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Autore: Lady Atena    08/01/2014    2 recensioni
Dopo Malibu, Tony torna nuovamente alla Tower finalmente ristrutturata.
È una persona diversa, con un cuore vero e una relazione vera.
Finché non scopre che la Tower è davvero troppo grande, per una persona sola.
Post-The Avengers.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bruce Banner/Hulk, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Trucchetti scadenti di un genio di latta.'
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Personaggi: Steve, Loki
Prompt: "Io e te siamo più simili di quanto pensi, per entrambi la clessidra del tempo si è fermata"
Lanciata da: Claudia De Sessa

Tony atterrò sul tetto della Tower, osservò l'uccellino volare intorno al suo casco e poggiarsi sulla sua spalla. Scosse il capo, sentì un tonfo alle sue spalle e si voltò vedendo Thor rizzarsi. Thor infilò mjolnir nella cintura, avanzò e socchiuse gli occhi.
“Come pensi di aiutarmi nel giungere da chi necessita del mio soccorso?” chiese.
Tony si ticchettò sulla spalla facendo volare via l'uccellino, l'armatura si aprì e lui ne uscì fuori; guardò verso l'interno osservando Steve avanzare e sogghignò raccogliendo la valigetta con dentro l'armatura.
“Se la tua ragazza è quasi riuscita a ricreare un ponte, non vedo perché non dovrei riuscirsi io” disse.
Steve li raggiunse, si voltò guardando Tony e socchiuse gli occhi. Lo superò, raggiunse Thor e gli diede una pacca sulla spalla.
“Sono contento tu stia bene”.
Thor gli strinse la spalla, abbassò il capo accennando un sorriso con le iridi azzurre liquide.
“Il mio cuore piange altri lutti, ma sono lieto di essere nuovamente al vostro fianco quanto te, Capitano”.
Steve fece due passi di lato, si voltò guardando Tony e socchiuse gli occhi.
“Cos'è successo?” chiese.
Tony scrollò le spalle, seguì con lo sguardo l'uccellino ruotare in tondo sopra il capo di Steve e sogghignò abbassando la testa.
“A quanto pare mentre noi eravamo rinchiusi in casa, qualcuno si è dato alla pazza gioia e ha messo nei guai gli amici d'infanzia”.
Si mise la valigetta sulla spalla, indicò la Tower con il capo.
“Entra Point Break. Mi servono tutte le informazioni possibili” disse.
Thor annuì, avanzò seguito da Steve fino all'ingresso. Tony si mise tra il Capitano e la porta-finestra, allungò una mano poggiandogliela sul petto e socchiuse le iridi castane.
“Ah, scusa Cap, ma tu hai un'altra questione più urgente da risolvere”.
Si sporse in avanti, lanciò un'occhiata alle sue spalle e avvicinò le labbra all'orecchio di Steve.
“Cerca di non provare a ucciderlo e non urlare, così domani avremo ancora una Tower sopra la testa” sussurrò.
Si voltò, raggiunse Thor e gli diede una pacca sul gomito. Steve aggrottò le sopracciglia osservando i due avanzare nella stanza, si voltò guardando la pedana d'atterraggio vuota e scosse il capo roteando gli occhi.
“Cosa si aspetta che succeda?” borbottò.
Udì uno sfrigolio, si voltò di scatto e Loki gli strinse il polso. Steve sgranò gli occhi, Loki si chinò in avanti e gli poggiò l'indice sulle labbra, socchiuse gli occhi e le iridi verdi brillarono.
“Sssh, soldato. Stark ti ha debitamente avvisato di ciò che sarebbe accaduto”.
Steve ritirò il braccio, fece tre passi indietro e strinse i denti tra loro incassando il capo tra le spalle.
“Che cosa vuoi?” ringhiò.
Loki gli girò intorno a passi larghi, intrecciò le mani dietro la schiena e gli si fermò davanti; piegò la testa di lato facendo strofinare le ciocche nere contro le spalline della maglia.
“Non ho più motivo di esservi ostili. Stark ha già accettato di collaborare con me”.
Steve guardò verso la casa, si morse il labbro alzando le braccia con i pugni chiusi e allargò le gambe piegando le ginocchia con la schiena inarcata in avanti.
“Dopo quello che hai fatto a New York l'unica cosa che meriti è il carcere a vita, Loki”.
Loki avanzò, osservò Steve indietreggiare e sorrise mostrando i denti leggermente appuntiti; le iridi verdi brillarono di riflessi rossi e lui apparve alle spalle di Steve. Gli strinse la gola facendolo aderire a sé, sporse il capo voltandolo e socchiuse gli occhi.
“Abbiamo già verificato cosa succede se mi affronti da solo, soldato” sibilò.
Steve sentì l'aria mancare, annaspò strusciando i piedi in terra e tirò una gomitata all'indietro; colpendo la cotta di maglia dorata. Loki ridacchiò, lo sollevò da terra stringendo maggiormente la presa e raggiunse il bordo della piattaforma di atterraggio, facendo sporgere i piedi di Steve nel vuoto. Steve deglutì, dimenò le gambe dondolando gli stivali blu e socchiuse gli occhi. Loki premette la guancia contro quella di Steve, sogghignò allentando la presa sul collo.
“Non ho intenzione di perpetuare in inutili ostilità verso mondi inferiori. Ho bisogno che mio fratello torni su Asgard, e non sarai tu ad impedirmelo” sussurrò.
Steve ringhiò, inspirò ed espirò velocemente sentendo i polmoni bruciare e le iridi gli brillarono.
“Non ti lasceremo fare del male a Thor”.
Loki rise, scosse il capo indietreggiando e scagliò Steve contro la finestra della torre. Steve rotolò, poggiò una mano a terra e si alzò in ginocchio sentendo delle fitte ai fianchi. Alzò il capo, strinse il pugno. Loki allargò le braccia mostrando i palmi delle mani, sorrise suadente.
“Non voglio fare del male a nessuno” dichiarò.
Steve si alzò, si leccò le labbra secche e sputò di lato; voltò la testa socchiudendo gli occhi leggermente liquidi.
“Non vedo come sarebbe possibile”.
Loki avanzò girandogli intorno, gli sfiorò la spalla e sporse il capo socchiudendo gli occhi.
“Io e te siamo più simili di quanto pensi” sussurrò mellifluo.
Lasciò scivolare la mano candida dalle dita allungate lungo la spalla di Steve, gli tornò davanti e sorrise addolcendo lo sguardo.
“Per entrambi la clessidra del tempo di è fermata” disse.
Scosse il capo, guardò verso l'interno stringendo le labbra e tornò a guardare Steve, intrecciò le mani dietro la schiena sporgendosi in avanti con il capo.
“Nella nostra situazione, c'è bisogno di qualcuno su cui poter contare”.
Arricciò le sopracciglia verso l'alto, sorrise beffardo e le iridi brillarono.
“Qualcuno che, anche se non sembra affidabile, è presente quando ci occorre”.
Steve si morse il labbro, chiuse il pugno e lo strinse.
“Parli al vuoto” ringhiò.
Udì un fruscio, si voltò osservando l'armatura di Iron Man volteggiare accanto a lui. Iron Man atterrò, si sollevò il casco e sogghignò.
“Davvero?” domandò.
Steve sgranò gli occhi, piegò il capo all'indietro facendo strofinare il ciuffo biondo cenere sulla fronte.
“Da quanto sei lì?”.
Tony scrollò le spalle, incrociò le braccia accentuando il sogghigno e mosse il capo a destra e sinistra.
“Più o meno da quando ti ha fatto penzolare nel vuoto”.
Steve si voltò, gli puntò il dito contro e ringhiò avanzando di un passo.
“Pensavo tu fossi con Thor!”.
Tony allargò le braccia, arricciò il naso facendolo strofinare contro il pizzetto accennato.
“L'ho lasciato a riabbracciare Ice Queen e Legolas. Ma non potevo lasciare te da solo con Bambi”.
Loki si portò una mano al petto, accennò un inchino sorridendo beffardo e si rizzò.
“Per lo meno non dovrò ripetermi”.
Tony sbuffò, diede una pacca sulla spalla di Steve e gli fece l'occhiolino.
“Sta tranquillo, Paganini vuole solo far pace con il fratello”.
Abbassò le braccia, batté le mani tra loro e camminò sulla pedana di volo.
“Bene, adesso che tutti siamo d'accordo, vado a costruire un ponte per Asgard!” esclamò.
Superò la porta-finestra con un salto, Steve sospirò roteando gli occhi e incrociò le braccia.
“Irresponsabile” borbottò.
Loki ridacchiò, gli si avvicinò e sporse il capo verso il basso.
“Ma affidabile” sussurrò.
Superò Steve, si trasformò in un gatto nero e balzò superando la porta. Steve guardò l'animale ancheggiare nella stanza, scosse il capo passandosi la mano tra i capelli biondi e grugnì.
< Meno male che non ho fatto altre scommesse con il Generale > pensò.
Si voltò, entrò a sua volta in casa e avanzò nella stanza.
< Avrei perso almeno un centinaio di dollari > si disse.

  
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