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Autore: elisan    09/01/2014    2 recensioni
Ritorna Yuki e Ryo e Kaori dovranno scortare la principessa in un viaggio nelle Hawaii.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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CAP.4 La nave era partita già da un'ora. Il sole splendeva e un piacevole vento rinfrescava la pelle d'avorio della donna seduta al bordo della piscina. La brezza scompigliava i suoi capelli ramati e molti uomini presenti le lanciavano occhiate seducenti ammirando le sue morbide curve. Il suo sorriso però era solo per l'uomo sdraiato nel lettino accanto al suo. "Sai non è stata una buona idea venire in piscina, tutti gli uomini presenti ti stanno mangiando con gli occhi" disse Stefan. Kaori rise davanti alla sua gelosia, felice perchè finalmente qualcuno si era accorto di lei al contrario di Ryo. Il sorriso le svanì dalle labbra guardando il suo socio vicino a Yuki. La sua bocca era deformata nella solita espressione da maniaco mentre spalmava la crema solare sulla spalle della principessa. Ad un tratto Ryo sollevò gli occhi verso di lei ma Kaori gli rimandò uno sguardo glaciale. Con un sorriso sensuale, si voltò verso Stefan e disse: "Mi sto bruciando tutta". "Vuoi che ti spalmi la crema sulla schiena?". Con un'audacia che non le apparteneva, Kaori si stese sul lettino a pancia in giù e slacciò il reggiseno del bikini. La mano di Ryo si fermò in aria, le pulsazioni dell'uomo aumentarono e il sangue scorreva veloce nelle sue vene mentre una furia omicida gli annebbiava la vista. Si avvicinò al rivale, che non si accorse di quello che stava per accadere, e lo tirò su. "E' l'ultima volta che tocchi ciò che è mio!" tuonò Ryo, assestandogli un pugno sulla mascella e facendolo finire in piscina. "Ryo ma sei impazzito, io non sono tua!" gridò Kaori maneggiando un martellone e scaraventando il suo socio nell'acqua. Lo sweeper sputò l'acqua e vide Kaori correre via, piangendo. Si tirò fuori dalla piscina e la rincorse lungo il dedalo di corridoi della nave. Alla fine la raggiunse e la bloccò contro il muro. Lei era bellissima con gli occhi che luccicavano di lacrime di rabbia e le guance arrossate come se avesse appena fatto l'amore. Kaori si divincolò "Lasciami andare brutto pervertito!" disse ma quando vide l'ardore negli occhi di Ryo, smise di lottare. Trattenne il fiato mentre lui le accarezzava dolcemente la guancia e si avvicinava maggiormente schiacciandola tra la parete e il suo corpo. Inconsciamente, Kaori si umettò le labbra attirando così lo sguardo di Ryo. "P- perchè mi stai guardando così? Ryo cosa fai?". "Apri la bocca Kaori, voglio assaggiare il tuo sapore". "A- assaggiarmi?". "La tua bocca è rossa come una fragola". Allungò una mano e le prese il mento tra le dita mentre con il pollice le accarezzava il labbro inferiore. La strinse a sè cercando la sua bocca. Kaori sentì quelle forti labbra premere contro le sue e chiuse gli occhi per gustarne il calore e la dolcezza. Quando Ryo cercò di baciarla più profondamente, involontariamente s'irrigidì. "Fatti baciare" mormorò Ryo sfiorandole con la bocca la base del collo e tormentandola dolcemente. Le labbra di Kaori si schiusero e la lingua di Ryo vi penetrò per esplorarla, assaporarla, stuzzicarla con una intimità che lei non aveva mai accettato da nessun altro uomo. Ryo aveva reso quel bacio un piacere quasi insopportabile, una carezza così sensuale che Kaori gli prese il viso tra le mani per tenerlo ancora più vicino. Ryo si chinò per stringerla più forte a sè così da sentire ogni curva di quel morbido e caldo corpo. "Ryo..." sussurrò Kaori. Lui si allontanò per riprendere il respiro e i suoi occhi ardenti incontrarono quelli di lei. "Piccola strega non farmi più incantesimi". Mentre parlava si staccò dalla donna, girò sui tacchi e uscì dal corridoio. Kaori si toccò le labbra gonfie con dita tremanti. Anni di attesa, di speranze, per sentire quella dura, arrogante bocca sulla sua. Finalmente era successo: Ryo l'aveva baciata. E la cosa più bella era che la realtà superava di molto la fantasia. "Lucciolone, sei sicuro che questi condotti siano puliti? Qualcuno potrebbe infilarci benissimo un bomba" disse Mick. "Non chiamarmi lucciolone, damerino dei miei stivali! Sì li ho controllati prima che tu e quel mandrillo del tuo compare arrivaste al porto. Io so farlo il mio lavoro, al contrario di voi due che pensate solo alle donne". Miki e Kazue sospirarono osservando i loro uomini litigare come due bambini. Continuarono a seguirli nelle stive mentre i due sweeper controllavano ogni angolo della nave. "Speriamo che Kaori stia bene" disse Kazue "Quella Yuki mi è antipatica, più di Reika!". "Ma si può sapere cosa ti ha fatto? E' da qualche giorno che ce l'hai con lei" esclamò Miki. "Tu sai che abita vicino a noi, no? Ebbene, ha deciso di approfondire la conoscenza con Mick.. prima però deve passare sopra di me!" urlò Kazue. "Sei gelosa?" chiese Miki. "Certo che sono gelosa! Mick è un'uomo troppo sexy e affascinante e io lo amo pazzamente". "Darling davvero mi ami da impazzire?" chiese l'americano alla sua donna. Kazue arrossì "Lo sai che è così". Mick sorrise e afferrò la mano della dottoressa "Ehi scimmione, continua tu qui. Io ho da fare". "Brutto scansafatiche, tutto il lavoro sporco lo lasci a me!" ringhiò. "Lasciali andare tesoro, ho visto un posticino dove potremmo stare soli" disse Miki, accarezzando il torace del marito. Umi avvampò e si fece trascinare in un'angolo buio della stiva. Miki si allungò verso di lui e gli allacciò le braccia al collo mentre lui si chinava verso la moglie e la baciava appassionatamente. "Mick sei ancora arrabbiato con me per Damon?" chiese Kazue mentre si fermavano davanti all'ascensore. Lui si voltò e vide l'ansia negli occhi scuri della donna. Sorrise e le accarezzò una guancia assaporando la morbidezza della sua pelle di seta. "No amore, non è colpa tua se sei così bella e altri uomini ti desiderano. E' lui che mi fa imbestialire". "Ma io non voglio nessun'altro Mick. Sei solo tu quello che voglio". Mick premette un bottone e le porte scorrevoli dell'ascensore si chiusero alle loro spalle, separandoli dal mondo esterno. L'uomo pigiò un pulsante e l'ascensore si arrestò. "Ma cosa...". "Darling mi è venuto in mente che non abbiamo mai fatto l'amore in ascensore". "Sei matto, non possiamo...". "Sì che possiamo" esclamò con voce roca. I loro occhi s'incontrarono e gli ultimi brandelli di autocontrollo evaporarono dalla consapevolezza sessuale che avvampò tra loro. Mick la spinse contro la parete dell'ascensore, poi la bocca esigente e famelica scese su quella di Kazue in un bacio esplosivo. Mick emise un brontolio di soddisfazione virile e, senza staccare le labbra dalle sue, le sollevò la gonna lasciandole scivolare le mani sui glutei. La strinse a sé con foga e Kazue boccheggiò, sentendo contro il proprio corpo la spinta della sua erezione. Il suo corpo pulsava, esigendo soddisfazione, mentre il cuore batteva all'impazzata. Con uno strattone, gli estrasse la camicia dai pantaloni e infilò le mani sotto l'indumento, spronata dalla necessità di un contatto più intimo. Le sue dita smaniose trovarono pelle calda e muscoli compatti e Kazue sospirò di piacere contro la bocca di lui mentre il suo corpo si risvegliava. Sentì ogni centimetro mascolino di Mick premuto contro di sè, poi le mani di lui le strapparono le mutandine e lui la sollevò, schiacciandola contro la parete. Il campanello dell'ascensore suonò ma lui premette un pulsante con la mano impaziente senza mai staccare la bocca da quella di Kazue. Stordita dall'eccitazione, lei gli cinse la vita con le gambe spinta da un'urgenza incomprensibile. "Mick per favore..." sussurrò il suo nome sulle labbra di lui e mosse il bacino nella spasmodica ricerca dell'appagamento. Mick emise un brontolio soddisfatto e le premette l'erezione tra le gambe. Kazue esplose immediatamente in un orgasmo così intenso che riuscì a stento a respirare. Mick continuò a baciarla, intrappolando con le labbra le sue urla mentre faceva scivolare il membro nel suo corpo avanti e indietro, il tocco tanto intimo ed esperto che gli accarezzava i turgidi capezzoli. Kazue lo accolse dentro di sè, completamente, profondamente finchè non furono più un uomo e una donna ma qualcosa di unico e inscindibile. L'inevitabile esplosione fu tanto intensa che lei rimase spaventata dall'incredibile energia sessuale che avevano scatenato. Con un'ultima spinta, Mick venne spargendo il suo seme nel ventre caldo della donna. Poco dopo, quando i respiri tornarono normali, Mick la guardò negli occhi. "Dio, ogni volta è sempre meraviglioso fare l'amore con te". "Tu sei pazzo Mick Angel" rise Kazue. "Sì perdutamente, inesorabilmente, pazzo di te". Continua...
  
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