti, Grauen , lol3 , Mashton <3
Grazie a tutti <3

  
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