Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: austinsheart    10/01/2014    3 recensioni
Ero pronta.
Si, ero pronta a scappare.
Non mi sarei più guardata indietro.
Genere: Dark, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo seguii, sentendo la scia del suo profumo. Ahh se era buono.
Scendemmo le scale del palazzo ed uscimmo dal portone.
Mi guardai attorno: vidi gruppi di ragazzi col cappuccio da un lato della strada, e una signora che tornava a casa dall’altro. Non avevo avuto ancora modo di conoscere il quartiere.
Mi sembrava strano, essere di nuovo ‘libera’ per la città.
“A che pensi?”- chiese Austin guardando il mio sguardo perso.
A tutto il tempo in cui ho passato in quel cazzo di istituto, avrei voluto dire. Ma me lo sarei tenuta per me.
Camminammo poco e poi Austin in prossimità di un’auto nera si fermò.
“Entra.”- disse freddo aprendomi lo sportello e guardando a destra e sinistra.
Notai i rivestimenti e il cruscotto dell’auto: era la stessa in cui mi aveva presa il giorno prima.
Ci mise poco e arrivò al posto del guidatore.
Non sapevo che dire e io odiavo i silenzi imbarazzanti, per cui accesi la radio, cambiando ripetutamente stazione.
“La spegni?”- disse austin.
No”. –dissi decisa.
“s p e g n i l a.”- disse scandendo le parole.
“Come fai a non ascoltare la musica? E’bellissimo ascoltarla in macchina”.- dissi guardando fuori dal finestrino, entrando nel mio mondo.  Amavo la musica, e amavo sentirla nei viaggi in macchina, mi faceva sognare, ed ero sempre in cerca delle mie canzoni preferite in auto, per cui cambiavo sempre stazione.
“Mi dà fastidio, porco cazzo. Sto guidando.”- disse infastidito e la spense.
“Fottiti”.- dissi incrociando le braccia.
“Oh bambolina, se qui c’è qualcuno che si fotterà qui di certo non sarò io”-Disse con un ghigno girandosi verso me. Ebbi un sussulto. Non sapevo come interpretare quelle parole.
Lo guardai di rimando ma non riuscii a dire nulla. Io, Allison Parker che non rispose ad una provocazione.
“Sei vergine, piccola”?- chiese tranquillo provocandomi e parcheggiò. Qui la mia rabbia crebbe e sbottai.
“Senti, ma vaffanculo! Sei un pervertito del cazzo, sta lontano da me!”-urlai, slacciai la cintura e uscii dall’auto.
Eravamo arrivati ad un edificio gigante. Presumo il centro commerciale, mi avviai correndo verso la sua entrata.
“Allison, fermati!”- sentivo la sua voce dietro ma non dovevo fermarmi, lo sapevo.
Pov Austin.
La rincorsi velocemente. Perché non aveva capito il mio sarcasmo? Cazzo, l’avevo provocata apposta, mi piaceva quando mi rispondeva a tono. Avevo esagerato? Forse.
Non la persi di vista, non dovevo, l’avevo raggiunta.
Successe in un attimo. Stava mettendo piede in mezzo alla strada e una macchina sopraggiunse veloce, per miracolo la vidi. Presi Allison e la spinsi indietro, schivando la macchina, che nemmeno si fermò.
Sentivo le mie gambe cedere. Avevo ancora Allison tra le mie braccia. Si girò e scoppiò in un pianto amaro.
Non si calmava, e non sapevo che fare. Da lontano ci guardavano ma feci segno che andava tutto bene.
Pensavo e pensavo ma non riuscivo a dire qualcosa di adatto, di confortevole.
Mi vennero in mente le immagini dell’incidente dei miei genitori.
La strinsi ancora più forte.
“Sscusa..”- dissi piano, ma ero sicuro che mi avesse sentito. Alzò lo sguardo su di me e scoppiò di nuovo a piangere.
Non riuscivo a dire altro. Che persona del cazzo dovevo essere ai suoi occhi.
Non disse niente, d’un tratto smise di piangere, si asciugò le lacrime e si staccò dalla mia presa.
“voglio stare da sola, Austin”.- disse, senza accenno di emozione nel suo viso.
“No, non ti lascio sola”.- dissi ricomponendomi.
“Sono quasi morta scappando da te, mi devi lasciare in pace”.
Quelle parole mi fecero male. I ricordi raffioravano nella mia mente.
“Sono un mostro, vero?”.- chiesi, con delusione. “Prima i miei, ora te”.
Pov Allison
Non dissi nulla. Immagazzinai le parole che mi aveva appena detto e pensai.
Prima i miei, ora te? Non so cosa fosse successo con i suoi, ma dovevo aiutarlo. Difronte a me non avevo un mostro, solo un ragazzo pieno di sensi di colpa, come me.
Notai i suoi occhi che o brillavano, o erano pieni di lacrime.
Non ci pensai e lo abbracciai.
“Non sei un mostro, vediamola così..tu mi hai salvato.”- dissi con imbrazzo e dolcezza. Tanto non poteva vedermi.
Mi guardò e sorrise. Mi pulì via le lacrime dal volto, e io avvicinai le mie dita ai suoi occhi e feci lo stesso.
Sorridemmo insieme.
“vogliamo andare a casa?”- disse stringendo la mia mano.
“Ormai siamo qui Austin..e ci servono ancora le coperte.”
Abbassai per notare le nostre mani, che erano intrecciate.
Il mio stomaco sussultò, provavo un’emozione strana, nuova in quel momento.
Lui intanto mi guardava di sottecchi, così lo guardai e sospirai. Mi sentivo al sicuro. Anche se sapevo che quel momento non sarebbe durato.
Entrammo nel centro commerciale. Ammetto che mi sentivo un po’ fuori luogo, ma era troppo tempo che non vedevo qualcosa di diverso.
Austin non la pensò uguale perché  subito mi trascinò dentro a un negozio.
Sorrisi, c’erano coperte di tutti i tipi, letti matrimoniali, cuscini, ahh il mio mondo, pensai.
Notai due coperte che dovevano essere di pile, le toccai ed erano incredibilmente morbide e calde.
Chiamai l’attenzione di Austin e scegliemmo quelle due, più una per il letto.
Pensai alla strana situazione in cui ero. Mano per la mano, con un mezzo sconosciuto, comprando una coperta per il nostro presunto letto.
Facemmo un giro dentro al centro commerciale, e notai tanti vestiti e cose carine, ma non mi andava di stare a far fermare Austin.
Però lui notò come ero rimasta incantata.
“Un giorno ci torniamo e ti compro quello che vuoi, tranquilla”.- disse mostrandomi il suo meraviglioso sorriso. Certo che mi aveva letto nella mente. Attraversammo le porte scorrevoli dell’uscita e Austin mi lasciò bruscamente la mano.
“Avverti, cazzo”- dissi irritata.
Mi voltai verso Austin e vidi il suo viso corrugato verso un punto difronte a lui. Mi voltai a mia volta verso cosa stava vedendo e tre ragazzi gli si pararono davanti.
“Ehy bro!”-disse uno.
“Ciao ragazzi.”- rispose Austin dando una spallata a ciascuno dei tre.
Bel modo di salutarsi, wow, pensai. Ma non lo dissi, non sia mai che passi per quella antipatica. Ma chi importa, lo sono.
“Stasera all’eclipse”?- disse uno col cappuccio della felpa in testa.
Che trasgressivo. Stavo per dirlo, ma la mia buona coscienza mi fermò. Zitta Allison. Va bene.
Da quando in qua seguo la mia vocina malefica? Da quando sei stata quasi uccisa. Zitta, vai via. Dissi scacciando la vocina con la mano. Grave errore. Attirai l’attenzione dei quattro. Merda.
e lei chi è?”- disse con un ghigno uno.
“un' amica. E comunque no ragazzi, stasera passo. Divertitevi.”- li liquidò Austin ma senza successo.
“Te la spassi con lei eh?”- disse quello al centro, malizioso.
“Può darsi, noi ora andiamo. Chiamate se servono rinforzi eh”.- disse Austin portando la mano sulla fronte facendo il gesto del soldato. Che scemo. Sorrisi. No, non dovevo sorridere. Aveva appena detto che ero..un amica? Che deficiente.
Lasciammo gli altri ai loro commentini poco casti e ci avviammo alla macchina.
Un' amica eh?”- dissi una volta entrata. Lui mi guardò.
Cosa avrei dovuto dire, sentiamo?”- disse sospirando girandosi verso me.
Ci pensai su. Che avrei dovuto aspettarmi? Che stupida che sono.
“Niente. Ora che ci penso non siamo nemmeno amici. Siamo sconosciuti.”- dissi innervosita, e incrociai le braccia, di nuovo.
“..conoscenti.” aggiunse.
“Senti, ma vaffanculo.”- sbottai. Ci ero rimasta un po’ male, boh. Cosa avrebbe dovuto dire del resto? Niente, noi non siamo niente. Ma ero comunque incazzata. Cambiavo umore per dettagli che la gente nemmeno vedeva.
Poi sentii la sua risata. “Adoro quando lo dici”.- disse ridendo.
L’avevo fatto ridere, sto stronzo.
Dopotutto la giornata non era andata così male.
 

 
 
 
 

Ciao ragazze aw sono così contenta che abbia aggiornato lol
Cosa ve ne pare del capitolo? Mi è uscito fuori scrivendo,
spero di non aver fatto uno schifo. Che ve ne pare?ho cercato
di farlo un pò più lungo.
Lasciatemi le recensionii, sennò non continuo eh:)
Ahah, ciao belleee
  
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