ARRIVO DALLA
BISNONNA
Il paesaggio
scorreva davanti al finestrino dell’autobus. Le campagne
intorno a Venezia
iniziavano ad assumere quel colorito rosso e giallo tipico
dell’autunno.
Niha osservava tutto dal finestrino e osservava estasiata il bosco
accanto a
lei. Le sembrava magica la foresta, con tutti quei bellissimi colori
che si
illuminavano alla chiara luce del sole.
Niha era una
ragazzina di quattordici anni, con grandi occhi azzurri come il cielo e
una
cascata di bellissimi capelli neri lisci che le davano un aspetto puro
e
innocente. Il suo corpo magro e atletico era stato allenato fin da
quando aveva
cinque anni nell’atletica leggera. Pur essendo molto brava la
sua vera passione
era il disegno.
Con
sé lei
portava sempre un blocco da disegno sul quale disegnava ogni cosa le
capitava
in mente, anche le cose più strane. I suoi disegni erano
bellissimi e molto
precisi e lei amava arricchirli con creazioni di sua fantasia.
uno degli esempi più bello lo si poteva vedere nella prima
pagina, dove lei
aveva disegnato la sua migliore amica, Ginevra, mentre si allenava
nella danza.
La figura slanciata e atletica della giovane era stata catturata in una
specie
di salto spiccato verso l’alto che Niha aveva riccamente
abbellito aggiungendo
due splendide ali d’angelo. Il vestito piuttosto semplice con
cui ci si
allenava era stato sostituito da una bellissima tunica intarsiata di
splendidi
gioielli riprodotti con precisione.
Niha amava
disegnare e ci metteva la cura con cui un artigiano crea le sue opere.
Per lei
era come fermare momenti salienti della vita e
dell’immaginazione, imprimendoli
su foglio.
Il Pulman si
fermò in un paesino, poco lontano dalla città
della laguna. Era un piccolo
agglomerato di casa in cui la tecnologia non era ancora penetrata del
tutto.
Tutte le case avevano fondamenta vecchie, probabilmente medievali, ma
tutto
molto grazioso e rilassante.
La ragazza
si guardò intorno per poter assaporare l’aria
fresca. Un gruppo di bambini di poco
più di sette anni giocavano a palla, ridendo, mentre i loro
genitori erano
seduti ai tavoli esterni di un bar, rilassandosi.
Dal canto suo, Niha mise lo zaino in spalla e si mise a camminare verso
l’esterno dove sorgeva la casa della Bisnonna.
Felicita,
quello era il suo nome, viveva in una vecchia villa vittoriana
costruita
nell’entroterra della. Nonostante l’abitazione
fosse vecchia, la signora teneva
alla costante manutenzione, tanto che non sembrava nemmeno
così antica. Le mura
erano pulite, il tetto dipinto e il camino riparato. Probabilmente,
d’inverno
si intravedevano i pennacchi di fumo da lontano. Alte colonne
sorreggevano la
porta d’ingresso e il primo piano era curato quanto il
pianterreno.
Così
si
palesò la villa avanti agli occhi stupefatti della ragazzina
che, presa
dall’entusiasmo, volle subito disegnare una veloce bozza del
posto per poi
arricchirla, magari, in seguito. Nonostante la mezz’ora buona
di cammino, non
poté non ammirare la bellezza intrinseca in quel posto; un
ambiente che viveva
da più di un secolo, ignorando le intemperie e le catastrofi
umane. Fu pensando
a questo che lei ebbe la forza di segnare con dovizia ogni particolare
possibile, compresi delle decorazioni a forma di fiore alla base delle
colonne.
Dopo aver
fatto una bozza soddisfacente, decise di andare alla porta in spesso
legno con
una grossa maniglia a bocca di leone al centro.
Niha
bussò
educatamente e ad aprirle fu una vecchia signora, dall’aria
ancora allegra. I
capelli erano bianchi, ma cotonati e ben tenuti. Gli occhi erano verdi
come le
foglie di primavera. Nonostante l’età abbastanza
avanzata, sembrava tutt’altro
che indebolita, dato che si reggeva benissimo in piedi da sola.
Appena vide
la bisnipote il suo viso si illuminò e le si aprì
un caldo e accogliente
sorriso.
“Ninnina,
tesoro! Quanto tempo che non vieni a trovarmi!”
Esclamò felicemente la donna,
con una voce dolce come il miele.
“Bisnonna!”
Le due si
abbracciarono calorosamente felici di potersi rivedere. Anche se era
cresciuta
voleva molto bene alla bisnonna ed era molto legata a lei.
“Linda
e
Arthur sono tornati in viaggio, eh? è un peccato che tu non
possa seguirli.”
Disse l’anziana signora conducendo Niha nel salotto e
sistemando con cura la
giacca all’attaccapanni.
I genitori
di Niha erano dei viaggiatori al servizio di un’agenzia di
viaggio. Il loro
compito era fare lunghi viaggi per poter creare gli almanacchi con i
quali i
turisti, poi, si orientavano. Erano molto rinomati per il loro
entusiasmo e la
loro precisione. Fino a quel momento avevano portato la figlia con
loro, ma la
vicinanza degli esami delle medie non le permettevano di allontanarsi.
Sia loro
che lei avevano deciso che, per quel viaggio, sarebbe stato meglio che
la
ragazza rimanesse a casa per poter studiare in modo più
sistematico e
tranquillo.
Mentre Niha
spiegava tutto, la bisnonna le servì una pizza fatta a mano.
“Nonna!
Davvero, così mi vizi!” Cercò di
protestare la ragazzina, ridendo della
premura, alcune volte eccessiva di Felicita.
“Ma
che
dici? Sei così magra! Ai miei tempi le ragazze erano un
po’ più in carne. Come
pensi di poter trovare un ragazzo?”
“Cosa!?
Bisnonna, ti prego!” Ribatté lei, arrossendo
terribilmente.
L’argomento
ragazzi era molto delicato per lei, anche perché la sua
timidezza le impediva
di avere veri e propri legami con un
maschio.
“Ma
Ninnina!
Sei grande ormai e sei anche molto bella! Dovresti, davvero, iniziare a
cercarti un ragazzo.” Annunciò la donna, annuendo
con un sorriso complice.
“Dato
che mi
chiami ancora in quel modo, direi che, per te, non è
cambiato molto.” Fu
l’imbarazzata risposta di Niha, affondando il viso nella
pizza che iniziò a
mangiare avidamente.
Dopo il
pranzo, Felicita portò la nipote alla sua stanza, al secondo
piano, mostrando i
bagni e le altre stanze. Ogni cosa era tenuta con la cura tipica di
lei. Non
c’era traccia di polvere o di sporco. Lei ci teneva
moltissimo alla cura della
casa e le piaceva molto poterne vedere i risultato, quasi come Niha e i
suoi
disegni.
La ragazza
aprì lo zaino e ripose con cura i suoi vestiti
nell’armadio, dopodiché si
occupò dei libri che pose con attenzione nella libreria,
assicurandosi che i
titoli fossero ben visibili. Infine tornò in salotto, dove
la Bisnonna stava
curando una pianta di gerani rossi.
Le due si
divertirono e si raccontarono eventi e aneddoti recenti, come quando il
padre
di Niha, pur essendo un pessimo cavaliere, tentò di montare
su un cammello
finendo disperso nel deserto per un giorno intero.
Era
divertente, dopotutto, avere una famiglia del genere. Per Niha era
sempre un
modo per fare esperienze che altri non potevano fare, come quella volta
che in
India un fachiro le aveva mostrato come incantare un cobra, oppure
quando,
andando in Norvegia si era dilettata con il tiro con l’arco.
Altri episodi
interessanti come una passeggiata tra le alte sequoie canadesi.
Ma non le
dispiaceva nemmeno la compagnia della bisnonna. Da piccola ricordava
quando le
venivano raccontate storie di creature fantastiche e misteriose. Favole
che
davano un insegnamento di vita che poi si portava dietro per tutta la
vita.
Ed era
proprio così che Niha si sentiva, in quel momento, tornata a
casa della
Bisnonna felicita. Era come essere tornati bambini.
Lei le dette
qualche piccola commissione da fare, come era solita, quando arrivava.
“Appena
avrai consegnato il servizio da tè giù, al
negozio, fai un salto al vecchio
teatro. È un posto davvero bello. Peccato che sia
abbandonato.” Le disse
l’anziana signora, con una nota di tristezza nella voce.
La piccola
sembrò molto interessata. D’altro canto le
piacevano i posti vecchi e tutto ciò
che stimolava la fantasia la affascinavano. Non le sarebbe affatto
dispiaciuto.
“D’accordo
Nonna!” Disse, mentre prendeva la sua bicicletta e
controllava la lista delle
consegne.
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[Angolo
dell’autore]
Salve
a tutti! Eccomi con una nuova storia fantasy,
stavolta molto meno cruda e molto più simile ad una favola o
ad una storia per
ragazzi con tanto di lieto fine e niente morti.
Che noia, eh?
Sinceramente? Io preferisco così, perché mi
affeziono troppo ai miei
personaggi. Quindi non rompete.
La storia, poi non è nemmeno tutta mia; il 50% (E forse il
60%) è opera di
Tsukuyomi_Sama, mia grandissima e fedelissima amica che ha scritto
questa
storia con me. Siate gentili, quindi e non dimenticatelo.
A presto, amici e recensite in tanti mi raccomando J
AxXx