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Autore: Cinziart_96    07/01/2014    3 recensioni
Fa terribilmente freddo, tira un vento gelido, si sono quasi persi per la foresta, il principe Artù si è lasciato sfuggire un cervo magnifico e per coronare il tutto piove.
Può andare peggio?
Sì. Non dimentichiamoci che Merlino si è preso una bella influenza.
Enjoy!
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Gaius, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Capitolo 06: Un messaggio per Gaius

Camelot era in completo subbuglio. Il principe non era ancora tornato al castello e tutti erano più o meno preoccupati.
-Sono sicuro, Sire, che non gli sia successo nulla. Magari ha solo avuto un contrattempo.-
Gaius osservava il re passeggiare nervosamente da una parte all’altra della sala del consiglio.
-E se così non fosse? Se in realtà è stato imprigionato? O fatto vittima di un incantesimo?-
Uther continuò a fare supposizioni ancora per un po’ mentre camminava, nervoso, sotto lo sguardo del medico. Gaius non era poi così preoccupato. Il principe era partito con Merlino e sapeva di poter contare su di lui. Anche se, si disse, avrebbe potuto avvisarmi con la magia.
-Sire, avete appena organizzato una squadra di cavalieri per cercarlo. Vedrete che antro questo pomeriggio troveranno Artù.-
E Merlino, ma questo lo tenne per sé.
Di fatto, il re non era ancora convinto. Scosse la testa e ricominciò a parlare.
-Sì ma Gaius… se l’avessero rapito? Se fosse rimasto ferito?-
-Non è possibile, vostra Maestà. Voi state sottovalutando le capacità di vostro figlio. E’ un abile combattente, questo non dovete mai dimenticarlo.-
Finalmente Uther annuì.
-Va bene. Credo che tu abbia ragione.-
Gaius si inchinò.
-Vai pure.- il re osservò l’anziano signore lasciare la stanza. –E Gaius.-
Il medico si voltò.
-Grazie.-
Ancora una volta Gaius si piegò in un inchino.
-E’ un onore servirla, Sire.- disse lasciando Uther solo con i suoi travagliati pensieri.
 
Mentre tornava a casa, Gaius si era ritrovato ad ammettere che iniziava a preoccuparsi. C’erano un sacco di cosa che non andavano per l’assenza dei due giovani e potevano essere cose ben peggiori di quelle elencate dal suo re poco prima. Così, per cercare di distrarsi, aveva iniziato a preparare degli infusi e pozioni.
Stava proprio facendo bollire uno dei suoi preparati quando ser Leon aprì la porta della stanza, facendolo sobbalzare.
-Gaius! Dovete venire subito!- annunciò l’uomo.
-Ser Leon? Che succede?- chiese il medico, spegnendo il fuoco su cui stava bollendo il suo infuso.
-E’ stato trovato un carro di contrabbandieri di spezie, poco fuori Camelot.-
Gaius parve sinceramente stupito. –E cosa centro io?-
-Dovete venire! Uno dei contrabbandieri ha un messaggio per voi!-
Al medico bastarono queste poche parole per afferrare la sua borsa e seguire il cavaliere fino all’infermeria. La grande sala piena di brande e tavoli in legno era vuota, eccetto per il re, alcuni cavalieri e due infermiere, tutti intorno a un tavolo.
-Fatemi passare, signori.- disse Gaius, avvicinandosi al malato.
Era un ragazzo di vent’anni circa, e aveva un bell’aspetto sotto i diversi tagli e ferite che gli decoravano il viso. Appena il medico iniziò a capire cos’aveva per curarlo al meglio, il ragazzo aprì gli occhi.
-Siete voi Gaius?- domandò debolmente.
-Sì. Sono io.- rispose con voce gentile. –Hai qualcosa per me?-
Il ragazzo annuì ma non parlò; non si mosse nemmeno. Così Gaius mandò via tutti i presnti, chiedendo silenzio. Aveva già capito qual era il problema del ragazzo: emorragia interna. Forse una delle pochissime cose che non riusciva a curare, purtroppo.
-Come ti chiami?-
-Sono Daniel, signore. E vi mando un, messaggio da Nemislay.- il ragazzo chiuse gli occhi. –Sto per morire, vero?-
Gaius annuì. Era meglio la verità ora piuttosto che la menzogna per sempre. Una lacrima gli rigò il viso.
-Non rivedrò mai più Linda…- disse con voce rotta.
Il medico avrebbe voluto sapere subito il messaggio ma quelli erano i suoi ultimi momenti e non se la sentiva di forzarlo troppo. Lo vide alzare una mano e infilarla in una tasca interna della giacca logora, tremando. Gli porse un foglietto ripiegato.
-Ecco… almeno riuscirò a salvare una persona…- Daniel gemette, mentre riabbassava la mano sul petto. –E ho fatto quello che mi ha detto Linda…-
Poi Gaius vide della paura nei suoi occhi e la sua voce tremò quando iniziò il discorso.
-La prego… faccia in modo di dire a Linda che la amo… e che avrei tanto voluto passare il mio tempo con lei…-
Gaius annuì. –Lo farò.-
Ma già il ragazzo stava abbandonando questo mondo, sussurrando il nome dell’amata come una preghiera per l’aldilà.
 
Leon era solo. Aveva deciso di aspettare Gaius fuori dall’infermeria e nessuno era rimasto con lui. Così iniziò a ripensare alle vicende appena accadute. Avevano avvistato la carrozza dei contrabbandieri vicino a Camelot e senza pensarci troppo l’avevano attaccata. Nessuno venne risparmiato a parte quel ragazzo che insisteva sul fatto di incontrare Gaius. Come faceva a conoscerlo, poi, proprio non ne aveva idea, ma si lasciò convincere. Gli ispirava fiducia.
Il quel momento Gaius uscì dall’infermeria. Sembrava turbato.
-Sir Leon, che ci fate ancora qua?-
-Volevo sapere come sta il ragazzo.-
Il medico scosse il capo. –Non ce l’ha fatta. Emorragia interna.-
-E il messaggio? Cosa vi ha detto?- chiese con curiosità il cavaliere.
Gaius si guardò intorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno a origliare i loro discorsi. –E’ un messaggio da parte di Artù.- disse mostrandogli il biglietto macchiato di sangue che aveva ricevuto. –Sicuramente il re non mi permetterà di partire per Nemislay.- disse mogio.
Me Leon non parve capire, così Gaius iniziò a spiegare.
-Merlino sta male e Uther non mi permetterà di uscire da Camelot per salvare un servo. Anzi, obbligheranno Artù a tornare indietro senza di lui.- disse triste, guardando il biglietto tra le sue mani.
-Tipico di Artù.- Leon sospirò. –Però potremmo partire insieme al calar della notte.-
Gaius si voltò stupito verso il giovane cavaliere.
-Non vi credevo così autonomo, Leon!-
Il cavaliere sorrise, appoggiando una mano sulla spalla del vecchio.
-Io so fare le scelte giuste, mio caro Gaius!- disse facendolo sorridere. –Se partiamo al calar della notte arriveremo a Nemislay all’alba. Merlino deve resistere fino ad allora.-
-Lo spero proprio, Leon. Lo spero.-
Il cavaliere gli strinse la mano e si allontanò. Mentre tornava a casa, Gaius lesse più volte il messaggio di Artù. Sembrava essere molto preoccupato per la salute di Merlino.
“Caro Gaius, ci siamo fermati a Nemislay per proteggerci dalla tempesta. Merlino però sta molto male –secondo lui è febbre- e qui nessuno è in grado di aiutarlo. Per favore, cerca un modo per venire qui.
Un saluto, Artù”

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Note autrice:
Eccomi qua, con un terrificante ritardo, lo ammetto. Mi dispiace davvero moltissimo, non sono riuscita ad aggiornare prima. Tra l’altro ho un’altra long in corso e… sì va beh. Sono in ritardo anche con quella. Sorry…
Grazie mille per tutte quelle gentilissime persone che hanno così tanta pazienza da riuscire a seguirmi anche con i miei sporadici aggiornamenti!
Stavolta niente Merlino, niente Artù, niente di niente rispetto a quello che è successo negli altri capitoli. Solo un capitolo per il “Gruppo-Camelot”. ^_^ Alla fine è come essere partiti, no?
 
Merlino: Aaaaah!!! Nessuno tiene a meeee!!! T^T
Io: Ma scherzi? Io ci tengo a te! *abbraccia* Tra poco vedrai che starai meglio!
Merlino: M-ma… A Uther non importa assolutamente niente di me… mi lascerebbe morire tra le più atroci sofferenze! ç_ç
Artù: No, Merlino.
*Il mago risolleva lo sguardo, speranzoso*
Artù: Sono io che ti riserverò quella fine. Non mio padre. V_V
Merlino: *occhioni da cucciolo ferito* BUAAAH!!! T^T Hai visto? Hai visto?! Non c’è nessuno che mi vuole un po’ di bene!
Io: *tira fuori un bazooka portatile* CHIEDI IMMEDIATAMENTE SCUSA! >:(
Artù: -__-“ Sarebbe una minaccia di morte? Al tuo principe?
Io: DIVENTERA’ morte certa se non chiedi ISTANTANEAMENTE scusa a Merlino! >:(
Artù: *Pokerface*
Io: Ok. L’hai voluto tu. *preme il grilletto creando un suono simile allo scoppio di una bomba atomica al centro di un’enorme cassa di risonanza*
Artù: AAAAAAAAAAAH!!! SIAMO TUTTI MORTIIII!!! *urlo terrorizzato da femminuccia*
Merlino: *guarda per un po’ il principe correre in giro in preda la panico* Fooorte! Ne posso avere uno anch’io? *W*
Io: Ma certo! Come regalo di Natale! :D
 
Un abbraccio
Gallifrey_96


La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per mio puro diletto.
  
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