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Autore: MasfTorino    11/01/2014    3 recensioni
Aminia è una ragazza troppo insicura e stufa della sua vita quando all'improvviso succede qualcosa che la proietta in una realtà completamente diversa dalla sua. è davvero difficile dimenticare tutto e provare ad andare avanti senza conoscere il proprio passato...
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aminia improvvisamente spalanca gli occhi, in torno a lei tutto è strano. Lei è sdraiata sospesa sul nulla, piano piano alza la testa, e senza muove un muscolo né di braccia né di gambe prova a guardarsi in torno. Dopo qualche istante di acuta osservazione silenziosa la ragazza arriva alla conclusione che probabilmente si trova in un posto infinito perché lei non riesce a vedere una fine ne a destra, ne a sinistra, ne in alto e neanche in basso, sembra proprio che lei si trova sdraiata proprio nel mezzo di uno posto sconosciuto che non ha una fine, è illogico pensare una cosa del genere ma è la realtà, lei non sa dove si trova ne come ad uscire da quello strano posto. Intorno a lei ci sono tantissimi oggetti Juventini: orsetti, cuscini, tazze, diari, lenzuola…  tutti bianconeri. Gli oggetti più numerosi sono senza dubbio poster e maglie di giocatori che hanno giocato nella Juventus dai più recenti ai più lontani nel tempo, da quelli che hanno giocato una vita nella Juventus a chi ci è stato pochi anni, da chi ha fatto la storia a chi è stato sempre in panchina. Aminia sempre più concentrata e confusa di alza in piedi, fa piccoli movimenti perché un mal di testa fortissimo non le permette di essere più veloce, l’ultima cosa che si ricorda è camera sua e un quattro in fisica non molto gradito, poi tutto è diventato buio. Che fosse morta?
Insomma, magari mi è venuto un infarto per il dispiacere di aver preso l’ennesimo voto brutto in fisica,dopo tutto non mi sarei mai aspettata un altro quattro, cioè un cinque forse sì ma sta volta credevo di essere andata decisamente meglio rispetto all’altra verifica quindi un quattro proprio non me lo meritavo,  o forse appena mia madre ha visto la verifica ha deciso che non ero più degna di vivere e mi ha ucciso, lei ci tiene a quella materia, forse ha pensato che non poteva più tenere in vita una persona così negata o magari sono caduta dalla sedia e sono andata a picchiare contro lo spigolo della scrivania,adesso che ci penso sono sempre stata un po’ goffa.
Inizia a pensare Aminia cercando una risposta all’accaduto. Ma rimaneva ancora da scoprire cosa ci facesse in quel posto.
Ma anche se fossi morta perché sono qui? Cos’è questo posto una specie di paradiso per tifosi? È qui che spediscono tutti i tifosi Juventini una volta morti? Ma perché allora ci sono solo io? Chissà quanti tifosi sono già morti fin ora possibile che hanno spedito qui solo me!? E poi cos’è, se fossi stata interista adesso sarei circondata a oggetti nerazzurri? Ogni squadra di calcio ha il proprio paradiso? E le squadre di Basket? 
Ad Aminia le sta per scoppiare la testa, non capisce più niente. Guarda dritto davanti a lei e l’unica cosa che vede sono tantissimi oggetti della sua squadra preferita di calcio che volteggiano senza mai finire. Lei, desiderosa di capire qualcosa di più fa qualche passo provando una stranissima sensazione perché non essendoci una fine neanche sotto, lei galleggia.
Questo posto non conosce la forza di gravità!
Pensa appena si ricorda che non cammina su un terreno ma poi non curante di questo avanza verso il vuoto. Cammina per metri e metri sperando di giungere prima o poi ad una fine. Dopo quasi un chilometro il “paesaggio” cambia e a sostituire gli oggetti Juventini compaiono oggetti sui Beatles: magliette con scritto “I love Beatles” o con i volti dei componenti della band, testi di loro canzoni, poster, pure una chitarra con la loro firma incisa sopra. Appena tutti quegli oggetti compaiono parta “Immagine”. Aminia si compre le orecchie facendo una smorfia nel volto, lei adora quella canzone ma il mal di testa non le da proprio pace.
Ma si può sapere cosa succede!?
Urla Aminia affranta e quasi distrutta dal mal di testa.
Questo è il tuo inconscio piccola mia!
Le dice una voce proveniente dalla sua sinistra, la ragazza, stupita perché non si aspettava una risposta e gioiosa perché aveva subito riconosciuto quella voce gira la testa di scatto.
Papà! Cosa ci fai qui?
Te l’ho detto questo è il tuo inconscio! Qui ci sono tutti i tuoi sogni, le tue passioni , i tuoi desideri, le tue esperienze e pure i traumi  che hai vissuto nel tuo passato, qui è molto più ordinato di quello che pensi sai? È diviso in reparti, come al supermercato, prima ci sono quelle cose più superficiali, le parti che conoscono tutti di te, poi man mano che vai avanti si trovano i sogni, le paure e i ricordi più nascosti che tu difficilmente racconti agli altri. All’inizio c’è la tua passione per la Juventus, poi i Beatles, poi i migliori ricordi che hai vissuto che le tue amiche, per continuare con il reparto Chad e via dicendo…
Dice un uomo vestito di bianco seduto su una panchina posta a sinistra della ragazza. Aminia ascolta fino alla fine il padre ma poi si accascia a terra tenendosi forte la testa.
Ah giusto, hai preso una bella botta prima!
Dice il padre facendo un cenno con la mano, immediatamente il mal di testa passa e Aminia si rialza in piedi guardandolo stupita.
Come hai fatto?
Anche il mal di testa fa parte del tuo inconscio, è dovuto ha qualcosa che è avvenuto poco fa, ti ritornerà appena uscirai da qui ma meno forte.
E come faccio ad uscire da qui?
Basta che desideri fortemente di voler uscire, è così che mi hai chiamato! Avevi bisogno di qualcuno che ti chiarisse le idee, ed eccomi qui!
Quindi se desiderassi, per esempio, Jonny Depp, me lo troverei qui davanti a me?
No, piccola, puoi chiamare persone in carne ed ossa solo se esse fanno parte dell’inconscio
Risponde il padre ridendo.
Ah… Quindi tu fai parte del mio inconscio sotto forma di…
Tuo ricordo passato…
Continua l’uomo la frase lasciata a metà dalla figlia. Aminia chiude gli occhi e pensa intensamente a voler uscire da quel posto poi riapre gli occhi e l’ultima cosa che vede è suo padre che le sorride e la saluta, poi tutto diventa nero e lei riapre nuovamente gli occhi, stavolta, però, molto lentamente. Si trova in una stanza di ospedale e davanti a lei si trovano due persone che le sembrano familiari ma che non ricorda chi siano.
Aminia!Tesoro mio! Sono tua madre tesoro! Stai bene ora!
Chi è Aminia?
Risponde la ragazza. Tutto quello che ha vissuto fino ad ora si è cancellato dalla sua memoria.

 

 

AA: Ciao a tutti quelli che leggeranno questo capitolo ;) Oggi a scuola la prof di psicologia ci ha spiegato cos'è l'inconscio e non potevo non dedicare un capitolo così importante ad un argomento come questo! Spero che piaccia!
  
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