Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Jomaima    07/01/2014    3 recensioni
"Senti Justin" dissi con voce più tranquilla "Mi è piaciuto cio che abbiamo fatto insieme. beh, ieri e stamattina, ma questo era un piccolo gioco, una specie di fuga dalla realtà. Ma deve finire qui, la realtà non è quella, è questa" dissi aprendo le braccia e indicando il corridoio semivuoto "E ci sono persone che non voglio ferire solo per soddisfare i miei piaceri, ci sono cose molti più importanti del sesso" dissi
Due mondi diversi, due persone completamente diverse, che non si conoscono, che si odioano.
Robyn, perfetta, figlia di buona famiglia e un fidanzato perfetto. Ha tutto, ha sempre ottenuto quello che voleva.
Justin, stronzo, arrogante, menfreghista e che vive in un mondo proprio, l'opposto di quello di Robyn e che ha sempre lottato per avere tutto.
Ma che cosa li legherà?
TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=a6lF6Fgg8zg&feature=youtu.be
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Rimasi ferma davanti alla soglia della porta, non sapendo cosa fare.
"Senti Justin.." dissi grattandomi il capo della testa "Non mi sembra davvero il caso.."
"Ho beccato il momento sbagliato?" chiese
"No, sono in casa da sola" dissi scuotendo la testa "Ma è che non penso che, beh, io e te dovremmo.. sai, fare questo" dissi indicando il fiorellino, che teneva fra due sue dita.
"Non stiamo facendo niente di male" sbotto lui "Voglio solamente chiarire con te"
"Non abbiamo niente da dirci Justin, ciò che ti volevo dire te l'ho detto prima, e non voglio aggiungere altro" dissi senza muovermi di un millimetro, i miei occhi nei suoi.
"Già, sto facendo una cazzata. Non so nemmeno perchè sia venuto da te, non so cosa voglio ottenere" dissi scuotendo la testa con fare arrabbiato "Senti, dimentica tutto e ciao" 
Justin si voltò, e cominciò a percorrere il pianterrottolo.
Strinsi le labbra e presi forza.

"Justin" lo chiamai e gli andai incontro "Non volevo cacciarti.." dissi imbarazzata "E' che tutto questo.. mi sembra strano, davvero strano. Io e te non siamo niente, e mai lo diventeremo, perchè siamo l'opposto dell'altro, e come tu mi hai detto stamattina, hai una ragazza, e io un fidanzato. Non possiamo tradirli in questo modo, non così. E se sei venuto da me solo per scopare" dissi con una fitta allo stomaco "Beh, hai sbagliato persona, perchè non voglio più continuare a fare così con te"
"Senti, non mi devi spiegazioni, sono stato solamente uno stupido a presentarmi qua. Non so cosa volevo ottenere, so solametne che quando prima allo stadio mi hai visto con Rachele, beh, per la prima volta mi è importato di cio che qualcuno pensava di me, mi è importato quell che pensi tu di me"disse, iniflandosi una mano in tasca.
"Davvero?" chiesi, colta di sorpresa
"Si" disse lui con tono freddo
"Ah.." dissi, non sapendo davvero cosa dire.

Justin, il ragazzo con cui andavo a letto per puro divertimento e sfogo, era qui, davanti a casa mia che mi diceva che gli importava di me.
Cazzo, non potevo crederci, anche lui aveva dei sentimenti, pensai sorridendo.

"Nessuno si era mai presentato a casa mia con un fiore in mano per farsi perdonare" dissi sorridendogli
"Io non mi voglio far perdonare proprio di ninete" sbotto Justin
"Si invece, per esserti fatto beccare con un altra prima" dissi facendogli l'occhiolino
"No, voglio solo che tu sappia che è inutile che tu mi mandi via, che mi urli dietro e che io faccia la stessa cosa, ritorneremo sempre inisieme, in un letto o in un bar, ma ritoneremo a fissarci negli occhi, per quanto io e te vogliamo il contrario, sarà così. Quindi è inutile che cerchiamo di scappare, affrontiamo la realltà e siamo sinceri l'uno con l'altro: per quanto scappiamo, io e te siamo destinati a rincontrarci" sbottò Justin, con la frustrazione negli occhi.
Rimase per la milionesima volta in questo giorno a bocca aperta.

Aveva ragione, per quanto cercassi di non pensare a lui, non ce la facevo, mi importava di lui, e ogni momento che passava di più.
"Hai ragione" dissi "Ma non possiamo farci niente, possiamo solamente continuare" dissi e feci un passo verso di lui, consapevole che stavo andando dalla parte sbagliata, consapevole che ungiorno saeri rimasta ferita, consapevole che lui non mi avrebbe mai potuto dare qualcosa più del sesso. 
Ma che mi importava? 
Lui era qui, per me, ora, e aveva una margherita in mano. 
Per me.

Lo presi dal colletto della camicia e lo attirai a me, e lo baciai, molto dolcemente, un bacio lungo, di quelli che esprimono mille cose, che sembrano urlare a tutto il mondo che quel momento è solo nostro, che nessuno doveva rovinarlo.

Quando mi staccai, vidi una scintilla nei suoi occhi. Non capii cos'era, ma me ne fregai, e ripresi a baciarlo.

"Entriamo?" gli dissi appena mi staccai
"Okay" disse, e lo presi per mano e lo portai dentro casa, verso camera mia.
Una volta entrati Justin andò ad esaminare e mie cose, prendendo una foto incorniciata di me e David.
La esaminò per un po, e io mi avvicinai a lui
"Sei felice con lui?" mi chiese guardandomi
"Si molto" dissi mettendo una mano intorno alla sua viita e dandogli un bacio nel collo
"Non sembra" disse
Corrugai la fronte, cosa ne poteva sapere lui?
"Non è vero" sbottai, poi mi vennero a galla tutti i nostri migliori ricordi insieme.

Quando David mi regalò la collana.
Quando david mi regalò un braccialetto di diamanti.
Quando David mi regalò una borsa Chanel.

Solo oggetti mi aveva dato, non sentimenti, non ricordi, non avventure.
Non mi aveva mai portato al mare, non mi aveva mai regalato una vacanza, non mi aveva mai dimostrato i suoi sentimenti apertamente.

Deglutii a fatica.
Non ero felice con lui.
"Non è vero.." dissi con un filo di voce "Non sono felice con lui."
"Lo so, si vede" mi disse giranosi verso di me e fissandomi negli occhi
Aveva dei bellissimi occhi marroni

I miei occhi si innumidirono, e abbassai lo sguardo.
"David.. beh, lui è strano. Secondo me tutti abbiamo bisogno di essere scelti. Di avere la consapevolezza che qualcuno ci accetti così come siamo. David non mi ha mai scelto, nemmeno una volta, ha sempre preferito le sue stronzate a me, è stato costretto in un certo senso dalla famiglia a mettersi con me. Io sono concasapevole che anche solo spostando lo sguardo, ci sia qualcuno di migliore." dissi guardando Justin, le lacrime che mi percorrevano il volto ininterrottamente. "Tutti quanti abbiamo bisogno di essere scelti, almeno per una volta. Tutti ne abbiamo bisogno." e appooggiai la testa sul petto di Justin, mettendomi a piangere, lasciando che tutta la mia frustrazione, la rabbia, le bugie uscissero fuori.

"Devo smetterla di fare la depressa" dissi staccandomi da lui e fingendo una risata "Devo smetterla di sentirmi sola tutti i giorni, devo cominciare a sorridere di più. Devo smetterla di pensare e basta senza agire mai, devo smetterla di sognare ma ci devo credere davvero. Devo crescere" dissi
Justin mi sorrise, e mi portò a letto, facendomi sdraiare di fianco a lui, e mi circondò con abbraccio.

"Smettila di darti delle colpe, tu non hai fatto niente di male" disse accarezzandomi i capelli
"Smettila Justin di fare il saputello" dissi dandogli una piccola pacca sul braccio
Justin corrugò la fronte e scosse la testa
"Che testa di cazzo" disse
"Che sei" dissi, e mi rannicchiai tra le sue braccia, sprofondando in un sonno profondo.

La sveglia sul comodino comnciò a suonare improvvisamente, e gli diedi un pugno, facendola cadere per terra.
MI rigirai nel letto e scoprii che non avevo più le coprte.
Dov'erano? 
Mi alzai assonnata, e vidi Justin raggomitolato in sè stesso con tutte le coperte.

Sbuffai e guardai che ore erano. Le 7:45.
Alle nove dovevo essere a scuola, quindi ne avevo di tempo. Mi iniflai nella doccia e mi lavai velocemnte, poi mi asciugai i capelli e andai a iniflarmi i vestiti.
Justin era ancora li che dormiva.
Mi infilai gli stivaletti di pelle e mi misi il rossetto, dopo essermi truccata.
Andai a scuotere Justin
"Non rompere" disse rigirandosi
"Dai" dissi scuotendolo più forte "Dobbiamo andare"
Justin aprii gli occhi assonnato e appena mi vide rimase sopreso, ma subito dopo si rilassò.
Si mise a sedere e si gratto la testa, e mi squadrò da testa ai piedi.

"Vieni qui" mi disse e mi tirò da una mano, facendomi sedere sopra di lui
"Che c'è?" chiesi portandomi una ciocca di capelli dietro i capellli 
"Sai qual'è la parte migliore dello svegliarsi ogni mattina?" mi chiese
Scossi la testa
"Nessuna, fa schifo" disse "Ma oggi no, stranamente mi è piaciuto sveglairmi accanto a te"


Gli sorrisi raggiante, e lo abbracciai, facendolo ribaltare all'indietro nel letto.
  
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