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Autore: vale394    11/01/2014    1 recensioni
Storia ispirata completamente alla canzone 'Riflesso' di Mulan. Parla dei pensieri di Andromeda che non si sente accettata nella sua famiglia.
Essendo la prima storia che pubblico su EFP accetto critiche sia negative che positive perché aiutano a migliorare.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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CHAF!
Il rumore dello schiaffo di sua madre riecheggiò nela buia casa dei Black. I genitori di Andromeda avevano appena scoperto che la figlia aveva una relazione segreta con un Nato Babbano, o meglio: "Un lurido Mezzosangue incapace e meritevole di morte che inquina il pianeta con il suo schifoso odore!", come lo aveva definito sua madre in uno scatto di rabbia.
Andromeda si toccò la guancia rossa, 'Una madre che picchia i propri figli perché sono innamorati.', fu questa la frase che le comparve in mente.
"Mamma..."
"NON CHIAMARMI COSI'! TU NON SEI PIU' MIA FIGLIA! HAI DISONORATO TUTTA LA FAMIGLIA DEI BLACK!"
Andromeda non ne potè più di quelle urla e, cercando di trattenere le lacrime, scappò in camera sua sbattendo la porta. Una volta lì prese lo zaino con le cose essenziali che teneva pronte da tempo nel fondo del grande armadio. Sarebbe andata da Ted, pensò, dopotutto i genitori, conoscendo la sua situazione familiare, le avevano detto che sarebbe potuta andare da loro quando voleva e fermarsi per tutto il tempo che voleva. Se ne andò di casa cercando di fare il meno rumore possibile; ma quando si ritrovò fuori, in mezzo al silenzio, e con i lampioni che erano la sua unica fonte di luce, non riuscì più a reprimere i pensieri dolorosi sui suoi genitori, le sue sorelle e il desiderio che le cose tra loro fossero andate in modo diverso.
Lei avrebbe voluto essere come una Black, per vivere in pace in mezzo all'amore che avrebbero potuto offrirle i suoi genitori, ma non ci riusciva, aveva pensieri e ideali diversi da loro.

'Guardami
non potrei sembrare
una sposa mai,
o una buona figlia'.

La fissazione dei Black per il sangue puro... ma che differenza c'è fra una persona Babbana e una Purosangue? Andromeda non riusciva proprio a capirlo.

'Ma lo so,
questo ruolo non mi va'.

Lei, come ogni bambino, aveva voluto bene ai suoi genitori. In particolare ha sempre preso come modello suo padre, colto, intelligente... ma le stupide idee dei genitori erano riuscite a creare un muro di cemento tra loro. Infrangibile.

'Sono qui,
ma se io facessi ciò che vorrei
i miei cari perderei'.

Non si sentiva una Black, non si sentiva neanche una Purosangue, si sentiva... si sentiva...

'Dimmi, dimmi chi è
l'ombra che riflette me'.

NON LO SAPEVA COSA SI SENTIVA, SAPEVA CHE NON VOLEVA ESSERE UNA BLACK, CHE ODIAVA IL SANGUE PURO E CHE, CHE... che doveva ancora trovare se stessa, forse.

'NON E' COME LA VORREI PERCHE'
NON SO
CHI SONO E CHI SARO',
LO SO IO, E SOLO IO'.

Ora lo aveva capito: i Black non erano il suo riflesso; ma quel riflesso era decisa a trovarlo! E ci sarebbe riuscita!

'E IL RIFLESSO CHE VEDRO'
MI ASSOMIGLIERA'.

Ormai era davanti casa di Ted, suonò. Le aprì il suo fidanzato, che appena la vide con lo zaino in spalla la strinse in un forte abbraccio. Vide che dentro casa c'era uno specchio che rifletteva lei e Ted avvinghiati ancora l'una all'altro. 

'Quando il mio riflesso avrò
sarà uguale a me'.
  
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