Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Sheloveheridols    07/01/2014    0 recensioni
Una ragazza di nome Madison, gemella di Ashley, è una ragazza molto timida e per nulla popolare nel college, come la sorella.Un gruppo di ragazze, tra cui anche Ashley, prendono in giro, o meglio, infastidiscono Madison con spiacevoli eventi, a suo sfavore.Ma Madison ha un salvavita, Louis Tomlinson, che inizialmente è un suo amico stretto, ma poi dopo essersi rivelato il suo migliore amico, inizia a rivelarsi il suo primo amore.Ma Louis sarà condizionato, un pò dalla sua popolarità nel college e fuori.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
''scendi da quel letto, e andiamo a scuola, scansafatiche'' urlo' mia madre.
''ho sonno, oggi non voglio'' risposi freddamente.
''no, tu vai a scuola e non si discute'' disse scaraventando all'aria le coperte, lasciandomi avvinghiata al cuscino.

Non capiva, che in quella maledetta scuola, ogni mattina era la stessa storia.Quando mettevo piede lì dentro mia sorella se ne andava via via con le più popolari, lasciandomi a leggere libri nella biblioteca per non aggregarmi a loro, le solite sciacquette.Stesso mia sorella, con la sua gang, iniziava anche ad essere manesca con tutti, e anche con me.Di questo?Mia madre sapeva che me ne stavo sempre da parte, lontana da loro e da lei.Lei era uguale.Purtroppo avevo solo loro, e non potevo andare via per il semplice fatto di non sapere dove andare.Non avevo una migliore amica, perchè avevo i libri e mi bastavano, ma avevo un'amico molto stretto, che spesso mi risollevava quando ero giù di corda, come ogni giorno a questa parte.

''Lasciala perdere la secchiona'' rise mia sorella.
''Già, mi piacerebbe molto ma è tua sorella e mia figlia, e fin quando non sarà maggiorenne farà quello che voglio e che dico io, in casa mia'' disse mia madre, aprendo le tende.
''Si, certo'' sussurrai, infilando le ciabatte.
''Hai detto qualcosa, pezzente?'' rise istericamente mia sorella.
''Ash, smettila e tu sbrigati'' disse la mamma, con tono furioso.
''Dov'è il mio jeans?'' chiesi, aggrottando la fronte e guardandomi attorno.
''Dici questo?'' chiese mia sorella, sorridendo maliziosamente.
''Cos'hai fatto?'' le urlai contro.
''Pensavo che aveva bisogno di una ripulita e quindi, le ho dato anche un tocco personale, ti piace?'' rise gettandomelo addosso.
''Si, è fantastico, grazie per averlo fatto'' dissi infastidita, ma con un sorriso di sfida sul viso.
''E ora, non lo indossi?'' chiese.
''Oggi andrà bene un legghins'' sorrisi, prendendo un legghins dal cassonetto.

Ashley, mia sorella, odiava quando qualcuno la sfidava, e esatto, si stava innervosendo.Quando è nervosa lei, da ragazza 'perfettamente popolare' iniziava a sbottare per tutta casa su dei trampoli.Questo era il suo modo di sfogare.Era totalmente stupido, come lei e le sue amichette del cavolo.

''Mangiate e filate a scuola, prima che suoni la campana di entrata'' aggiunse la mamma, guardando l'orario e poggiando i piatti con il pane tostato, sul tavolo.
''Mamma, oggi non torno, vado a casa di Claire, perchè dopo abbiamo le prove per la partita dei ragazzi di domani, e quindi dobbiamo provare le prese e tutto il resto'' disse Ashley, prendendo una fetta di pan tostato per corspargere la marmellata sopra.
''Madison, tu torni? Se torni ci sono gli avanzi, li scaldi e li mangi.
Io devo andare con Michael, a fare compere'' si affrettò a rispondere la mamma.
''Si, io torno e mi arrangerò'' dissi alzandomi e andando a prendere la borsa in salotto.
''Ma figurati se qualcuno la invitasse mai a pranzo!'' rispose ridendo Ashley.
''Ashley, sbrigati e va a scuola'' disse nostra madre, aprendo la porta.
''Ciao'' sussurrai prima di varcare la soglia della porta, senza nemmeno guardare mia madre ed aspettare ashley.
''Non aspetti tua sorella?''.
''Sono in ritardo!'' dissi andando via.

Come mio solito, presi il cellulare dalle tasche, infilai le cuffie nell'apparecchio e iniziai a godere della solitudine che c'era.Niente caos, niente urla, gente, animali, ma solo io che percorrevo la strada di scuola, con il mondo in mano.Il cellulare e le cuffiette.
Arrivata a scuola, entrando in classe e udendo giusto in tempo la campana suonare, avvolsi le cuffie al cellulare, lasciai cadere la borsa accanto al banco, e mi misi a sedere.Una volta finita la lezione andai in corridoio,posai la borsa nell'armadietto e presi il mio solito libro.Andai in biblioteca e passai le mie solite ore lì.Troppa tranquillità.C'era qualcosa che non andava.Di solito venivano a prendermi in giro quelle ochette, ed ora?
Andai nella mensa, col libro stretto tra le mani e mi guardai attorno.
Era vuota,e così raggiunsi la palestra, dove ovviamente erano raggruppati tutti i ragazzi e le ragazze del college.
Una volta entrata lasciai che le porte si chiudessero dietro le mie spalle e notai mia sorella col suo gruppetto al centro, con dell'intimo tra le mani.Mi avvicinai e riconobbi il mio intimo.Si girarono verso di me, quando si accorsero della mia presenza e si avvicinarono.

''La ragazza più sfigata della scuola, nonchè mia sorella purtroppo, nonchè la padrona di queste mutandine caruccie'' rise mia sorella.

Tutta la scuola a guardarmi.Dopo che il gruppetto si mise a ridere, tutta la scuola lo fece e aimè, che vergogna.Anche gli più sfigati ridevano di me.Se prima ero lo zimbello della scuola ora sono nella merda più totale.Iniziarono a fischiare e a ridere sempre più forte, ed io assalita dalle loro risate che rimbombavano nella palestra, accucciandomi nelle spalle, andai via.Ero in preda al panico.Quelle risate continuavano a perseguitarmi ed io non facevo altro che riempirmi gli occhi di lacrime, che fermavo sospirando.uscii, ed andai a casa, con il permesso della direttrice.Mi gettai sul letto e abbracciai il cuscino.Mia madre non c'era neppure.Ero sola, ed era stato meglio così.Non volevo che notassero nulla.Ero molto chiusa, anzi, troppo.
Dopo qualche ora suonò il campanello.

''Louis'' mormorai togliendo il caletto alla porta e rimanendo immobile.
''Madison, io..volevo vedere come stavi, visto che tua sorella e le amiche hanno..beh, lo sai'' disse passandosi la mano dietro al collo, per l'imbarazzo.
''Si, lo sò..sto bene, e..e tu? Vuoi entrare? Come preferisci'' dissi intimidita.
''Beh posso?'' chiese.
''Si, ceh volevo dire no, oddio..in senso che, scusa, ho..ho apprezzato molto il tuo gesto e grazie davvero per esserti interessato, ma non mi và di parlare con nessuno ora'' risposi.
''Ti ho fatto qualcosa?Mi dicevi tutto prima, senza esitare..Sai che puoi dirmi tutto, vero?Siamo amici e credo che questo non comporti dubbi, no?Andiamo Madison, sò che stai per mollare tutto, e voglio aiutarti, perchè..'' si interruppe.
''Perchè?..ti faccio pena, giusto?'' chiesi.
''Oh, beh.. siamo amici, ed è normale che..'' si bloccò.
''Louis, non ho bisogno di parlare con nessuno.Siamo amici, e questo lo sò, mi hai sempre tirato su di morale ma non sembra il caso di raccontarti nulla più, visto che sei uno di quelli che sta sempre attaccato a mia sorella da un pò a questa parte'' risposi.
''Si ma, puoi parlare comunque, non dirò nulla, come ho sempre fatto'' disse spiazzato.
''Non mi và di parlare con nessuno, davvero, ma grazie comunque del pensiero e ciao, a domani se ci vediamo'' dissi quasi chiudendo la porta.
''Madison..'' disse bloccandomi.
''Cosa c'è?'' chiesi.

Mi sorrise.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Sheloveheridols