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Autore: AxXx    08/01/2014    1 recensioni
Niha. Una bella ragazzina di quattordici anni, sogna,. Lei sogna sempre un mondo di creature fantastiche, maghi, incantesimi avventure e personaggi fantastici.
A con se un blocco da disegno su cui disegna tutto ciò che le passa per la mente. Un giorno, però, un teatro la catapulta in un mondo tutto nuovo. Un mondo che solo lei e la sua fantasia possono salvare. Un mondo che in parte è suo, perché anche lei l'ha creato, così come tutti i bambini e i ragazzi che sognano.
Perché il Mondo Infinito è come la fantasia: infinito.
[Storia scritta insieme a Tsukuyomi_Sama]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                     ARRIVO DALLA BISNONNA

 

 

 

 

 

 

 

Il paesaggio scorreva davanti al finestrino dell’autobus. Le campagne intorno a Venezia iniziavano ad assumere quel colorito rosso e giallo tipico dell’autunno.
Niha osservava tutto dal finestrino e osservava estasiata il bosco accanto a lei. Le sembrava magica la foresta, con tutti quei bellissimi colori che si illuminavano alla chiara luce del sole.

Niha era una ragazzina di quattordici anni, con grandi occhi azzurri come il cielo e una cascata di bellissimi capelli neri lisci che le davano un aspetto puro e innocente. Il suo corpo magro e atletico era stato allenato fin da quando aveva cinque anni nell’atletica leggera. Pur essendo molto brava la sua vera passione era il disegno.

Con sé lei portava sempre un blocco da disegno sul quale disegnava ogni cosa le capitava in mente, anche le cose più strane. I suoi disegni erano bellissimi e molto precisi e lei amava arricchirli con creazioni di sua fantasia.
uno degli esempi più bello lo si poteva vedere nella prima pagina, dove lei aveva disegnato la sua migliore amica, Ginevra, mentre si allenava nella danza. La figura slanciata e atletica della giovane era stata catturata in una specie di salto spiccato verso l’alto che Niha aveva riccamente abbellito aggiungendo due splendide ali d’angelo. Il vestito piuttosto semplice con cui ci si allenava era stato sostituito da una bellissima tunica intarsiata di splendidi gioielli riprodotti con precisione.

Niha amava disegnare e ci metteva la cura con cui un artigiano crea le sue opere. Per lei era come fermare momenti salienti della vita e dell’immaginazione, imprimendoli su foglio.

Il Pulman si fermò in un paesino, poco lontano dalla città della laguna. Era un piccolo agglomerato di casa in cui la tecnologia non era ancora penetrata del tutto. Tutte le case avevano fondamenta vecchie, probabilmente medievali, ma tutto molto grazioso e rilassante.

La ragazza si guardò intorno per poter assaporare l’aria fresca. Un gruppo di bambini di poco più di sette anni giocavano a palla, ridendo, mentre i loro genitori erano seduti ai tavoli esterni di un bar, rilassandosi.
Dal canto suo, Niha mise lo zaino in spalla e si mise a camminare verso l’esterno dove sorgeva la casa della Bisnonna.

Felicita, quello era il suo nome, viveva in una vecchia villa vittoriana costruita nell’entroterra della. Nonostante l’abitazione fosse vecchia, la signora teneva alla costante manutenzione, tanto che non sembrava nemmeno così antica. Le mura erano pulite, il tetto dipinto e il camino riparato. Probabilmente, d’inverno si intravedevano i pennacchi di fumo da lontano. Alte colonne sorreggevano la porta d’ingresso e il primo piano era curato quanto il pianterreno.

Così si palesò la villa avanti agli occhi stupefatti della ragazzina che, presa dall’entusiasmo, volle subito disegnare una veloce bozza del posto per poi arricchirla, magari, in seguito. Nonostante la mezz’ora buona di cammino, non poté non ammirare la bellezza intrinseca in quel posto; un ambiente che viveva da più di un secolo, ignorando le intemperie e le catastrofi umane. Fu pensando a questo che lei ebbe la forza di segnare con dovizia ogni particolare possibile, compresi delle decorazioni a forma di fiore alla base delle colonne.

Dopo aver fatto una bozza soddisfacente, decise di andare alla porta in spesso legno con una grossa maniglia a bocca di leone al centro.

Niha bussò educatamente e ad aprirle fu una vecchia signora, dall’aria ancora allegra. I capelli erano bianchi, ma cotonati e ben tenuti. Gli occhi erano verdi come le foglie di primavera. Nonostante l’età abbastanza avanzata, sembrava tutt’altro che indebolita, dato che si reggeva benissimo in piedi da sola.

Appena vide la bisnipote il suo viso si illuminò e le si aprì un caldo e accogliente sorriso.

“Ninnina, tesoro! Quanto tempo che non vieni a trovarmi!” Esclamò felicemente la donna, con una voce dolce come il miele.

“Bisnonna!”

Le due si abbracciarono calorosamente felici di potersi rivedere. Anche se era cresciuta voleva molto bene alla bisnonna ed era molto legata a lei.

“Linda e Arthur sono tornati in viaggio, eh? è un peccato che tu non possa seguirli.” Disse l’anziana signora conducendo Niha nel salotto e sistemando con cura la giacca all’attaccapanni.

I genitori di Niha erano dei viaggiatori al servizio di un’agenzia di viaggio. Il loro compito era fare lunghi viaggi per poter creare gli almanacchi con i quali i turisti, poi, si orientavano. Erano molto rinomati per il loro entusiasmo e la loro precisione. Fino a quel momento avevano portato la figlia con loro, ma la vicinanza degli esami delle medie non le permettevano di allontanarsi. Sia loro che lei avevano deciso che, per quel viaggio, sarebbe stato meglio che la ragazza rimanesse a casa per poter studiare in modo più sistematico e tranquillo.

Mentre Niha spiegava tutto, la bisnonna le servì una pizza fatta a mano.

“Nonna! Davvero, così mi vizi!” Cercò di protestare la ragazzina, ridendo della premura, alcune volte eccessiva di Felicita.

“Ma che dici? Sei così magra! Ai miei tempi le ragazze erano un po’ più in carne. Come pensi di poter trovare un ragazzo?”

“Cosa!? Bisnonna, ti prego!” Ribatté lei, arrossendo terribilmente.

L’argomento ragazzi era molto delicato per lei, anche perché la sua timidezza le impediva di avere veri e propri legami con un  maschio.

“Ma Ninnina! Sei grande ormai e sei anche molto bella! Dovresti, davvero, iniziare a cercarti un ragazzo.” Annunciò la donna, annuendo con un sorriso  complice.

“Dato che mi chiami ancora in quel modo, direi che, per te, non è cambiato molto.” Fu l’imbarazzata risposta di Niha, affondando il viso nella pizza che iniziò a mangiare avidamente.

Dopo il pranzo, Felicita portò la nipote alla sua stanza, al secondo piano, mostrando i bagni e le altre stanze. Ogni cosa era tenuta con la cura tipica di lei. Non c’era traccia di polvere o di sporco. Lei ci teneva moltissimo alla cura della casa e le piaceva molto poterne vedere i risultato, quasi come Niha e i suoi disegni.

La ragazza aprì lo zaino e ripose con cura i suoi vestiti nell’armadio, dopodiché si occupò dei libri che pose con attenzione nella libreria, assicurandosi che i titoli fossero ben visibili. Infine tornò in salotto, dove la Bisnonna stava curando una pianta di gerani rossi.

Le due si divertirono e si raccontarono eventi e aneddoti recenti, come quando il padre di Niha, pur essendo un pessimo cavaliere, tentò di montare su un cammello finendo disperso nel deserto per un giorno intero.

Era divertente, dopotutto, avere una famiglia del genere. Per Niha era sempre un modo per fare esperienze che altri non potevano fare, come quella volta che in India un fachiro le aveva mostrato come incantare un cobra, oppure quando, andando in Norvegia si era dilettata con il tiro con l’arco. Altri episodi interessanti come una passeggiata tra le alte sequoie canadesi.

Ma non le dispiaceva nemmeno la compagnia della bisnonna. Da piccola ricordava quando le venivano raccontate storie di creature fantastiche e misteriose. Favole che davano un insegnamento di vita che poi si portava dietro per tutta la vita.

Ed era proprio così che Niha si sentiva, in quel momento, tornata a casa della Bisnonna felicita. Era come essere tornati bambini.

Lei le dette qualche piccola commissione da fare, come era solita, quando arrivava.

“Appena avrai consegnato il servizio da tè giù, al negozio, fai un salto al vecchio teatro. È un posto davvero bello. Peccato che sia abbandonato.” Le disse l’anziana signora, con una nota di tristezza nella voce.

La piccola sembrò molto interessata. D’altro canto le piacevano i posti vecchi e tutto ciò che stimolava la fantasia la affascinavano. Non le sarebbe affatto dispiaciuto.

“D’accordo Nonna!” Disse, mentre prendeva la sua bicicletta e controllava la lista delle consegne.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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[Angolo dell’autore]

Salve a tutti! Eccomi con una nuova storia fantasy, stavolta molto meno cruda e molto più simile ad una favola o ad una storia per ragazzi con tanto di lieto fine e niente morti.
Che noia, eh?
Sinceramente? Io preferisco così, perché mi affeziono troppo ai miei personaggi. Quindi non rompete.
La storia, poi non è nemmeno tutta mia; il 50% (E forse il 60%) è opera di Tsukuyomi_Sama, mia grandissima e fedelissima amica che ha scritto questa storia con me. Siate gentili, quindi e non dimenticatelo.
A presto, amici e recensite in tanti mi raccomando
J

AxXx

 

 

  
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