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Autore: cecchino_2028    09/01/2014    1 recensioni
Tratto dalla storia:
"è come una droga, come il caffè caldo che beve ogni mattina"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '365 stories'
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Coffee



Trisha è innamorata di Lucas da quelli che sembrano anni, è stata logorata, usata, tradita da lui, ma non riesce a farne a meno, è come una droga, come il caffè caldo che beve ogni mattina, perché sennò non riesce a tirare avanti per tutta la giornata. È seduta al tavolo della cucina, quello bianco che ha scelto insieme a sua madre, le imposte spalancate in quei primi giorni d’estate, una lieve brezza che solletica il suo volto ed i fogli del giornale abbandonato a breve distanza dal suo braccio. Un brivido le percorre la schiena e le fa accapponare la pelle, non è freddo reale, solo una reazione istintiva a quel lieve vento che la raggiunge e la accarezza. Trisha alza gli occhi e vede la sua tazza di caffè, ancora intonsa, che aspetta solo di essere bevuta, ma la ragazza stamani non ha fretta, vuole godersi i suoi giorni di vacanza, assaporandone ogni secondo, beandosi del loro dolce sapore dopo un intero anno di duro lavoro. Lucas si scosta dalla porta, sulla quale era rimasto impalato a fissarla, le bacia piano il collo, provocandole un altro brivido, stavolta di lussuria, mentre il vento si affievolisce, facendo tornare i fogli del giornale piatti sul tavolo, accanto alla tazza di caffè. Le mani di Lucas si posano dove un attimo prima c’erano le sue labbra, e stringe, con forza, con violenza, portandola alle lacrime, alla ricerca d’aria che però non la raggiunge. Mulina le braccia, in cerca di un appiglio e l’unica cosa che riesce a fare è gettare la sua tazza bianca sul pavimento, il caffè si riversa a terra, sulle mattonelle di cotto rosso che aveva scelto con tanto amore. E’ un attimo, quello che passa tra un sospiro e l’altro, il suo respiro si fa più lungo, per un solo momento, poi non c’è più fiato, non c’è più nulla, solo del caffè sulle mattonelle ed il riflesso su di esso di una mano molle, lasciata cadere morente ad un passo dal pavimento.

 

   
 
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