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Autore: sakuraelisa    06/01/2014    2 recensioni
Ed eccoci qua con la prima klaine week dell'anno, sette giorni in compagnia dei nostri bambini, spero che vi piaccia :)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Klaine week 2014: Day 1

Engaged … Klaine/proposal
 

Erano cinque anni che Kurt e Blaine abitavano nella stessa casa, condivevano lo stesso letto, la stessa cucina, la stessa doccia, la stessa poltrona ma c’era una cosa che volevano più di tutto, ed era quella di voler condividere la propria vita insieme, per sempre.
Kurt ci pensava da settimane, lui e Blaine avevano rispettivamente ventisei e venticinque anni, due ottimi lavori, lui era costumista in una compagnia di teatro e il suo fidanzato era uno dei banchieri più affascinanti della east coast. Era arrivato il momento si diceva ogni giorno da un mese a questa parte.
Ogni mattina si svegliava accanto a quell’uomo che lo amava e che lo faceva sentire al sicuro, gli accarezzava una guancia e con le dita gli sistemava quei riccioli sudati che gli incorniciavano la fronte e ogni volta che i suoi occhi si posavano su quella visione pensava: questo uomo è mio, solo mio.
Anche quella mattina accadde la stessa cosa, lui si sporse e lasciò un bacio sulle sue labbra per augurargli il buongiorno senza svegliarlo, si sedette sul letto stiracchiando in alto le braccia, si sollevò in piedi e prese la sua vestaglia posata sulla poltrona, si avvicinò all’armadio e aprendolo decise subito cosa indossare quel giorno, non che ci volesse molto, ogni notte preparava l’outfit per il giorno successivo, era sempre stato un tipo attento e preciso e il suo aspetto contava molto per lui, voleva sempre essere perfetto per se stesso e per Blaine. Lo notava negli occhi del suo compagno ogni volta che uscivano insieme, voleva essere sempre il centro dei suoi pensieri, il suo orgoglio e adorava lo sguardo fiero che vedeva sempre nelle sue iridi nocciola quando lo presentava alle persone: “questo è Kurt, il mio fidanzato”.
Era arrivato il momento di cambiare quell’ ultima parola. Non vedeva l’ora che Blaine lo presentasse agli altri come suo marito. Arrossiva al solo pensiero.
Qualche tempo più tardi era pronto, andò in cucina, si preparò un caffé e mangiò uno dei muffins che aveva preparato il giorno prima con il suo fidanzato. Era una delle tante cose che amavano fare insieme, già immaginava il loro futuro come coppia sposata in quella cucina, e magari se sognava ancora più lontano riusciva a vedere una piccola figura paffuta tra le braccia del suo futuro marito che allungava le braccine per farsi prendere in braccio, sorrise al pensiero che potesse diventare tutto così bello, almeno nella sua testa era così. Ma lui sapeva bene che la realtà era semplicemente perfetta e che poteva divenirlo ancora di più.
Finì di bere il suo caffé, sciacquò la tazza nel lavello e rimise tutto in ordine. Qualche minuto più tardi era già fuori dalla porta dove una sfavillante Rachel lo stava aspettando. Appoggiata ad uno dei pilastri del palazzo con la schiena rivolta verso il muro e uno sguardo assorto, Kurt sapeva bene il motivo di tanta tristezza ma erano passati anni ormai ed entrambi erano andati oltre, solo che ogni tanto capitava ancora che si perdessero nei loro pensieri, come in quel momento. Si avvicinò a lei e senza farsi notare si abbassò leggermente e le baciò la guancia.

“Hey, eccoti” fece lei voltandosi verso di lui e sorridendogli appena.

“Eri assorta nei tuoi pensieri” le fece notare Kurt.

“Lo sai come sono fatta” rispose lei tranquilla, posando per un secondo lo sguardo sulla collana scendeva nell’incavo del suo petto. Quelle
semplici quattro lettere che ormai erano anche incise sulla sua pelle da anni: Finn.

“Ma basta essere tristi. Allora, cosa mi dovevi dire? Ieri sei stato molto vago al telefono” gli disse, cercando di non farsi sopraffare dai tristi pensieri.

Kurt le diede un lieve buffetto sulla guancia, avvicinandosi maggiormente e incrociando il suo braccio a quello di lei.
Iniziarono a camminare vicini e kurt iniziò a raccontarle tutto, nei minimi dettagli, come faceva sempre.

“Penso sia arrivato il momento”

“Che momento?” chiese lei curiosa, guardandolo negli occhi.

“Io e Blaine, sai ... stiamo insieme da cinque anni e voglio che sia tutto più ... come dire ...”

“Ufficiale” finì rachel per lui

“Sì, esatto”

“Vuoi sposarti Kurt?” gli chiese lei, sicura della sua risposa affermativa.

Lui la guardò con occhi spalancati, anche se sapeva benissimo che Rachel avrebbe capito subito cosa gli stava passando per la testa. Lei lo conosceva a tal punto da sapere cosa stesse pensando in quell’esatto momento.

“Sì” riuscì solo a sussurrare.

Lei fece un piccolo saltello e gli strinse più forte il braccio, si alzò sulle punte dei piedi e gli diede un bacio casto e delicato sulle labbra.

“Sono così felice Kurt. E come glielo vorresti chiedere?” domandò emozionata.

“Non lo so ancora, pensavo di fare qualcosa di romantico, ma sai io e Blaine ormai siamo entrati in quella fase del nostro rapporto dove ci basta stare insieme per essere felici” ammise con un piccolo ma fermo sorriso dipinto sul suo viso.

“Devi solo trovare il modo giusto” gli disse Rachel.

Kurt ci pensò su, pensò alle parole della sua amica e riflettè sul modo in cui doveva chiedere a Blaine di diventare suo marito.
La mattinata passò velocemente e venne presto la sera. La sua giornata era stata impegnativa, al lavoro era stato tutto talmente frenetico che una volta uscito dal teatro voleva solo andare a casa e dormire, ma in testa aveva ancora le parole della sua amica. Doveva trovare un modo.
Arrivò a casa e quando aprì la porta notò che non era tutto come al solito, le luci erano spente e non si sentiva il familiare odore di buono che profumava la cucina ogni volta che rientrava. Accese la luce e si levò la giacca appendendola insieme alla borsa nell’appendiabiti al suo fianco.
Si guardò intorno e si accorse che c’era qualcosa di diverso, ma non sapeva cosa fosse.

“Blaine? Sei in casa?” chiamò il nome del suo fidanzato senza però ricevere nessuna risposta

Decise di provare in cucina, ma quando arrivò trovò tutto spento, tutto in ordine. Girando per il tavolo notò un piccolo foglietto posato vicino al vaso di fiori posto al centro. Lo prese in mano e riconobbe subito la calligrafia del suo Blaine.
 
“Un giorno ti svegli, guardi la persona che dorme al tuo fianco e ti accorgi che la sola cosa che vuoi è poterla chiamare con un nome diverso. Quando oggi mi sono alzato, ho guardato e osservato il tuo viso e ho desiderato solo poterti chiamare mio marito. Vai nella nostra stanza e cercami.”    
 
Kurt strinse tra le mani il biglietto e corse verso la loro stanza. Non riusciva a credere che Blaine lo avesse battuto anche stavolta. Quando arrivò, respirò a fondo prima di aprire la porta. Era così emozionato all’idea che dentro la stanza lo stava forse aspettando la sorpresa più bella della sua vita.
Posò la mano sulla maniglia e la mosse aprendo cosi la porta davanti a lui. La stanza era poco illuminata, solo le loro aba-jour erano accese. Il letto era intatto e sul copriletto blu notte era posato un altro biglietto. Kurt entrò all’interno e si avvicinò, si abbassò per poter prendere il biglietto e lo lesse.
 
“Se sei arrivato fin qua, vuol dire che sei nella nostra stanza, che mi stai cercando e che forse mi hai trovato, apri la finestra ed esci nel nostro balcone, io sono qui che ti aspetto”      
 
Kurt sorrise ancora e qualche lacrima iniziò già a cadere solitaria sul suo viso. Fece l’ennesimo respiro profondo di quella lunga giornata, si girò e andò verso la finestra, la spalancò e quello che trovò gli tolse il respiro.
Sul tavolino, nel loro balcone, erano posati una serie di petali rossi, che uniti formavano un cuore e al centro del cuore vi era posata una scatolina. Lui si avvicinò, allungò la mano e prese in mano la scatolina, se la rigirò un momento prima di aprirla.
Una fedina in argento risplendeva davanti ai suoi occhi e all’improvviso due forti braccia gli circondarono la vita e un respiro che conosceva fin troppo bene gli attraversò l’orecchio.

“Non vedevo l’ora che arrivassi” gli sussurrò Blaine.

Kurt non riusciva a dire nulla, nessuna parola usciva dalla sua bocca, la sola cosa che stava continuando a fare era stringere quella scatolina.

“Ho pensato a tanti modi in cui avrei potuto chiedertelo, ma non riusciva a venirmi in mente nulla” continuò il suo fidanzato.

Lo sentiva respirare sul suo collo, percepiva ogni minimo tocco e ogni candido bacio che depositava leggero sulla sua spalla.

“Avrei voluto chiedertelo con un gesto ecclatante, ma a noi non servono queste cose Kurt. Io e te siamo arrivati ad una fase dove la cosa importante, quello che conta davvero è ... ”

“ ... stare insieme” finì Kurt per lui.

Blaine sorrise, lo fece voltare tra le sue braccia e lo baciò d’istinto, e Kurt si lasciò trascinare da quel contatto, e portò le braccia intorno al suo collo tenendo sempre tra le mani la sua scatolina.
Quando si staccarono, Blaine gli sfiorò il naso con il suo e posò la fronte sulla sua.

“Ti amo così tanto Kurt. Voglio passare la mia vita con te, voglio passare ogni singolo secondo della mia esistenza a dirti che sei la ragione per cui mi sveglio ogni giorno”

“Blaine ... ”

“Fammi finire” gli disse sorridendogli.

Kurt lo assecondò dandogli un altro baciò a fior di labbra.

“Voglio potermi svegliare ogni mattina e poterti chiamarti con il mio nome preferito: come mio marito” gli disse Blaine, iniziando ad emozionarsi.

Kurt lo strinse di più a se facendo aderire ulteriormente i loro corpi. Baciò ancora e di nuovo la sua bocca e quando Blaine aprì le labbra e lasciò che le loro lingue si incontrassero, Kurt cercò di prolungare quel contatto per fare in modo che il suo sapere si imprimesse in lui.
Si separarono e si sorrisero, i loro sorrisi si unirono insieme in una risata che coinvolse entrambi.

“Sì” disse solo Kurt

“E’ un sì quindi?” chiese Blaine ridendo, sapendo bene la sua risposta.

Il suo fidanzato lo guardò negli occhi e sorrise teneramente a quell’uomo.

“Sì, Blaine. Voglio diventare tuo marito, e passare tutta la mia vita con te”

Blaine sorrise e lo abbracciò, lo strinse a se forte forte.
Si staccò da lui e si abbassò prendendo dalle mani la sua scatolina, estrasse delicatamente la fedina all’interno e la infilò al suo anulare.
Quella fedina significava tanto per loro. Era un simbolo del loro amore, del loro affetto reciproco, un simbolo di quella fiducia e di quel rispetto che li rendeva speciali l’uno per l’altro. Si sarebbero sposati e avrebbero passato la vita insieme, avrebbero condiviso ogni momento assieme, avrebbero costruito dei nuovi ricordi che li avrebbero sempre accompagnati, che avrebbero sempre fatto parte di loro, e sarebbero poi diventati parte della loro famiglia.
  

Note:

Ed eccoci qua, con una serie di one shot per celebrare la prima klaine week della stagione, per meglio dire dell'anno, spero che vi piaccia :) Grazie alla mia beta di soccorso, Cristina.
A domani per il giorno due :)   

 
  
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