Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: rainicornsan    10/01/2014    1 recensioni
"Ma perchè 'Say love'? Cioè, suona bene, ma non penso...".
"Mettilo e basta, Max!".
E' la mia prima ff su Mika! Siate clementi!
Genere: Fantasy, Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'When Michael met Mark'
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Buona lettura... ♥

La Nonna giunse pochi minuti dopo.
Michael aveva trovato la sezione Medicina.
"E Clara? Dove l'hai messa?".
"L'ho rinchiusa in una stanza. Su un letto. Hai trovato qualcosa?".
"No. Non c'è scritto niente.".
Sul volto anziano di Karen passò un'espressione confortata.
"Avrei dovuto immaginarlo. Accidenti, come ho fatto a non ricordarmene?
A non scrivere niente? Dopo quello che LE è successo...".
Si prese la testa fra le mani sconfortata.
Michael abbassò lo sguardo, indeciso su cosa dire.
Immaginava a chi appartenesse quel 'le'.
Doveva essere la donna che Karen aveva amato, una che magari era andata avanti nel suo triste destino, da cui la Nonna era riuscita a scappare.
"L'hai letto. Le hai viste.".
La voce della donna gli sembrò inizialmente carica di rancore, ma poi si accorse che era solo una sua impressione.
Infine, rassegnata al mutismo del ragazzo, sospirò quasi trasognata:
"Sospetto fosse la nonna di Clara. Ecco il motivo per cui non l'ho ancora uccisa.
Solo perchè mi ricorda LEI.". 
Si riscosse dai pensieri, arrossendo e quasi vergognandosi per essersi lasciata andare, e continuò:
"Dunque, la soluzione al nostro problema non c'è perchè semplicemente non esiste.
Probabilmente Emily rimarrà così. Sempre che non svaniscano gli effetti dopo un giorno.
Comunque, nel caso ciò non succeda, il fatto che abbia un debolissimo debole per te non sarà un gran problema, no?
La situazione potrebbe anche peggiorare, ma non glielo dire. Non voglio che stia male più di quanto stia male già. ".
Michael annuì, sovrappensiero.
"L'amore ti butterà giù.".
La voce della Nonna era diventata spiritata, e il suo corpo si era improvvisamente inscheletrito.
Lui ebbe l'impressione che con un soffio di vento sarebbe potuta cadere a pezzi e rompersi.
Impressione che svanì quando delle macchie di sangue fiorirono fra le ossa candide e la pelle secca, sui vestiti sbrindellati.
A Michael si rizzarono i peli sulla nuca, e un brivido freddo gli scivolò giù dalla nuca.
Stava per cacciare un urlo e scappare fuori, ma si accorse che qualcosa non andava.
La Nonna era tornata normale.
"C-cosa hai detto?".
A parte un sinistro sorriso sulle labbra, che svanì, lasciando posto ad un'ingenua espressione stupita.
"Io? Niente.". Sembrava sincera.
Michael scosse la testa e uscì dalla porta con lei al seguito.
Dopo pochi passi, la voce della Nonna disse, frettolosamente: "Dieci.".
"Come scusa?".
"Io non ho detto niente. Michael, sei sicuro di stare bene? Senti delle cose che non dico.".
Anche questa volta, sembrava davvero sincera.

"Nove.".
Stavolta fu Emily a parlare. La Nonna non parve accorgersene e Michael la ignorò.
Cavolo, aveva assolutamente bisogno di un caffè forte.
"Vado in cucina un attimo.".
"Fai attenzione, caro." disse cordialmente Karen.
Emily lo seguì con lo sguardo, leggermente rossa sulle guance.



                                                     * [Un paio d'ore dopo.]

"Tre.". 
Anche in quel momento, Michael ignorò accuratamente la Nonna.
Ma cos'era? Un conto alla rovescia?
"Sentite... E se andassimo a vedere Clara? Come sta, dico.".
Emily e Karen annuirono e lo seguirono fuori dalla porta.

Sbirciarono dall'oblo della porta.
Clara era addormentata profondamente, buttata scompostamente su un materasso sgualcito.
Improvvisamente, spalancò gli occhi, più vigile.
Loro se ne andarono, lasciandola lì.

"Due.".
Michael non riuscì a trattenersi.
"Mi spiegate come mai continuate a dire numeri? Smettetela, è inquietante." sbottò, quasi ferito.
Emily lo guardò confusa, sempre con quel vago rossore sulla pelle.
Poi sussultò. Di nuovo quella voce.
"L'amore ti butterà giù. Uno.".
Quando i suoi occhi si accesero, prendendo ogni sfumatura dell'universo, Michael urlò e scappò.
Emily, se così si poteva ancora chiamare, era ferma.
"Zero.".
Si girò lentamente, e, con uno scatto repentino, si girò e lo rincorse.
   
 
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