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Autore: Ysuke    10/01/2014    1 recensioni
Una profezia, una paura, un mondo tranquillo, la paura sale, l'oscurità si espande sul pianeta, ogni cosa perde la luce, due ragazzi...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: La profezia si avvera!

 

Nel futuro 3000 sul pianeta di Ergroth, non troppo lontano da sole, una fonte di luce che lo illuminava e riscaldava ogni giorno, Il calore sul pianeta non mancava, di giorno i gradi giravano intorno ai 25° mentre la notte la temperatura scendeva, portando cosi a un fresco vento notturno che passava quasi tutto il pianeta, dando ogni giorno una temperatura notturna diversa.

Anche se la temperatura giornaliera era mite, sul pianeta esistevano molte zone d’acqua, e alcune volte, sulle montagne più alte,  si poteva trovare la neve, o perlomeno parti ghiacciate, sconsigliate ai visitatori, poi che molto pericolose.

Ergoroth era per una buona parte abitato da persone, comunemente chiamate Ergottiani, che costituivano la maggiore presenza sul pianeta, oltre a proteggere specie animali che abitavano il pianeta.
Molte specie erano molto rare, quasi non si trovavano sul pianeta, ma erano anche le più pericolose, carnivori senza pietà, erano relegati nei posti più estremi del pianeta, dove turisti e popolani non potevano andarci.
Il pianeta era pacifico, le rotte commerciali erano tranquille e portavano molti profitti, cosi da poter continuare la vita comune.
Le strade erano affollate e il crimine quasi non esisteva, tutto filava tranquillo, fino ad un giorno, quando un anziano signore incappucciato e con un lungo bastone fatto di legno d’acero, arrivò nella piazza centrale della città, la capitale Esgaroth, nome preso dal pianeta stesso.
L’anziano signore, non disse il suo nome, proferì solo qualche parola, solo qualche frase…

«Signori e signore! Ascoltatemi tutti, bambini e anziani! Turisti e abitanti di altre città!» urlò per radunare il maggior numero di persone attorno a se nella piazza, che poteva racchiudere almeno un migliaio di persone.

In poco tempo la piazza si riempì completamente, la gente si radunò attorno a lui lungo tutta la piazza, erano davvero molti, tutti molto interessati a quello che l’anziano signore avrebbe detto.
Tutto successe nel giro di un dieci minuti, l’anziano signore iniziò a parlare e parlare, non sembrava promettere bene la sua faccia, i lineamenti erano tristi e cupi, come se qualcosa di brutto si stava per abbattere sulla capitale.

«Vi ringrazio che siete tutti qua, quello che vi sto per dire non porterà nei vostri cuori solo paura, ma anche tristezza» disse con calma il vecchio.
«In futuro il vostro popolo sarà portato a difendersi, difendersi da un male grande, un male che non riuscirete a respingere cosi facilmente, nessuno di voi sopravvivrà, il mondo intero potrebbe quasi essere distrutto, in un futuro non molto lontano il vostro pianeta verrà  avvolto dalle tenebre più profonde, ogni giorno sarà più cupo, ogni notte più buia e ogni rumore sarà una morte, ombre appariranno, fuoco e fiamme vedrete! Tempeste e carestie! La fine del vostro mondo arriverà!» disse ancora alzando un po’ la voce, prima di sparire nel nulla smaterializzandosi.
Tutti i popolani rimasero quasi senza parole, qualche minuto di silenzio ed incredulità, senza che nessuno fiatasse, la preoccupazione girava e la paura si diffondeva.
Ma quelli erano tempi tranquilli, nessuno si preoccupava di fine del mondo o carestie, la vegetazione era rigogliosa e il sole splendeva come ogni giorno sul pianeta.
In un attimo tutti si misero a ridere, pensando che il vecchio signore diceva solo fandonie, solo due ragazzi in messo alla folla non erano tranquillissimi, si chiamavano Ysuke e Hara.
I due ragazzi molto giovani, amici da sempre e compagni di molte avventure, avevano eseguito molte escursioni nel pianeta, alcune anche molto pericolose.
Ysuke era una persona tranquilla, nato da una famiglia molto conosciuta nella capitale, non che vicina alla famiglia dell’amica Hara.
I due ragazzi avevano fisici abbastanza atletici, grazie anche alle avventure che ogni giorno li obbligavano a fare duri allenamenti, che riuscivano a sopportare anche grazie alla giovane età, venti anni Ysuke e diciannove Hara.
I due amici, continuarono a fissarsi, erano come bloccati, come se quelle parole su di loro avessero fatto un effetto diverso da tutti gli altri.
La gente continua a ridere e scherzare, ormai tutti si divertivano, pensando ad uno stupido scherzo, ormai la piazza stava per svuotarsi, ma loro due rimasero li fermi a guardarsi e guardare le persone andarsene divertita.

«Secondo te le parole del vecchio erano vere? Qualcosa si abbatterà sul nostro mondo, una catastrofe che non si potrà fermare?» disse con le poche parole che gli uscivano dalla bocca Ysuke.
Hara non aveva idea di cosa pensare, come d'altronde era scontato, tutti erano divertiti e nessuno si preoccupava, solo nel momento delle parole la gente si era stupita, ma a quanto pare solo loro due avevano avuto un brivido agghiacciante che gli era passato per tutto il corpo.

«Potrebbe essere vero, come potrebbe essere una burla, ma dall’espressione di quel vecchio non premetteva nulla di buono e dubito fortemente che sappia recitare cosi bene» disse Hara convincendosi che ora come ora non potevano farci nulla.
I due si guardarono ancora attorno, ma subito videro che la piazza si era completamente svuotata, tutto era tornato alla normalità, tutto era ripreso tranquillo, chi si divertiva giocando, chi leggeva giornali elettronici e chi passeggiava magari con i famigliari o la ragazza.
Dopo momenti di pensieri, momenti che non si capiva cosa fare, i due ragazzi decisero di fare come il resto del popolo, credere che era tutta una fandonia e andare a casa per continuare la normale vita, si salutarono come loro solito fare, e ognuno andò a casa sua.
Durante la notte i due anche senza saperlo pensarono a quello che era successo il giorno stesso, ma tutto fini a tarda notte quando si addormentarono…
I mesi passarono normalmente, la vita continuava normale e anche i due ragazzi ormai si erano quasi convinti che quel giorno era solo uno scherzo, proprio come tutti la pensavano.

«Buongiorno Hara» disse Ysuke felice come ogni giorno di rivedere l’unica amica che aveva e che lo accompagnava per ogni avventura.
«Buon giorno a te!» disse Hara salutando normalmente, come ogni giorno ormai facevano la conversazione continuò abbastanza lenta.
I due si organizzarono e decisero di andare ad esplorare una nuova zona quel giorno, esplorare una zona più pericolosa, dove sicuramente avrebbero trovato nuovi animali e magari qualche tesoro.
I due si prepararono velocemente, fin dalle sei del mattino, quando l’aria era ancora fresca e la luce era soffusa, presero i loro guanti al plasma e si ritrovarono entrambi alla piazza.

«Oggi ci servirà sicuramente questi guanti al plasma, per fortuna che li hanno inventati, se no non sapremmo come difenderci» disse sorridendo Ysuke prima di afferrare per un braccio Hara e iniziare ad andare verso l’uscita della città, senza nemmeno dargli la possibilità di parlare, la voglia di esplorare e stare con lei era troppo alta per sprecare tempo con le parole.
Finalmente arrivarono all’uscita della città, davanti a loro avevano le vaste pianure e campi, che erano grande fonte di produzione per il pianeta, molti chilometri avrebbero dovuto fare quel giorno, a piedi avrebbero dovuti camminare per giorni e giorni, ma i due recentemente avevano comprato due moto a propulsione, uno dei mezzi più veloci che erano in circolazione in quel momento.

«Pronta per partire?» disse Ysuke mentre salirono sulle moto i due e mentre Hara fece un cenno per far capire di essere pronta quando voleva.
Dopo qualche minuti i ragazzi partirono dirigendosi verso il loro obbiettivo, le colline della disperazione, un posto cupo, pieno di paludi e con un leggero filo di nebbia, ancora nessuno si era portato ad esplorarlo fino in fondo e solo alcuni fortunati erano riusciti a tornare per raccontare quello che avevano visto.
Incauti del pericolo i due si dirigevano sempre più veloci verso le colline, ormai gli mancava solo un’ora di viaggio per arrivarci.

«Come va tutto a posto? Te la senti di proseguire?» domandò Ysuke al microfono del casco, montato apposta per parlare con la sua amica durante i percorsi, ricevendo istantaneamente una risposta positiva da Hara.
Il viaggio proseguì felice, fino a quando nel cielo un nuvolone color nero apparse, coprendo una vasta zona istantaneamente.
I due rallentarono, non capivano cosa stava succedendo, tutto si era oscurato e in pochissimo tempo, saette caddero a terra vicino a loro, fino a quando una saetta non prese la moto di Ysuke facendola sbandare e finire a terra dopo un volo di qualche metro.
Hara si fermò immediatamente scendendo e andando a vedere come stava il suo amico, ma proprio mentre andava delle ombre scesero dalla nube, andando a finire quasi ovunque compreso da loro, infatti due piccole nuvole oscure si avvicinarono ai due ragazzi pericolosamente.
Hara non ci pensò due volte e mentre Ysuke si rialzava, lei decise di sparare due  colpi al plasma diretti verso le ombre che istantaneamente scomparvero.

«Che o cosa sono quelle cose?» domandò Ysuke rialzandosi e risalendo in moto, mentre Hara lo seguiva a ruota senza pensarci.
«Probabilmente…..» si fermò Hara preoccupata mentre subito erano ripartiti per tornare in città.
«Probabilmente cosa?» domandò il ragazzo senza pensarci molto, ma proprio mentre tornavano vedevano che ombre erano su ogni zona che avevano passato, ma che pericolosamente si stavano avvicinando verso la capitale del pianeta.
Ysuke capi cosa Hara non era riuscita a dire, si ricordò le parole del vecchio “in un futuro non molto lontano il vostro pianeta verrà  avvolto dalle tenebre più profonde, ogni giorno sarà più cupo, ogni notte più buia e ogni rumore sarà una morte, ombre appariranno, fuoco e fiamme vedrete! Tempeste e carestie! La fine del vostro mondo arriverà!”.

«Ma certo Hara questa è la profezia che si avvera, dobbiamo tornare in città, qualcosa di molto pericoloso si sta avviando li».
I due ragazzi portarono alla massima velocità le moto, investendo o schivando le ombre chi gli capitavano davanti, dopo molto tempo arrivarono alle porte della città che si stavano per chiudere, l’allarme era scattato e loro non potevano permettersi di restare chiusi fuori.
Una guardia dalle porte li vide, aspettò che passarono e chiuse definitivamente le porte, in quel momento nessuno poteva entrare o uscire e le ombre erano alle porte.

«Attivate le colonne di luce!» disse un comandante delle guardie, che subito fece accendere delle luci che di solito si usavano per illuminare la città in caso di blackout.
Attivando la luce le ombre si fermarono, i due ragazzi vedevano le ombre che li avevano anche inseguiti allontanarsi, come se si ritiravano.
Ma quando tutto sembrava finito e le ombre scomparse dalla nube si creò una faccia, i sacerdoti della capitale riconobbero subito chi era e senza esitare anche per paura un giovane sacerdote urlò:
«Quella è la faccia di Yami, il Dio delle tenebre» creando uno stupore generale per la capitale.
«Questo è solo l’inizio….» disse la grande faccia fatta da nubi oscure.
La città andò in panico e tutti iniziarono a rinchiudersi in casa, il sole tornò ma la paura rimase, nessuno girava solo le guardie e i poveri ragazzi che ancora erano un po’ sconvolti.
Il giorno passò con calma la gente si riprese, tutti si tranquillizzarono, sapendo con certezza che la profezia del vecchio era vera e che ora il mondo intero era in pericolo.
I due giovani andarono a dormire preoccupati, le loro case vicine permettevano di sentirsi anche da una finestra all’altra.
“Hara per me questo è l’inizio della fine!” disse per messaggio alla sua amica, prima di andare a letto e dormire, per una notte che sul pianeta avrebbe tenuto svegli molti abitanti.

Testo scritto e pensato da: Ysuke

Questo testo potrà essere modificato e dettagliato e migliorato, potrebbe cambiare anche la storia, chiedo scusa per l'attesa, fatemi sapere se vi interessa e vi piace come inizio bye Ysuke.
  
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