Certe
Notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei.
Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire
che vai.
[…]
Certe notti somigliano a un vizio che non voglio smettere, smettere mai.
Cammina
silenzioso il
Ninja-Copia per le strade di Konoha,
il
capo chino e lo sguardo fisso
a terra senza veder nulla;
non
gli interessa sapere dove
si sta recando, ha solo voglia di svagarsi un po’,
di
camminare e dimenticare…
dimenticare
ciò che ha fatto,
perché non è giusto, perché non
avrebbe dovuto…
perché
lei è solo una
bambina...
già
una bambina, e per di più
è una sua allieva.
Eppure
è l’unica a cui ha
mostrato il suo volto dopo 21 anni,
l’unica
con cui si è
confidato…l’unica a cui ha detto “Ti
Amo”,
un
“Ti Amo” sincero, senza
doppi fini, un “Ti Amo” che veniva dal cuore;
eppure
non riesce a trovare
giustificazioni per ciò che ha fatto, si sente sporco,
inadatto…
chi
è lui per condizionare la
vita di quella ragazzina solo per egoismo?
Chi
è lui per obbligarla a
vivere nel segreto? Per decidere del suo futuro?
“Nessuno…io
non sono
Nessuno…”
Non
era nessuno da bambino,
quando per vergogna del padre ha deciso di coprire per sempre il
volto…
Non
era nessuno quando Obito
si è sacrificato per la squadra…
E
non è nessuno adesso, che
continua a recarsi da lei solo perché ci si trova
bene…
“In
fondo che male c’è?”
Eppure
Kakashi sa che
nonostante tutti i limiti che si impone,
nonostante
la sua voglia di
smettere, di lasciarla in pace, libera di vivere la sua vita da
sedicenne...
lui
sa che continuerà ad
agire come un egoista, sa che ormai non riuscirà a lasciarla
così facilmente…
ormai
sono due mesi che
compie quello strano rituale, la passeggiata notturna.
Ed
ogni notte si ripromette
che quella è l’ultima, che il giorno dopo
chiarirà tutto con lei;
eppure
ogni volta che vede
quegli occhi verdi, smeraldini,
ogni
volta che sente quelle
labbra morbide sulle sue,
ogni
volta che la piccola
mano di lei sfiora la sua guancia,
ogni
suo proposito viene
mandato a puttane, il cuore prevale sulla ragione,
soffocando
i dubbi e gettando
all’aria le convinzioni dell’uomo.
E
ogni notte si risveglia
abbracciato a lei…
Ed
ogni notte l’abbandona
prima che lei possa riaprire gli occhi,
incominciando
quella sua
passeggiata infinita che lo conduce per tutta Konoha…
Certe
notti fai un po' di cagnara che sentano che non cambierai
più.
Quelle notti fra cosce e zanzare e nebbia e locali a cui dai del tu.
Certe notti c'hai qualche ferita che qualche tua amica
disinfetterà.
[…]
Adesso
è notte, il Ninja è appena tornato da una
missione nel villaggio dell’Erba
che
l’ha tenuto lontano da Konoha per più di tre
mesi…l’ha tenuto lontano da lei
per troppo tempo!
E’
notte, e Kakashi vaga inquieto per Konoha, indeciso su cosa fare,
combattuto
fra la voglia di andarla a trovare e la consapevolezza che se va
ricomincerà a
dannarsi…
come
se in tre mesi non si fosse dannato abbastanza per lei.
Entra
in un locale alla periferia della città,
un
unico stanzone annebbiato dal fumo e reso caotico dalle grida degli
ubriachi,
uno
di quei locali in cui lei non avrebbe mai voluto vederlo…
e
forse proprio la consapevolezza di far qualcosa di sbagliato, di
attirare il
suo odio, lo spinge ad entrare.
Raggiunge
in breve tempo un tavolino isolato dagli altri, fra le mani il drink
più
alcolico che ha trovato,
stasera
vuole fare sul serio, deve riuscire a dimenticarla…deve
farlo per lei…
beve
in un sol colpo il liquido, strabuzzando l’occhio visibile
per il bruciore che
quello provoca,
eppure
non demorde e ne ordina un altro…e un altro…e un
altro ancora.
Sono
le 2 di notte, non sa neanche come si è ritrovato in
quell’appartamento buio,
non
sa perché si trova sdraiato accanto a quella donna, quella
che al bancone gli
aveva sorriso maliziosa…
si
mette seduto, controllando che la maschera sia ancora al suo posto,
scrutando
il locale con aria confusa
non
è ancora del tutto sobrio, l’occhio è
annacquato e spento
e
i movimenti sono lenti e traballanti.
Esce
da quell’appartamento, camminando pian piano attaccato al
muro, le gambe
tremolanti;
non
è ancora soddisfatto, il volto di lei è ancora
più netto nella sua mente,
quell’espressione
addolorata che le aveva visto il giorno della sua partenza non
l’ha
dimenticata…
ed
ecco che incappa in una banda di ubriachi, proprio come lui, di quelli
che
scattano per tutto…
pochi
attimi, una parola di troppo, e la rissa ha inizio, travolgendolo come
un fiume
in piena.
Ne
esce malconcio, sanguinante e tumefatto, con tutto
quell’alcol in corpo
non
è neanche riuscito a difendersi, ha lasciato che quelli lo
colpissero, gli spaccassero
il naso…
ed
a ogni colpo si ripeteva che quella era una punizione giusta per
ciò che le
stava facendo,
che
ogni livido era meritato…che ogni goccia di sangue versato
potesse affievolire
il desiderio di averla.
Strano,
con tutto il caos che si è creato non si era neanche accorto
di trovarsi di
fronte casa sua;
l’occhio
buono è fisso sulla finestrella della sua camera, ora
illuminata, come se la
ragazza si fosse svegliata.
Pochi
attimi, e la porta principale si apre, lasciando uscire una figura
minuta,
scalza;
corre
verso di lui, inginocchiandosi a terra, i singhiozzi udibili nonostante
sia
frastornato.
Non
dice nulla, lo aiuta a rialzarsi, trascinandolo quasi di peso dentro
casa,
richiudendo
la porta alle sue spalle con un calcio e portandolo in camera sua;
si
trova sdraiato su qualcosa di soffice ora, eppure non riconosce quel
luogo, la
vista è troppo confusa…
“Kakashi?”
una vocina sottile e fin troppo familiare, che lo costringe a voltare
il capo
da un lato.
Un
lieve sorriso increspa le labbra dell’uomo sotto la maschera,
è rimasta come la
ricordava:
una
ragazzina con l’aria da adulta.
Cade
in un sonno tranquillo, ormai è felice, lei è
lì con lui.
[…]
Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come
te.
C'è la notte che ti tiene tra le sue tette un po' mamma un
po' porca com'è.
Quelle notti da farci l'amore fin quando fa male fin quando ce
n'è.
Quando
riapre gli occhi la
camera è buia, irriconoscibile, illuminata solo dalla luna
piena
E
accanto a lui c’è proprio
lei, la sua Sakura;
ne
può sentire il mento
poggiato sul suo capo, il capo di lui poggiato sul petto di lei,
mai
in vita sua aveva sentito
la necessità di essere abbracciato, coccolato…
come
se per una volta lui
fosse il bambino e lei l’adulta pronta a difenderlo da tutto
e tutti.
Sorride
a quel pensiero,
stringendosi ancora di più a lei, che però non
sembra dormire;
“Sakura…”
mormora il Ninja,
gli occhi chiusi, le braccia che ora vanno a stringerla ancor di
più a se.
La
ragazza si sposta,
portando il volto all’altezza di quello di lui,
un’aria preoccupata ma
sorridente;
le
labbra di lei si poggiano
sulle sue, rapide ma dolci, morbide come lui le ricordava.
Sakura
non chiede nulla, si
limita a baciare l’amante, sollevata ma nervosa;
le
labbra di lui si fanno
sempre più prepotenti,
la
lingua dell’uomo penetra
nella bocca di lei in cerca della sua.
Niente
rimpianti, niente
rimorsi…
In
quel momento ci sono solo
loro due, del resto del mondo non gliene importa nulla,
non
si preoccupano di ciò che
la gente potrebbe dire, in quell’attimo esistono solo loro
due.
I
loro corpi si cercano per
tutta la notte, instancabili, come se non avessero atteso altro per tre
mesi
interi,
a
volte dolci, altre volte
passionali, unica spettatrice di quell’amore segreto
è la luna piena…
nessuno
dei due sembra
volersi arrendere, è come se stessero combattendo…
troppo
orgogliosi per cedere
per primi.
I
paletti fissati da Kakashi
sono ormai saltati in aria, non ha saputo resistere neanche quella
notte a lei,
così
come tutte le volte…il
cuore ha avuto ragione anche oggi…
Certe
notti sei solo più allegro, più ingordo,
più ingenuo e coglione
che puoi
quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere, smettere,
mai.
Si
risveglia quando un raggio
di sole lo colpisce sul volto, infastidendolo, senza però
spostarsi;
le
iridi bicrome mettono
lentamente a fuoco la stanza,
così
diversa dall’ammasso di
figure sfocate della sera prima,
per
poi spostarsi lentamente
sul corpo della sua amante, che giace ancora addormentata accanto a lui.
Sorride,
osservando l’espressione
beata di lei, le sue labbra al sapore di fragola, la sua pelle lattea,
mentre
una mano viene portata
sulla guancia della ragazzina,
a
spostar una ciocca che gli
impediva di contemplarla per bene;
sospira,
chinandosi per
assaggiare nuovamente le labbra di lei,
beandosi
di quel sapore e di
quella morbidezza che la contraddistinguono,
gli
occhi chiusi in
un’espressione di totale relax.
Sospira,
tornando a poggiare
la testa sul cuscino, la fronte dell’uomo poggiata sulla
schiena di lei,
gli
occhi che permangono
chiusi, come se dormisse,
ed
un braccio a stringerle la
vita nuda, come se temesse di vederla andar via;
ripensa
a ciò che è successo,
anche se i ricordi sono sfocati e attutiti,
l’unica
cosa che ricorda
chiaramente è la voce di lei poco prima del buio totale.
Sorride
lievemente, questa
volta non la lascerà sola, non fuggirà come un
ladro,
non
ora che si trova così
bene, così in pace con se stesso;
ma
quanto potrà durare quella
pace? Un giorno, massimo due, conoscendo il carattere del
Ninja…
poi
ricominceranno i
problemi, gli scrupoli, i mille ripensamenti e le passeggiate.
Eppure
l’idea non gli
dispiace, perché ad ogni passeggiata
corrisponderà un’altra notte con Sakura,
un’altra
notte passata con
l’unica donna della sua vita.
Evviva, finalmente ho trovato tempo per postare un'altra delle mie song-fic, questa volta scritta in fretta e furia qualche settimana fa (quasi un mese fa) per un concorso...il mio primo concorso *-* Naturalmente la fic non è arrivata fra le prime tre, ma per me è stata comunque una grande gioia inviarla alla giuria! Beh, non dovevo dire nulla, spero solamente che la coppia e il modo in cui ho descritto il rapporto fra Kakashi e Sakura non vi abbia annoiato troppo ^^ Detto questo, spero di ricevere almeno qualche commentuccio, perché ricordate...un commento non costa nulla, ma fa felice una povera autrice disperata :P
Song: Certe Notti
Autore: Ligabue