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Autore: Lunatica_ro_564    10/01/2014    0 recensioni
lui non aveva speranze... del resto era un lupo mannaro!
***
E dire che se glielo avessero raccontato qualche giorno prima non ci avrebbe creduto.
Chissà che cosa avrebbe detto Lupin quando l’avrebbe scoperto!
***
Si ricordò il primo giorno che incrociarono gli sguardi. Era accaduto anni prima e già da allora quegli occhi avevano avuto uno strano potere su di lui.
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la storia di un licantropo che ha amato la vita grazie ai suoi malandrini e al suo più grande amore...
Genere: Avventura, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nimphadora Tonks | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Severus, Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il cielo era di un intenso blu, le stelle facevano da contrasto allo sfondo. Era un po’ nuvoloso. Aveva piovuto molto in quei giorni nonostante fosse luglio, ma quella sera aleggiava nell'aria uno strano odore: odore di disgrazia.
Da quando aveva lasciato Hogwarts nelle notti di plenilunio si rifugiava nella Foresta Proibita. Solo là poteva dare libero sfogo alla sua natura maledetta quando non poteva prendersi la pozione, la sua unica ancora di salvezza.
Ma quella notte successe qualcosa di diverso.
Nessuno aveva potuto preparargli la pozione: Mocciosus non lo sentiva da tempo, Sirius era in giro per non sa dove, James non era capace e Lily aveva appena partorito. Lei aveva cercato di prepararla aggiungendo ingredienti su ingredienti, ma non ci era riuscita. Lui sapeva che se mai sarebbe accaduto qualcosa lei si sarebbe presa la colpa di tutto, ma quello non era il momento giusto per pensarci.
Camminava senza sosta, mentre il vento li graffiava il volto. Il freddo li si insinuava sotto pelle, ma lui non lo sentiva. Lo percepiva lontano, come visto da dietro uno specchio.
Il cappotto era rotto in più punti e aveva un’aria trasandata da giorni. Scontroso e scostante, Ninfadora aveva cercato sempre di capire la causa del suo comportamento anomalo. Lui non poteva dirle la verità. Non poteva… se ne sarebbe andata. Non poteva perdere anche lei. Forse un giorno glielo avrebbe detto… tutta la verità.
Alzò la testa al cielo e seppe che il suo momento era arrivato.
-Remus…- una voce dietro di lui. Quella voce. Si girò di scatto e vide la figura esile della sua amata
farsi avanti da dietro un albero. Camminava con passo sicuro, di chi sa a cosa va incontro ma non ne prova alcuna paura.
-Ni..Ninf.. Ninfadora… cos.. cosa ci fai qui? Non dovresti girare nella foresta a quest’ora tarda della notte, è pericoloso!-
-Lupin! Sono giorni che sei strano! Non potevo non seguirti… e poi ci sei tu qui con me, no?-
-Il fatto è che io…- guardò il cielo: le nubi stavano avanzando verso la loro corsa e di lì a pochi minuti
la luna avrebbe fatto la sua comparsa. A quel punto non ci sarebbe stato più niente da fare.
-Tu cosa?! Spiegami tutto ti prego! Ho paura e voglio solamente sapere la verità!-
-La verità è che io sono il pericolo e tu devi andartene in fretta prima che…- dentro di sé sentiva due
forze contrastanti che lo avrebbero fatto impazzire se la luna non sarebbe uscita subito, ma aveva paura di fare del male alla ragazza che stava immobile davanti ai suoi occhi.
-Prima che…?- lo incalzò lei, ma Lupin non la sentì. Le nubi avevano completamente lasciato il posto
al corpo celeste che lui tanto odiava quanto temeva.
I canini si allungarono a vista d’occhio e divennero zanne bianche e affilate che ormai risplendevano alla pallida luce che emanava la luna. Le pupille si dilatarono diventando sempre più simili a quelle di un animale che di un uomo, infatti lui in quel momento non era più il dolce ragazzo che aveva donato il suo cuore alla ragazza che aveva difronte. Si stava trasformando in una bestia.
Inarcò la schiena che si riempì di peli e sentì l’odore invitante dell’indifesa creaturina accanto a lui.
Con un urlo animalesco si lanciò sulla ragazza paralizzata dalla paura. Lei cacciò un urlo e iniziò a correre verso il castello.
Il ragazzo le fu subito dietro e la raggiunse in fretta grazie alla sua velocità aumentata dalla trasformazione. Le saltò sopra e i suoi occhi incrociarono quelli violetti della ragazza.
Si ricordò il primo giorno che incrociarono gli sguardi. Era accaduto anni prima e già da allora quegli occhi avevano avuto uno strano potere su di lui. Gli stessi occhi che ora gli supplicavano pietà, l’imploravano di tornare a essere il ragazzo dolce di cui si era innamorata, gli chiedevano calore e protezione, gli dichiaravano tutto l’amore che lei provava per lui, Remus Lupin.
Gli occhi dell’animale tornarono del verde che Ninfadora era abituata a vedere e in cui non si sarebbe mai stancata di cullarsi, ma fu solo un attimo.
La bestia si staccò immediatamente e corse dalla parte opposta con la ragazza graffiata dai rovi sulla schiena. Correva a quattro zampe.
In men che non si dica era davanti alla porta di Godric’s Hallow. Una porta che un anno dopo sarebbe stata infuocata da un tiranno quale era Voldemort.
Era davanti alla porta dei Potter. La sfondò e adagiò la ragazza sul pavimento di legno.
James accorse subito e incrociando gli occhi dell’animale capì.
L’animale scappò via e corse verso il bosco dove la sua indole violenta sradicò non pochi alberi secolari.
Era un mostro. Era un licantropo.
 
Intanto in quella modesta casa di quella modesta cittadina il miglior amico del licantropo aveva preso tra le braccia la ragazza e l’aveva posata su un letto vuoto nella stanza del nascituro.
La porta l’aveva riparata grazie alla magia, come aveva pulito anche il pavimento dal fango misto al sangue.
La ragazza era in uno stato semi-coscienziale.
Lily sapeva cosa fare e nonostante quel giorno avesse messo al mondo uno Sfregiato, si preoccupò di curare accuratamente i numerosi graffi di Ninfadora, o meglio… di Tonks, lei odiava essere chiamata a quel modo.
Solo ad una persona era concesso chiamarla così e quella persona le aveva appena salvato la vita.
Doveva la vita d un licantropo.
E lei avrebbe passato fino all’ultimo giorno con lui. Con il suo licantropo.
  
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