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Autore: zou    11/01/2014    2 recensioni
[ATTENZIONE: Questa fanfiction /non/ è mia. E' tutto tratto dal libro di Jamie McGuire “Uno splendido disastro”. Tutto quello che ho fatto è stato riscrivere l'intero libro nella versione Larry.]
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Louis Tomlinson sembra il classico ragazzo perbene, timido e studioso.
Ma in realtà Louis è un ragazzo in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso di credere. E ora che è arrivato al Cheshire University insieme al suo migliore amico per il primo anno di università, ha tutta l'intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo.
Harry Styles, per lui, invece, rappresenta esattamente tutto ciò che vuole – e deve – evitare, ma basta una scommessa tra i due per cambiare tutto.
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Harry girò la sedia vuota al mio fianco e si sedette appoggiandovi sopra le braccia.
«Pigeon, giusto?»
«No», ribattei secco «Ho un nome.»
Il modo in cui lo guardavo sembrò divertirlo, il che servì solo a farmi infuriare di più.
«Be'? Qual è?» domandò.
Addentai l'ultimo pezzo di mela nel piatto, in silenzio.
«Ti chiamerò Pigeon, allora», continuò con una scrollata di spalle e un sorriso tra le labbra.
[...]
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[Tutti i diritti a Jamie McGuire]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve!

Allora, parto subito col dire che questa fanfiction NON è assolutamente mia, né i personaggi né niente.
E' tutto tratto dal libro di Jamie McGuire “Uno splendido disastro” che io ho davvero adorato.
La mia idea, fondamentalmente, è stata quella di riscrivere tutto, trasformandola in una fanfiction Larry solo ed esclusivamente per il mio piacere e spero che, condividendolo qui su EFP, piaccia anche a voi!!
Come già detto, niente di tutto ciò è mio, i diritti vanno all'autrice del libro e non a me.
Detto questo, spero che potiate apprezzare – davvero! – e nulla, spero che la seguiate in tanti perché tutti amano l'angst mischiato ad un po' di fluff, ammettiamolo! (poi se è larry è ancora meglio!)
Xx Grazie ancora per l'attenzione!

 

 

 

 

 

 

 

 


Tutto in quel posto mi urlava che ero dove non dovevo essere.
Le scale erano malandate, gli spettatori pigiati spalla a spalla scalmanati, e l'aria puzzava di sudore, sangue e muffa.
L'atmosfera si fece del tutto confusa quando i presenti cominciarono a gridare nomi e numeri, ad agitare le braccia, a scambiarsi denaro in mezzo al baccano.
Mi feci largo tra la folla tallonando il mio migliore amico.

«Tieni i soldi nel portafoglio, Louis!» mi urlò Niall, il suo sorriso brillava persino nella luce fiocca.
«Stammi vicino! Quando inizierà, sarà peggio.» urlò Zayn per sovrastare il baccano.
Guidandoci in quella marea di gente, Niall afferrò prima la sua mano e poi la mia.
Il gemito acuto di un megafono squarciò l’aria fumosa.
Quel suono mi spaventò e sussultai, cercandone la fonte.

Un ragazzo in piedi su una sedia di legno teneva un rotolo di banconote in una mano e il megafono nell’altra.
«Benvenuti al bagno di sangue! Se state cercando Economia 101… siete nel posto sbagliato! Ma se cercate il Cerchio, questa è la Mecca! Io sono Adam, stabilisco le regole e do inizio all’incontro. Le scommesse si chiudono quando gli avversari scendono in campo. E’ proibito toccare i lottatori, prestare soccorso, cambiare la posta in gioco e invadere il ring. Se infrangete queste regole, vi faremo sputare l’anima, vi cacceremo a calci in culo e ci terremo i vostri soldi. Vale anche per voi, signore! Perciò, ragazzi, non usate le vostre troiette per imbrogliare!»

Zayn scosse le testa. «Gesù, Adam!» gridò, disapprovando la scelta di parole dell’amico.
Il cuore mi batteva forte nel petto.
Con i miei jeans stretti e il maglione addosso mi sentivo come un pesce fuor d'acqua.
Avevo promesso a Niall che avrei affrontato qualsiasi cosa mi fossi trovato davanti, ma in quel momento provai l’impulso di aggrapparmi al suo braccio sottile come uno stecchino con entrambe le mani.
Non mi avrebbe mai messo in pericolo, ma mi trovavo in un seminterrato con una cinquantina di studenti ubriachi, assetati di sangue e soldi, e non ero del tutto certo che ne saremmo usciti illesi.

Da quando Niall aveva conosciuto Zayn all’orientamento matricole, lo accompagnava spesso agli incontri clandestini negli scantinati del Cheshire University.
Si tenevano sempre in luoghi diversi, che restavano segreti fino a un’ora prima dell’inizio.
Di solito frequentavo ambienti più tranquilli, e l’esistenza del mondo sotterraneo del Cheshire mi sorprese.

Zayn invece lo conosceva ancora prima di iscriversi: Harry, suo compagno di stanza e cugino, combatteva da sette mesi.
Correva voce che da matricola fosse stato il pugile più temibile che Adam avesse visto nei tre anni di vita del Cerchio. All’inizio del secondo anno Harry era ormai imbattibile, e con le vincite lui e Zayn pagavano agevolmente affitto e bollette.

Adam portò ancora il megafono alla bocca, mentre le urla crescevano a dismisura:
«Stasera abbiamo un nuovo sfidante! L’astro della lotta, Marek Young!».
Seguì un’ovazione e all’ingresso del ragazzo la folla si divise come il mar Rosso, creando un cerchio tra fischi e provocazioni.

Marek saltellava, flettendo il collo con aria seria, concentrata.
Il vociare del pubblico si placò fino a diventare un sordo boato, poi dalle grandi casse collocate all’altro capo del locale si riversò una musica assordante e io mi tappai le orecchie.

«Il prossimo contendente non ha bisogno di presentazioni ma, siccome mi fa una fottuta paura, lo presenterò lo stesso! Ragazzi e ragazze, tremate! Ecco che arriva Harry “Mad Dog” Styles!»

Il frastuono salì alle stelle non appena Harry comparve sulla soglia.
Fece il suo ingresso a torso nudo, rilassato e impassibile.
Avanzò con disinvoltura fino al centro del Cerchio, toccò con i pugni le nocche di Marek e i suoi muscoli sodi guizzarono sotto la pelle tatuata.
Si protese in avanti e sussurrò qualcosa all’orecchio dell’avversario, che faticò a mantenere l’espressione severa.
I due combattenti, vicinissimi, si guardarono negli occhi: lo sguardo di Marek era truce, mentre Harry sembrava vagamente divertito.Arretrarono di qualche passo e Adam diede il segnale al megafono.
Marek si mise in guardia e Harry attaccò.
Quando la folla mi bloccò la visuale, mi alzai in punta di piedi e mi spostai di lato per riuscire a vedere qualcosa. Pian piano, mi feci strada nella calca urlante.

Tra spallate e gomitate nei fianchi, fui scagliato di qua e di là come la pallina di un flipper, ma scorsi le teste dei due avversari e continuai.
Raggiunta la prima fila vidi le braccia robuste di Marek afferrare Harry cercando di gettarlo a terra. Nel momento in cui si chinò, Harry gli diede una ginocchiata in faccia e attaccò prima che potesse riprendersi, bersagliandogli di pugni il volto insanguinato.In quell’istante, venni strattonato all’indietro.

«Che diavolo combini Louis?» disse Zayn con le dita strette saldamente attorno al mio braccio.
«Là dietro non vedevo nulla!» gridai.
Mi girai mentre Marek tirava un pugno poderoso.
Harry si voltò e per un attimo pensai che lo avesse solo schivato, invece fece una rotazione completa su sé stesso e colpì con il gomito il centro esatto del naso dell’avversario.
Il sangue mi schizzò addosso e m’imbrattò il viso e il maglione.

Marek crollò a terra con un tonfo e per un breve istante nella stanza calò un silenzio totale.
Adam gettò un panno scarlatto sul corpo inerte e la folla esplose in un boato.
Il denaro passò di nuovo di mano in mano, e sui volti dei presenti comparvero espressioni diverse, alcune compiaciute, altre deluse.Nel trambusto generale venni spintonato.
Alle mie spalle Niall mi chiamò, ma ero ipnotizzato dalla striscia rossa sul mio maglione, che andava dal petto alla vita.

All’improvviso la mia attenzione fu attirata da un paio di pesanti stivali neri.
Alzai lo sguardo: jeans sporchi di sangue, addominale perfettamente scolpiti, un petto nudo tatuato madido di sudore e intensi occhi verdi.

La folla mi spinse in avanti e Harry mi afferrò appena prima che cadessi.

«Ehi! State lontani da lui!» gridò accigliato, allontanando a spallate chiunque mi si avvicinasse.
Alla vista del mio maglione la sua espressione corrucciata si distese in un sorriso.

«Mi dispiace per il sangue, Pigeon!» esclamò, pulendomi il viso con un asciugamano.
Adam gli diede uno schiaffetto sulla nuca.

«Forza, Mad Dog! La grana ti aspetta!»
Harry non distolse lo sguardo da me.
«E' un vero peccato per il maglione, ti dona.»

Un attimo dopo fu inghiottito dai fan e scomparve.
«Cosa credevi di fare, idiota?» urlò Niall tirandomi per un braccio.
Sorrisi.
«Sono venuto a vedere un incontro, no?»
«Non dovresti neanche essere qui Louis.» mi rimproverò Zayn.
«Neanche Niall.»
«Lui non ha cercato di entrare nel Cerchio!» ribatté cupo.
«Andiamo.» Niall mi sorrise e mi tolse le ultime tracce di sangue dalla faccia.
«Sei un vero rompiscatole Louis. Dio, quanto ti voglio bene!»
Mi cinse le spalle e insieme risalimmo le scale, uscendo nella notte.

Niall mi seguì allo studentato e sogghignò alla vista del mio compagno di stanza, Stan.
Mi tolsi subito il maglione insanguinato e lo gettai nella cesta dei panni sporchi.
«Che schifo. Dove sei stato?» chiese Stan dal letto.
Guardai Niall, che si strinse nelle spalle.
«Sangue dal naso, a Louis capita spesso. Non lo sapevi?»
Lui inforcò gli occhiali e scosse la testa.
«Be', adesso lo sai.»
Mi fece l'occhiolino e chiuse la porta dietro di sé.

Meno di un minuto dopo, il mio cellulare vibrò.
Come al solito, Niall mi aveva mandato un messaggio pochi secondi dopo avermi salutato.
/Sto da Zayn, a domani re del ring./

Gettai un'occhiata a Stan che mi fissava come se da un momento all'altro mi dovesse sgorgare un torrente di sangue dal naso.«Stava scherzando», esclamai.
Stan annuì con indifferenza e abbassò lo sguardo sul marasma di libri sparsi sul copriletto.
«Penso mi farò una doccia», dissi afferrando un asciugamano e il necessario.
«Avvertirò la stampa», rispose impassibile, tenendo la testa bassa.

XX

L'indomani Zayn e Niall mi raggiunsero per pranzo.
Avrei voluto mangiare da solo ma, man mano che gli studenti affluivano in mensa, le sedie attorno a me vennero occupate dai membri della confraternita di Zayn o dai giocatori di football.
Alcuni erano stati all'incontro, ma nessuno accennò alla mia esperienza a distanza ravvicinata dal ring.

«Zayn», chiamò qualcuno. Lui rispose con un cenno.
Voltandoci, Niall e io vedemmo Harry che si sedeva in fondo al tavolo.
Era accompagnato da due voluttuose bionde tinte con la maglietta della Sigma Kappa.
Una gli si sedette in grembo, l'altra al suo fianco e cominciò a palpargli la t-shirt .

«Sto per vomitare», bofonchiò Niall.
La bionda in braccio a Harry si girò.
«Ti ho sentito, stronzo».
Niall afferrò il suo panino e lo lanciò, mancando per un soffio il volto della ragazza.
Prima che questa potesse ribattere, Harry abbassò le ginocchia, facendola cadere a terra.
«Ahia!» strillò lei.
«Niall è un mio amico. Trovati altre due ginocchia su cui sederti, Lex.»
«Harry!» frignò mentre si rimetteva in piedi.
Lui non rispose e si concentrò sul suo piatto.
Lex allora guardò l'amica sbuffando, e un attimo dopo tutte e due si allontanarono tenendosi per mano.
Harry ammiccò a Niall. Poi, come se niente fosse accaduto, addentò un altro boccone, si scambiò un'occhiata con Zayn e iniziò a parlare con un giocatore di football che gli sedeva di fronte.
Fu allora che notai un piccolo taglio sul suo sopracciglio.

Anche se molti avevano già lasciato il tavolo, Niall, Zayn e io ci attardammo a discutere dei progetti per il fine settimana.
Harry fece per andarsene, ma poi si fermò con noi.
Lo ignorai il più lungo possibile ma, quando alzai lo sguardo, notai che mi stava fissando.
«Come dici?» chiese a voce alta Zayn, portando la mano all'orecchio.
«Lo conosci, Haz. E' il migliore amico di Niall. L'altra sera era con noi», aggiunse.
Harry mi rivolse quello che immaginai fosse il sorriso più affascinante del suo repertorio.

Con i capelli castani e ricci e gli avambracci tatuati, emanava sesso e ribellione.
Vedendo che tentava di sedurmi, alzai gli occhi al cielo.
«Da quando hai un migliore amico, Nì?» chiese.
«Dal terzo anno delle superiori», rispose lui sorridendomi.
«Non ricordi, Harry? Gli hai rovinato la maglia.»
Lui ghignò. «Ho rovinato parecchie maglie.»
«Disgustoso.» borbottai.

Harry girò la sedia vuota al mio fianco e si sedette appoggiandovi sopra le braccia.
«Pigeon, giusto?»
«No», ribattei secco «Ho un nome.»
Il modo in cui lo guardavo sembrò divertirlo, il che servì solo a farmi infuriare di più.
«Be'? Qual è?» domandò.
Addentai l'ultimo pezzo di mela nel piatto, in silenzio.
«Ti chiamerò Pigeon, allora», continuò con una scrollata di spalle e un sorriso tra le labbra.
Guardai Niall, poi mi girai verso Harry.
«Sto cercando di pranzare.»
Lui raccolse prontamente la sfida. «Sono Harry. Harry Styles.»
Roteai gli occhi.
«So chi sei», risposi con un tono di sufficienza.
Inarcò il sopracciglio ferito.
«Lo sai eh?»
«Non montarti la testa. E' difficile non notarti quando cinquanta ubriachi urlano il tuo nome.»
Si raddrizzò leggermente. «Lo fanno spesso.»
Alzai di nuovo gli occhi al cielo e lui ridacchiò.
«Hai un tic?»
«Un che?»
«Un tic. Continui a muovere gli occhi.»
Lo guardai furioso e lui esplose in un'altra risata.
«Però gli occhi sono incredibili. Di che colore sono, azzurri?» domandò avvicinandosi al mio viso.
Fissai il piatto, lasciando che i miei capelli color caramello creassero una barriera tra noi, per quanto fosse possibile. Il modo in cui mi faceva sentire quando era così vicino mi infastidiva.
Non volevo essere come tutti gli altri studenti del Cheshire che arrossivano in sua presenza.
Non dovevo assolutamente lasciarmi condizionare.

«Non pensarci neanche, Harry. E' come se fosse mio fratello», lo ammonì Niall.
«Tesoro», osservò Zayn, «Gli hai appena detto di no. Adesso chi lo ferma più?»
«Non sei il suo tipo», ribatté il mio migliore amico cercando di prendere tempo.
Harry si finse offeso.
«Io sono il tipo di tutti»
Lo guardai di sottecchi e sorrisi.
«Ah! Un sorriso. In fondo, non sono uno sporco bastardo», esclamò ammiccando. «E' stato bello conoscerti, Pidge.»
Girò attorno al tavolo e sussurrò qualcosa all'orecchio di Niall. Zayn gli tirò una patatina fritta.
«Stai alla larga dall'orecchio del mio ragazzo Haz»
«Sono una persona socievole, lo sai!» Harry indietreggiò, sollevando le mani con aria innocente.

Alcune ragazze e ragazzi lo seguirono ridacchiando cercando di attirare la sua attenzione.
Lui aprì loro la porta e quelli per poco non urlarono di gioia.

Niall scoppiò a ridere. «Sei nei guai, Lou.»
«Cosa ti ha detto?» domandai sospettoso.
«Vuole che lo porti da noi, vero?» disse Zayn.
Niall annuì e lui scosse la testa.
«Sei un ragazzo sveglio Louis. Ti avverto: se ci caschi e finisci per perdere la testa, non prendertela con me e Niall, d'accordo?»
Sorrisi. «Non ci cascherò Zay. Ti sembro forse un tipo come quelle due oche bionde di prima?»
«Non succederà», lo rincuorò Niall toccandogli il braccio.
«Non è la prima volta Nì. Sai quante volte mi ha incasinato la vita? Seduce e abbandona la persona di turno, e d'un tratto frequentarmi diventa un conflitto d'interesse, perché significa fraternizzare con il nemico! Louis ti avverto», aggiunse rivolto a me.«Non ti azzardare a proibire a Nì di uscire con me solo perché ti sei lasciato abbindolare da Harry. Considerati avvisato»«Apprezzo il consiglio, ma è superfluo.», risposi.
Cercai di rassicurarlo con un sorriso, anche se sapevo che quel pessimismo nasceva da anni di scottature subite a causa di Harry.Niall mi salutò allontanandosi con Zayn e io afferrai lo zaino, avviandomi in aula per la lezione pomeridiana.

Socchiusi gli occhi alla luce intensa del sole.
Cheshire era proprio come avevo sperato, con le sue classi piccole e tutti quei volti sconosciuti.
Per me era un nuovo inizio. Potevo finalmente camminare senza essere circondato dai mormorii di chi conosceva, o pensava di conoscere, il mio passato.
Mi confondevo in mezzo alle altre matricole studiose e un po' ingenue.
Niente occhiate di sottecchi, niente pettegolezzi, niente pietà né giudizi.
Solo l'illusione che desideravo vedessero: un Louis Tomlinson normale e semplice.

Posai lo zaino a terra e mi lasciai cadere sulla sedia, quindi mi chinai per prendere il laptop.
Quando mi risollevai, vidi Harry che si era infilato nel banco accanto.
«Bene. Puoi prendere appunti per me», esordì.
Masticò la penna che aveva in bocca e sfoderò di nuovo il suo sorriso tanto di fossette più seducente.
Lo guardai indignato.
«Tu non segui questo corso.»
«Certo che lo seguo. Di solito mi siedo lassù», rispose indicando con un cenno la fila più in alto.

Un gruppetto di persone mi stava fissando e notai una sedia vuota in mezzo a loro.
Avviai il computer.
«Non prenderò appunti per te.»
Lui si chinò avvicinandosi tanto da farmi sentire il suo respiro sulla guancia.
«Scusami, ti ho offeso in qualche modo?»
Sospirai e scossi la testa.
«Allora qual è il problema?»
Tenni la voce bassa. «Non ho intenzione di venire a letto con te. Lascia perdere.»
Un sorriso si allargò sul suo volto.
«Non ti ho chiesto di venire a letto con me.» Spostò pensieroso lo sguardo sul soffitto. «Giusto?»
«Non sono una delle tue amichette o amichetti per divertirsi.» dissi osservando il gruppetto alle nostre spalle. «I tatuaggi, il fascino infantile e la finta indifferenza non fanno colpo su di me, perciò puoi smetterla con le buffonate, okay?»
«Okay, Pigeon.»

Di fronte alla mia scortesia restò fastidiosamente impassibile.
«Perché stasera non vieni da noi con Niall?»
Sogghignai alla richiesta, ma lui si avvicinò di più.
«Non sto cercando di scoparti, voglio solo frequentarti.»
«Scoparmi? Ma come fai a portare a letto le persone se parli così?»
Lui scoppiò a ridere e scosse la testa. «Vieni e basta. Non flirterò nemmeno, lo giuro.»
«Ci penserò.»

In quel momento entrò il professor Chaney e Harry si concentrò sulla cattedra.
Tuttavia, sul volto gli era rimasto un vago sorriso, che accentuava le fossette che aveva ai lati del volto.
Più sorrideva, più avrei voluto detestarlo, eppure quel sorriso mi rendeva impossibile farlo.
«Chi mi sa dire quale presidente aveva una moglie strabica e bruttissima?» domandò Chaney.
«Mi raccomando, annotalo.», sussurrò Harry. «Mi servirà per i colloqui di lavoro.»
«Sshh», dissi, scrivendo ogni parola del professore.
Lui sorrise e si rilassò.

Durante la lezione, tra uno sbadiglio e l'altro si appoggiò più volte alla mia spalla per guardare il monitor.
Mi sforzavo di ignorarlo, ma la sua vicinanza e i muscoli possenti del suo braccio mi creavano non poche difficoltà.
Continuò a giocherellare con il bracciale di pelle nera che aveva al polso finché Chaney non terminò la lezione.
A quel punto mi affrettai a raggiungere la porta e a percorrere il corridoio.

Proprio quando credevo di essere a distanza di sicurezza, Harry mi si affiancò.
«Ci hai pensato?» chiese mettendosi gli occhiali da sole.
In quell'istante ci si parò davanti un ragazzo piuttosto alto con gli occhi sgranati e l'aria speranzosa. «Ehi, Harry!», esclamò con voce cantilenante, toccandosi i capelli.
Mi fermai, disgustato dal suo tono mellifluo, e poco dopo lo superai.
L'avevo già visto nell'area comune, vicino al dormitorio dei ragazzi, Nick Grimshaw.
In quelle occasioni parlava normalmente e mi chiesi perché pensasse che Harry avrebbe trovato seducente quella voce infantile.
Chiacchierò con un tono più alto di un'ottava ancora per un po', dopodiché Harry mi raggiunse.
Estrasse un accendino dalla tasca, si accese una sigaretta e soffiò uno sbuffo di fumo.
«Dov'ero rimasto? Oh, sì... stavi pensando.»
Feci una smorfia. «Di che parli?»
«Hai deciso se verrai?»
«Se dico di sì, smetterai di seguirmi?»
Harry valutò la risposta e annuì. «Sì.»
«Allora verrò.»
«Quando?»
Sospirai. «Stasera. Verrò stasera.»
Lui sorrise e si bloccò di colpo. «Grande. Allora ci vediamo, Pidge.»

Girai l'angolo e vidi Niall e Eleanor davanti allo studentato.
Ci eravamo ritrovati allo stesso tavolo all'orientamento matricole e avevo capito subito che El sarebbe diventata parte del nostro ingranaggio ben collaudato.
Non era molto alta, giusto quanto me, se non di meno. I suoi occhi spiccavano sul volto magro e i suoi capelli ondulati le arrivavano alle spalle.

«Harry Styles? Gesù, Louis, da quando peschi in acque pericolose?» disse El con uno sguardo di disapprovazione.

Niall prese la gomma che stava masticando tra due dita e la tirò fino a formare una lunga striscia.
«Respingerlo significa solo peggiorare le cose. Non è abituato ai rifiuti.»
«E cosa dovrei fare? Andare a letto con lui?»

Niall scrollò le spalle «Risparmieresti tempo.»
«Gli ho detto che stasera sarei andato da lui.»
Eleanor e Niall si scambiarono un'occhiata.
«Che c'è? Ha promesso che avrebbe smesso di tormentarmi se avessi accettato. Tu vai da loro stasera, vero?»
«Be', sì.» rispose Niall. «Ci verrai davvero?»

Sorrisi ed entrai nell'edificio, chiedendomi se Harry avrebbe mantenuto la promessa di non flirtare con me. Non era un tipo difficile da capire: mi vedeva come una sfida o come un ragazzo sufficientemente privo di fascino da poter essere un buon amico.Non sapevo però quale delle due alternative mi turbasse di più.














Salve di nuovo!

Ringrazio tutti quelli che sono arrivati fino a qui; sappiate che vi sto dando un abbraccio virtuale.
Allora si vede che mi annoio tanto, insomma okay, è vero io mi annoio tanto, però l'idea di riscrivere uno dei miei libri preferiti in versione larry mi piaceva tanto!
Il fatto è che sono la mia ship e vederli in questa trama, mi scioglie il cuoricino e spero taaaanto che la leggiate!
Ovviamente io vi invito a leggere anche la versione originale, e forse alcune di voi l'hanno già fatto, ma se così non è allora fatelo!
Comunque... aggiornerò una volta a settimana (o di più, ora vedo come va a finire) e ho già dei capitoli fatti perché, come detto prima, la stavo riscrivendo in versione larry per il mio piacere; e non so, vedo un po'.
Comunque ci tengo a farvi sapere che ho cambiato – giustamente – i nomi, ma anche alcune informazioni, per esempio Louis viene da Doncaster (okay!), cioè ho messo la sua vera provenienza e non quella della protagonista del libro.
Inoltre il soprannome che “Harry” dà a “Louis” rimane, pure in italiano, “Pigeon”, che se non sbaglio significa “colomba”.
Nient'altro, credo! Se avete voi delle domande oppure se volete semplicemente lasciare un commentino (ecco che ricomincio ._.) fate pure, ne sarei molto felice. Grazie ancora, spero di sentirvi!


  
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