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Autore: Shioko    10/01/2014    5 recensioni
Un bambino con un impermeabile e un buffo cappello bianco a macchie stava correndo sotto la neve da solo,sembra vagare senza una meta. Indossava delle scarpe poco adatte al clima e dei pantaloni fino a sotto al ginocchio. Aveva delle piccole occhiaie sotto agli occhi e essi sono di un colore grigio. I capelli erano neri corvini, dalla tasca fuoriusciva un coltellino da incisioni.
“Accidenti, mi sono perso...” disse preoccupato.
(Tratto dal primo capitolo)
Questa è la storia di Trafalgar Law e i suoi pirati del cuore. Leggete e lasciate una recensione, baci Shioko.
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bepo, Pirati Heart, Trafalgar Law
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata con un altra storia questa volta il protagonista è Law! Lasciate una recensione e ditemi che ne pensate...

 

Mare Settentrionale. Gennaio. Bosco delle conifere, luogo pieno di animali selvaggi e pericolosi. La neve continuava a cadere da 4 giorni su tutta l'isola, il clima di solito era abbastanza buono con piogge regolari ma sembrava essere impazzito quella settimana.
Un bambino con un impermeabile e un buffo cappello bianco a macchie stava correndo sotto la neve da solo,sembra vagare senza una meta. Indossava delle scarpe poco adatte al clima e dei pantaloni fino a sotto al ginocchio. Aveva delle piccole occhiaie sotto agli occhi e essi sono di un colore grigio. I capelli erano neri corvini, dalla tasca fuoriusciva un coltellino da incisioni.
 
“Accidenti, mi sono perso...” disse preoccupato- “Non so orientarmi quando nevica...”- si guardò in torno e vedeva solo neve, neve ovunque- “Non ci voleva proprio, ora come faccio a tornare a casa? Forse se prendo questo sentiero tornerò al villaggio giù vicino al mare e riuscirò a ritrovare la strada!”disse tremante dal freddo.
Qualche minuto dopo...
“Mannaggia! Quando mai ho deciso di uscire per vedere la neve! Era meglio rimanere in casa a leggere”- il suo stomaco brontolò - “Mi i sono pure dimenticato di mangiare prima di uscire! Avevo calcolato tutto nei minimi dettagli e ora mi ritrovo qua. Nel nulla. Morto di fame. Io sono un disastro.- tutto cominciò a girare e girare fino a quando svenne sulla candida neve appena caduta.
Dopo mezz'ora il bambino riaprì gli occhi, era molto confuso a causa della caduta, probabilmente aveva battuto la testa ma il cappello aveva ammortizzato il tutto...si guardò in torno e sentì che qualcuno lo sta osservando e sfacciatamente chiese - “Chi è la? Ehi mostro mostruoso guarda che io non ho paura di te! Sai chi sono io? Se non vuoi morire fatti vedere subito e ti risparmierò!”- si sentirono dei passi dietro al bambino ed ecco che si intravide anche un ombra, lui si girò lentamente- “Fatti sotto se hai il coraggio!”- l'ombra si avvicinò sempre di più e improvvisamente fu possibile vedere la faccia per meglio dire il muso- “Uno stupido orso e io che pensavo fossi un umano! Puff ”- L'orso di piccole dimensioni improvvisamente morse la gamba al bambino- “Stupido animale mollami! Mollami, così mi stacchi la gamba”- Il bambino si dimenava e cercava di levarsi quel piccolo orso dalla gamba, non capiva il motivo, che si fosse offeso perché gli aveva dato dello stupido?
I piccoli denti erano ormai infilzati dentro e il sangue iniziava a farsi vedere- “Ahiaaaa!!”- urlò di dolore il bambino e con un colpo deciso fece volare via l'orso ed iniziò a correre per quanto potesse, l'orso iniziò a seguirlo e il bambino correva trascinandosi la gamba sinistra dolorante e sanguinante e finalmente preso da un attacco di panico arrivò a casa, più che altro era un castello di medie dimensioni, inconsciamente,poco prima non sapeva nemmeno dove si trovava ma nella paura di essere sbranato le gambe erano tornate all'abitazione in modo automatico.
Era molto malandato il castello e sembrava che non ci abitasse più nessuno al di fuori di quel bambino misterioso. All'ingresso vi era un lungo tappeto impolverato rosso che faceva strada andando sia a sinistra che a destra ma anche salendo le scale che erano di fronte al portone. A sinistra si entrava in una stanza con un grande divano e una poltrona, c'era un grande camino. Molti quadri erano appesi e raffiguravano varie persone dall'aspetto nobile. Da quella stanza era possibile accedere a un'altra, piena di libri e c'era una scrivania piena di fogli con appunti, disegni di animali dissezionati... Nella stanza a destra invece c'era una cucina, mal ridotta anch'essa.
Il bambino si fasciò subito la gamba con un pezzo di lenzuolo che aveva un colorito grigio e sembrava essere abbastanza sporco.
Mangiò qualcosa in fretta e si mise a guardare fuori dalla finestra, notò che l'orso lo aveva seguito fino a casa! - “Maledetto orso, vuoi mangiarmi? Tanto vinco io”- disse tra se e se. Mangiò di fretta una mela...
Subito dopo corse a prendere qualcosa sotto al letto e andò deciso ad aprire la porta. Appena aperta l'orso gli si getto sulla gamba, questa volta l'altra sana ma non per morderlo ma per accoccolarsi e subito dopo addormentarsi.
Il bambino rimase immobile.
Che cosa voleva quel orso da lui? E perché se prima lo aveva morso, ora si era sdraiato su i suoi piedi?
Decise di portarlo dentro, accese il camino e si mise ad aspettare. Lo osservava attentamente, sembrava molto interessato a quell'essere. Da quelle parti non c'erano molti orsi bianchi ormai estinti da tempo, gli sembrava una creatura così buona e innocua ma ciò che aveva fatto alla sua gamba dimostrava che non lo era affatto.
Aspetto quasi un'ora prima che l'orso bianco aprisse gli occhi. Quando lo fece lui si alzò dalla poltrona rossa tutta sfondata con toppe per rimediare alle scuciture e diede uno sguardo al orso, era così bianco e soffice, ricordava una nuvola... Il bambino aveva un debole per gli animali, infatti aveva letto molti libri anche se aveva solo 7 anni era molto interessato allo studio degli esseri animali e leggeva libri universitari su di loro.
L'orso aperti gli occhi , squadrò il bambino e improvvisamente assunse un espressione da corrucciata a rilassata. Il bambino fece lo stesso solo qualche attimo dopo, si avvicinò e fece per accarezzare l'orso che si levò però di scatto probabilmente per la paura.
Bambino: “Non voglio farti del male! Non sono come te.”
L'orso allora come se potesse comprendere la sua lingua si lasciò accarezzare da lui..
Il misterioso bambino si decise a presentarsi: “Piacere, mio nome è Law, Trafalgar Law. Questo è il mio castello, gli abitanti sono ehm..solo io. Ora spiegami perché mi hai morso la gamba?!”
L'orso rimase a fissarlo, ovviamente non poteva parlare...
Law sbuffò, si rese conto di essere ridicolo, come poteva un orso capirlo? Ed ecco che gli venne un'idea.
Law rivolto all'orso: “Io ti renderò umano.” Comparve un ghigno sul suo viso...
Andò di corsa a prendere tutti i suoi libri e iniziò a cercare qualcosa in mezzo a tutte le carte sulla scrivania, quando tornò si sedette di fronte all'orso.
Law: “Iniziamo l'addestramento dell'orso!”
Fece mettere l'orso seduto come un cane e inizio a digli la stessa parola cioè ciao. Andò avanti così ore, senza smettere, voleva vedere se l'orso avrebbe provato a dirlo, infatti l'orso tentò qualche volta ma fuoriuscivano solo versi. Deluso Law, ormai fattasi tarda sera andò al piano di sopra a dormire, puntò la sveglia, che anche se era rotta ed emetteva un suono strano.
Be-Be-Be-po-Be-Be-Be-po
La mattina dopo la sveglia continuava a suonare ma Law dormiva così pesantemente da non sentirla.
Ad un certo punto si accorse di quel suono fastidioso e la ruppe. Doveva comprarsene un altra ormai quella era del secolo scorso e gli ingranaggi erano così guasti da produrre strani suoni. Pochi metri più in là, un orsetto bianco stava seduto a cagnolino.
Law lo accarezzò e gli disse: “Ciao”, l'orso però non rispose con un ciao ma bensì con un “Be-be-po”
Law rimase spiazzato, quel orso sapeva parlare? O era solo frutto della sua immaginazione?
Law disse all'orso: “Ripeti!”
L'orso non parlava più.
Law insistette: “Stupido orso,ripeti!”
L'orso iniziò a piagnucolare, ciò significava che capiva il linguaggio umano!
Law: “Ripeti, voglio sentirlo ancora! Muoviti!”
L'orso timidamente disse ancora: “Be-be-po” Essendo versi molto semplici anche un orso era riuscito a dirli, ma probabilmente non avrebbe mai detto altro
Sul viso di Law comparì un sorriso, significava che l'orso aveva delle potenzialità. Interessante..
A Law venne un'idea: “Che ne dici se ti chiamo Bepo-ya? Be-be-po-ya mi sembra troppo lungo, non trovi?” Passò una settimana e l'orso rispondeva di già al suo nome.
Ora bisognava umanizzarlo.
Law iniziò a insegnargli camminare su due zampe anzi lo costrinse legandogli le due zampe davanti in modo che avesse difficoltà ad usarle, in 2 settimane l'orso imparò a camminare su sole due zampe.
Law era già molto soddisfatto, ma non gli bastava... Voleva renderlo umano in ogni gesto. Costrinse l'orso a sedersi a tavola con lui, legandogli le eventuali posate alle zampe, spesso l'orso scappava qua e là per la casa per la paura ma dopo gli insulti di Law si faceva coraggio e faceva ciò che il suo padrone voleva.
Dal giorno dell'arrivo del orso era di già passato un mese e l'orso sapeva dire il suo nome, camminare su due zampe posteriori e stare seduto a tavola con tra le zampe forchetta e coltello.
Law una sera stava leggendo un racconto horror e vide l'orso avvicinarsi al letto, decise di leggere anche all'orso la storia così magari, sentendo tante parole le avrebbe imparate.
Iniziò a raccontare di questi bambini in casa da soli, senza nessuno e ad un tratto la finestra si ruppe e allora una ladroassassino entrò e bla bla bla...
Quando la storia finì l'orso tremava, Law lo spinse giù dal letto. Bepo si nascose sotto una coperta che era il suo “letto” provvisorio.
Law: “Sei un orso! Gli orsi non hanno paura ma mettono paura! A eccezione di te, che più che un orso sembri solo una palla di cotone bianco.”
Il piccolo Bepo assunse un'espressione dispiaciuta perché essere un orso per lui era come essere meno importante di un umano.
Law la mattina dopo decise di portare l'orso con se a fare la spesa per prendere le provviste necessarie per un altro mese... La neve aveva smesso di cadere qualche settimana prima ma ancora su tutta l'isola regnava il bianco candido. Arrivò in paese e le persone osservavano questo strano bambino accompagnato da un orso.. finita la spesa si stavano avviando verso la libreria quando ad un certo punto le persone iniziarono ad urlare e ad avere paura del tenero orso così Law fu costretto a scappare e tornare al castello. Era su tutte le furie!
Law: “Come può la gente avere paura di un orso? Ci sono persone peggiori al mondo, dovrebbero temere quell'uomo che ci ha portato via tutto e non un orso!”
Bepo era molto triste e rimaneva in un angolo della stanza a sentire il padrone molto arrabbiato...
Bepo aveva sentito dire una strana parola che esprimeva ciò che lui voleva dire, sperando di non sbagliare disse: “Scusa”
Law fermò il suo monologo e guardò Bepo. Rimase spiazzato.
Quell'orso aveva appena chiesto scusa?!
Law: “Tu sai parlare! Tu hai parlato!”
Bepo ripeté: “Scusa...”
Law aveva lasciato stare le persone del paese e ora tutti i suoi pensieri andavano su quell'orso.
Si accorse che il suo esperimento, il suo primo esperimento aveva funzionato!
Non aveva mai trattato nessun animale al di fuori di rane e piccoli girini, la sua passione era quella di addestrare alcune rane a fare ciò che lui voleva per poi sezionarle senza pietà.
Ora aveva un orso, su due zampe, che sapeva dire Bepo e scusa e mangiava al tavolo.
Sarebbe stato ancora più divertente.
 
To be continued...
 
 
 
 
Spazio dell'autrice
Salve a tutti voi lettori, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e spero di ricevere recensioni positive!
Amo Law e voglio scrivere la sua “storia” ovviamente inventata, voglio far conoscere il suo passato e che cosa lo ha fatto arrivare e diventare quello che è adesso.
Comunque spero sia stato di vostro gradimento, continuate a seguire questa storia perché le cose si faranno interessanti...
Un bacione, Shioko.
  
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