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Autore: underaheavycloud    10/01/2014    0 recensioni
- Dove sono tutti? – grido, e mi tappo la bocca con le mie stesse mani.
“Tutti chi?” Penso un secondo dopo. Non so nemmeno come abbia raggiunto quel posto.
Qualcosa di inaspettato deve essermi accaduto per essermi ridotta in questa condizioni. Sembra che abbia corso fino allo sfinimento.
Come ho potuto perdere la memoria?
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono sola.
Questo è ciò che noto un secondo dopo aver dischiuso i miei occhi.
C’è luce intorno a me, più di quanto riesca a sopportarne.
Batto le palpebre più e più volte, cercando di abituarmi e con sgomento noto di essere in una radura.
Sono circondata da alberi, seduta nel sottobosco. Indosso un lungo vestito che doveva essere stato bianco un tempo, ma che ora è pieno di rametti e foglie ed ha assunto un colore marroncino in alcuni punti, dovuto alla terra. Ho i piedi nudi.
Mi tasto, cercando di capire se sono tutta intera, quando, nella mia mente, un dolore che mi rende cieca per un istante mi assale.
Chi sono? Questo corpo non mi appartiene, so di conoscerlo, mi è vagamente familiare, ma sento di non appartenergli.
Mi accorgo di non sapere il mio nome, di non ricordarmi qualunque cosa mi riguardi, qualunque passato io abbia mai avuto.
Mi sento nuova, eppure vecchia di un milione di anni.
 E mi sento sola in tutto ciò.
Un milione di domande vorticano nella mia testa, domande a cui non so se mai troverò risposta.
- Dove sono tutti? – grido, e mi tappo la bocca con  le mie stesse mani.
“Tutti chi?” Penso un secondo dopo. Non so nemmeno come abbia raggiunto quel posto.
Qualcosa di inaspettato deve essermi accaduto per essermi ridotta in questa condizioni. Sembra che abbia corso fino allo sfinimento.
Come ho potuto perdere la memoria?
Poi percepisco una sensazione di pericolo e scatto in piedi senza rendermi conto della mia velocità.
Non c’è che dire, almeno solo ancora molto agile.
Comincio a camminare, senza una meta a me nota, in cerca di qualcuno che sappia chi sono, che cosa è successo a quella che ero.

Dopo ore di cammino aggiungo la fine della radura. Ora è buio, così scorgo in lontananza le luci di un villaggio.
Almeno era un inizio. Comincio  a correre, le mie gambe esauste non reggono, ma un ultimo sforzo mi è necessario.
Corro nella valle e accorcio le distanze tra me e quelle luci, che potrebbero essere la mia salvezza.
Ma qualcosa non va. Mi fermo di scatto e cado a terra dopo un lancinante dolore alla testa che mi fa gridare e dimenare.
La mia mente viene come violentata, viene percossa ripetutamente, per poi essere lasciata in pace.
Da chi?
Questa volta una risposta arriva, e mi scaraventa con un calcio a due metri di distanza.
Una figura incappucciata tende le mani, o qualunque cosa siano, verso di me e si avvicina pericolosamente.
- Tu vieni via con me – Grida con una voce gutturale di un essere che di certo non sembra avere nessun tipo di emozione positiva insita in lui.
Mi alzo, facendo appello alle ultime forze che mi sono rimaste, e indietreggio per sfuggire alla sua presa.
Poi un rumore di zoccoli squarcia l’aria e  per un istante riesco ad intravedere lo scintillio degli occhi della creatura all’interno del cappuccio.
C’è paura, sconfitta, delusione, e allora capisco che ho vinto, che per ora sono salva.
Il cavallo nero arriva da me e disarciona il ragazzo che si trova sopra di esso.
Mi avvicino per aiutarlo, perché in fondo mi ha salvato la vita, ma lui cerca di rimediare a quella scena poco piacevole che deve averlo messo in imbarazzo.
- Di solito non scendo così. – mi dice, mettendosi una mano tra i ricci e assumendo un atteggiamento da duro.
Annuisco, per lasciar cadere l’argomento.
- Grazie per avermi salvato- gli dico, e lui mi guarda interrogativo.
- Salvato da cosa? – mi domanda, e io indico il punto dove la figura incappucciata è scappata.
- Da quella creatura. Sei arrivato ed è corsa via spaventata – aggiungo, per capire se essere preoccupata dall’accaduto, o semplicemente felice di essere incolume.
Accadono spesso episodi come quello? Chissà, magari prima di perdere la memoria mi era già successo. O magari no.
Lui annuisce e accarezza il suo cavallo. – Oh, ecco perché Jona correva in questa direzione! Deve aver sentito la tua paura. Devi ringraziare lui se sei viva. -
Mi volto verso il cavallo, sorrido e gli lascio un lieve bacio sul muso, dopo aver sussurrato “grazie Jona”.
Il ragazzo ride e scuote la testa. – Come mai giri da sola nel bosco? Non è un posto ideale per fare due passi, soprattutto quando cala il sole. -
- Io… credo di essermi persa – rispondo.
- Da dove vieni? Non dal villaggio, o mi ricorderei di te. – potrei scommettere che le sue guance siano arrossite, ma al buio è difficile dirlo.
Sorrido, anche se non so proprio dove prendo la forza per stare ancora in piedi.
Non faccio in tempo a formulare una risposta nella mia mente, che scivolo a terra e perdo conoscenza.

Per la seconda volta mi sveglio in un luogo a me completamente ignoto e con la fastidiosa sensazione di non avere idea del modo in cui io ci sia arrivata.
Almeno stavolta sono in un letto caldo, indosso un vestito pulito e sono al sicuro da creature indiscrete.
O almeno credo.
Una ragazza entra nella stanza e mi sorride.
- Ti sei svegliata! Sono due giorni che dormi, dovevi essere davvero esausta! Come ti senti? – mi chiede, e poggia la sua mano sulla mia fronte per accertarsi che non abbia la febbre.
- Bene – dico – Grazie per avermi accolta in casa tua. Come sono arrivata qui? -
Lei scuote la testa e ride con aria maliziosa. – Mio fratello Harry ti ha portata qui, gli sei quasi svenuta tra le braccia. -
Oh, penso. E’ vero, il ragazzo con i ricci che l’aveva salvato.
Cerco di alzarmi, ma la ragazza mi blocca.
- Ferma, non devi alzarti, sei ancora convalescente. Dimmi piuttosto, qual è il tuo nome? -
Guardo fuori dalla finestra e taccio.
Cosa avrei dovuto dire? Non lo sapevo neanche io quale fosse, e forse mai l’avrei scoperto.
Lei interpretò quel silenzio come ostilità, e si strinse nelle spalle.
Merita una risposta, dopotutto accolto una ragazza conciata in modo indecente, cedendole probabilmente il suo letto e fidandosi per due giorni.
- Non me lo ricordo. Ho perso la memoria. – dico, e lei mi guarda strabuzzando gli occhi.
- Il primo ricordo che ho risale a poche ore prima di aver incontrato tuo fratello Harry a valle. -
Quindi si avvicina, stringe le sue braccia intorno a me e mi conforta.
- Andrà tutto bene, vedrai. Ci pensiamo noi a darti una mano ora. Io sono Krista. -
Poi si stacca da me, mi sorride e mi lascia sola.
Come se non mi sentissi così già abbastanza.


Salve a tutti.
dopo quasi 2 anni torno su questo sito e ricomincio a scrivere, non è incredibile?
A voi probabilmente non sembrerà così, ma a me sembra davvero strano ahah
Spero vi piaccia questa nuova storia, scrivetemi qualuncue cosa tramite messaggio o se volete recensite :)

 
  
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