Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: teamjeatrice    10/01/2014    0 recensioni
“Pronto, lei è il signor Bieber?” “Si.. sono io, le chi è, dov’è Bia?” “Stia calmo, sono della polizia, c’è stato un incidente!” “Che cazzo sta dicendo? E’ uno scherzo? Dove cazzo è la mia ragazza? Me lo dica, adesso.” Ero più che incazzato, sembravo un pazzo indemoniato. Avrei ucciso chiunque mi fosse passato davanti in quel momento, i miei occhi color nocciola si era probabilmente trasformati in dei cerchi neri e cupi, pieni di rabbia ma soprattutto di paura, paura di perdere la persona che più amavo al mondo.
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Andai ad aprire e vidi il ragazzo che avevamo incontrato per strada quel pomeriggio io e Serena. Appena vide il mio stato di confusione, si lasciò scappare una piccola risata. Ed io lì ero già morta. "Che ci fai qui?" mi meravigliai di me stessa, ero riuscita a parlare "Volevo solo restituirti questo" mi porse un braccialetto viola di makramè. "Ma questo è il mio braccialetto!" rise di nuovo "Lo so, è per questo che sono qui." Lo guardai immobile rendendomi conto solo pochi momenti dopo che non l'avevo fatto entrare in casa. Scossi la testa imbarazzata. "Oh, ehm.. entra pure" mi scansai di lato permettendogli l'accesso in soggiorno. Si guardò un po' intorno prima di rigirarsi verso di me "Hai una bella casa" sorrise "Grazie" ricambiai il sorriso "Vuoi qualcosa da bere?" "Uhm, no grazie.. si è fatto tardi, dovrei tornare a casa." si fece strada verso la porta "Allora ciao" "Mh, ciao, e grazie per avermelo portato" indicai il bracciale stretto al mio polso "Di niente." raggiunse la sua auto e fece per rientrare in auto, ma si fermò "Ci vediamo domani." mi fece l'occhiolino e sfrecciò via. Che intendeva dire? Roteai gli occhi e chiusi la porta. Mia madre era in cucina a prepare la cena, stranamente non mi chiese nulla su chi fosse alla porta, ma meglio così. Ne approfittai per risalire in camera, rintanarmi sotto le coperte e dormire, ne avevo proprio bisogno. -----------------------------------------------------------------

Mi svegliai intorno alle sette e un quarto, la sveglia continuava a suonare e il mio odio nei suo confronti aumentava ogni secondo di più. Allungai una mano verso il comodino, afferando il mio iPhone. Trovai due messaggi, entrambi da parte di Serena e una chiamata persa, da un numero sconosciuto. Gettai il piumino dall'altro lato del letto e mi alzai diretta in bagno. Feci una doccia veloce, non avevo molto tempo, e andai a vestirmi. Nonostante la vasta scelta, avevo sempre problemi nel decidere cosa mettere. Optai per dei jeans chiari a vita bassa, un maglietta nera a fantasia bianca e delle converse. Riacciuffai il mio telefono e scesi di sotto, in soggiorno non c'era nessuno, così come in cucina. Presi un pezzo di carta per lasciare un messaggio a mia madre, afferrai un biscotto al volo, la mia giacca di pelle e la mia borsa pronta per affrontare un altro terribile giorno di scuola. Lanciai un'occhiata al rolex che portavo sempre, ero in perfetto orario. Mi incamminai lungo la discesa che mia avrebbe portato a scuola. Arrivai che la campanella non era ancora suonata e un gruppo di ragazzi stavano fuori il cancello a chiacchierare. Mi unii a loro quando riuscii a distinguere la figura di Serena che parlava con un ragazzo. "Ehy, ciao Sè" sfoggiai uno dei miei più finti sorrisi per poi rivolgere la mia attenzione al ragazzo lì accanto mai visto prima. "Piacere, Barbara. Puoi chiamarmi Bia, se vuoi. E tu sei?" gli porsi la mano "Io sono Jaden e puoi chiamarmi--" fece una piccola pausa "Jaden" sorrise. "Sei nuovo?" quel ragazzo mi incuriosiva, aveva un non so che di familiare "Oh no, mi sono diplomato lo scorso anno." "E perchè sei qui?" "Diciamo che non avevo nulla da fare." "Fossi in te preferirei restare a casa tutto il giorno guardando dei film strappalacrime e ingozzandomi di popcorn, piuttosto che ritornare in questo postaccio" soffocò una risata "Non ti piace proprio la scuola, eh?" alzò un sopracciglio "Tu dici?" gli rivolsi un sorriso, rivolgendomi a Serena che ere rimasta lì ad osservare la scena. "Piacere di averti conosciuta, Barbara" "Piacere mio, Jaden. E chiamami Bia, Barbara non mi piace per niente" "Ma c'è qualcosa che ti piace?" Rise. Poggiai il pollice e l'indice sul mio mento, assumendo un'espressione pensierosa "Mh, sì. Il cibo." Scoppiò in una risata e ne approfittai per salutare ed avviarmi verso l'edificio. Entrammo in classe quando tutti i miei compagni erano già seduti. Ci sistemammo al nostro solito posto in fondo all’aula. Fissavo l'orologio in attesa di un miracolo, che parve avvenire quando la campanella suonò. Presi i libri dal banco tirando per il braccio Serena, raggiungendo la mensa. "Bia, fai piano, mi fai male!" "Ssh, prenderanno tutto il pollo se facciamo tardi." "Preferisco tenere il mio braccio e rinunciare a dello schifoso pollo al curry." "Ehy, non fa schifo, sa un po' di cozze, ma è buono" la rimproverai, causandole una risata. Riuscimmo a prendere il tavolo in fondo alla sala, per la nostra gioia. "Ti andrebbe di venire a fare shopping con me?" misi in bocca un pezzo di pollo "Me lo stai chiedendo davvero? Tu odi girare per negozi!" "Si, dai.. ogni tanto ci vuole. Il mio guardaroba è composto da mutandoni della nonna e vestiti lunghi fino a sotto i piedi con quelle balze che ti fanno sembrare il culo enorme" Serena quasi non si strozzava. Stavo per riparlare ma sentii una presenza accanto a me che mi fece voltare. "Jaden!" "Oh, scusami, non volevo spaventarti." "Tranquillo, va tutto bene." Annuì. "Ti volevo presentare un mio amico." si scansò di lato rivelando la figura nascosta dietro di sè. "Lui è Justin." "Ehy, ciao, io son--- E tu che ci fai qui?" Un sorriso beffardo gli si dipinse sul volto. "Te lo avevo detto che ci saremmo rivisti."


Ok, siamo ancora all'inizio, ma ho già moltissimi capitoli pronti. Non fermatevi all'inizio, la storia si farà col tempo sempre più avvincente. Spero di ricevere almeno un paio di recensioni, scrivere è la cosa che mi piace di più fare, e spero che la mia storia possa appassionare anche voi. Un bacio a tutti. A chi legge, a chi recensisce, a chi legge senza recensire. Insomma, a tutti quanti. Vi voglio già bene, ciau. c:
-Franci.

  
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