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Autore: crossroads    09/01/2014    3 recensioni
E facile incontrarsi nel bagno di un bar,baciarsi e cominciare una relazione.
E se Callie e Arizona si fossero conosciute per caso ad una festa e poi ognuna sarebbe tornata alla propria vita,ognuna in uno stato diverso e lontano?La loro storia sarebbe nata uguale?
Scopriamolo insieme!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Ero in uno stato di stagno,non potevo andare ne avanti ne indietro.

Credevo di essermene liberata invece erano di nuovo qui,ancora una volta ad impormi le loro regole e quello che credevano fosse meglio per me e la mia vita.
Misi in fretta alcuni vestiti in valigia e la trascinai verso il salotto.

“Sono pronta”

Non capivo cosa avrebbero voluto fare questa volta della mia vita,ora che ero a metà tra l’essere una ragazza e una donna.

Non salutai Arizona,lasciai che fosse mio padre a chiudere la porta così da lasciarmela per sempre alle spalle.

“Allora?Cosa avete deciso di fare questa volta della mia vita?Mi avete già trovato un lavoro una casa e un marito?”

“No Callie,stiamo solo cercando di fare quello che è più giusto per te” la voce di mia madre sapeva sempre come darmi fastidio,e un po’ ci ero abituata,eravamo sempre state due caratteri opposti,due universi diversi,ma mio padre..mio padre che aveva sempre appoggiato con il sorriso sulle labbra le mie scelte,anche quelle che gli facevano più male,da lui non mi sarei mai aspettata un “E’ tutto così schifoso…devi tornare a casa con noi,li non ti mancherà niente,sei ancora giovane sei in tempo per recuperare la tua vita e tornare ad essere serena,se questa cosa non verrà fuori forse riuscirai anche a trovare un bravo ragazzo che ti sposerà,e questo sarà solo un errore,una sbandata di gioventù.”

Da lui non me lo sarei aspettata,certo non mi immaginavo i salti di gioia,ma mi aspettavo un minimo di comprensione,o almeno un silenzio!
Invece no,dovevano infierire,e ciò che mi fece più male fu che consideravano tutto come un errore vergogno e schifoso,da dimenticare,da mettere nei ricordi di gioventù,da chiudere in uno scatolone in soffitta e di non cacciarlo mai fuori!

E questo mi  faceva soffrire,perché per me Arizona era tutt’altro..era more vero,puro,incondizionato,sincero…era l’amore che ti fa sentire al centro del mondo,quello che ti rende migliore e fa uscire la parte di più di te.

Mentre io riflettevo seduta sul sedile posteriore dell’auto come se avessi ancora 5 anni i miei genitori continuavano a parlare al posto mio,schifati da quello che ero diventata.

Come se tutto quello che avevo fatto di cui loro andavano orgogliosi si fosse cancellato in un istante,non ero più la figlia desiderata,voluta e cresciuta con amore,non ero più la stessa,per loro,per me invece ero diventata molto di più.

Arrivati a quel punto discutere con i miei genitori era inutile,li conoscevo troppo bene per sapere che ogni parola sarebbe andata contro di me e li avrebbe feriti di più…ma alla mie ferite chi ci avrebbe pensato?

Avrebbero potuto darmi tutto l’amore e l’affetto del mondo,una stabilità lavorativa ed economica,ma il male provocato dall’avermi strappato l’unico amore dalla mia vita non avrebbero potuto rimpiazzarlo con niente. Inoltre se fossi tornata a casa avrei comunque dovuto subire comportamenti non proprio gentili a affabili nei miei confronti.

“Papà fermami qui”

“Hai bisogno di qualcosa?”

“No,non vengo,andate soli in aeroporto”

“Callie non puoi farci questo,hai fatto qualcosa di sbagliato,contro la morale,contro le leggi di Dio,ma puoi sempre purificarti e tornare come prima!”
“Mamma io non ho niente da cui dovermi purificare,il tuo Dio mi ha permesso di incontrare Arizona,e di amarla e proteggerla e rispettarla…da quando sto con lei non ho commesso nessun atto contro la volontà del tuo Dio,purificati tu che non riesci ad accettare tua figlia perché ama”

“Scendi da quest’auto e non tornare mai più,il mio Dio…il mio Dio è anche il tuo,e dovresti rispettarlo,non offenderlo con le tue schifezze!”

“Non voglio nemmeno più risponderti…ma mi dispiace,se un giorno riuscirai ad accettarmi per me sarai sempre mia mamma,e ti perdonerò per il male che mi stai facendo..grazie per tutto quello che mi avete dato”


Me ne andai e in quel momento stavo forse vivendo il momento più doloroso della mia esistenza,stavo per abbandonare tutto per chi mi aveva sempre amata e sostenuta,ma se mi avessero amata realmente mi avrebbero accettata o almeno capita,non mi avrebbero insultata ne umiliata,perché amare non è un crimine. Forse avevano solo bisogno di tempo,e un po’ li capivo…in fondo anche per me e Arizona,ma soprattutto per me,all’inizio non era stato facile accettare la nostra storia,noi per prima non riuscivamo a spiegarci quest’attrazione…forse con il tempo,con molto tempo,anche loro avrebbero capito o almeno mi avrebbero rivolto ancora la parola. O forse stavo solo dando a me stessa un’illusoria  possibilità che un giorno potevo tornare ad essere la loro figlia.

Mi sentivo un po’ morire e un po’ rinascere…rinascere perché dovevo andare a riprendermi Arizona.

PoV Arizona

Ero rimasta sola,non avevo più niente.Non avevo più la mia famiglia,ma soprattutto non avevo più lei.

Erano passate solo poche ore ma già mi mancava da morire,avevo già immaginato come sarebbe stato non svegliarmi con le mie braccia attorno ai suoi fianchi,il non incontrarla per caso a lavoro,a non tornare a casa insieme a lei,o tornare più tardi e trovarli lì ad aspettarmi con la cena già pronta,già mi mancava non vederla a piedi nudi coi capelli bagnati appena uscita dalla doccia girare per casa in cerca di vesti…già mi mancava addormentarmi e sentirla lamentarsi perché mi tiravo tutto il piumone…e mi mancavano i suoi occhi,i suoi capelli lunghi,scompigliati e scuri,mi mancava la sua pelle e l’odore della sua bocca…mi mancava il suo sguardo il suo sorriso..mi mancava il respiro,si erano portati via la vita mia.

“Non potevo lasciarti sola vita mia”

Arizona aveva gli occhi tristi e il volto provato,ma non appena mi vide tutto scomparve e corsi ad abbracciarmi.

“Callie..!Mi sentivo persa..come non mai!Ho creduto che mi lasciavi per sempre,ti prego dimmi che non te ne vai!”

“Non me ne vado Arizona…sto con te,mi appartieni…hai il mio cuore,la mia mente,la mia anima,i miei pensieri…hai preso tutto tu,non posso lasciarti. Arriva un momento in cui devi decidere se vale la pena rischiare tutto…e io credo che valga la pena rischiare per te, per noi e per il nostro futuro.Abbiamo perso l’unico legame importante che avevamo,ora tocca a noi costruircene uno nuovo tutto nostro,saldo forte e indistruttibile,tu sarai la mia nuova famiglia,se lo vuoi. Non credevo accadesse,ma se crearmi una famiglia mia significa perdere quella di origine allora lo farò…costruirò un futuro con te..se tu ci stai”
“Si ci sto Callie,ci sono dentro fino al collo e ti amo…ti amo da impazzire!Noi saremo l’unica famiglia di cui abbiamo bisogno,e staremo sempre insieme.Tu ed io.E se avremo dei figli saremo grandiose,e tu sarai una mamma meravigliosa,ed esisteremo solo noi.Non avremo bisogno di nessun altro,ok?”
“Si Arizona…si per tutta la vita”


Più il nostro percorso diventava difficile più ci spingeva ad affrontare insieme quel labirinto che si intorcigliava senza sosta attorno a noi.
  
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