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Autore: itsmemarss    10/01/2014    1 recensioni
Tra tutti, l'amore non corrisposto è quello che fa più male. Ed è proprio di questo dolore che parla questa one-shot. L'ho scritta in un momento un po' così e spero di non rubare del tempo prezioso a chiunque legga.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fa male. Sento il cuore che pesa nel petto. È come un macigno, che però lentamente si sta sgretolando in tanti piccoli pezzi. Ognuno di essi, seppur minuscolo, è tagliente e mi sta dilaniando. A ogni battito, il sangue li pompa nel mio corpo e mi sento sanguinare.
Ma la cosa peggiore è la febbricitante sensazione di stare per esplodere. Da un momento all'altro. Per questo devo muovermi, camminare, fare qualcosa. Ho bisogno di tenere la mente occupata, di pensare ad altro.
Tic-tac. Il tempo scorre ma sembra quasi un eternità a ogni battito di ciglia. Possibile che siano passati solo pochi minuti? Guardo l'orologio ed è così. Le lancette si sono mosse ma è stato quasi impercettibile.
Tic-tac. Mi contraddico. Sono immobile. Ferma.
Chiudo gli occhi. Nero, buio, paura. Sì, temo di fare qualcosa di impulsivo e di tremendamente stupido. Ma no, non devo. Stupida, sciocca, idiota.
Il conto alla rovescia sta per arrivare allo zero. Pensa, pensa. Ma non a lui! Non a lei, all'altra. A quella che può averlo tutto per sé. Quella stronza. No, no, ma cosa sto dicendo? Lei non ha fatto nulla di male. Sono io l'unica colpevole.
I pensieri si creano veloci e allo stesso modo si accavallano, si contraddicono. Sono o non sono qui in questo momento? È forse un sogno? Sto dormendo? Forse. Ma allora è un incubo.
Vaffanculo, vaffanculo a me. Perchè l'ho permesso? So di essere più forte di così!
O no?
La bomba dentro di me è quasi al limite.
Se solo riuscissi a piangere... Forse potrei spegnere il fuoco. Ma non sono brava nemmeno a fare quello. Non ci riesco. Sento la gola che vorrebbe piegarsi ai singhiozzi, eppure niente. Neanche gli occhi lucidi.
Intanto l'incendio dilaga fra le costole e brucia tutto ciò che incontra, compresa la mia anima, se mai ne ho avuta una.
Ho ancora le palpebre serrate, le ciglia che si stringono l'una contro l'altra.
Sto urlando dentro, sempre più forte, sempre più forte. E sono stanca di sentirmi uno straccio, impotente e a terra.
Vorrei solo poter essere voluta, magari anche amata, ma posso solo limitarmi a lottare e scalciare contro un muro. Che sempre mi dividerà da quella che potrebbe essere felicità? Non posso saperlo. Non potrò mai farlo.
Mi sto spezzando e non va bene. No, no, no, no, no, no, no, no.
Quante volte dovrò ripeterlo nella mia testa? 10, 100, mille volte? E ancora non basterebbero.
Dio, perché sono così testarda? Ostinata a sperare in qualcosa che ormai non accadrà mai.
La mia chance l'ho avuta, il destino me l'ha concessa ma se lui non lo ha voluto prima... Allora non lo vorrà più. Voleva dire che non lo sentiva davvero. Quello stesso sentimento che sto sentendo ora e che non so come chiamare. Non è amore. Forse una cotta.
Ma che cosa cambia? Niente, niente, niente, niente.
Dio, quanto vorrei vederla dal vivo per vedere cosa ha che io non ho. Anzi, lo so. Lei é magra. "Anoressica" come dice lui. Gli piacciono quelle magre e io non lo sono. Sono normale, nella norma, sufficiente, passabile, decente, scialba, comune. Di ragazze come me ce ne sono a mille sparse per il mondo. E io non sono fra quelle che hanno colpito qualcuno. O per lo meno quel qualcuno che ha colpito anche me.
Cribbio, perché quel giorno l'ho dovuto guardare con occhi diversi? Perché non ho continuato a pensare a quell'altro, l'occhialuto. Potevo perdermi a guardare fuori dal finestrino invece che nei suoi occhi.
Sono malata, malata, pazza. Grazie a dio non leggerà mai tutto ciò. Se lo facesse, vorrei sprofondare nelle viscere della terra, incatenarmi e morire lì. Dalla vergogna.
Penserebbe che ho qualcosa che non va, che forse quello con qualche problema di testa sono io. Le pillole dovrei inghiottirle come acqua fresca per potermi fare qualcosa.
Vorrei averle fra le mani adesso. Piccole e bianche, come denti. E inghiottirle tutte. Indossare quel bel sorriso e poi mandarlo giù. Dalla prima all'ultima. Sentire il loro effetto, una volta giù per la gola.
Se ne prendessi troppe, se le prendessi tutte... Anche in quel caso risolverei il problema.
Sono un disastro e devo essere fermata. Prima che crei ulteriori problemi.
Perchè? Perchè? Perché?
Urlo. Urlo. Urlo. Stupida, idiota, stupida, idiota.
Il nero che vedo attraverso le palpebre è nero. Così come lei è lei e io sono io. Non potrò mai essere altro. Un pesce non potrà mai vivere fuori dall'acqua. Un pinguino non potrà mai volare. Ecco, sono un cazzo di pinguino. Pure grasso come lui. Cribbio, perchè non la faccio finita e mi tolgo di mezzo?
Sono inutile, senza senso a questo mondo. Non so cosa voglio fare del mio futuro. Non so nemmeno se ciò che sto facendo ora sia ciò che voglio. Perchè sto scrivendo tutto questo?
Mi dispiace per chiunque stia leggendo. Dio, dio, dio. Pure a lui, se esiste, chiedo scusa. Lo sto nominando troppo, ma sento forse il bisogno di sfogarmi contro qualcuno.
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.
Addio. Mi odio. Mi odio. Mi odio. E odio lei. E odio lui. Ma ancora di più me stessa. Al quadrato, al cubo.
Ho diciannove anni, quasi venti, e cosa ne è della mia vita? Cosa ho fatto finora? So solo piangermi addosso e imprecare, cazzo.
Sono ferma da troppo tempo e vorrei solo riprendermi. Ma é possibile?
Ho mai vissuto?
Ma cosa sto dicendo?
Basta....
Basta........
Basta..............
Tic-tac. Tic-tac. Sempre più indietro con i numero, fino allo zero.
Boom.
La bomba è esplosa e io non ci sono più. Ciò che vedete è solo un involucro di carne e grasso. Fate un bel funerale alla mia anima. Rendetela come non è mai stata. O non pensatemi affatto. Ormai è lo stesso.
Respiro ma è solo un'azione meccanica.
Il mostro ha vinto. Il nero copre tutto. Mi sovrasta.
Vedo il fondo del buco nel quale mi sono gettata. Ed è impossibile risalire le crepe del cuore.
Ricordatemi o anche no.
...................
Tanto non ci sarò più per allora.
Chissà dove saró, se ci saró................
Nero, nero, fino alla fine e oltre.
   
 
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