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Autore: Manu_Hikari    20/11/2004    3 recensioni
Kai, passeggiando sulla spiaggia, ripensa ad una persona molto speciale che gli ha insegnato la cosa più bella...l'amore in tutte le sue sfumature...
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blue Eyes

By Manu_Hikari

 

 

 

Ciao a tutti, eccomi ritornata con una nuova ficcina dedicata al mio ciccino Kai. Sinceramente non ho ancora le idee molto chiare ma penso che sarà un po’ triste.

Volevo chiedere perdono fin da ora  per qualche eventuale errore riguardo alle indicazioni di tempo, spazio e alcune situazioni perché, anche se mi piace, non seguo assiduamente il cartone di Bayblade, così a volte mi “perdo”. Non vogliatemene.

Inoltre i personaggi di Bayblade non  sono miei ma di Takao Aoki (Facciamo tutti un doveroso inchino per ringraziare KaiDranzer che mi ha passato l’info)  l’unico personaggio di mia invenzione è Yukiko.

 

Vi auguro dunque una buona lettura e vi prego, vi prego, commentate, anche se solo per criticarmi…please!

 

 

       

CHAPTER 5:  I'd like to see her, now

 

 

 

 

 

Kai stava dormendo profondamente quella mattina, faceva fresco dato che l’autunno era ormai alle porte; era settembre inoltrato. La piccola Ukichan era cresciuta un po’ in quei due mesi, si era abituata alla sua nuova vita e aveva imparato a volere bene al suo nuovo padrone. Come era ormai sua abitudine, saltò sul letto di Kai e trotterellò fino al viso del ragazzo, contro il quale si strusciò facendo le fusa.

Kai percepì qualcosa di morbido toccargli le guance, un po’ di malavoglia schiuse gli occhi.

«Ukichan! » Le accarezzò la testa per poi grattarle la base delle orecchie. Per tutta risposta il cuccioletto fece le fusa ancora più forte…significava che era ora della colazione. «Ok,ok ho capito, mi alzo…» Scostò le coperte e, sedutosi al centro del letto, si stiracchiò. Sentì un brivido lungo la schiena…era proprio ora di prendere il pigiama pesante.

Uki miagolò più volte…era anche impaziente la micetta, proprio come una prima donna… mentre versava del latte in una ciotola per Uki e iniziava a preparare la sua colazione, Kai pensò che Yukiko aveva avuto proprio ragione, da quando la gattina era con lui non si sentiva più tanto solo, anzi era più sereno e non faceva più tanto spesso quell’orribile sogno di cui non gli rimaneva, al risveglio, che un vago senso di paura e d’angoscia…i quali però adesso venivano cancellati da Ukichan. Accarezzò nuovamente la gattina quando gli si avvicinò per richiedere il suo pezzettino di ciambella calda. Ormai era una parte della sua vita, era come un coinquilino…ancora una volta quella ragazza aveva fatto centro.

Yukiko…era passato un sacco di tempo da quando si erano visti l’ultima volta, mai Kai aveva sentito così tanto il bisogno di qualcuno, lei era capace di farlo sentire a suo agio, con lei era tranquillo, poteva essere ciò che era senza problemi, poteva aprirsi completamente…sapeva che lei lo avrebbe accettato in qualunque caso…

Per questo, adesso che lei non c’era, si sentiva perso, come se gli mancasse qualcosa. A volte capitava, prima che si addormentasse, di restare per un sacco di tempo a pensare quanto sarebbe stato bello rivederla e parlare ancora con lei, lei che sapeva riportare il sorriso sulle labbra di Kai e la serenità nel suo cuore, solo con un sorriso, come se fosse un raggio di sole…allora un nodo alla gola gli impediva di respirare e gli occhi gli pizzicavano, nasceva un forte desiderio di abbracciarla e sentire il suo calore…un desiderio irrealizzabile…lui non sapeva nemmeno da dove vivesse…e da quando aveva realizzato di esserne innamorato, non l’aveva più vista.

Scosse via questi pensieri e andò a farsi una doccia. Mentre l’acqua calda gli correva sul corpo, i suoi pensieri tornarono a Yukiko, al calore che il suo sorriso emanava e alla profondità del suo sguardo, blu come l’oceano…sorrise crogiolandosi in quel bel ricordo…poi, all’improvviso, di nuovo un senso di smarrimento misto a terrore e angoscia…stava rivivendo di nuovo quel sogno…rivide la sua corsa disperata lungo il tunnel buio, la paura…ecco, era caduto e una voce, una voce lo chiamava…una voce rasserenante, dolce ma misteriosa…alzò gli occhi, di nuovo quelle ali…si domandò cosa significassero…tristezza…una immensa tristezza lo pervase, invadeva tutto il suo essere, lo attanagliava…

Uscì dalla cabina doccia di corsa, gridando, aveva sentito un dolore al cuore atroce, non ricordava cosa vedesse in quel sogno, ma gli faceva questo effetto…ansimante, rimase per qualche istante di fronte allo specchio.

«Era stato troppo bello per essere vero, no? » Disse quasi a se stesso. «Stava andando tutto così bene! Si può dire che fossi quasi felice…e invece no! Deve rompere…» Gridò scagliando un pugno contro il muro, scaricando tutta la sua rabbia. Respirò a fondo più volte e quando si fu calmato si asciugò e tornò in camera sua per vestirsi.

Mentre si infilava una maglietta, sentì Uki che si strofinava contro la sua gamba facendo le fusa e talvolta qualche miagolio acuto, come se avesse intuito ciò che era successo; le accarezzò la schiena e la prese in braccio.

«Ti sei spaventata, piccolina? Non preoccuparti, è tutto a posto. È stato solo un sogno…un orrendo sogno…ora è tutto finito. » Disse più a se stesso rimettendo a terra la micia.

Circa mezz’ora dopo indossò il suo giubbotto e uscì di casa, aveva voglia di prendere una boccata d’aria, magari sarebbe andato in centro dove le vetrine dei negozi e la folla lo avrebbero aiutato a rilassarsi e a distrarsi.

«Avrei tanta voglia di incontrarla…» Si disse percorrendo il viale alberato sul quale si affacciava il condominio nel quale abitava.

 

 

 

 

Tutto sommato aveva fatto una buona scelta; mentre si guardava intorno, evitando accuratamente gli altri passanti per non essere sbatacchiato di qua e di là, Kai aveva dimenticato tutto quello che era successo quella mattina, ma non si era accorto nemmeno che il tempo passava, così, quando realizzò che erano le undici passate, si stupì di essere rimasto fuori casa per tanto tempo e decise di ritornare, anche perché doveva prepararsi il pranzo; se Uki si accontentava di una ciotola di crocchette al giorno, lui aveva un appetito pari al quintuplo di quello della sua gatta. Ma proprio quando si voltò per incamminarsi verso casa sentì che qualcuno lo chiamava.

«Ta-takao! » Esclamò riconoscendo colui che aveva attirato la sua attenzione.

«Ehilà, Kai, qual buon vento? » Chiese Takao dando all’amico una pacca sulla spalla. «Qualche appuntamento? »

«A-appuntamento?! » Ripetè il ragazzo arrossendo. «No, certo che no…io, io cercavo solo di…sono qui per un giro…per cambiare un po’ aria…in periferia è tutto così monotono…»

Takao non era proprio convinto, ma decise di non indagare oltre.

«Se non hai da fare, vorrei chiederti un favore…» Questa volta fu Takao che si imbarazzò, considerava Kai come un amico ma non aveva mai pensato che sarebbe riuscito a dimostrarglielo.

«Ahm…certo dimmi pure…» Kai, più che imbarazzato era sorpreso, Takao che gli chiedeva aiuto…qualcosa nel suo volto in quel momento esprimeva una certa gioia. «Se posso…»

«Ehm…è una sciocchezza in verità…ma io vado sempre in crisi…devo fare un regalo a Hilary, dopodomani è il suo compleanno e io non so che…cioè…sono una vera frana…» Takao arrossì violentemente.

«Non penso che sia una sciocchezza…è vero che ciò che conta e il pensiero ma se fai un regalo a chi vuoi bene…deve essere speciale... »

Takao rimase interdetto. Non avrebbe mai immaginato tanta sensibilità da parte di Kai.

«Si, immagino di si…» Rispose sorridendo.

 

Kai stentava a crederci; si stava divertendo un mondo insieme a Takao! Non pensava che cercare un regalo potesse essere tanto difficile da mandare in crisi due ragazzi…entravano e uscivano dai negozi con le idee sempre più confuse e ci vollero più di due ore prima di arrivare davanti al negozio che diede loro l’ispirazione giusta.

Era un gran negozio di oggettistica in stile antiquariato (Cioè la merce era nuova ma sembrava antica…^__^” ), scaffali e scaffali ricolmi di strani oggetti, pupazzi e teche contenenti bracciali, collanine e ninnoli vari, l’insegna diceva…

«…Old remember…» Lesse Kai. «Pensi che possa esserci qualcosa di adatto? » Chiese all’amico.

«Old remember…» Ripetè Takao sottovoce. «Ma sì! Sono stato proprio uno stupido!(Vero che lo sai? ) » Esclamò Takao dandosi un pugno in testa.

«Cosa? » Chiese il russo un po’ perplesso.

«Hilary adora questo negozio…ci compra sempre un sacco di ninnoli! Come ho fatto a non  pensarci subito! (Perché sei scemo?) »

«Allora entriamo! » Concluse Kai. L’entusiasmo di Takao lo aveva contagiato.

All’interno il negozio era ancora più bello di quanto apparisse all’esterno tutto sembrava fermo e immobile, anche il tempo, e il profumo di vecchio era piacevolmente rilassante.

Takao si guardò un po’ intorno e la sua attenzione fu calamitata da uno strano orsacchiotto bianco, un colore insolito, si disse, di solito avevano un bel colore biscotto, ma era proprio bello, non troppo grande, non troppo impegnativo, quello che cercava!

«Posso esservi utile? » Un uomo sulla cinquantina coi capelli brizzolati comparve improvvisamente vicino a Kai e Takao facendoli sobbalzare entrambi. Poi si accorse che i due stavano guardando quell’orsacchiotto. «È bello, vero? » Disse prendendo in mano il pupazzo. «È qui da un sacco di tempo, nessuno lo vuole perché è bianco…e vecchio ma…ci vuole un vero intenditore per capire il vero valore di questo orsacchiotto…» L’anziano signore porse il pupazzo a Takao il quale si accorse, toccandolo, che era proprio morbido. «È fatto interamente a mano e l’imbottitura è di piume d’oca…ti faccio un pacco regalo? È per la tua ragazza no? »

«E…e lei come .. » Balbettò il ragazzo.

«Credimi, gestisco questo negozio da oltre vent’anni, ormai ho imparato che se un ragazzo viene qui a comperare qualcosa è sicuramente un regalo per una ragazza…» rispose mentre, con gran maestria, iniziava a incartarlo. «Vuoi che gli metta un fiocco al collo? »

«No…grazie…» Takao era impressionato, quell’uomo era proprio gentile…ma…dov’era Kai? «Kai…ehi Kai! »

«Il tuo amico è vicino a quella teca, giovanotto…» disse il padrone del negozio mentre consegnava a Takao il pacchetto e prendeva i suoi soldi.

Takao si voltò, Kai era apparentemente assorto nell’ ammirare qualcosa. Gli si avvicinò. «Kai…cos’hai visto? » Chiese affacciandosi anche lui.

«Ah…no, niente. Tu hai finito? »

«Si! » Rispose trionfale l’altro mostrando il regalo. «Andiamo! »

I due si incamminarono fuori dal negozio ma, prima, Takao diede un’occhiata alla vetrinetta. Un trionfo di braccialetti e collanine di vario tipo, d’oro, d’argento, di cristallini…ma Kai stava guardando al centro dove c’era un ciondolo molto particolare, due lettere, una K e una Y d’argento unite una all’altra e alla Y era attaccata una stellina…molto bello, ma non immaginava in quale modo un oggetto simile potesse suscitare l’attenzione di Kai.

«Takao! » Kai lo distolse dai suoi pensieri.

«Oh, scusami Kai! » Disse Takao raggiungendo l’amico russo.

«Non so proprio come avrei fatto oggi senza di te…» Cominciò Takao dopo qualche minuto.

«Figurati, non ho fatto nulla… »Rispose Kai un po’ imbarazzato. Ora ci mancava soltanto che lo ringraziasse. Non voleva. Lui non aveva mai fatto nulla per loro, era lui che doveva ringraziarli, erano loro che lo stavano accogliendo come loro amico, loro che lo perdonavano sempre…

«Oh, hai fatto molto invece…non avrei saputo dove sbattere la testa senza il tuo aiuto…ho un idea, per ringraziarti ti invito a pranzo a casa mia, che ne dici?

«O-ok…» Rispose Kai trovando poco educato rifiutare.

Mentre camminavano, Kai ripensò a quello che era successo quella giornata e lo trovò a dir poco strepitoso. Aveva passato un’intera mattinata con Takao facendo quello che di solito facevano due amici normali, e poi stava per pranzare a casa sua! Forse era vero che imparando dagli errori poteva, in qualche modo, cancellare il suo passato…Di nuovo gli venne in mente Yukiko e si fece più forte il desiderio di rivederla…

 

 

 

Fine quinto  capitolo

 

 

 

Allora? Che mi dite? Lo so è un po’ palloso ma mi serviva per fare il salto temporale, mica passava un mese e… puff!?  Cmq non perdete il prossimo chap, sarà….non ve lo dico! ;PPPPP

Vi prego, COMMENTATE!!!!!!!!!! ^________<

 

  
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