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Autore: Cathie    10/01/2014    2 recensioni
Un risveglio nel pieno della notte.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"La notte era buia. Pioveva. Pioveva tanto rumorosamente che non riuscivo a distinguere il rumore dei passi su per le scale. Fu il cane a svegliarmi e mettermi in allarme. Restai immobile nel mio letto, cercando di non emettere il minimo suono e cercando di non aver paura. Sapevo che le creature della notte erano in grado di fiutarla, come i cani. C'erano due rampe di scale e sembrava che la creatura non riuscisse ad arrivare in cima. Le creature della notte erano agili, l'umanità sapeva solo questo, ma chiunque ne avesse mai vista una, non aveva potuto raccontarlo. I passi erano rumorosi e ora che ero riuscita a concentrarmi su di essi, me ne accorgevo. Ora i passi erano più veloci e meno rumorosi. Non capivo cosa significasse. Si stava allontanando? Oppure era dinnanzi alla porta d'ingresso? E sentii bussare alla porta, come se fosse stata mia madre. Ognuno di noi ha un tocco diverso e ci si fa l'abitudine, tanto che riusciamo a riconoscerci. Sembrava davvero mia madre. Avevo ancora più paura adesso perché non avevo idea di quale strano trucchetto potessero utilizzare le creature per avvicinarsi alla prede. C'era il coprifuoco e mia madre non l'avrebbe mai violato. Nessuno lo avrebbe fatto. Non potevo aprire la porta. Era una creatura. Il cane era calmo e questo mi infastidiva. Quando restavo sola in casa mi fidavo solo di lui: se lui era tranquillo, lo ero anch'io. Ma come potevo star tranquilla? Era un altro trucco? Sapevo di aver paura e sapevo che in quel momento il mio odore mi avrebbe tradito, ma ormai era fatta. Ero morta. Se non avessi aperto la porta la creatura avrebbe potuto sfondarla o aprirla... o costringermi ad aprirla! Così decisi di morire a testa alta, anche se a nessuno sarebbe mai importato. Mano a mano che mi avvicinavo alla porta, una luce bianca mi accecava, ma la creatura, o mamma, o chissà cosa, continuava a bussare. Ora c'era qualcosa di involontario che mi portava verso la luce. Non mi sembrava nemmeno di muovermi. Tesi la mano verso la maniglia e tutto sembrava così naturale. Non poteva essere una creatura della notte. La porta si aprì e la luce bianca si intensificò. Gli occhi facevano male. Bruciavano quasi. Ma gli occhi non sarebbero serviti a nulla difronte a ciò che avevo davanti. Sentii un tocco lieve e leggero sulla mia schiena. Un brivido partì dai piedi e svanì su per la mia testa. Aprii gli occhi. Ero salva".
  
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