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Autore: ChrisAndreini    08/01/2014    3 recensioni
[Big Four][The Big Four][Le cinque leggende]Fanfiction sui Big Four: Hiccup, Merida, Rapunzel e Jack Frost si ritroveranno catapultati in un mondo tutto nuovo per loro, il nostro, senza avere ricordi sul loro passato e sulle loro avventure, mandati dall'uomo nero, ma dovranno intervenire per salvare tutti i mondi dalla paura.
***
"-Non parlarmi così, ragazzino platinato- dice Merida con rabbia al ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
-Parla la ragazza con un nido di chiurli in testa, devo chiamare i pompieri per domare quella chioma?- risponde il ragazzo punzecchiandola.
-Calma, ragazzi, non prendetevi a botte nel museo!- li interrompe Hiccup, ricomparendo all’ingresso, in mano tiene una pesante ascia vichinga, e decidono di star zitti per non rischiare la vita.
-E poi, senza offesa, eh, ma Rapunzel vi batte tutti, avrà una chioma lunga venti metri- continua ammirando quella strana cosa.
-Lo prendo come un complimento- risponde la bionda."
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Madrina

 

-Sai, Merida, dovrei dirti una cosa importante…- inizia Rapunzel titubante, tutti quelli che l’hanno visto si sono messi ad urlare, ma se devono condividere la camera deve conoscerlo.
-Si, cosa c’è?- chiede l’altra ragazza osservando la nuova amica.
Ma prima che Rapunzel possa rispondere la porta si apre di scatto e Jack Frost entra come una tempesta.
-No!- esclama subito dopo.
Merida è furente di rabbia, si alza come una furia e si precipita verso il ragazzo.
-MA TI SEMBRA IL MODO DI ENTRARE?!?!- prova a mollargli qualche ceffone, che Jack schiva con difficoltà.
-Hey… calmati… ti sembra il modo… di fare… Ouch!- l’ultimo schiaffone lo colpisce in pieno, e si affretta ad indietreggiare, sentendo vagamente i palmi delle mani farsi incredibilmente freddi e rigidi.
-La prossima volta bussa!!!!- lo ammonisce Merida, sta per colpirlo di nuovo quando Rapunzel la bocca, o meglio, una ciocca di capelli di Rapunzel le afferra il braccio.
-Ma che…?- Merida si gira sorpresa verso la ragazza dai capelli dorati, che tiene la sua ciocca con forza.
-Grazie, biondina,- dice Jack prendendo fiato, e controllando le mani per vederne le condizioni, sembrano tornate normali, poi chiede titubante:
-Ma questa è la vostra camera?-
Merida vuole dirgliene quattro, anzi, dargliene quattro, ma Rapunzel la trattiene, e si affretta a rispondergli:
-Si, era l’ultima libera- 
Il ragazzo si porta una mano tra i capelli, mordendosi il labbro inferiore.
Poi esce abbattuto, con un cenno di saluto rivolto a Rapunzel, che libera Merida.
-Quel piccolo elfo tinto! Se rivedo quel brutto muso lo faccio pentire di essere nato!- dice la rossa con rabbia, andando avanti e indietro per la stanza mentre Rapunzel cerca di calmarla, ma inutilmente, poi, come colpita da un fulmine, si ferma e chiede alla bionda:
-Cosa dovevi dirmi?- 
La ragazza si riprende e cerca le parole giuste, giocherellando con una ciocca di capelli, ma prima che riesca a rispondere un piccolo camaleonte esce dalla borsa di Rapunzel prendendo fiato e spaventando a morte la riccia.
-AH! COS’È QUELLO?- urla spaventata indicando il piccolo rettile.
Rapunzel lo sistema sulla sua spalla per proteggerlo, mentre esso si mimetizza sul maglione.
-E’ di questo che volevo parlarti, vedi, lui è Pascal- spiega indicando il camaleonte, mentre Merida la guarda come a dire:
“Mi stai prendendo in giro?”

 

“Quella ricciolina è proprio pazza” 
Pensa Jack Frost mentre continua a cercare una stanza libera in quel posto stravagante.
Spera vivamente di trovarne una singola, o con un compagno che sta per compiere i 18 anni decisivi per uscire da quel posto, ma finora le sue ricerche sono alquanto infruttuose.
Finché non incrocia il ragazzo del museo, che viene verso di lui con un po’ di difficoltà a causa della gamba di ferro.
-Allora, trovato una camera?- gli chiede distrattamente
-No, la riccia e la ragazza con venti metri di capelli si sono prese l’ultima libera- risponde sconsolato.
-Mi pare che le uniche rimaste senza compagno siano di Katy Gardner, Margaret Mark, Justin Black e la mia, a te la scelta- gli dice Hiccup indicandogli quattro camere, per poi entrare nella più vicina.
Jack ci riflette un attimo, le ragazze sono da escludere, Justin non sembra un buon auspicio, il cognome gli da fastidio, così opta per quella di Hiccup, che da quanto ha capito lavora e non ci passa molto tempo.
-Hey, tu, ti dispiace se sto con te?- chiede, aspettando un no deciso come risposta, invece rimane sorpreso:
-Certo, nessun problema- gli risponde sorridendogli.
Jack gli sorride a sua volta, e sistema i suoi pochi averi nella sua parte di stanza.
-Mh… che strano, oggi il riscaldamento fa i capricci- commenta poi, andando a controllare il termostato, e alzando la temperatura.
Jack annuisce leggermente imbarazzato, perché sa di essere la causa di quel gelo formatosi nella stanza.
-Allora, perché tutto quel lavoro sulle armi?- chiede per rompere, beh, il ghiaccio.
-Domani c’è una mostra speciale al museo, perché il capo ha trovato dei nuovi oggetti, tra le rocce a nord della città- spiega pensieroso Hiccup, come se stesse cercando di ricordare qualcosa, poi scuote la testa.
-Wow, sembra interessante- commenta poco convinto Jack.
-Come mai ti trovi qui?- gli chiede Hiccup, sempre controllando il termostato.
-Oh…- Jack non sa che dire, “Non ho una famiglia” “sono un pericolo pubblico” “persino in Alaska non vogliono l mio freddo” sembrano delle spiegazioni troppo assurde, si è mai sentito di un ragazzo che porta il freddo? E’ impossibile, ma lui, non si sa come, davvero porta il freddo, a la cosa gli mette i brividi.
“Basta con i doppi sensi sul ghiaccio” pensa arrabbiato con se stesso, la temperatura scende di qualche altro grado.
-Niente da fare, spero che tu non soffra il freddo, perché il riscaldamento è proprio andato- Jack non si trattiene dal sbuffare sonoramente, e Hiccup crede che ce l’abbia con lui.
-Hey, non è colpa mia, se vuoi cambiare stanza fa pure-
-No, non sbuffavo per quello- lo rassicura Jack -Non soffro minimamente il freddo-
-Bene, allora, perché sei qui?- chiede nuovamente il gracile ragazzo.
-E’ una lunga storia- cerca di svincolare Jack.
Prima che Hiccup possa ribattere suona l’allarme che annuncia la cena.
-Vieni, Jack, dobbiamo andare alla mensa- così dicendo Hiccup si alza e si avvia fuori dalla camera, seguito da Jack.

 

-Ma sei sicura, davvero sicura, che sia legale tenere una rana in camera?- chiede per l’ennesima volta Merida a Rapunzel, mentre si avviano verso la mensa per la cena.
-Camaleonte, comunque, qui è tutto concesso, da quello che ho capito- afferma la ragazza, anche se ha qualche dubbio.
-Spero che non si metta a strisciarmi addosso mentre dormo, lo trovo disgustoso- commenta Merida indicando la creatura sulla spalla dell’amica, che per tutta risposta le fa la linguaccia.
-E non farmi questi gesti- lo ammonisce con il dito per aria, Rapunzel non riesce a trattenere una risata.
-Non c’è niente da ridere, questo anfibio mi prende in giro- si lamenta Merida, ora Rapunzel ride di gusto per l’esuberanza dell’amica.
Ma Merida la interrompe:
-Scusa, Rapunzel, tu sai dov’è la mensa?-
La ragazza si guarda intorno, così facendo urta la riccia con i capelli, facendole perdere l’equilibrio.
-Oggi cadono meteoriti, vedo- commenta sogghignante una voce in un angolo.
-Va tutto bene?- chiede un’altra voce, affrettandosi a soccorrere Merida.
-Oh, ciao Hiccup! Scusa Merida!- si affretta a dire Rapunzel aiutando a sua volta l’amica ad alzarsi su.
Jack osserva la scena in disparte, divertito dall’espressione battagliera della rossa, impigliata nei capelli di Rapunzel senza riuscire a districarsi.
-Come vorrei avere una macchina fotografica in questo momento- commenta, suscitando uno sguardo assassino alla riccia.
Dopo una decina di minuti di fatica la ragazza riesce a liberarsi.
Avrebbe una gran voglia di darne quattro al ragazzo platinato, ma dato che è già in ritardo per la cena decide di rimandare i propositi di omicidio a momenti più opportuni.
Si sta già avviando in gran fretta verso la mensa quando si ricorda di non sapere la direzione, così torna indietro, dove Rapunzel sta già chiedendo le informazioni cruciali.
-Hiccup, potresti accompagnarci in mensa? non conosciamo la strada-
-Certo, venite, è qui vicino- annuisce il ragazzo, per poi svoltare con decisione verso destra imboccando un lungo corridoio.
-Ah, a proposito, è permesso tenere gli animali?- chiede approfittando dell’occasione mentre camminano, ignara del caos che i suoi capelli stanno generando dietro di sé, infatti, Jack e Merida devono farsi in quattro per evitarli, e non hanno nemmeno il tempo di litigare.
-Dipende dal tipo di animale, il capo li accetta a meno che non siano rettili, non gli piacciono, credo abbia avuto una brutta esperienza da piccolo.
-Oh…- commenta sconsolata Rapunzel, mentre la testolina di Pascal esce dal suo nascondiglio per consolarla come suo solito.
-Ma chi è quello?- chiede curioso, indicando Pascal.
-E’ un camaleonte- spiega Rapunzel, prendendolo in mano per impedire a Hiccup di spingerlo via dalla sua spalla o di schiacciarlo.
-Si, l’avevo capito, ma come si chiama?- specifica il ragazzo, chinandosi ad osservarlo.
-Pascal, l’hanno trovato con me, è mio amico, non voglio lasciarlo andare- spiega, sorpresa dal fatto che Hiccup non si sia preso un colpo come tutti gli altri.
-Ti capisco, ma non devi lasciarlo andare per forza, il capo ha paura dei rettili, se dici che è una rana, dato che ci somiglia molto, te lo lascia tenere- consiglia Hiccup, osservando attentamente il piccolo camaleonte, che stranamente non gli fa linguacce o espressioni sospettose, al contrario, con grande sorpresa di Rapunzel, sembra provare simpatia per il ragazzo.
-Grazie del consiglio, ma non sono molto brava a mentire, è più forte di me-
-Allora tienilo nascosto, vedo che è un esperto in mimetizzazione- 
-Si, credo che farò così-
Finalmente arrivano nella grande sala in stile rustico, tutti gli altri ragazzi sono già al secondo, ed è rimasto un solo tavolo libero, per sei persone.
-Siamo arrivati?- chiede Jack, che tra i capelli di Merida e quelli di Rapunzel non vede niente di ciò che ha davanti.
-Si- gli risponde Hiccup, poi si avvia nel tavolo libero, seguito dagli altri tre ragazzi, che vengono indicati e bisbigliati da tutti i ragazzi presenti in sala.
Il capo non si vede da nessuna parte, ma è una cosa normale, è solito girovagare per le rocce a nord, dice che hanno in loro molti misteri irrisolti.
Dopo essersi seduti Hiccup gli fa cenno di prendere i piatti e avviarsi al self-service, dove la cuoca gli servirà la cena, ma si dovranno accontentare del secondo.
I ragazzi seguono le istruzioni del ragazzo, e si avviano verso la cuoca, una donna sulla cinquantina dai capelli bianchi e dalla statura ridotta.
-Salve ragazzi- dice con voce farfallina -Dovete essere quelli nuovi- commenta osservandoli attentamente.
-Si Madrina, sono i ragazzi nuovi- conferma Hiccup.
-Oh, ma che gioia, chiamatemi “Madrina”- si affretta a riempire i piatti con una sbobba simile a vomito.
-Se sei simpatica come sai cucinare scommetto che diventeremo grandi amici- commenta sarcastico tra sé e sé Jack, ma la donna lo sente, e sibila:
-Tu non sai ancora quanto, Frost- con tono molto diverso da quello che ha mostrato finora, ha un qualcosa di sfuggente e ostile, che fa venire la pelle d’oca al ragazzo.
-Io non le ho detto il mio nome, come fa a saperlo?-
-Le notizie corrono, da queste parti- la voce di Madrina è tornata farfallina.
Dopo aver ricevuto da mangiare si affrettano a tornare ai tavoli.
Durante la cena Hiccup e Rapunzel parlano come amici, mentre Merida e Jack si limitano a lanciarsi occhiate ghiacciate nel caso di Jack, infuocate nel caso di Merida.
Ma Jack pensa anche a qualcos’altro, gli sembra di sentire qualcosa di sbagliato in tutto ciò che sta accadendo, gli sembra di sentire qualcuno nell’ombra, che trama qualcosa, sente di essere osservato.
Alla fine della cena Merida è la prima ad alzarsi, seguita da Rapunzel.
-Io vado a dormire, Punzie, tu vieni con me?- chiede alla bionda.
-Si, sono stanchissima, ci vediamo domani, Hiccup! Ciao Jack.- e salutando inizia ad avviarsi verso le camere.
-Ciao- commenta distrattamente, perso nei suoi pensieri, pensieri che Merida si sente in dovere di interrompere.
-Hey, che ti è preso, la fata ti ha mangiato la lingua?- commenta infatti indicando Madrina.
-No, sai, stavo riflettendo al modo migliore per tagliarti i capelli nel sonno, sono così incandescenti che mi viene da pensare che qualcuno ti ha gettato dei pomodori in testa- ribatte con un ghigno.
-I miei sono naturali, tu invece è palese che sei tinto- ribatte a sua volta la rossa, colta sul vivo.
-Lo pensano in molti, ma sono naturali- afferma convinto Jack.
-Se vuoi far passare l’informazione per vera farai meglio ad assicurarti prima di non avere ciocche castane- gli consiglia Merida, indicando un punto imprecisato tra i capelli bianchi.
Jack fa l’indifferente, ma si alza a sua volta, e si avvia verso le camere con un cenno a Rapunzel e dicendo a Hiccup:
-Io sto in camera, quando vuoi venire…- 
Poi, quando sta per uscire dalla sala decide di riprovare un trucco accaduto in Alaska.
Prova a concentrarsi sui capelli di Merida, e prova a immaginarli ricoperti di neve.
Si gira a controllare e nota dei bambini indicarla e sussurrare: -Quella lì ha la forfora-
Dopo ciò si avvia in camera sghignazzando e si cambia per andare a dormire, poi, vinto dalla curiosità, si avvia allo specchio, dove nota una ciocca castana tra i capelli bianchi, nitida, che quando è uscito non c’era.
“Ma cosa…?”

 

 

 

(A.A.)
Spero che il capitolo vi piaccia e che i personaggi siano abbastanza IC (lo scrivo sempre perché non sono mai sicura)
Comunque, ringrazio molto Fedejb97, P h o e, e Spirit734 per le recensioni, mi avete fatta molto felice :D
Spero che la storia continui a interessarvi.

   
 
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