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Autore: Anna Wanderer Love    08/01/2014    5 recensioni
Due labbra si posano sulle mie soffiando aria, mentre delle mani premono sul mio petto una, due, tre, quattro volte con tanta forza da farmi stupidamente pensare che il mio petto si romperà.
Dopo non so quanti secondi sento finalmente un filo d'aria arrivarmi nei polmoni e tossisco, spuntando acqua.
Una mano mi afferra la nuca e un'altra le gambe fradicie, poi mi sento sollevare in aria e l'ultima cosa che vedo, rovesciando la testa all'indietro, incapace di tenerla su come una neonata, sono due occhi azzurri, gelidi e impenetrabili che mi scrutano curiosi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Thranduil
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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A Gold Sunshine.

Sotto attacco. (Parte due)

 
 

• ♦ • ♦ • ♦ •

Thranduil è nella sua tenda e fissa corrucciato la mappa davanti a sé. Ha le palpebre socchiuse e i suoi occhi sembrano perforare la carta colorata con astio. Con un sospiro abbassa il capo e alza le mani a massaggiarsi le tempie. È solo mattina ed è già stanco.

Ha passato tutta la notte a pensare e ripensare sotto al calore delle coperte, con le risate dei soldati e i suoni della birra versata nei boccali ad accompagnare i suoi pensieri tormentati.

Non è riuscito a riposare nemmeno qualche decina di minuti: nella sua mente c'era qualcosa che riportava a galla qualcosa, e c'è tutt'ora.

Non riesce a capire cosa, e forse questo è la cosa che gli dà più fastidio di quel qualcosa. C'entra con la ragazza. Di questo ne è sicuro.

Ma perché quegli occhi scuri, del colore del cioccolato, gli scatenano dentro tanto turbamento?

Il sovrano si passa le mani sul volto, sospirando frustrato.

Ecco, c'è cascato di nuovo. Dalla strategia per incastrare quelle bestie -gli Orchi- in una morsa letale è tornato a pensare a lei. O meglio, non a lei: alle emozioni che lei gli provoca.

Thranduil si morde con delicatezza il labbro inferiore e ripensa a quando l'ha tirata fuori dall'acqua, più morta che viva. Era tremendamente pallida e fredda. Forse stava lottando contro la corrente da ore cercando di scappare dagli Orchi, che comunque si spostavano verso di lei. Ed era così leggera. Pesava meno di una piuma. Meno di un neonato. Forse gli appariva così, come un neonato che ha bisogno di essere preso in braccio e di essere aiutato a respirare, perché altrimenti, da solo, non ce l'avrebbe mai fatta.

Ed è quello che ha fatto lui. L'ha aiutata, e poi pensava che sarebbe finita lì. Che sarebbe stato Jeen ad occuparsi di lei.

Invece no. Quella dannata ragazza ha deciso di tenersi tutto dentro di sé, non rivelargli niente. Forse avendo anche dei buoni motivi, ma a lui non importa. A lui importa la sicurezza del regno e finché lei non si deciderà a raccontare da dove provenga realmente -perché mentiva, o almeno in parte- non potrà mai essere sicuro che gli Elfi di Bosco Atro non siano in pericolo.

-Sire...

Senza avere nemmeno un'istante di preavviso il guaritore si ritrova con un pugnale alla gola. Thranduil sospira internamente di sollievo vedendo che è solo Jeen, ma non lascia trasparire nessuna emozione sul volto etereo.

La lama gelida e lucente sfiora la pelle morbida e rigida dell'Elfo ancora per qualche istante, prima che il sovrano si decida ad abbassarla, lentamente.

-Jeen- mormora il Re con freddezza, dirigendosi poi verso il tavolino, di nuovo. Il guaritore sgrana i suoi bei occhi cristallini nel vedere il proprio sovrano nudo dalla vita in su, e, soprattutto, con alcuni graffi sulla pelle pallida, precisamente sotto le scapole.

-Mio signore, permettetemi di...

Un gesto della mano del Re interrompe le parole dell'Elfo moro, che sembrano rimanere sospese nell'aria fresca del mattino.

-Non è niente Jeen. Solo graffi. Perché sei qua?- Chiede il sovrano, andando dritto al punto. Lo sguardo affilato del moro indugia su lunghi segni superficiali e rossi che risaltano sulle spalle del biondo.

-Vostro figlio mi ha detto che avete intenzione di attaccare gli Orchi rimasti dall'attacco dell'altro giorno.

-È così, infatti- annuisce Thranduil, sedendosi di nuovo davanti alla mappa.

-Signore, se posso permettermi, tanti Elfi sono rimasti feriti e...

-Quegli Elfi non parteciperanno, allora, ma resteranno qui.

Il sovrano vede una scintilla d'esasperazione nello sguardo del più giovane, che si avvicina a lui senza aspettare il permesso.

-Siamo troppo pochi!- Esclama Jeen fissando il Re negli occhi, con sguardo deciso.

-Siamo abbastanza. E non discutere anco...

Un urlo interrompe le parole del sovrano nello stesso istante in cui si sentono i corni di battaglia risuonare nell'aria.

Dopo un'istante lunghissimo, senza che i due Elfi si rendano conto di quel che sta succedendo, la tenda che funge da porta viene brutalmente lacerata da una lama e la luce del sole offuscata da una sagoma.

Immediatamente Jeen sguaina la spada, parandosi davanti al proprio sovrano mentre, con calma, Thranduil si mette velocemente qualcosa addosso e afferra le armi, maledicendosi mentalmente per essere stato colto di sorpresa per la seconda volta in pochi minuti.

Intanto l'Orco viene decapitato con una sola mossa dal guaritore, che affacciandosi all'esterno inorridisce: frotte di Orchi affollano il campo, e sebbene frecce e lame centrino ogni parte del loro corpo molti Elfi sono già caduti.

Con un urlo rabbioso il guaritore si scaglia contro una di quelle creature immonde che sta per prendere alle spalle un soldato. Il sangue della creatura schizza la camicia candida, ma l'Elfo non se ne preoccupa.

Anzi, mentre sferra colpi su colpi, la sua mente è rivolta altrove.

Rose.

-Sire!- Urla, pregando Thranduil con gli occhi, mentre l'Elfo si volta verso di lui nello stesso istante in cui trancia un braccio ad un Orco.

-La ragazza!- Grida in elfico, in modo che gli Orchi non possano capire.

Il sovrano stringe la mascella, ma annuisce con un fluido cenno del capo, scattando verso la tenda del guaritore.

Mentre corre con l’unico, fastidioso pensiero del gravoso compito di salvare la ragazzina nella mente, il suo braccio si muove in modo quasi automatico, abbattendo Orchi su Orchi e salvando anche, alcune volte, la vita ai suoi soldati.

Finalmente, dopo pochi minuti che sembrano durare un’eternità, gli occhi azzurri dell’Elfo biondo scorgono la tenda del guaritore. Con un ringhio più animale che umano decapita due nemici con un solo, fluido movimento della spada scintillante macchiata di sangue nero, ed entra nella tenda.

L’immagine che salta davanti ai suoi occhi millenari è intrisa di tremenda violenza, ma non ci fa caso. Schizzi di sangue nero macchiano pareti e tappeto, i pochi mobili sono quasi tutti fatti a pezzi e tre corpi dei nemici giacciono a terra, due con la teste mozzate, sotto cui si allarga lentamente una pozzanghera di sangue scuro.

Al centro della stanza distingue la sagoma e i capelli lucenti di suo figlio, e il Re sospira di sollievo, mentre il nodo di preoccupazione che attanagliava il suo petto si scioglie lentamente.

Appena avverte la presenza del padre, Legolas si volta e incrocia gli occhi cristallini del sovrano di Bosco Atro, che, dopo essersi assicurati che il figlio stia bene, non curandosi dell’espressione sorpresa assunta dai suoi lineamenti, scendono a terra. Socchiudendo gli occhi riesce a distinguere la ragazza svenuta a terra. In pochi passi si avvicina, inginocchiandosi di fianco al suo erede.

-Va’ ad aiutare i soldati, ci penso io a lei- ordina estremamente seccato il sovrano, notando alcuni graffi e un taglio abbastanza profondo sul petto dell’Umana.

-Sì, Ada- mormora Legolas, scattando in piedi e correndo verso l’uscita, impugnando i due pugnali affilati.

-Ada?

Thranduil si volta di scatto, in tempo per vedere l’espressione vagamente sollevata del figlio prima che esca dalla tenda.

-Grazie- sussurra lui, prima di voltarsi e buttarsi nella mischia.

Con un sospiro rassegnato il Re afferra il corpo fragile della ragazzina e la solleva con facilità, alzandosi senza alcuno sforzo.

Guarda truce quei lineamenti inquieti perfino nel sonno, e scrutando quelle labbra spaccate sente una strana dolcezza ammorbidire la sua insofferenza verso quella piccola Umana.

-Pare che non sia destino che tu mi lasci in pace- sospira.

 

-Sir... oh, che diamine!- Sbotta Jeen ritrovandosi con un pugnale alla gola in meno di un secondo.

Thranduil sorride nel buio della tenda, trattenendo un sorriso divertito, e abbassa con un movimento rapido la lama. Nonostante non rischi più di essere decapitato, il guaritore continua a mantenere una posa rigida, le spalle larghe dritte e i muscoli delle braccia contratti.

Il sovrano getta una rapida occhiata disinteressata alla vena pulsante sul collo dell’Elfo e si dirige di nuovo verso il mobiletto, versandosi un bicchiere di vino e bevendone un sorso.

-Mio signore...- la voce esitante del moro risuona nella tenda buia, restando sospesa nell’aria calda.

L’Elfo biondo si volta di scatto, socchiudendo gli occhi e riducendo la bocca ad una linea sottile.

-Cosa c’è, guaritore? Per caso non ti va bene? Per caso ti dà fastidio? Eppure, se non sbaglio, mi hai chiesto tu di farlo- sibila a bassa voce, avvicinandosi a passi lenti al più giovane e trafiggendolo con le sue iridi di ghiaccio.

Vede chiaramente un lieve brivido di timore attraversare la schiena dell’Elfo, e stranamente non ne ricava nessuna soddisfazione.

-N... no, sire... è che... pensavo che mi sarei occupato io di lei- mormora Jeen abbassando lo sguardo a terra e trattenendo una smorfia di dolore. Improvvisamente Thranduil si accorge delle pessime condizioni del suo migliore guaritore.

La pelle sottile delle braccia che è scoperta da numerose lacerazioni della camicia è piena di tagli e lividi violacei; sullo zigomo un graffio da cui colano lentamente gocce di sangue scarlatto ha l'aria di far male.

Con un sospiro il Re si volta.

-Va' a riposare, guaritore, è un ordine- dice, anticipando la protesta dell'Elfo, -penso io alla ragazza.

-Sì signore- sospira rassegnato Jeen, facendo un breve inchino. Si volta e sta per uscire quando la voce atona del sovrano lo ferma.

-So che te lo stai chiedendo. Sta bene, tra due giorni tornerà da te.

-Grazie sire- mormora Jeen, prima di nascondere un sorriso e sparire.

Nella tenda, Thranduil abbassa le spalle, sospirando e portandosi una mano alla tempia. Volta la testa verso il letto dalle coperte blu, e i suoi occhi azzurri e penetranti scrutano con malcelata, oltre che indesiderata, curiosità la piccola sagoma raggomitolata sotto le lenzuola scure.

Per la prima volta il sovrano si accorge del respiro affannoso della ragazza e si avvicina al letto finché la sua preziosa veste non ne sfiora il bordo.

-Cosa...- mormora, senza capire.

Poi la ragazza emette un gemito e stringe con forza il bordo delle coperte, mentre le sue palpebre tremano.

Nella mente millenaria di Thranduil affiora un lontano ricordo, quasi seppellito, che lo aiuta a capire cosa sta accadendo davanti ai suoi occhi.

Rose sta avendo un incubo. Gli occhi del Re si riempiono di incertezza. Non sa cosa deve fare. Lui, essendo un Elfo, non sogna. Non dorme. Si riposa sprofondando in uno stato di leggero dormiveglia. Un lamento strozzato lo convince a cercare di svegliare la ragazza.

Stringendo la mascella allunga la mano e la posa sul braccio della ragazza, per poi scuoterla un po’. Appena lei apre gli occhi, Thranduil vede sorpreso che i suoi begli occhi scuri sono umidi di lacrime.

Rose:

Seta soffice e morbida accarezza la mia pelle. Sono distesa su un fianco, sdraiata chissà dove. So soltanto che il tepore sotto alle coperte è enormemente confortante e rilassante. Almeno finché dei ricordi non si insinuano nella mia mente.

Tutto si trasforma al’improvviso nella cella dove gli Orchi mi torturavano. Sento bruciare la pelle, i calci e le botte, il dolore lancinante.

Una mano si avvinghia al mio braccio e mi lascio scappare un gemito intriso di lacrime. La stretta da forte e violenta si trasforma in gentile e delicata, ma comunque salda. Improvvisamente il fumo delle torce e il bagliore dei tizzoni ardenti scompare da dietro le palpebre e apro gli occhi col respiro affannoso, allungando istintivamente la mano a stringere quella che, invece, non è scomparsa e mi scrolla ancora per il braccio.

Le mie dita si stringono attorno ad un polso dalla pelle morbida e fresca, e mi ritrovo a guardare smarrita degli occhi azzurri incredibilmente profondi e puri.

-Legolas?- Sussurro.

-No- mormora l’Elfo con voce assorta.

Sgrano gli occhi e mi tiro rapidamente indietro, mollando la presa sul suo polso con la sensazione di avere la mano che scotti. Thranduil indietreggia col busto, facendomi notare quanto sia basso... dopo vari secondi comprendo che è inginocchiato sul pavimento. Ah, ecco.

Distolgo lo sguardo dal viso bellissimo e freddo del sovrano, guardandomi in giro.

E per la prima volta mi accorgo di essere ancora in una tenda, e sento crescere la nausea quando mi rendo conto che è quella del Re. Quindi... sono sdraiata nel suo letto.

Imbarazzata cerco di mettermi seduta ma la mano dell’Elfo mi blocca repentinamente posandosi sulla mia spalla e spingendomi di nuovo giù, contro il cuscino. Le mie guance prendono fuoco quando sento le sue dita sulla mia pelle. Indosso solo un corpetto morbido, di stoffa, che lascia scoperte le spalle, e sotto sono completamente avvolta dalle bende. Sono un salame, insomma.

-Sta’ giù, sciocca- mi riprende con tono severo e freddo come ghiaccio, mentre si allontana ed esce dal mio campo visivo.
Chiudo gli occhi desiderando tanto di sentire quel maledetto ghiaccio creparsi e andare in pezzi, mostrando un minimo di sentimento. E’ impossibile che sia sempre così gelido con tutti!

-Quando ti deciderai a chiamarmi per nome?- Sibilo infastistida.

Uno sbuffo proveniente da destra mi annuncia che il Re non è stato molto contento nel sentirsi dare del “tu”. Ah, che si fotta, è molto più veloce.

-Quando sarà necessario- risponde lui, sottolineando l’ultima parola con un’occhiataccia.

Alzo gli occhi al cielo, sollevandomi su un gomito e fissando la sua schiena ampia e slanciata.

-Posso chiederti una cosa?- Chiedo curiosa.

Un grugnito poco interessato a chiacchierare mi convince definitivamente a parlare per dargli fastidio.

-Ma i tuoi capelli sono biondi o bianchi?

Per un secondo il braccio di Thranduil si blocca a mezz’aria, stringendo tra le dita la bottiglia rossa da cui si stava versando del vino. Poi, lentamente, il Re si gira verso di me sbattendo le palpebre costernato.

-Biondi o bianchi?- Ripete incerto.

Inarco un sopracciglio.

-Biondi o bianchi, sì- confermo.

Tocca a lui alzare il sopracciglio, avvicinandosi al letto e lasciandosi cadere sulla sedia accanto con poca regalità, mentre continua a fissarmi come se volesse spaccarmi la testa per vedere se dentro c’è un po’ di cervello. Cosa poco probabile.

-Sono biondi- risponde con una faccia disgustata rivolta a me.

-Ah, va bene- replico tornando a sdraiarmi e a posare la testa sul cuscino.

-Ti sembravano bianchi?- Chiede lui.

Volto la testa e trovo che mi sta guardando. Prima di rispondere getto un’occhiata ai suoi lunghi capelli ordinati -come sempre- che, in effetti, sembrano davvero così chiari da risultare candidi al buio tenue della tenda.

Poi mi accorgo che indossa soltanto una vestaglia rossa, oltre che pantaloni grigi e stivali, che fascia perfettamente la sua figura snella. E’ un po’ aperta sul petto, tanto che riesco a vedere il profilo dei pettorali. Mi affretto a distogliere lo sguardo, le guance improvvisamente rosse, e vedo un angolo delle sue morbide labbra rosee alzarsi impercettibilmente verso l’alto.

-Uhm, sì- dico mettendo in quelle due sillabe tutta la convinzione possibile immaginabile per smontarlo un po’, ma con la coda dell’occhio vedo il suo sorrisetto perdurare. Oh, come lo odio.

-Stai mentendo- dice lentamente, piegando la schiena verso di me fino a che i suoi capelli chiari mi sfiorano la spalla. Sorride e la sua espressione è di nuovo simile a quella di un predatore, con le iridi azzurre scintillanti e lo sguardo concentrato su un unico obbiettivo: me.

Maledico coloratamente la mia pessima abitudine di dormire sempre sul bordo del letto e cerco di non restare imprigionata nella catena di quello sguardo cristallino, con scarsi, pessimi risultati.

-Non è vero- protesto incrociando le braccia sul petto e tirandomi su le coperte con un brivido, facendolo sembrare dovuto al freddo, ma che di freddo proprio non è.

L’angolo della bocca dell’Elfo si inarca di mezzo millimetro più in alto.

-Sì, invece. Sai... ho notato che quando menti...- lascia sospese le parole nell’aria per farmi innervosire, riuscendoci benissimo, -ti sfreghi il polso.

Ah, che stronzata esemplare. Fisso i suoi occhi cristallini con tutta l’intenzione di rispondergli a tono, ma disgraziatamente la mia voce si blocca in gola quando le sue dita si allungano fulminee in avanti e mi spostano una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Sento il respiro fermarsi e il battito del cuore velocizzarsi. Il tocco delle punte delle sue dita è bollente sulla mia pelle calda, quasi più bollente dello sguardo truce che mi rivolge mentre si rende conto di che gesto ha fatto e una scintilla di antico dolore compare nei suoi occhi millenari.

Mi guarda come se fosse colpa mia, come se l’avessi costretto a toccarmi.

Ritira lentamente la mano e alza gli occhi sullo specchio davanti a sé.

-Dormi- ordina con voce di nuovo gelida.

Si alza di scatto e si volta e io mi giro dall’altra parte vergognandomi profondamente di aver pensato, per un misero, piccolo istante, di desiderare le sue labbra morbide.
 

 
♦ ♦ ♦


AnGoLo DeLl'AuTrIcE:
Ciao a tutti! ^^
Allora, volevo dirvi che ringrassio calorosamente chi recensisce, siete la mia gioia!
(Ovviamente anche chi legge e segue ^^ però che ne dite di darmi almeno un parere? Siete 12 che seguite e vorrei sapere il vostro parere ;D )
Poi: il primo chapty ha superato le 230 visualizzazioni! Che cari ^^
Allora.
Non sono sicura che sia decente, ma è molto difficile rendere Thranduil e non uscire dal personaggio, io ci sto provando ma il risultato non mi pare un granché D:
Che ve ne pre di Rose? Vi piace? Forse ha un carattere un po' forte, ma vedrete che si addolcirà ;)
Jeen viene messo da parte in questo capitolo, ma fa la sua comparsa da bravo Elfetto puccioso :3
Ahah ditemi che ve ne pare!
Un bacio!
La vostra Anna
   
 
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