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Autore: Spina di pesce    09/01/2014    4 recensioni
Eleanor, una ragazza omosessuale con una grande passione per la batteria e la musica rock. Mika, cantante pop emergente in cerca di un sostituto batterista per il suo prossimo tour. Come due personalità e due generi musicali così diversi riusciranno a convivere fino a non poter più far l’uno a meno dell’altra? Riuscirà la crisi di identità di lei a prendere il sopravvento anche su di lui?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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WHEN IT RAIN, RAIN, RAINS


Mi sveglio avvolta dal tepore di due braccia e una coperta.
Ci sarebbero una miriade di pensieri , di dubbi, di domande su cui riflettere in questo momento, ma preferisco ignorarli e non pensare a niente.
Una pioggia scrosciante si abbatte su Londra, “pouring rain” si dice qui, e un vento triste fa volare foglie e cartacce in giro per la città. Osservo le goccioline sulla grande finestra. E’ tutto grigio, come la mia anima in questo momento.
Sono sveglia da non so quanto tempo, ma resto zitta. Sento il suo respiro caldo su di me, e la sua pelle a stretto contatto con la mia. Sono immobile ed inerme, non riesco né a piangere, né a pensare che ancora una volta la fortuna è stata dalla mia parte. Ora, per la prima volta, mi rendo conto che la mia più grande paura è quella di essere sola. C’è qualcuno a proteggermi in questo momento, ma quando tutto finirà che ne sarà di me? Ho bisogno di essere amata, ho bisogno di attenzioni e, almeno per una volta, ho bisogno di dover dipendere da qualcuno.
Con delicatezza sento le due braccia stringersi più forte a me. Un respiro profondo alle mie spalle mi notifica che il ragazzo matto si è svegliato. Le sue labbra si avvicinano al mio orecchio.
“Bonjour…” sussurra ancora ad occhi chiusi.
Quasi ho dimenticato come ci sono finita nel suo letto. Mi ha fatto dormire con lui a causa degli incubi che mi hanno tormentato tutta la notte… non se la sentiva di riportarmi a casa mia dopo l’accaduto.
D’un tratto sento qualcosa di freddo ed umido sul mio piede che sporge dalle lenzuola.  Con uno scatto ritraggo il piede sotto le coperte facendo un piccolo balzo.
Un musetto rossiccio e delicato si avvicina al letto con occhi neri e dolci.
“E’ Melachi! Spero tu non abbia paura dai cani…” ridacchia ancora mezzo assonnato.
“Oh no! Solo che mi ha leccato il piede e mi sono spaventata” mi siedo sul letto e Melachi mi salta in braccio.
“Quant’è dolce!”  accarezzo l’esserino di cui ormai mi sono innamorata.
Per un attimo il mio cuore sembra essersi liberato del grande peso che mi opprime, ma le domande non tardano ad annebbiarmi la mente. Mi volto e guardo Mika negli occhi. Il ragazzo capisce subito la mia confusione.
“Ti spiego tutto davanti ad una bella tazza di te ok?”



11.30
Ha smesso di piovere, ma il tempo là fuori è sempre grigio. Mika mi porge una tazza colorata dalla forma particolare e si siede affianco a me.
“Mi dispiace se le mie colazioni non sono alla pari di quelle di Anita..”
Gli sorrido senza rispondere.. è così dolce e pieno di vita, ma io non sono proprio dello stesso umore.
Melachi poggia il suo musone sulle mie gambe.
“Posso dargli un biscotto vero?”
“Certo, ma uno solo… altrimenti se ne approfitta” sorride accarezzando la bestiola.
Lo osservo. Perché quando lo guardo sorridere nel mio stomaco si crea un vuoto?
“Michael… ho bisogno di sapere di ieri sera. Sono confusa.. co.. come hai fatto ad essere lì in quel momento?” mi trema la voce e di tutta risposta Mika afferra la mia mano.
“..Ieri sera ero con degli amici in un locale da quelle parti. Alla fine della serata mi stavo incamminando verso la macchina quando mi sono ricordato che il locale dove mi hai detto che lavoravi era proprio lì vicino, così ho pensato di venirti a salutare…magari ti avrei dato un passaggio a casa dato l’orario e dato che non hai una macchina. Il caso ha voluto che capitassi in quel preciso luogo… proprio in quell’istante. Ho sentito delle urla e sono piombato nel locale.. la porta era aperta anche se le luci erano spente..”
Le lacrime iniziano a rigarmi il viso. Mika mi stringe la mano e continua.
“Eleanor…tu in quel posto non ci torni più ok?” mi guarda con aria molto preoccupata e io annuisco di tutta risposta.
“..Ti ringrazio. Davvero Mika, ti devo tutto..”
“No piccola, non mi devi niente. Anzi, mi devi solo un bel sorriso adesso..” prende il mio mento con la sua manona e mi asciuga le lacrime.
Ed ecco che sfodera il suo sorriso dolce che farebbe sciogliere qualunque ragazza non lesbica…già, non lesbica… ma perché mi sciolgo anche io ad ogni suo piccolo gesto? Cerco di non far apparire all’esterno il mio conflitto interiore, ma è molto difficile data l’espressività del mio volto.
“Ora, te la senti di raccontarmi cosa è successo prima che io arrivassi?”
Mi asciugo le lacrime per evitare di fare troppo la figura della debole, infatti odio piangere. Non lo faccio mai… ma questa esperienza mi ha scosso così tanto che non ho potuto far a meno di sfogarmi con un bel pianto. Dopo un lungo sospiro gli racconto tutto.
“Ti va di stare qui con me oggi? Così ti distrai un po’… devo decorare casa per Natale e devo anche uscire a fare un po’ di compere.”
“Dici sul serio?  Una giornata all’insegna del Natale sarebbe l’ideale per me oggi.”
“Si! Ti prego, ci divertiremo un sacco.”


Mika mi conduce in quella che lui definisce la “stanza degli orrori”. La chiama così perché più che una stanza è un deposito di scatoloni e cianfrusaglie.
“Gli addobbi di Natale dovrebbero essere qui..”
Lo aiuto a cercare la scatola. C’è di tutto in questa stanza. Mi fermo un attimo ad osservare una scatola piena di fotografie.
“Questo sono io da piccolo, e quella è mia sorella”
Si sofferma a farmi conoscere tutta la sua famiglia attraverso le fotografie. Sono una famiglia davvero numerosa, sembrano molto uniti… proprio come la mia insomma!
“Hei Melachi! Cosa fai?” vedo il cagnolone avvicinarsi a noi con fare baldanzoso. Ha in bocca una pallina rossa.
“Hai trovato gli addobbi! Ma sei bravissimo!!”
Melachi si butta a terra per ricevere le coccole dal suo padrone. Ed ecco un altro nodo nello stomaco.
Ok, sarà mica una crisi di identità questa? Ma poi perché proprio con un ragazzo gay!?
Se dopo tutti questi anni scoprissi di essere etero non ne farei certo un problema, ma perché proprio a causa di un ragazzo gay? Davvero non mi capisco..
Via, via, cattivi pensieri, andate via…

“Ti senti bene?” Mika mi guarda con aria confusa “Ti manca l’aria per caso?”
“C..cosa’?? Ehm…noo! Anzi, si! Sono un po’ asmatica ecco…”
“Ma per caso è il pelo del cane?”
“Nononononoo! E’…è la polvere.. si è la polvere” Il mio sorriso non è dei più convincenti, e le mie guance stanno diventando rosse. Fottuta espressività! Dio che stupida! Stupida, stupida, deficiente che non sono altro!
“Forse è meglio se prima usciamo a fare gli acquisti di cui ti avevo parlato e poi veniamo ad addobbare casa… un po’ d’aria fresca dovrebbe farti stare meglio”
Ridacchia con il suo fare da topolino. Mi fa impazzire quando arriccia il naso.
Ma perché sono così sdolcinata!? Questa non sono io!

ore 16.00  Oxford Street
“Non vieni mai qui?”
“Forse perché non faccio mai shopping… o meglio questi non sono il genere di negozi dove faccio shopping…”
“Io adoro Oxford Street… amo la moda, le luci, i negozi. C’è un sacco di gente! Vieni, ti porto nella mia boutique preferita, devo fare dei regali per amici e familiari”
“Ma, a proposito di gente.. con tutte queste persone non rischi di essere fermato ogni cinque minuti per un autografo?”
“Non se cammino veloce come un fulmine..”
Il ragazzo mi prende per un braccio e inizia a camminare a passo veloce.. mi è un po’ difficile stargli dietro con le gambe che si ritrova, ma devo dire che reggo bene!
Ci intrufoliamo in un negozio piccolo ma molto, molto elegante.
“Ooooh ma chi c’è qua! Michael, che piacere vederti”
“Salve Adam”
Un ometto bassino e baffuto si avvicina a Mika a braccia aperte. La scena è davvero buffa, Adam è esattamente la metà del bel libanese.
“Adam, sono qui per degli acquisti…”
“…immagino di che tipo…” l’ometto mi squadra dalla testa ai piedi e poi corre via nella saletta posteriore.



Note dell'autrice:
Dan dan dan daaan! Scommetto che un inizio così non ve lo aspettavate..
Ahahahah :D Mi raccomando fatemi sapere che ve ne pare! I vostri commenti sono per me carica e fonte di ispirazione...
:) un bacione


Spina di pesce

 
  
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