'No James, il Signore oscurò capirà, sono il tuo migliore amico, sarò la prima persona di cui sospetterà'.
Sirius lo guardava dritto negli occhi.
'Peter' Felpato pronunciò il nome dell'amico in un sussurro.
'Peter, chi mai sospetterebbe di lui? chi sospetterebbe dell'ingenuo Peter Minus? Come custode segreto è perfetto!' Si girò verso Lily che camminava avanti e indietro, nel salotto, pensierosa. Si fermò e guardò il marito.
-'In effetti ha ragione'.


Era la notte di Halloween e Sirius si sentiva solo.
Era preoccupato per i suoi migliori amici, sapeva perfettamente che l'incanto Fidelius era sicuro ma dentro di lui sentiva che qualcosa non andava, non sapeva spiegare il come e il perchè, ma se lo sentiva.
Si alzò dalla poltrona, prese la giacca e uscì.
Fuori faceva freddo, la strada era piena di bambini travestiti che tenevano in mano enormi zucche stracolme di dolci. Sirius rabbrividì, si strinse il colletto della giacca al collo e accellerò il passo.
Piano piano, facendosi strada tra le forti folate di vento, arrivò al nascondiglio di Minus.
Bussò. 
Rimase fermo a fissare la porta di legno ma questa non si aprì.
'Si sarà addormentato come al solito' pensò.
Rimase fuori al freddo per un paio di minuti, abbastanza per capire che qualcosa non andava. 
-'Minus?' Gridò.
Un brivido, non di certo causato dal freddo, gli attraversò il corpo fino a farlo tremare.
Con un calcio buttò la porta atterra e corse all'interno della casa, era perfettamente intatta, e vuota. 
Vuota come si sentiva lui in quell'istante. Vuoto.
Sirius prese lo specchio che teneva in tasca. 'James? James va tutto bene?'
Nessuna risposta.
'Harry' sussurrò.
Improvvisamente non gli importava più del forte vento, pensava solo a correre. Arrivò a casa e prese la sua motocicletta.

Godric's Hollow gli sembrava fin troppo silenziosa.
La casa dei Potter era distrutta.
Distrutta, distrutta come lo sarebbe un amico nel vedere le persone, a cui voleva bene, atterra, immobili e silenziose, morte.
E Sirius si sentiva così, distrutto.
Il suo migliore amico era li, e non si muoveva.
'James?' la sua voce era debole e priva di speranze, sapeva che non avrebbe ricevuto nessuna risposta.
Un tempo correva assieme a lui nei grandi prati di Hogwarts, Il grande cervo e il grosso cane nero. Ne avevano combinate di tutti i colori insieme, ridevano, si divertivano. E ora era li, e non correva, e non rideva.
Sirius aveva il volto ricoperto di lacrime.
- 'Forza, dobbiamo andare ad aiutare Remus' Cerco di alzare il corpo dell'amico, di farlo stare in piedi. 'Dai, andiamo'.
Un pianto attirò la sua attenzione.
Salì le scale il più velocemente possibile e corse nella cameretta di Harry.
Lily era li. Sirius si chinò verso il suo corpo e lo abbracciò, la strinse forte a se ancora una volta.
Guardò i suoi grandi occhi verdi nella speranza di vederla sbattere le palpebre, ancora una volta.
Accanto a lui il bambino aveva smesso di piangere, Felpato quasi non si accorse di Harry.
-'Hey piccolo' Disse asciugandosi le lacrime. 'Non ti preoccupare, ci sono io'.
I due si guardarono negli occhi e Sirius notò i suoi, si aprivano e si chiudevano.
-'Hai gli occhi di tua madre'.