'Il freddo materiale del braccialetto mi fecce sussultare. Non volevo essere una proprietà ma ero costretta a quello per salvare la mia famiglia. Ero costretta a essere la proprietà di un subdolo uomo d'affari, l'oggetto di cui lui si vantava. Ero disposta a tutto pur di tornare dai miei cari... a tutto. Ero stata rapita, picchiata e costretta a vivere una vita non mia. Sarei tornata dalla mia famiglia se solo avessi avuto un comportamento cordiale con lui. Non volevo essere la sua merce ma ero stata obbligata a farlo... Ritornai alla realtà quando quelle dita lunghe mi spostarono i capelli da un lato. Era lui. Sapevo di star tremando ma non riuscì a smettere. Una lacrima solitaria solcò la mia guancia. Dovevo essere forte per papà. Almeno per lui. Sentì il suo fiato caldo infrangersi sul mio collo. Dischiusi le mie labbra e chiusi gl'occhi. Non dovevo cadere nella tentazione. Dovevo essere forte. Con uno strattone mi liberai dalla sua presa e presi a correre a perdifiato per i lunghi corridoi di quella casa. Non sarei mai riuscita a scappare ma tanto valeva provarci. Infondo il peggio che poteva capitarmi era morire... Il mio nuovo obiettivo.'