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Autore: sakuraelisa    08/01/2014    1 recensioni
Ed eccoci qua con la prima klaine week dell'anno, sette giorni in compagnia dei nostri bambini, spero che vi piaccia :)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Klaine week 2014: Day 2
 
Favorite Moment of Affection

 
 
Fin da quando stavano insieme Blaine aveva notato che Kurt amava tanto essere preso per mano. Amava quando intrecciavano le loro dita mentre camminavano per le strade con due sorrisi stampati sul viso.
Più passavano gli anni e più questa cosa non cambiava. Ovunque fossero e chiunque fosse presente, loro si prendevano per mano, in qualunque momento. Era una cosa che li rendeva speciali. Bastava un solo sguardo tra di loro e tutto succedeva, come in quelle magie che accadono solo nelle storie di fantasia. Solo che nel loro caso si parlava della pura realtà.
Erano sposati da diversi anni, abitavano in un piccolo appartamento di fronte a quello di Rachel ed ogni volta che lei li vedeva ritornare dal lavoro notava sempre le loro mani unite. A volte li prendeva in giro bonariamente per quella loro stranezza nel dimostrarsi affetto in quel modo cosi banale, ma per loro non era così, trovavano solo naturale e giusto cercare sempre un contatto tra di loro.
Erano tornati a casa da poco, quando Kurt entrò nel salone con un foglietto in mano.

“Guarda qua” gli disse, sedendosi al suo fianco sul divano e porgendogli il foglietto.

Blaine scrutò il biglietto passatogli da suo marito e lo lesse a voce alta
 
“I coniugi Hummel – Anderson sono pregati di presentarsi alla prossima riunione di condominio che avverrà giorno 8 Aprile 2018”
 
“Insistono ancora” sussurrò Kurt.

“Penso che stavolta dovremo andarci” gli disse Blaine posando il biglietto nel tavolino di fronte a loro.

“Ti prometto che non sarà come l’ultima volta” gli sussurrò ancora, voltandosi verso di lui e prendendo una delle sue mani posate sulla sua coscia.

“E’ per questo che non ci voglio andare” brontolò Kurt adombrandosi un momento e lasciando che suo marito lo tirasse tra le sue braccia.

Blaine lo accolse e lo strinse a sé, portando una mano sulla sua schiena e tracciando lente carezze per cercare di farlo rilassare.

“Non ci voglio andare” protestò ancora suo marito, stringendo il tessuto della sua maglia con la mano.

“Vuoi dirmi il vero motivo?” lo intimò Blaine facendogli alzare il viso e perdendosi nei suoi occhi blu.

Kurt si ritrasse un momento ma alla fine iniziò a confessare. Era una cosa successa anni fa, quando si erano trasferiti in quella casa. Era accaduto alla prima e unica riunione condomiale alla quale erano mai andati.

“Ti ricordi quando ci siamo trasferiti qui?” gli chiese, mettendosi seduto completamente.

“Certo che lo ricordo”.

“E ti ricordi anche la nostra prima e unica riunione di condomio?”

“Sì” rispose Blaine con pazienza, portandogli un braccio intorno alle spalle.

“Ti sei mai domandato perchè non ci siamo più andati?”

“Beh, ci va Rachel al posto nostro, non c’è motivo di andarci” rispose con ovvietà.

Kurt gli sorrise, questo era l’uomo che aveva sposato, che riempiva tutte le sue giornate e lo rendeva la persona più felice di sempre. A volte poteva essere un po’ tonto ma era anche questo che lo rendeva perfetto ai suoi occhi.

“No, amore” disse Kurt, negando con la testa.

Prese la sua mano e la strinse sollevandola in alto proprio davanti ai loro occhi.

“Per questo”.

“Le nostre mani?” domandò suo marito sorpreso.

“Quando siamo andati, ci siamo presi per mani tutto il tempo, come facciamo sempre. Eravamo seduti vicini nelle seggiole e le nostre mani non si sono mai separate. Ricordo ancora la tua stretta fiera davanti a tutti Blaine, però non tutti sono stati felici di questo” gli rivelò Kurt, intristendosi all’improvviso.

“Che vuoi dire?”

“Mentre stavamo andando via ho sentito il commento di una vecchia signora ad una sua amica, sai quella che abita al quinto piano e che non vediamo quasi mai ... ecco lei ci guardò e poi disse rivolta alla sua amica: non dovrebbero trovarsi qui. E per l’amor di Dio quelle loro mani sempre unite, sono così sdolcinati ... ”

Dopo che Kurt ebbe finito di confessare quella triste verità, si buttò tra le braccia di suo marito che non poté far altro che stringerlo ulteriormente a sé. Si accorse che aveva iniziato silenziosamente a piangere, ma lui sapeva bene che aveva solo bisogno di sfogarsi e che quando avrebbe voluto coinvolgerlo in quella cosa, avrebbe alzato il suo viso e solo guardandolo gli avrebbe trasmesso tutto il suo dolore.

“Sono persone che non capiscono nulla”.

“Non capiscono che noi ci amiamo” disse Kurt tra le lacrime.

“Sono solo gelosi di quello che c’è tra di noi, che è più di qualunque cosa potranno mai avere nelle loro vite” gli sussurrò Blaine con fierezza.

Kurt ascoltò le parole di suo marito e riconobbe tutto il suo orgoglio mentre le pronunciava.

“Per questo motivo non ci sei più voluto andare?” gli chiese ancora Blaine.

Suo marito annuì e Blaine gli sorrise di nuovo stringendo ancora più forte la sua mano.

“Sai che c’è? Che dovremmo andare a questa riunione e fare vedere a tutti che noi non abbiamo nessuna vergogna a far vedere le nostre dita intrecciate e le nostre mani sempre unite”

“Come?”

“Sì, amore” gli disse Blaine alzandosi in piedi e tirandolo su con sé. Portò le braccia intorno alla sua vita e lo strinse.

“Vedrai come diventeranno gelosi” gli sussurrò ancora a pochi centimetri dalle sue labbra.

Si guardarono e Kurt lo abbracciò di slancio. Gli portò le braccia al collo e con le dita gli accarezzò i riccioli dietro la nuca. Suo marito si limitò a sorridere sul suo collo e a stringerlo ancora e ancora.
La settimana successiva come previsto si presentarono alla riunione di condominio, poco prima di entrare nella stanza, Kurt si voltò verso suo marito.

“Lo stiamo facendo davvero?” gli chiese, stringendo la sua mano.

Blaine se la portò alle labbra e ne baciò dolcemente le nocche.

“Certo amore. Vedo già le loro facce diventare verdi di gelosia” gli confermò aprendo la porta di fronte a loro ed entrando all’interno.

Quando entrarono tutti i presenti si voltarono a guardarli. C’erano delle facce nuove che li stavano osservando con una certa curiosità negli occhi e c’erano anche delle vecchie facce che erano sorprese di vederli, ormai non ci speravano più.

“Siete i coniugi Hummel – Anderson?” chiese una voce in lontananza. Kurt guardò verso la donna che aveva posto loro quella domanda e pensò che doveva sicuramente essere la capo – condomino.

“Sì. Sì, esatto” rispose Blaine per entrambi.

Trascinò Kurt fino alle postazioni dove erano seduti tutti gli altri e appena trovò due seggiole libere, si sedette portando suo marito a sedersi nella seggiola di fianco alla propria.
Tutte le persone continuavano a guardarli e Blaine si rese conto di non aver lasciato un secondo la mano di Kurt. Lui si accorse del suo gesto e sorrise senza rendersi conto.

“Finalmente vi vedo, io sono Barbara Steward la nuova capo – condomino” si presentò la donna che prima li aveva chiamati.

“Io sono Blaine Anderson – Hummel e questo è mio marito Kurt Hummel – Anderson” dichiarò Blaine presentando se stesso e Kurt con orgoglio.

“Siamo felici di avervi tra di noi” rispose Barbara sinceramente.

Kurt osservò tutte le persone davanti ai suoi occhi e riflettè sul fatto che ognuna di essa era legata al suo coniuge da qualche cosa di particolare. C’era una coppia di due ragazzi poco più giovani di lui e Blaine che si teneva a braccetto. Un uomo e una donna che si guardavano di soppiatto ogni cinque secondi. E ancora tutte le altre coppie, che avevano le mani posate sul grembo, ma si notava comunque che stavano insieme. E allora non capiva perchè lui non potesse tenere Blaine per mano, anche se lo stava facendo ovviamente, ma già sentiva lo sguardo di disapprovvazione della signora Roberts che lo stava osservando. Si accorse che era invecchiata dall’ultima volta e che era sola stavolta.

“Kurt? Il tuo nome è Kurt giusto?” gli domandò Barbara.

“Io ... ” rispose lui tentannante.

“Amore, tutto bene?” gli chiese con apprensione Blaine, continuando a stringergli la mano.

Kurt si voltò verso suo marito e notò nei suoi occhi quella luce che gli faceva sempre capire che l’amore che li legava era sempre vivo e reale. Pensò che non importava se una vecchia e burbera signora non approvava il loro rapporto. Lui amava Blaine. Era sempre stato innamorato di lui sin dal primo momento, e una delle cose che amava di più del loro sentimento era che ovunque fossero e chiunque fosse presente Blaine lo teneva sempre per mano. Lui non sapeva il perchè, ma forse incosciamente aveva la paura che lasciando la sua mano sarebbe volato via. Kurt sorrise a quella paura che era anche un po’ la sua, sapendo in cuor suo che mai si sarebbe allontanato da lui.

“Oh sì, tutto bene” gli rispose lui con il medesimo affetto nei suoi occhi blu.

“Scusami Barbara”.

“Non fa nulla”.

“Allora inziamo con la riunione di oggi ... ” iniziò.

La riunione proseguì distintamente bene a giudizio di Blaine. Barbara aveva letto l’ordine del giorno, ne aveva discusso con loro, ognuno aveva detto la sua opinione e poi si era parlato del problema del vicinato e di altri problemi facilmente risolvibili. Era stato interessante. Blaine si era divertito molto ad ascoltare le diverse opinioni dei suoi vicini di casa e non aveva lasciato un secondo la mano di suo marito che continuava a sorridere seduto al suo fianco.
Quando Barbara sciolse la riunione, poco prima di vederli andare via li fermò.

“Posso farvi una domanda?” chiese lei, con attenzione.

“Certo” rispose Blaine.

“Sapete è una cosa curiosa, ma è la prima volta nella mia vita che conosco personalmente una coppia come la vostra”.

“Intende una coppia gay?” le domandò Kurt, già adombrandosi per quella affermazione.

“Oh no no no, non volevo dire questo” si affrettò a dire Barbara.

“E solo che si vede che siete una coppia molto affettuosa. Vi amate molto e la gente lo nota, ma sopratutto c’è una cosa che ho notato, ed è il fatto che vi siete tenuti per mano tutto il tempo ... Beh, è una cosa molto bella da vedere” terminò con un sorriso sulle labbra.

“Beh, grazie” gli disse Blaine sorridendole allo stesso modo e continuando a stringere la mano di suo marito.

“Ti ringrazio molto, significa tanto per me” sussurrò Kurt a bassa voce, arrossendo.

Barbara sorrise loro, li salutò dandogli appuntamento alla prossima riunione e li congedò.   
I due coniugi stavano andando via quando per caso si scontrarono con la signora Roberts e la sua amica. Blaine stava quasi per dire qualcosa ma Kurt lo precedette.
Strinse più forte la mano di suo marito e in un secondo si girò verso di lui e lo baciò. Le sue mani volarono presto sul suo viso e accarezzarono le sue guance mentre il loro bacio si prolungava e diventava più intenso. Blaine si lasciò cullare da quel contatto  e quando si separarono guardò suo marito negli occhi e bastò un battito di ciglia per dirgli quanto lo amava in quel momento.
Kurt lo baciò un ultima volta e gli sussurrò tra le labbra che provava la stessa cosa.
Si voltò verso la signora Roberts e con un sorriso le disse

“Mi dispiace tanto per lei che non avrà mai tutto questo signora Roberts. E adesso se permette prendo mio marito per mano e lo porto via da qua, sa dobbiamo andare a fare shopping e staremo tutto il tempo con le mani legate, perchè sa ... questi siamo noi” lo disse tutto d’un fiato, trascinandosi dietro un Blaine sorpreso e lasciando le due signore a bocca aperta.

Appena uscirono dalla stanza, Kurt iniziò a ridere. Continuarono a camminare finchè non arrivarono al loro appartamento.

“Sai avevi ragione” disse voltandosi verso Blaine.

“Su cosa?” gli chiese lui continuando a stringere la sua mano.

“Tra me e te c’è un qualcosa di speciale, fatto di tanti baci, di tante tenerezze. Ma c’è qualcos’altro che è sempre stato parte di noi, il nostro tenerci per mano. Amo quando stringi la mia mano e sono così fiero di poterlo fare davanti al modo intero” gli rispose Kurt.

Blaine lo guardò e per un momento si perse nel suo sguardo, in quegli occhi che tanto amava e di cui si era innamorato sin dal primo momento, e vide la stessa fierezza che c’era nei suoi stessi occhi e sorrise nel constatare che finalmente anche Kurt lo aveva capito. Si sporse e gli lasciò un candido bacio sulla guancia.

“Entriamo dentro”  gli disse, aprendo la porta e trascinandolo con sé.

Kurt si lasciò trasportare ancora una volta da quel marito che continuava a trattarlo con amore e rispetto e mentre stavano entrando il suo occhio cadde su quelle loro mani, sempre intrecciate, perennemente unite e legate. In cuor suo sapeva che sarebbe potuto capitare di tutto tra di loro, ma quel solido legame creato dalle loro mani non si sarebbe mai e poi mai sciolto, sarebbe durato per sempre.
 

Note:

Ed eccoci qua anche con il giorno due, vi chiedo scusa per il ritardo. Ho avuto un po' di difficoltà con questo prompt ma alla fine ce l'ho fatta, quello per domani è invece già pronto nella mia testa, spero che vi piacerà :)
Un grazie alla mia beta di soccorso, Cristina :)  

 
  
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