12 Maggio 2007.

Click. Apro quel file. È da tempo che non lo vedo. Non ho avuto il coraggio di osservare ancora quelle scritte. Ora le rileggo. Un pugnale nel petto.

12 Maggio 2000. Kaori Makimura perde la vita in un incidente stradale.

Accanto a quelle parole, fredde e indifferenti, c’è la tua foto. Un timido sorriso, ma proprio timido.
Non ti piaceva molto essere fotografata, metterti in posa come un manichino.
Rimango a fissare quell’immagine. La minuscola macchia di dentifricio sul collo della camicia e il ciuffo sulla sinistra non perfettamente pettinato. 
Metto le braccia in conserte e vi appoggio il mento. Come sei bella.
Bellissima. Senza rossetto, né eye-lyner. Bellissima.
A Shan ti assomiglia, molto. Non è grande la vostra differenza d’età. Ormai lei ha…22 anni.
Tu ne avresti 35. Potreste essere sorelle.
Ancora mi sembra strano vedere la nostra bambina parlare con lo specchio. Poi mi ricordo…che dialoga con te. Darei qualsiasi cosa per poterti parlare.
“Papà, sono tornata!”
Hai sentito, Kaori? Ha una voce più matura e sensuale.
“Shan In…vuoi andare a trovare la mamma?”
Mi guarda dapprima stranita…ha la tua stessa, buffa espressione…poi sorride, annuendo.


Caccio via le api che vogliono gustare il nettare dei fiori che ho in mano. Sono per te.
So che i garofani bianchi sono i tuoi preferiti.
Bizzarra scelta. Qualunque ragazza direbbe che i suoi fiori preferiti sono le rose rosse o le margherite.
Tu, i garofani bianchi. Delicati. Passano inosservati. Tenui. Candidi. Come te.
Solo dopo ci si accorge del loro incredibile fascino e del loro suadente profumo.
Saluto anche lo zio, poso i giacinti sulla sua tomba. Accanto, c’è la tua.
Ciao mamma. Guardo papà. Oh no…non piangere, papà…non piangere…


Abbasso il volto, le lacrime bagnano il terriccio e le piccole pietre.
È sempre doloroso vedere il tuo nome scritto…lì.
Grigio e…muto.
Quanti anni sono passati, eppure sembra ieri che ti chiedesti di divenire la mia compagna.
Guardo A Shan e…non posso crederci…


Eccomi, amore. Vengo a salutarti, in questo giorno sofferto, in cui i ricordi più patiti tornano a galla.
Anche se è trascorso tanto tempo, non t’ho dimenticato, lo sai. Abbracciami…


T’abbraccio e mi perdo nell’amore che stiamo provando.
Come mi manchi…vorrei averti qui ogni ora, ogni istante…perdonami perché non ti ho protetta.


Mi spiace di non avere più tempo. Come ti amo.
Arrivederci, Ryo…

Arrivederci, Kaori.
Come ti amo.


“Papà” “Dimmi Shan In” “Secondo te…potrò mai essere carina come la mamma?”
Sorrido. “Sei già bellissima. Come lo è lei”
Ti vedo arrossire Kaori. Non cambierai mai.