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Autore: _browns eyes_    09/01/2014    0 recensioni
#ATTENZIONE: Questa bellissima OS non è stata scritta da me.
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Megan: ragazza di diciannove anni, che lavora come cameriera alla tavola calda chiamata "Alla bella Luna", che si trovava a Oxford.
Liam: ragazzo di diciannove anni, cantante presso la popolarissima boyband anglo-irlandese: One Direction.
Ma se le loro strade si incrociassero? Come si comporterebbero i due?
Lei: uscita da una relazione complicata, quel giorno, disgustata dall'idea di servire il suo ex e la sua combriccola di deficienti, cercava disperatamente qualcuno, che per un momento fungesse da ancora di salvezza da quella situazione poco gradevole.
Lui: riesce a fungere come tale.
Ma se i due si incrociassero e parlassero senza sapere niente uno dell'altro, come riuscirebbero ad andare avanti?
Ma se un semplice gesto, li facesse unire?
Cosa li succederebbe?
Soprattutto se lui non avesse mai svelato la sua identità e annunciasse che il suo soggiorno ad Oxford è terminato, come si comporterebbero al ritorno della popstar?
**
Scopritelo in questa meravigliosa OS.
Scritta da: Book Lover Girl
Pubblicata da: _browns eyes_
Basata su: coppia della mia FF: REMEMBER WHEN (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2301655&i=1)
Speriamo che vi piaccia.
Buona lettura :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liam ahnd hurn

#ATTENZIONE QUESTA OS NON L'HO SCRITTA IO! Speriamo, io e l'autrice, che sia in ogni caso di vostro gradimento. Nell'angolo autrice c'è tutto spiegato. Buona Lettura.

Liam & Megan

And we don’t ever know where we’re going
But I’m sitting with you and I’m glowing

-Glowing by The Script-

Megan lavorava come cameriera alla tavola calda chiamata "Alla bella Luna", che si trovava a Oxford. Era una ragazza di circa diciannove anni dagli occhi e capelli scuri, quasi neri, e di altezza normale. Non si considerava una persona dal carattere facile ma tutti le facevano notare quanto fosse altruista con gli altri.
-Ehi, Meg, questa è l'ordinazione del tavolo cinque!- esclamò il suo capo, da dietro il bancone. La ragazza sbuffò, voltando le spalle a tutti i clienti seduti nella sala. Nella frase di Bob, il capo, c'erano ben due parole che non le stavano bene: Meg e cinque. La prima perché non sopportava quel diminutivo. La seconda poiché odiava servire proprio il numero cinque. Ogni volta che lei era di turno doveva andare a quel dannato tavolo, stampandosi in faccia un bel sorriso finto -per i clienti, ovviamente- e prendere le loro ordinazioni mentre quei tipi non facevano altro che fare commentini su di lei e guardarla maliziosamente.
-Bob, ti prego, manda Kelly. Io non voglio aver niente a che fare con quelli- supplicò, rivolta al boss. Tra "quelli" c'era anche il suo ex e non aveva nessuna voglia di parlarci anche quel giorno. Già era affaticata per via il lavoro e si era pure svegliata con un mal di testa irritante; non desiderava altro che finire il suo turno e tornare a casa.
-Avanti, Maggie, sono sempre clienti. E hanno chiesto personalmente di te. Non puoi rifiutarti- replicò Bob, serio.
La mora provò un'ultima volta a persuaderlo ma capì subito che avrebbe perso, così afferrò il vassoio e si diresse al tavolo numero cinque. Aveva bisogno di quel lavoro più di ogni cosa. Doveva pagarsi l'università e provvedere anche a sè stessa: non poteva ancora rimandare il pagamento dell'affitto del suo appartamento. L'avrebbero buttata fuori senza pensarci due volte. Prese un bel respiro e sorrise, come richiesto dal capo. Era bene ingraziarsi i clienti, così sarebbero tornati. Marcus, il suo ex, alzò svogliatamente lo sguardo appena la sentì arrivare. Gli altri tre amici cominciarono a ridacchiare.
-Signori, queste sono le vostre ordinazioni- annunciò Megan con pacatezza, sperando in tutti i modi di non scoppiare e urlare contro di loro in maniera poco professionale. -E questo è il conto-
Dopo aver posato i quattro piatti e bicchieri, tirò fuori il fogliettino e lo porse a uno qualsiasi dei ragazzi. Fu così che ricominciarono le battutine sul suo fisico e sulla scollatura della maglia, quando la mora si chinò per distribuire le vivande. Essere vista soltanto per le forme prosperose che le erano state donate da Madre Natura era talmente seccante che Megan si rialzò immediatamente e si preparò a tirare uno schiaffo ad ognuno di loro.
-Chiedo di essere rimborsato per il servizio scadente. Hai cinque minuti di ritardo, bellezza, e noi non abbiamo tempo da perdere- ammise Marcus, l'ex, trovando la cosa molto divertente.
-Beh, ne sei sicuro? Perché io vi vedo seduti qui a far niente tutti i giorni- ribatté lei, infastidita. -Non avete un lavoro oppure un corso all'università da seguire?-
Si stupì subito di averlo detto ad alta voce e diede un colpetto di tosse, iniziando a torcersi le mani. Marcus e la sua combriccola presero a ridere.
-Forse sarai tu a non lavorare più, Brown-
Quel pensiero la scosse molto e ciò la portò a scusarsi, anche se non avrebbe voluto. Fortunatamente una sua collega e amica, Kelly, arrivò da dietro e le posò una mano sulla spalla, comprensiva.
-Faccio io, qui. Tranquilla-
-Sicura?- domandò la mora.
-Certo. E poi sei desiderata da quella parte- confermò Kelly, indicando le file di computer facenti parte dell'internet point della tavola calda. -Il ragazzo incappucciato mi ha pregato di farti andare da lui. Sembra che oggi ti reclamino tutti-
-Già...- mormorò Megan, per niente divertita. Ringraziò l'amica e ignorò il tavolo cinque per dirigersi dal ragazzo. Lo vedeva di profilo, visto che era ad una delle postazioni con i computer, ma anche così non poteva scorgere i suoi lineamenti. Portava il cappuccio della felpa nera calato sul viso e aveva aggiunto anche una sciarpa molto coprente, che gli arrivava al naso, e un paio di occhiali Ray-Ban per nascondere gli occhi. Poteva essere chiunque, coperto così. Ma Megan non si scoraggiò, essendogli riconoscente, e aumentò il passo, arrivandogli accanto.
-Posso fare qualcosa per lei, signore?- chiese con tono gentile, tirando fuori il blocchetto delle ordinazioni. Lui la guardò e si abbassò di poco la sciarpa, per mostrarle un sorriso dolce.
-Non sono poi così vecchio per essere chiamato signore- le fece notare.
-Oh... scusi-

“Quanti anni può avere? Venti? Trenta? Trentacinque?” si ritrovò a pensare.
-Non scusarti, non serve-
Megan lo vide spegnere il computer per dedicarle più attenzione.
-Va bene. Allora... che cosa vuole ordinare?- riprese la ragazza, già pronta con la penna in mano.
-Nient'altro- rispose lui semplicemente, scrollando le spalle.
Megan inarcò un sopracciglio.
-Perché mi ha chiamata se non per ordinare?-   
-Per liberarti da quel tavolo-
La mora fece un'espressione sorpresa. Quindi, sorrise un po' incerta.
-In questo caso la ringrazio. Mi serviva proprio un aiuto simile- rivelò Megan, sospirando. Era terribilmente stanca e doveva studiare ancora molto per l'imminente esame. -Come posso sdebitarmi?-
Il ragazzo misterioso sorrise di nuovo. -Potresti accettare di uscire con me-
Questa frase la spiazzò completamente e sgranò gli occhi.
-Non mi conosce nemmeno- replicò, leggermente inquietata dalla richiesta.
-Ti chiami Megan e lavori qui come cameriera. Immagino per doverti pagare gli studi. E sembri molto giovane- rispose il ragazzo. Lei, istintivamente, indietreggiò di due passi. Marcus si era sempre comportato in quel modo strano e... ecco com'era finita. La provocava ogni santo giorno. Il ragazzo indicò col mento il cartellino sul petto di lei. Megan. C'era scritto, ovviamente.
"Quel tipo non ha nessuna inquietante capacità" pensò.
-Le altre sono soltanto ipotesi- si giustificò il cliente, un pochino in imbarazzo.
-Ah...- mormorò, sentendosi una stupida. Provò a sorridere. -Io... non posso accettare comunque. Insomma, siamo due sconosciuti-
-Certo, certo. Dovevo pensarci un po' prima di fare una richiesta tanto azzardata. Quindi, se ti va, potremmo scambiarci le mail-

“Già meglio” pensò lei.
Annuì, iniziando a scrivere sul blocchetto. Strappò il foglio e glielo tese. Lui se lo mise in tasca e fu sul punto di imitarla, quando il telefono gli squillò.
-Scusami, devo assolutamente andare. Ti ringrazio per l'ottima compagnia- si scusò, alzandosi dalla sedia. Tirò fuori il portafogli e con un gesto distratto lasciò delle banconote sul tavolo, senza farsi vedere dagli altri.
-Ma... sono cento sterline!- fece Megan, osservandole sbalordita. Eppure doveva pagarne solo venti, tra consumazione e internet.
Il ragazzo sorrise. -Non ho pezzi piccoli, purtroppo. E sono molto di fretta- spiegò, infilandosi il giaccone scuro. -Tieni pure il resto-
-Oh no, no. È impossibile. Non accetterò mai-
-Allora vuol dire che ci vedremo presto, così potrai ridarmeli. E magari, quel giorno, riuscirò ad invitarti a cena- concluse lui, piuttosto divertito. -Ciao, Megan-
Lei rimase di sasso, mentre il ragazzo misterioso usciva dalla tavola calda, armeggiando con il telefonino. Nascose la cospicua mancia, o temporaneo prestito, nella tasca. E, incredula, si accorse di essere diventata rossa appena lui aveva accennato alla cena.
Nessun ragazzo l'aveva mai invitata fuori con tanta gentilezza. E lui era uno sconosciuto.


La sera stessa, Liam Payne rincasò, stanchissimo, e sì tolse la giacca. La appese all'ingresso, chiudendo la porta. Poi, quasi senza accorgersene, entrò in cucina e si mangiò un panino, che non era nemmeno vagamente somigliante a quello della tavola calda in cui era stato qualche ora prima. Alzò le spalle, gustandoselo comunque, e appena finito tornò indietro per raggiungere la camera da letto. Ma qualcosa di piccolo e bianco attirò la sua attenzione e dovette camminare fino all'ingresso e chinarsi per raccoglierlo. L'indirizzo mail della cameriera di quella tavola calda. La bella ragazza mora che aveva aiutato a disfarsi di quei clienti.
Sorrise quasi inconsapevolmente ed andò a prendere il portatile.
Aprì la sua mail e cliccò su "nuovo messaggio". Automaticamente inserì nel destinatario l'indirizzo di Megan, la ragazza in questione.
E, sempre in modo quasi del tutto istintivo, le scrisse. Dapprima le parole uscirono lentamente, dato che Liam aveva paura di disturbarla o importunarla. Infatti, l'inizio non era proprio brillante. Poi, la mail prese forma con una rapidità ed una semplicità spaventose. Questo fu il risultato:

Ehi, Megan, come va?
Sono il "signore" che stava all'Internet Point dove lavori :D
Non so se ti ricordi ma sono la stessa persona che ti ha salvata da quel tavolo di maniaci.
E... ah, che inizio terribile.
Penserai sicuramente che sono peggio di loro.
Ma ti assicuro che non è così.
Comunque, di solito scrivo pagine e pagine e adesso sono fermo alla settima riga.
Sarai tu a farmi questo effetto?
In questo momento pensare a te e alla tua espressione meravigliata, anche se forse sarebbe meglio dire meravigliosa, mi ha fatto sorridere.
Così, credevo che ringraziarti per la compagnia era d'obbligo. Ed eccomi qui.
Che scrivo stupidate e non so nemmeno io dove voglio arrivare...
Penso sia meglio che finisca qui di scrivere, visto che potrei intasarti la casella di posta. E poi, in fondo, volevo soltanto darti la buonanotte.
Per cui, ti saluto.
Spero di rivederti presto.
Liam
Ps. Mi devi almeno una cena ;)

Il castano inviò senza pensarci più di tanto, ancora sorridente. In seguito, spense il portatile e si mise a letto. Quella fu la prima mail di una lunghissima lista.

Megan aveva sentito il tipico suono che annunciava l'arrivo di posta mentre si trovava sdraiata sul divano del suo appartamento. Era riuscita a pagarsi uno dei tanti arretrati d'affitto e si sentiva un pochino sollevata. Non felice, sollevata. Si alzò con fatica, visto che non riusciva a tenere aperti gli occhi, e si sedette davanti alla scrivania. Il monitor del computer si era illuminato appena aveva mosso il mouse ed era apparsa una schermata bianca con scritto: "Un nuovo messaggio".
Megan ci cliccò sopra, abbastanza curiosa. Il mittente non lo conosceva ma, nonostante ciò, non si rifiutò a leggere la mail. E, a fine lettura, non poté fare a meno di sorridere, sentendo le guance colorarsi nuovamente di rosso. Rispose subito, ricordandosi immediatamente chi fosse stato a mandargliela.

Ehi, ragazzo misterioso.
Io sto bene, grazie. Tu, invece?
Ovvio che mi ricordo di te! Come potrei dimenticarmi dell'unica persona che d'estate va in giro tutta coperta fino alla punta dei capelli? :D
A questo proposito, credo che ci siano poche possibilità che ti abbiano spinto a vestirti così pesante.
1. Ti sei ammalato e probabilmente avevi freddo per la febbre
2. Sei ricercato dalla polizia e non vuoi farti riconoscere
3. Sei famoso e, anche in questo caso, non vuoi farti riconoscere dai fan
Sto ipotizzando, eh!
Comunque, la prima è la più probabile. Anche se, a dirla tutta, non mi sembravi così indebolito dalla febbre.
La seconda è... beh, meglio che non sia così. Potrei seriamente preoccuparmi di star parlando con uno sconosciuto che si rivela essere un killer.
E la terza, mm, credo sia la più emozionante. Ma la mia fantasia si spinge sempre troppo oltre, ahimè!
Chissà se mi darai una risposta al tuo comportamento strano...
Dai, mi fermo qui anche io con le mie sciocchezze. Sono molto stanca e credo che andrò a dormire subito.
Buonanotte anche a te, Liam!
Megan
Ps. Questo vuol dire che la offrirò pagando con i tuoi soldi ;)

Inviò anche lei la risposta e scosse la testa.
“Che stupidate ho scritto? Ma... caso mai è lui a farmi uno strano effetto. Non il contrario” affermò la mora, pensierosa e attratta da lui allo stesso tempo. Sospirò, spegnendo il computer. Decise di andare a dormire. Non sapeva che il giorno dopo e quello dopo ancora lo avrebbe rivisto alla tavola calda. Non sapeva che da quella notte le cose sarebbero cambiate. Non sapeva neanche che sarebbero davvero usciti insieme.

 *Due mesi dopo*
I due ragazzi si erano scritti per circa due mesi ed avevano imparato a conoscersi. Infatti, si mandavano mail lunghe e dettagliate alla fine di ogni giornata. Era diventata un'abitudine, una cosa quotidiana. E Megan, appena aveva appreso che Liam sarebbe dovuto ritornare a Londra per svolgere alcune cose lavorative, ci era rimasta sinceramente male. Sapeva che probabilmente non l'avrebbe mai più visto a Oxford e lei ormai era impegnatissima con l'università.
-Non so nemmeno che lavoro faccia o quale sia il suo cognome- si lamentò con Kelly, mentre si preparavano per chiudere la tavola calda "Alla bella Luna". -Eppure mi sento come... come se fossi stata abbandonata da una persona molto importante-
-Sarà stato amore a prima vista- buttò lì la bionda, sperando di confortare Megan. Ma, purtroppo, questo non fece altro che ricordarle quanto poco conoscesse di quel ragazzo misterioso. L'unica cosa che sapeva di certo era la sua età, ovvero vent'anni. E le sue passioni, gli hobby, i film e libri preferiti. Ma se si fosse inventato tutto? Qual'era la sua vera identità?
-Non per infrangere i tuoi sogni ma io non l'ho mai visto in faccia. Ogni volta che è venuto qui era coperto dalla testa ai piedi- ammise, sconfortata, infilandosi le sue scarpe.-Beh, credo che allora dovresti dimenticarlo. Non voglio fare la cattiva ma... affezionarsi tanto è servito solamente a soffrire quando è partito per Londra-
-Lo so...- sussurrò Megan.
Se avessi potuto dimenticarlo, l'avrei già fatto. Chiunque sia. Ma il problema è che non ci riesco e che non voglio. Si passò stancamente una mano sugli occhi, guardando fuori dalla finestra degli spogliatoi. Era già buio, benché fossero appena le nove di sera. Forse perché l'estate era finita e le giornate si stavano accorciando sempre di più. Questa cosa le metteva ancor più tristezza, perché le sembrava che segnasse la vera fine del suo rapporto con Liam.
-Allora, Megan, io vado. Ci vediamo domani, ok?- la avvisò Kelly, dandole un abbraccio veloce. -E non pensarci. Perché se davvero lui tiene a te come tu tieni a lui, credo che un giorno di questi lo rivedrai seduto al suo solito posto-
-Sei una contraddizione unica, Kelly- borbottò la mora, confusa. -Prima hai detto che non dovevo pensare a lui-
-Sì ma... oh, beh, capirai presto. A domani!-
Megan la osservò allontanarsi e lasciarla sola là dentro. Così si diede una mossa e indossò il giubbino, tirando su il cappuccio per proteggersi dal vento che immaginava ci fosse fuori. Si diede un'ultima sistemata, passandosi le dita sulle occhiaie profonde, ed uscì dalla tavola calda. Un venticello per niente piacevole le fece cadere all'indietro il cappuccio e con ciò si accorse che pioveva.
-Il solito tempo orribile. Maledizione...- bofonchiò, sbuffando. Non aveva l'ombrello. Improvvisamente le goccioline non le arrivarono più sul viso e alzando lo sguardo notò che qualcuno l'aveva coperta con il suo, di ombrello.
-E con questo sei in debito con me per la seconda volta, Megan-
Quella voce.
Megan sbarrò gli occhi con immediatezza e si voltò. Ma una mano si posò sopra i suoi occhi, impedendole di vedere.
-Non così in fretta-
-Liam, dopo tutti questi giorni hai pure il coraggio di non farmi vedere la tua faccia?- lo rimproverò lei, rallegrandosi. La verità era che non le importava un accidenti dell'aspetto del ragazzo che aveva davanti. Non le sarebbe importato niente se avesse avuto dei difetti enormi. Ormai era sicura di provare qualcosa per lui, perché tutto il tempo che avevano speso per conoscersi era bastato a farle capire quanto fossero simili e destinati a stare insieme.
-Un attimo, un attimo!- fece il ragazzo, sorridendo. -Ora devi indovinare chi sono!-
-Liam...-
-Allora, prima di lasciarti indovinare devo chiederti una cosa- la avvisò. -Ascolti qualche gruppo inglese?-
-Sì, certo-
-Che so... One Direction?-
-Mm, sì. Perché?-
-Chi è il tuo preferito?-
Megan sospirò, non capendo il punto. -Forse Liam Payne. No, ma che dico? Ovviamente lui. E' così tremendamente carino. E avete lo stesso nome, cavolo! Non ci ho mai pensato!-
Liam rise.
-Oh oh... aspetta.
Stesso nome. Liam- mormorò, confusa.
-Già. Il tuo preferito, quello tremendamente carino, è qui davanti a te- Le tolse la mano dagli occhi e le sorrise.
-Liam Payne!- esclamò Megan, sognante. -Mio dio, non potevi dirlo prima? Avrei evitato molte figuracce!-
-Così è più divertente- affermò il castano. -Ora, però, andiamo. Mi devi una cena-
-Certo, andiamo. Come potrei rifiutare?-
Questo fu il loro primo appuntamento.

Ciao a tutte :)
Come state?
Allora credo che sia il caso di dovervi dare una spiegazione.
Questa bellissima OS, scritta da Book Lover Girl, è tratta dalla mia FF: Remember When (questo è il link della ff: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2301655&i=1) in cui c'è questa bellissima coppia.
Questa scrittrice bravissima si è offerta di scrivere due OS, che riguardassero le altre coppie della storia, infatti nella FF originale si parlerà solo di Louis e Brooke, i due protagonisti.
Detto questo, come vi è sembrata? Ma soprattutto vi è piaciuta?
Io e Book Lover Girl ci teniamo tantissimo a questa ff quindi, per favore, FATECI SAPERE. (è anche un modo per migliorare il nostro modo di scrivere. E poi credo che dopo tutto l'impegno che ci abbia messo per scriverla, è anche giusto che si meriti qualche recensione u.u)
Quindi, FATECI SAPERE TUTTE LE VOSTRE OPINIONI. ACCETTIAMO DI TUTTO :3 (soprattutto boi, Lettrici silenziose. Non abbiate il timore di dire cosa ne pensate perché solo grazie alle vostre opinioni possiamo migliorare come autrici u.u)
Infine vi lascio con la foto dei due personaggi principali e con i link delle nostre storie:
Mia: Remember When (il link è sopra :) Commentate per favore. Accetto di tutto)
Storie di Book Lover Girl:
-http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2304920&i=1 (una fantastica crossover tra Demi Lovato e The Script)
-http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2389050&i=1 (una fantastica OS su Zayn Malik e Ariana Grande)
Vi giuriamo, sia per le sue che per la mia, CHE NON VI DELUDERANNO :D
Ci vediamo con il prossimo aggiornamento che riguarderà la coppia: Harry Styles e Lottie Tomlinson.
Non perdetevela :)
Ci si vede.
Un bacio,
_browns eyes_ e Book Lover Girl

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