Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: larryscupoftea    07/01/2014    3 recensioni
"non voglio vivere se devo farlo lontano da te." Aveva detto guardandomi serio.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I’m half a heart without you.

 

Qualcuno chiamava il mio nome, brividi mi percorsero la schiena. Un ultimo grido, nient’altro. La strada ormai scorreva veloce sotto le ruote della mia macchina.

Nulla avrebbe potuto separarci, eravamo la combinazione perfetta tra luce ed oscurità, due reali anime gemelle vissute solo nelle pagine delle più belle storie d’amore.

Sfrecciavo, le luci mi abbagliavano nel cuore della notte in strade che posso giurare di non aver mai visto in vent’anni della mia vita.

Era tutto buio, facevo fatica a calmare i battiti accelerati del mio cuore; non riuscivo a sentire niente oltre l’adrenalina che mi scuoteva facendomi premere l’acceleratore come fosse privo di un limite. 

Una lacrime rigava il mio viso, l’asciugai rapido curante di non mostrarmi debole ai suoi occhi. Avevo in dosso la sua felpa impregnata del suo profumo, l’unica essenza che sarei stato capace di respirare in eterno.

Era lì, accanto a me impaurito come un bambino; si stringeva a se singhiozzava lacrime amare che parevano mozzarmi il respiro. Era colpa mia.

“portalo via, non devono più vedersi.” 

Sentivo quelle parole rimbombarmi nella mente come fossero il mio peggior incubo.  Nessuno sarebbe mai riuscito a distogliermi dal desiderio di stare al suo fianco, per sempre.

Avevo perso il controllo, il piede premuto sull’acceleratore mi regalava quel potere di libertà della quale ero stato privato per tanto tempo, mi sentivo libero. Libero dagli sguardi della gente, libero dall’oppressione della mia famiglia, libero dai pregiudizi, libero di amare chi ormai possedeva il mio cuore, libero anche da me stesso.

Ma prima o poi tutto ha una fine. 

Di colpo una fitta al cuore prese il sopravvento su i miei pensieri. 

Mi voltai di scatto, lui ancora non smetteva di singhiozzare. Il labbro inferiore serrato era rosso come il sangue per tutti i morsi che si era procurato intento a calmare il tremolio della mascella, le ciglia ancora imperlate di lacrime apparivano più scure del dovuto e i suoi occhi, ora puntanti sui miei, erano cupi, diversi da come li avevo sempre visti, amati.

Non avrei potuto vivere con la consapevolezza di avergli procurato tanto dolore.

Se solo quella notte fossi stato più attento ora sarebbe stato tutto diverso. 

Avevo impressi in mente gli occhi delusi, devastati di mia madre alla vista di noi due nudi, abbracciati nel mio letto. 

Avevo in mente un’eco che recitava la nota di disprezzo nelle parole di mio padre, sussurrate mentre origliavo fuori dalla stanza.

Non riuscivo a pensare ad altro.

Sterzai, ero improvvisamente sicuro della strada da percorrere. Cosa mi fosse preso in quel momento non l’avevo ancora capito, sapevo solo non sarei stato da nessun’altra parte se non con lui.

<< dove stiamo andando?>> si azzardò a chiedere.

Ma non risposi. Percepivo in quella voce la voglia di leggermi nella mente ma sarebbe stato impossibile riuscire a distinguere le mille voci che non accennavano a darmi tregua.

Guardavo la luna, così bella, così irraggiungibile. Il cielo stellato, così scuro ma allo stesso tempo luminoso. Poi guardavo la strada, così incerta, così imprevedibile, imprevedibile un po’ come la mia vita.

“cosa succederebbe se dovessero dividerci?” Tante, troppe volte mi aveva posto la stessa domanda “non permetterò che succeda, mai.” Era sempre stata la mia risposta. 

Fermai di colpo la macchina.

Mi avventai su di lui, lo cinsi forte nelle mie braccia, mi impossessai delle sue labbra, scie umide dei miei baci comparvero sulla piccola scollatura che la sua maglietta offriva, lasciai scorrere le mie mani tra i suoi morbidi capelli.

Il ritmo dei nostri cuori pur se spezzato prese a battere all’unisono. Le sue di labbra invece, percorsero il mento fino ad arrivare all’incavo del mio collo, giostrandosi in un modo a dir poco familiare, perfetto.

Si allontanò da me lasciandomi per un attimo quasi insoddisfatto, riprese fiato.

<< non voglio vivere se devo farlo lontano da te. >> Aveva detto guardandomi serio. 

Non potei far a meno di scrutare quegli occhi che mi fecero perdutamente innamorare già dalla prima volta che li scorsi tra quell’ammasso di capelli che gli ricadeva sulla fronte.

Sapeva, sapeva benissimo anche lui a cosa saremmo dovuti andare in contro d’ora in poi. Niente sarebbe stato più come prima ma qualcosa di irrazionalmente forte ci teneva legati, qualcosa di indistruttibile, qualcosa di terribilmente potente comunemente chiamato amore.

Eravamo due persone con una sola anima.

Un solo guardo ed era come se ogni piccolo, piccolissimo frammento di ciò che avevamo tenuto al sicuro, nascosto, stesse venendo alla luce per farci sentire finalmente liberi di amarci come fosse la prima volta. 

Prendemmo una corda di color bianco sporco, era nel porta bagagli della mia macchina tenuta aggrovigliata in un angolo da non so quanto tempo. Mai usata, mai tenuta in considerazione eppure ora stava per diventare la via più semplice da percorrere per raggiungere quel “per sempre” insieme.

Eravamo nei pressi di un Motel, dove dal retro era facile raggiungere una piscina di cinque metri circondata da siepi senza che nessuno se ne accorgesse.

Prendemmo fiato solo per qualche secondo prima di buttarci in acqua.

Avrei voluto vivere ancora un momento per dirgli un’ultima volta quanto lo amassi, quanto fossi il nulla senza di lui. 

Ricordo ancora quando ci incontrammo per la prima volta, i suoi sorrisi che scaldavano il cuore, le sue lacrime, quelle che odiavo tanto, la sua risata cristallina, tipica di Harry. I nostri litigi durati sempre poco più di qualche ora, i nostri baci, vogliosi e necessari quasi come fossero ossigeno, le nostre promesse, quelle che abbiamo saputo mantenere e quelle dove abbiamo miseramente fallito. 

Prese un’estremità, la legò stretta al suo polso, con un rapido gesto passò l’altra estremità tra il ferro della scaletta legandola al mio di polso senza neanche accorgermene. Non capivo più cosa stessi facendo, ero perso nella sua figura, consapevole avrei potuto soddisfare questo mio bisogno ancora per poco.

Ricordavo i momenti passati spensierati insieme a lui, ai nostri primi “ti amo” timidi dopo esserci rincorsi sotto la pioggia, fino ad essere arrivati al punto di essere l’un l’altro l’ essenza principale della nostra anima. 

Avrei voluto poter essere capace di svegliarmi da quest’incubo e tornare a guardare il suo volto assonnato accanto al mio come succedeva ogni mattina. 

Avrei voluto poter essere capace di placare queste incessanti grida d’aiuto che non venivano ascoltate, trasformandole in dolci baci sul suo corpo.

Ma ormai non si tornava indietro, ormai era troppo tardi. 

Presi la sua mano vagante sulla mia guancia, intrecciai le dita fredde con le sue così strette da non sentire più il sangue scorrermi nelle vene. 

Era arrivato il momento di darci un ultimo addio, affinché i nostri cuori avrebbero cessato di battere insieme.

Le mie labbra sulle sue diminuivano drasticamente il fiato che avevo in corpo, volevo sentirlo mio, mio un’ultima volta, anche se sapevo che mio lo sarebbe stato ormai per sempre.


**

Ciao bellissimi :)
Allora, è da tanto, tantissimo tempo che non scrivo qualcosa di decente, in realtà non sono ancora sicura questa os rispecchi davvero la mia idea originaria ma per questa volta va bene così. 
Quest’estate ho passato intere notti a guardare cortometraggi gay su tematiche molto forti ed uno di questi mi ha colpita talmente tanto da decidere di scriverla, facendo diventare (ahimè) protagonisti di questa vicenda Louis e Harry (aw). 
Volevo ringraziare in particolare la mia migliore amica Eleonora,  mi riempie sempre di parole carine ed incoraggianti anche quando penso sia tutto uno schifo, i love you.
Detto questo, scusate gli eventuali errori (ce ne saranno a centinaia, lo so) ma non amo rileggere molte volte ciò che io personalmente scrivo. Spero vi abbia trasmesso la giusta dose di dolore pari a quella che ho provato io nel guardare quel video ma soprattutto incrocio le dita per qualche recensione positiva. :)
- Sharon
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: larryscupoftea