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Autore: Shiratama    11/01/2014    2 recensioni
Quando vieni dal Mare del Sud, le isole invernali possono rivelarsi la più grossa scocciatura di sempre. Insieme ad un certo capitano...
La fic appartiene interamente a vividdecadence, io mi sono solo occupata della traduzione... Enjoy peeps!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Winter Islands

 
Neve e ghiaccio si stendono lontano, più in là di quanto l’occhio riesca a vedere.
 
Le isole d’Inverno nel Nuovo Mondo sembrano essere ancora meno invitanti ed ancora più scoraggianti. La neve non è semplice neve, ma più una tormenta e la temperatura è scesa ben sotto lo zero già da molto tempo. Chiunque, viaggiando con questo tempo orribile, non sarebbe riuscito a vedere nulla, colpa del cielo grigio e nero di nebbia e della neve che blocca la vista e qualunque rumore. La tempesta è peggiorata da quando è scesa la notte.
 
Un vento gelato ulula attraverso uno spesso strato di ghiaccio compatto e fischia leggermente quando si scontra contro una grande massa di metallo nero. La neve è stesa sui teschi color ebano e copre l’albero maestro e le assi del ponte. La grande nave scura è stata ingolfata dal ghiaccio e non si muove di un centimetro, bloccata nella sua morsa.
 
All’interno, i tubi dell’acqua calda sono completamente gelati, bassi fischi e il battere dei denti sono gli unici suoni che si possono sentire. I pirati della ciurma di Kid avevano acceso vari fuochi in caminetti temporanei e si sono raccolti attorno a quell’unica fonte di calore nell’enorme nave ghiacciata.
 
Un fuocherello manda i suoi bagliori anche nella cabina del capitano.
 
Coperte nere e cuscini sono accatastati sul letto e lo spesso cappotto peloso di Kid fa capolino da sotto le lenzuola.
 

“Non è così male, sai?”

“Stai zitto!”
 

Trafalgar Law è steso sul letto di fianco al capitano, comunque.
 
Kid non ha ancora idea del perché i Pirati di Cuori siano sulla sua nave, né del perché Law stia dormendo nel suo letto ma non ha ancora notato il lungo tubo del sottomarino, congelato nel ghiaccio spesso più di un metro di fianco alla sua nave.
 
Per rendere le cose peggiori, Law gli sta facendo quel sorrisetto che lui odia tanto. Quel ghigno da ‘quanto sei carino quando ti arrabbi’.

 
“Non ti piace proprio la neve, ne?”

“Ancora, cosa diavolo ci fai nel mio letto!?”

“Sono un capitano.”

“E…?”

“Questa è la cabina del capitano.”

“Ma è la mia nave!”

“E io sono un capitano.”

“Non sulla mia nave!”

“Rimango lo stesso un capitano.”
 

Kid brontola, tirando su la spessa coperta fino a coprire completamente il braccio di metallo gelido. Assomiglia un po’ ad un roditore che si sta ibernando, con una pessima gestione della rabbia per giunta, ma Law non si azzarda a farglielo notare. Per ora.

 
“La neve non è così male, sai?”

“Sì cazzo, lo è.”

“Non sei abituato?”

“Vengo dal Mare del Sud. Fa’ i tuoi fottuti conti.”

“Linguaggio.”

“Vaffanculo.”

 
Era così da due giorni, da quando Law e tutta la sua ciurma, dopo essersi incagliati avevano deciso di rifugiarsi nella nave di Kid. La ragione è semplice: il sottomarino incastrato nel ghiaccio non riesce a contenere il calore. L’aveva spiegato a Kid almeno un paio di volte ma il capitano si rifiuta di ascoltarlo come si deve. Come fa sempre quando Law sta parlando.
 

“Hai solo bisogno di un buon fuoco e di un bel corpo per tenerti caldo.”

“E’ per questo che stai dormendo nel mio letto?”

“Sì, pura, cordiale cortesia. E perché sono un capitano.”

“Infilati la tua cortesia dove non batte il sole.”

“Il sole non batte da queste parti.”
 

Kid si tira le coperte fin sopra alla testa e Law interpreta gli sbuffi irati che giungono da sotto le lenzuola come un qualche ‘fanculo a tutti’ o qualcosa del genere.
 
Per una volta il dottore sta effettivamente agendo con buone intenzioni. Almeno un po’. Il non voler crepare per il freddo è probabilmente la causa maggiore del suo stabilirsi sulla nave di Kid, ma da quando ha constatato la più assoluta incapacità dei Pirati di Kid nel rapportarsi con un paio di fiocchi di neve – o qualche bilione, come vuoi – sente come il bisogno di aiutarli.

 
“Posso mandare qui Bepo. Ti terrà caldo.”

“Se metti quella palla di pelo nel mio letto, ti uccido.”

“Quindi vuoi che rimanga io?”

 
Il brontolio sinistro da sotto le lenzuola fa crescere ancora di più il ghigno sulle labbra di Law.

 
“Se non riesci a sopportare il freddo così tanto, forse dovresti tornare indietro e puntare la rotta verso un’isola estiva. Appena riesci a salpare ecco.”

“Ah-ha. Capitan Ovvio.”
 

Law sposta cautamente le coperte per rivelare un Kid piuttosto irritato.

 
“Ora, perché mi stai guardando così?”

“Sei una gran rottura e dovresti andartene affanculo.”

“Temo non si possa fare.”

“Un’altra parola irritante dalla tua bocca e ti infilo il mio braccio di metallo su per il culo. E credimi, non sarà piacevole, perché è freddo gelato.”

“Eccentrico. Forse dovresti usare dello spray scongelante. Anche un altro dei tuoi attrezzi sembra congelato.”

“Hai detto che il calore del corpo aiuta, giusto?”

“Si?”
 

Con quello la mano di metallo sparisce completamente sotto lo spesso maglione di Law, facendo squittire il Dottore come un porcellino d’india, prima che iniziasse a schiaffeggiare Kid sulla testa.
 

“Tu, fottuto bastardo!”

“Linguaggio, Law. Linguaggio.”
 

Un po’ di minuti passano in silenzio, Kid sta per addormentarsi, quando un basso ma inconfondibile battere di denti gli fa aprire un occhio cremisi.

 
“E ora che c’è?”

 
Suona più deliziato di quanto dovrebbe.
 

“Hai freddo, Trafalgar?”

“Zitto.”

“Tu? Ma davvero? Mr. ‘Vengo dal Mare del Nord, è impossibile che mi si ghiacci il sedere’?”

“E’ solo per colpa del tuo stupido braccio! Spostati.”

“Huh?”

“Spostati, ti ho detto.”

 
Senza esitazione, Law si accoccola contro il suo petto ampio, si avvolge attorno il cappotto di pelo e sbuffa.

 
“Ora, questo è calore del corpo per te.”

“Sei una vera rottura.”

“Stai zitto e sii caldo.”

“Nessuno saprà mai di questa cosa, chiaro?”

“Sì sì.”

“Se ti muovi di un centimetro, ti faccio diventare un pupazzo di neve.”

 
Law guarda verso il viso senza sopracciglia, ghigna e piazza un piccolo bacio sulle labbra del più grande, lasciando Kid attonito.

 
“Domani ti sghiaccio quel braccio.”

“Dio, quanto ti odio.”

“Ti odio anch’io.”
 
 
 

 
Note: Questa fic appartiene interamente a vividdecadence, io ho solo tradotto dall’inglese all’italiano! Come al solito, fatemi sapere cosa ne pensate, tradurrò e posterò ogni recensione all’autrice; sono sicura che le farà molto piacere, anche dal momento che non è inglese madrelingua (ma devo dire che scrive in modo fluentissimo, tradurre la sua fic è stato un piacere ^^) Alla prossima!
 
  
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