Tornava di nuovo dove
aveva vissuto per molto tempo. Il vapore che usciva dal treno lo investiva
completamente. Era di un grigio aspro, un po’ bianchiccio, e proprio in quel
momento i suoi amici stavano facendo accurate riflessioni sul fatto che il
colore del vapore e quello della faccia di Remus non avesse questa grande
differenza, infine.
Ma sapeva che
scherzavano, nessuno riusciva a scherzare meglio di quanto facevano i
Malandrini.
In realtà i più
scalmanati erano James e Sirius, mentre Peter e Remus apparivano più
timidi.
I primi due erano
anche i più belli del gruppo, gli altri invece non erano poi così
carini.
In quell’istante
infatti passarono lì accanto un paio di ragazze, ridacchiando:-Hai visto Black,
che carino!
-A me piace di più
Potter, è anche un esperto cacciatore!
-Sempre meglio Potter
degli altri due!
-Già! Hai visto Lupin
che faccia che ha?
-Sembra un vampiro
appena uscito dalla bara!
-Eh, dai, non farci
caso, sei bello come sei!- lo incoraggiò Sirius.
-A me piaci!- buttò
lì James.
Lupin sorrise,
sarcasticamente. Non gli importava se nessuna ragazza lo considerava,
d’altronde, a chi potrebbe piacere un lupo mannaro? E poi ormai ci aveva fatto
l’abitudine: dopo sei anni di indifferenza da parte del gentil sesso, non si
aspettava proprio che al settimo avrebbe fatto colpo su
qualcuna.
Le undici. Loro i
soliti ritardatari. Il treno fischiò, stava per partire. Quello era il loro
ultimo viaggio d’andata verso Hogwarts, già, il loro ultimo anno di scuola,
almeno da studenti.
-Wow! L’ultimo anno!
Già mi vedo che ci torno fra un decennio a insegnare...sarò il peggiore
insegnante che Hogwarts abbia mai conosciuto!- canzonò
James.
-E soprattutto il
peggiore per quei poveri giovincelli che ti conosceranno....- lo biasimò
Sirius.
-Comunque i miei
alunni saranno sicuramente più disciplinati di te, signor Black- rispose il
ragazzo, con un tono altezzoso, dando le spalle a Sirius e tenendo le braccia
incrociate e il naso all’insù.
I quattro risero,
neanche James riuscì a mantenere quella posizione da snob per più di una decina
di secondi, dopodichè scoppiò anche lui in una fragorosa
risata.
Gli occhi marroni di
Lupin si erano improvvisamente voltati verso la porta dello
scompartimento.
Una ragazza alta,
capelli corvini che le superavano la schiena, si dirigeva verso il carrello dei
dolciumi, fermo davanti all’ottavo scompartimento.
Remus inventò una
scusa per uscire:-Io vado un attimo in bagno.
Non lo avevano
nemmeno sentito, giocavano fra di loro.
“Meglio così” penso,
e raggiunse la giovane in un baleno.
-Ciao Joss- Joss
Hogan, una diciassettenne, Corvonero.
Il suo sguardo era sincero e dolce, ma allo stesso tempo
malizioso.
“Come quasi tutte le
Corvonero” pensò Remus, ma poi si maledì per quell’ orribile e offensiva frase,
detta addirittura da uno come lui.
-Ciao Remus! Non
aspettavo altro che rivederti!- le braccia al collo di lui, ancora spaesato. Ma
è solo un abbraccio da amici, e lui lo sa –Come hai passato le
vacanze?-
-Normalmente, anzi,
direi pure che sono state di una noia mortale- accennò un mezzo
sorriso.
Delle ragazze dietro
Remus, a una decina di metri in fondo, iniziarono a sbracciare, per attirare
l’attenzione di Joss. Il ragazzo si voltò, accorgendosi che la ragazza aveva
spostato lo sguardo da lui, a ciò che era dietro di lui.
-Oh, scusa, ora devo
andare! Sono quelle scocciatrici che mi fanno sempre lasciare un discorso a
mezzo con i miei amici! Hanno un tempismo veramente mostruoso....bhè, però
avremo ancora tempo di parlarci, c’è un anno intero, no?-
-Certo....certo-
balbettò Remus.
“Sono stato talmente
impacciato che l’ho fatta scappare” pensò in un primo momento, ma poi rifletté
“ma no, che cavolate sparo! Voleva di certo andare dalle sue amiche! Se non mi
avesse voluto tra i piedi mi avrebbe di certo sguardato e ricacciato indietro
come un cane con la coda tra le gambe, una cosa per Felpato questa, però!” e
ridacchiò fra di sé, con ancora in mente quella battuta, non molto piena di
spirito, in realtà.
-Allora? Chi era? Non
mi dirai che ti piace Remus Lupin, vero?- fece Dasy, una delle migliori amiche
di Joss. Dasy Bridstone era una cacciatrice molto brava, una delle migliori per
la squadra dei Corvonero.
-Già! Non è che ti
sei innamorata di Sir Pallido!- Fiona Flowers, sempre solare, ma leggermente
robusta, per avere quell’età.
Ora le due ridevano a
crepapelle, non riuscivano a smettere, ma quando Joss parlò si ammutolirono e
ascoltarono curiose.
-Smettetela! Sapete
meglio di me che non mi interessa nessuno e che non voglio un’altra storia
dolorosa, e voi sapete a cosa mi riferisco, vero?- gli chiese con un tono tra il
supplichevole e l’autoritario.
Le due annuirono,
cercando di consolare l’amica, e per il resto del viaggio non ne parlarono
più.
Joss ora però pensava
a lui, a Remus, a quanto erano stati amici in tutti questi anni, pur essendo in
differenti case ed essendo talmente diversi.
Lui, chiuso e
introverso. Anche detestato.
Lei, felice e
spensierata, ma anche un po’ furba e molto astuta, pur rimanendo in buona
fede.
Era sicura che non
sarebbe mai potuto funzionare.
“Ma a cosa sto
pensando! Non mi piace Remus Lupin! È solo un amico!” si rimproverò, e tornò con
la mente verso le compagne, che stavano facendo una partita a
Scarabeo.
-A cosa pensi Remus?-
chiese Sirius, vedendo l’amico in balia delle sue
riflessioni.
-Niente, niente-
rispose brusco.
Gli altri tre
bisbigliavano. Si erano accorti che qualcosa non andava, ma ora preferivano non
fargli più domande, per non alterare la situazione.
“Quanto è bella....però io non le
piaccio...cosa devo fare? Cosa?!”
Voilà!
Questa è una nuova storia, by me, naturalmente!
Come avete
capito tratta degli amori e dell’ultimo anno di scuola di Remus Lupin ( non lo
avevate capito eh? Hihihi) ( che pazza tutti -.-
)
Spero
proprio che vi sia piaciuta e che sarete in tanti a recensire!
Ciao!