UN MESSAGGIO PER TE
“Non è Possibile! Ma come si può essere così ingenui?” disse Harry sbraitando.
“Harry calmati! Il ministero risolverà tutto!” disse la voce rassicurante di Ginny.
“Ginny ma comprendi la situazione? Malfoy hai capito? Sono stato quasi ucciso due anni fa per farlo catturare e adesso... è riuscito a fuggire... anzi, l’hanno fatto fuggire!”
“Non scordarti che quel giorno c’ero anch’io! E poi... i dissennatori lo troveranno e lo uccideranno!”
“Davvero credi che i dissennatori si affanneranno a cercarlo? Sono alleati di Voldemort... lo sanno anche i muri!” disse Harry sempre più irritato.
Dalla porta della Sala Grande entrarono Ron e Hermione, mano nella mano, che si avvicinarono al tavolo di Grifondoro e dissero: “Buongiorno! Cosa ci siamo persi?”
“La sfuriata di Harry!” disse Ginny in tono ironico.
“Bhè... vedete questo? Sapete cos’è?”
“Bhè... Harry... questa è la gazzetta del Profeta!” disse Ron.
“Ron... l’articolo! Leggi l’articolo!” disse Harry sempre più furioso.
“Calmati e dammi qui!”.
Ron prese l’articolo e lo lesse insieme a Hermione...
“L’altra notte a causa di una distrazione imperdonabile, Lucius Malfoy, Mangiamorte, è riuscito a fuggire da Azkaban...” disse Ron e seguì Hermione: “si pensa che verrà a liberare, con l’aiuto di Voldemort anche altri Mangiamorte per riformare la squadra al completo... ma la direzione di Azkaban ha messo altri dissennatori a guardia delle celle!”
“Avete capito perché sono furioso?” disse Harry.
“Ma è incredibile! Prima rischiamo la vita per catturarlo, e adesso? È fuggito!”
“O fatto fuggire!” disse Harry.
“Cosa?” disse Ron.
“Secondo me la state facendo troppo lunga! I dissennatori lo riprenderanno... statene certi!” disse Ginny con autostima.
“Ginny ma in che mondo vivi? È dai tempi remoti che si sa che i dissennatori stanno dalla parte di Voldemort... infatti... non riesco a capire perché stanno ancora a guardia di una prigione, quando poi sono loro che li fanno scappare!” disse Ron.
“Perché i dissennatori sono difficile da respingere!” disse Hermione.
“Guardate al tavolo di Serpeverde... Malfoy ha uno sguardo soddisfatto!” disse indicando il tavolo di Serpeverde.
Tutti guardarono al tavolo di Serpeverde.
Malfoy aveva uno sguardo maligno... Ginny lo fissò con aria di sfida ma lui distolse lo sguardo e Ginny sentì una fitta al cuore.
“Ginny tutto bene?” disse Hermione.
“Tutto a posto!”.
***
Draco
camminava per il corridoio vuoto, da solo.
Svoltato
l’angolo incontrò Ginny.
“Weasley...
non sai che è pericoloso vagare per i corridoi da sola?”
“Malfoy,
qualcuno ti ha mai insegnato a farti gli affari tuoi?”
“Attenta a
come rispondi!”
“Cos’è? Ti
senti forte e invulnerabile solo perché tuo padre è stato liberato? Poverino...
senza papà non eri nessuno, vero? Ti compatisco!”.
Draco
sentì un prurito alla mano destra... «è una femmina!» si ripeteva, ma la mano
partì lo stesso e si posò sulla guancia di Ginny lasciando un segno rosso.
“Ma come ti sei permesso?” disse Ginny scoppiando in lacrime.
“Non
piangere ti prego! Oddio scusami! È solo che non voglio essere paragonato a mio
padre... non me ne frega niente che sia stato
liberato... oddio ti prego smettila di piangere!” disse Draco in preda alla
disperazione.
“Sei uno
stupido! Non si picchiano le ragazze!” disse sempre in
lacrime scappando via.
Draco
guardò la sua mano...
«Ma che ho fatto? Adesso mi toccherà picchiare anche Weasley,
e Potter! Mai un momento di pace!».
Draco
camminava per il corridoio finché non uscì in giardino.
Ginny era lì... vicino al lago... Ron e Harry non si vedevano nelle vicinanze... «Possibile che ancora non glielo abbia detto? Quasi quasi...».
Draco
senza essersene accorto, si era avvicinato a Ginny...
“Ehi
piccola Weasley!” disse con un sorriso sempre maligno.
“Non
chiamarmi piccola Weasley, anzi, dato che si sei, non chiamarmi per niente!”
disse con il viso imbronciato e gli occhi ancora rossi.
“Guarda
che prima dicevo sul serio, sai? Riguardo alle scuse,
s’intende!” disse Draco.
“Bhè... ci
mancherebbe! E poi non penserai che abbia creduto a quelle scemenze su tu e tuo padre, non è vero? Perché
nessuno potrebbe mai credere alle tue parole... in quel che dici c’è solo
falsità e inganno... nessuno si fida delle tue parole... tanto meno io!” disse
Ginny.
“Bene! Se è così... arrivederci poveraccia!” disse con l’odio negli
occhi.
***
«Ma come si permette, eh? Nessuno si fida di me, vero? Bhè...
piccola Ginny, imparerai a fidarti di me, e allora...»
Harry
passeggiava con Ron e Hermione.
Gli ultimi
due stavano mano nella mano e ogni tanto si lanciavano
sguardi eloquenti.
“Guardate
che se sono di troppo, ditelo... me ne vado!”.
“Ma no, Harry che dici? A proposito, qualcuno di voi ha visto
Ginny? Quando la vedo me la mangio!” disse Ron.
“Perché?” disse Hermione.
“Perché?! Mi domandi perché?! È semplice...
ho trovato scritto, su un foglio in un suo quaderno... Draco e Ginny!
Insomma, non voglio che mia sorella frequenti quel
mascalzone!”
“Io dico
che stava scrivendo cose del tipo... Draco e Ginny si
odiano... poi però è stata beccata!” disse Hermione.
“Già, Ron! Sarà sicuramente così!” disse Harry, che poi pensò «Ginny uno di questi giorni farai prendere un infarto a tuo fratello!»
Poco in
lontananza si avvicinava Ginny, a dir poco furiosa.
“Ah Ginny
devo dirti una cosa riguardante Draco!” disse Ron mentre la rossa si
avvicinava, ma Ginny quasi urlando disse: “Io
quello lo ammazzo!” è_é
“Era un pò arrabbiata!” disse Harry.
“Le
passerà!” disse Hermione guardando Ron con gli occhi spalancati e lo sguardo
impietrito.
“C- c- chi
era q- q- quel mostro!” disse lui.
“Ron! È
ora di pranzo andiamo!” disse Harry, e subito Ron si
riprese.
***
Ginny
lanciò una biglia sotto i piedi di Draco, che non accorgendosene, cadde per
terra, lungo il corridoio che a quell’ora pullulava di studenti.
Tutti
risero.
Draco
guardò con odio Ginny.
“Quei due
è già una settimana che si fanno la lotta! Spero che vinca
Ginny!” disse Harry.
“A
proposito, avete letto la gazzetta?” disse Hermione.
“No! Cos’è
successo?” disse Ron.
“Semplice!
Dicono che i Mangiamorte più potenti si stiano raggruppando intorno a
Voldemort... si pensa che tra poco ci sarà l’attacco finale... e Caramel dice
che secondo lui cominceranno proprio al ministero!”
disse Hermione.
“Che vita, ragazzi! Quanto ci scommettete
che alla fine dell’anno noi tre ci troveremo immischiati in questa faccenda?”
disse Harry.
“Come fai
a dirlo?” disse Hermione.
“Hermione...
sveglia! Sono sei anni che alla fine dell’anno ci ritroviamo sempre nei guai, e
alla fine, per fortuna, sempre vivi!” disse Harry.
“Bhè...
Harry ha ragione... come sempre!” disse Ron con l’aria di chi ormai è inferiore.
Mentre i tre
parlavano, dalla Sala Grande entrò Ginny tutta bagnata.
“MALFOY TI
UCCIDO!!!!!” disse la rossa istericamente.
Tutta la
sala rideva e Harry, Ron e Hermione guardavano quella scena con gli occhi
sbarrati.
“Quei due
sono incredibili! Spero ogni giorno che vinca Ginny!”
disse Harry.
Ron era
sempre più sconvolto.
“Malfoy
sarà cattivo e spregevole quanto vi pare... ma è carino... e anche Ginny è
carina...” disse Hermione.
“Cosa vorresti dire?” disse Ron che era sulla strada per
l’infarto.
“Che quei
due... non vorrei che prima o poi... lo sapete che
l’odio è il sentimento più vicino all’amore?” disse Hermione con un pò di
paura.
“Non può
essere! Ginny non cadere in trappola!” disse Harry quasi con i lacrimoni.
“Ron sei vivo?” disse Hermione scuotendolo.
“Sorellina...
torna in te!” disse piagnucolando.
“Credo che
debba portarlo fuori dalla sala!” disse Hermione a
Harry, che però non sentiva.
“Harry mi
senti?” disse Hermione invano.
“Ok! Me li
accollo tutti e due io!” disse rassegnata, e prendendoli
sottobraccio lì portò via dalla sala Grande.