Heart Of Courage
Capitolo 6
Passarono tre
anni da quando Owl, con la mano gocciolante di sangue ed il cuore
offuscato da tristi pensieri, era entrata nel Tredicesimo Tempio per
farsi medicare il taglio.
Quel giorno, di
nuovo, il Grande Sacerdote era giunto nella sua stanza per chiedere
spiegazioni, e come tutte le altre volte sospirò chiedendo
le
motivazioni che l'avevano spinta a compiere quel gesto, ai suoi occhi
inutile. Quella volta però, la ragazzina non
abbassò il volto e con
la sicurezza che aveva pian piano ottenuto dopo quel folle atto,
sostenne con soddisfazione lo sguardo di Shion, che mostrava una
certa titubanza nel parlare di nuovo con lei di questioni
già
trattate.
Cercò di
lasciarle fare quello che voleva, tanto cercare di fermarla era
inutile. Rimaneva comunque nell'ombra, facendola controllare a
distanza da qualche sottoposto o qualche guardia.
In quegli anni,
la bambina, aveva anche intensificato il rapporto di conoscenza con i
gemelli ed i fratelli Aiolos e Aiolia, diventando stretti amici.
Kanon era rimasto il solito schietto ragazzo che aveva conosciuto un
tempo, non cambiando minimamente le sue espressioni sicure di
sé,
mentre Saga ed Aiolos rimanevano le amorevoli persone che aveva
conosciuto anni prima. Tutti e tre, oramai tredicenni, avevano
sviluppato dei muscoli asciutti in tutto il corpo, mostrandosi agli
occhi degli altri dei veri guerrieri, a volte dimostrando anche
più
della loro vera età. Erano divenuti delle persone sagge e
fedeli ad
Atena ed al Grande Sacerdote, nonostante i discorsi strani che faceva
Kanon non fossero conformi alle regole del luogo, ma sembrava comunque
che gli altri non ci facessero poi tanto caso.
Aiolia invece era
cresciuto con gli ideali del fratello, cercando di somigliare sempre
più a lui, il suo mito personale. Agli occhi di un ragazzino
di
circa sei anni, alle prime esperienze di combattimento, quella
persona era di certo un degno esempio da seguire e si era ripromesso
che, crescendo, dovesse assomigliare per forza a lui, sia fisicamente
che nel carattere.
Di Owl cosa
potremo dire. Lei, coetanea dei tre, era cresciuta con la
mentalità
che aveva sempre avuto, nonostante la vicinanza degli amici cadetti
le aveva allontanato gli strani pensieri dalla mente. Non cercava
più
di farsi del male cercando di uguagliare la forza dei Saint,
però
continuava a sognare il giorno in cui avrebbe preso in mano la sua
vita. Forse non era poi così lontano quel momento.
Il suo fisico si
era adattato allo sviluppo dell'età. Si era alzata di
qualche
centimetro, il seno era cresciuto e la pancetta che aveva a dieci
anni si era asciugata. I capelli rossi, lunghi fino a metà
schiena,
le ricadevano sbarazzini contornandole i lineamenti appuntiti del
viso, oramai non più quello di una bambina.
I sentimenti per
Saga si erano fatti via via più intensi, nonostante lei
cercasse di
sopprimerli. Lui la trattava come un fratello tratta una sorella, non
differentemente da come la trattavano gli altri. Erano gli stessi
comportamenti che avevano con i fratelli di sangue, per cui non
sprecava troppo tempo a piangersi addosso per una cotta non
ricambiata. A quel tempo non poteva certo definirlo amore, sperava
solo che sparisse con gli anni a seguire.
Oltre i problemi
sentimentali, la ragazzina aveva la mente occupata dall'investitura a
cavaliere di Aiolos, che si sarebbe tenuta il giorno stesso.
Il suo
allenamento poteva definirsi concluso e, siccome era l'unico allievo
del suo maestro, la Gold Cloth gli sarebbe spettata per diritto.
Aveva lavorato sodo in tutti quegli anni di duri allenamenti per
poterne essere degno di indossarla ed il suo maestro era
così fiero
di lui che continuava a guardarlo con gli occhi lucidi dall'emozione.
Quello stesso
giorno si riunirono tutti nell'arena, dove il Grande Sacerdote
avrebbe tenuto la cerimonia per i nuovi Saint. Le Pandora Box erano
allineate sotto il trono della massima autorità del Tempio,
mentre
l'intera tribuna era occupata tutti gli altri abitanti del luogo: dai
cadetti ancora sotto allenamento, ai maestri che gli istruivano.
Owl aveva preso
posto accanto al Pope, così avrebbe potuto avere una visione
eccellente da quell'altezza. Aveva indossato il suo abito migliore:
una tunica bianca miracolosamente pulita, e le avevano legato i
capelli in un'acconciatura più consona per quel giorno.
Nell'attesa che i
nuovi Saint facessero la loro regale entrata, la ragazza
cercò con
lo sguardo gli altri amici, trovandoli in piedi accanto al loro
maestro. Anche loro avevano indossato i loro abiti migliori, per lo
meno non sgualciti e bucati. Tenevano lo sguardo fisso sulla pietra
bianca che, non molto tardi, li avrebbe visti avversari nella loro
personale lotta alla conquista della Gold Cloth dei Gemelli. Anche
l'uomo che aveva insegnato loro a combattere era fiero dei due.
Entrambi, seppur con metodi diversi, avevano appreso al meglio i suoi
insegnamenti. Erano cresciuti con gli stessi ideali, ma in maniera
totalmente differente. Per quanto Saga era benevolo e ben visto da
tutti, per Kanon avevano sempre un occhio di riguardo per colpa dei
suoi modi bruschi e forse troppo sicuri di sé, ma infondo
era
solamente un ragazzino di tredici anni e, se fosse stato scelto dal
destino per divenire Saint, l'uomo era sicuro che non sarebbe venuto
meno ai ligi doveri che il Tempio richiedeva.
Ma questo
riguardava quello che la gente pensava di loro; per Owl erano
entrambi due ragazzi dallo spirito benevolo ed entrambi meritavano
l'investitura. Purtroppo sarebbe spettata ad uno solamente e quello
richiedeva un combattimento fra loro.
La ragazza
sospirò. Non era quello il momento di pensare
all'investitura dei
gemelli, doveva rimanere attenta per non perdersi Aiolos rivestito
dalla gloriosa Gold Cloth del Sagittario.
Era emozionata
per l'amico e per un breve secondo, dopo tanto tempo che non pensava
più a ciò, si chiese se anche per lei, un giorno,
ci sarebbe stata
una festa così.
Lanciò una
fugace occhiata a Shion, cercando di non farsi cogliere in flagrante,
ma l'uomo aveva gli occhi puntati su un punto fisso dell'arena, dove
pochi secondi dopo sfilarono i prescelti.
Il cuore le
batteva in petto come se dovesse uscire da un momento all'altro,
aprendosi un varco attraverso la cassa toracica. Si portò le
braccia
all'altezza dell'organo e serrò la mascella, scordandosi
quasi di
respirare; ogni attimo trascorso per sé stessa, le avrebbe
fatto
perdere l'attenzione necessaria per studiare Aiolos che sfilava al
capo di alcuni cadetti vincitori.
Una volta
schierati di fronte al Sacerdote, che li osservava uno ad uno seduto
in alto sul suo trono, egli si alzò in piedi con lentezza,
mostrando
un soddisfatto ed amorevole sorriso verso i ragazzi che avevano
appena conquistato un posto sicuro nel Tempio.
Le Pandora Box,
poste a terra di fronte ai nuovi Saint, luccicavano sotto i raggi del
sole, formando delle ombre negli incavi dei ricami. Quella che
più
spiccava tra le altre era quella che sarebbe, da quel giorno,
appartenuta al fratello di Aiolia: quella del Sagittario, l'unica
dorata fra quelle di Bronzo.
Aiolos era
composto ed eretto al suo posto ed i suoi occhi del colore del cielo
erano puntati verso Shion, con un'espressione riconoscente verso
l'uomo che maggiormente lo aveva accettato e riconosciuto. Era grato
anche ad Atena, lo si notava dalle occhiate che dava furtivamente
verso il cielo, come se credesse che la Dea si trovasse da qualche
parte lassù in alto e lo stesse guardando con la stessa
ammirazione
con cui lo guardavano tutti i presenti.
Prima che il Pope
iniziasse a parlare, il ragazzo si abbassò in un
reverenziale
inchino, di rito per tutti i nuovi Saint in investitura. Aveva
abbassato lo sguardo sulla pietra bianca che stava calpestando, con
il cuore in subbuglio, attendendo le sacre parole dell'uomo, che non
tardarono ad arrivare.
<< Aiolos,
nuovo custode del nono palazzo del Tempio, Gold Saint della
costellazione del Sagittario, che le tue frecce mirino ed abbattano
sempre i nostri nemici e che il tuo cuore possa non avere mai
ripensamenti e che la fede in Atena non smetta mai di riscaldare il
tuo animo! >> Parlò con indulgenza, facendo
quasi commuovere
Owl, che ascoltava ed osservava la cerimonia con aria devota,
spostando lo sguardo da uno all'altro, cercando di intravedere nella
folla anche le reazioni dei gemelli, che se ne stavano insieme al
loro maestro senza dire una parola da quanto erano presi da
ciò che
accadeva attorno a loro. Stavano tutti con il fiato sospeso, perfino
il nuovo Sagitter, che si era alzato lentamente ed aveva riposato gli
occhi su Shion, che accennò un gesto positivo con il capo,
incitandolo a rispondere alle sue parole.
<< Sarò
fiero e degno della Cloth che mi è stata succeduta. La fede
in
Atena, come in voi, mi riscalda il cuore e mi darà la forza
di
abbattere i nemici del Tempio. >> Si inchinò
ancora
fedelmente, come le regole del luogo richiedevano quando si parlava
ad un'autorità, ma Shion, con un gesto della mano ed un
sorriso,
fece sì che tornasse eretto.
<< Sfiora
il Box Aiolos, e che la costellazione del Sagittario sia per te una
guida. >> Continuò il Pope, mentre il ragazzo
si avvicinava
fiero alla Pandora Box dorata che ora gli apparteneva.
Lo osservarono
tutti con le bocche aperte. Specialmente Owl, che rimase folgorata
dall'aspetto brillante di quell'oro sacro che caratterizzava le Gold
Cloth. Ognuna con una bellezza propria e con i lineamenti che
caratterizzavano una diversa costellazione del sistema solare.
Il ragazzo, che
con quei corti e sbarazzini, ma ben pettinati, capelli biondi,
vestiva divinamente quell'oro, attirò ben presto tutti gli
applausi
devoti degli abitanti del Santuario. Anche Shion applaudiva
compostamente, con un sorriso riconoscente sul volto. Una nuova casa
a difesa del Tempio era di nuovo occupata.
Alzò gli occhi
gonfi di emozioni al cielo, ricordando un vecchio compagno caduto in
battaglia. Aiolos per certi versi lo ricordava. Con quei capelli
color del grano, seppur tendenti al castano, quegli occhi azzurri ed
espressivi che caratterizzavano le sue espressioni e la
bontà del
suo cuore e del suo animo che si manifestavano di nuovo in un giovane
Sagittario. Ne era sicuro, quel ragazzo portava l'eleganza ed il
portamento di Sisifo e non poté non sollevare gli angoli
della bocca
al suo ricordo. Piano piano, questi nuovi Saint che stavano
crescendo, somigliavano sempre più ai suoi vecchi amici.
Non poté però
storcere per un momento la bocca e spostare lo sguardo verso i
gemelli, che stavano applaudendo con devozione verso l'amico, che con
indosso l'armatura con le grandi ali dorate, rifulgeva di luce
propria.
Li scrutò per
qualche secondo, cercando di non farsi notare dai presenti, ed il
ricordo dei vecchi gemelli prima di loro apparve nella sua mente.
Chissà se anche essi avrebbero causato problemi al Tempio?
Con
tutto il suo cuore sperò il contrario, ma le sue speranze
vennero
per un momento spezzate dall'espressione dura che Kanon mostrava
verso i nuovi Saint. Era al corrente, comunque, della maledizione che
gravava sui Saint di quella costellazione. Si tramandava di
generazione, ed era stato lui stesso presente duecento anni prima.
Continuò a
sperare che le sue paure non si avverassero mai, così
distolse lo
sguardo e lo posò su Owl, che continuava a spostare lo
sguardo da
Aiolos ai due ragazzi fra la folla.
Temeva per lei,
per un possibile avvicinamento ad un Saint. Anche lei, prima o poi,
sarebbe divenuta una guerriera, e forse l'amore e l'amicizia che
provava per loro sarebbe divenuta un problema, distogliendola dal suo
principale obbiettivo: gli allenamenti. Sapeva che il momento di
svelarle il suo destino non era poi così lontano, dopo tutti
gli
anni che aveva passato a tormentarsi e tormentare gli altri, avrebbe
preso finalmente posto fra le schiere di guerrieri. Ma a quale
prezzo?
Una volta
conquistata una Cloth, avrebbe dovuto indossare una maschera e porre
i suoi servigi ad Atena, dovendo troncare ogni relazione sentimentale
con gli altri, come aveva fatto lui, anche se aveva continuato a
coltivare le sue amicizie, come quella con Dohko della Bilancia, che
continuava a restargli fedele dopo tutti quegli anni trascorsi.
Owl era una
ragazza seria, testarda e cocciuta, ma era ancora fragile. Era come
una figlia per lui, dopo che la battaglia le portò via
entrambi i
genitori. Anche se il destino di ognuno di loro è scritto
nelle
stelle, e solo il Sacerdote può conoscerne il significato,
aveva
sperato con tutto sé stesso che crescesse come una ragazza
normale,
ma col tempo si era convinto che non poteva essere così. Non
più.
Stava diventando una donna e la consapevolezza di un nuovo futuro
stava rifiorendo in lei. Doveva lasciarla andare, come Hakurei aveva
fatto con lui e Yuzuriha, tanti e tanti anni prima. Era da lui, il
suo adorato maestro defunto, che prese spunto nei suoi anni di
patronato. Voleva essere un uomo saggio, amato da tutti e buono,
esattamente come lo era stato Sage, al comando del Tempio nell'ultima
Guerra Santa. Chissà se anche lui avrebbe vissuto lo scontro
contro
Hades, con le stesse consapevolezze di quei vecchi gemelli.
Alzò di nuovo
gli occhi al cielo, con lo sguardo rivolto verso la costellazione del
Cancro. Anche se era ancora giorno, lui conosceva perfettamente la
posizione di quest'ultima, non gli era difficile riconoscerne
l'ubicazione anche nel periodo di luce.
Chissà, pensò,
se il Saint del Cancro si sarebbe dimostrato all'altezza del
predecessore.
Sospirò,
tornando al presente. Aiolos era tornato in fila con gli altri Saint
di Bronzo, che avevano già indossato le loro Cloth. Era il
momento
di parlare anche con loro e dopo, ci sarebbe stata la battaglia
più
importante del Tempio, alla conquista della tanto aspirata armatura
dei Gemelli.
Chissà perché
continuavano a nascere due uomini sotto quel segno e perché
entrambi
continuassero a scontrarsi per essa. Faceva parte anche quello, della
rude maledizione che conosceva?
<< Broze
Saint, che anche la vostra devozione vi porti sempre a combattere
contro i nostri nemici. Per Atena, Dea della giustizia!
>>
Parlò autorevole, di nuovo in piedi di fronte allo scranno
doro di
sua proprietà, mentre i citati cavalieri si inginocchiavano
devoti
sotto si lui, con le scintillanti e nuove armature conquistate.
Quelle Cloth le
riconosceva, perché le aveva viste
indosso ai coraggiosi sottoposti di El Cid, nella passata Guerra.
Chissà se il
loro spirito risiedeva ancora in quelle vestigia e se avrebbero
guidato i nuovi Saint verso la giustizia.
Sorrise quando
quelli accennarono un lungo inchino.
<< Aki
della Vela. Oda della Poppa. Sharmila della Bussola. >>
Incitò
i tre ad alzarsi, menzionando i loro nomi.
I due ragazzi e
la ragazza, con indosso la metallica maschera anonima che celava il
volto delle donne guerriere, alzarono i loro volti verso di lui e lo
fissarono con gli occhi carichi di emozione per quella
possibilità e
quella nuova vita che gli era stata concessa.
Avevano superato
brillantemente le prove dei loro maestri. Avevano conquistato con le
loro forze la loro Cloth ed erano di nuovo al Tempio, per poterlo
raccontare. Erano fieri di loro stessi e di colui che maggiormente li
aveva riconosciuti come guerrieri.
Shion tese un
pugno nella direzione dei ragazzi, serrando di poco la mascella e
cercando di far capire anche a loro ciò che pensava.
<< Le
vostre Cloth portano il ricordo di tre cadetti coraggiosi, fate che
anche il vostro coraggio vi porti sempre a sconfiggere colui che si
troverà sul vostro cammino. Siate sicuri di voi stessi e
delle
vostre possibilità, perché la costellazione che
vi protegge vi
illuminerà sempre il cammino ed il vostro Cosmo
aumenterà sotto la
vostra forza di volontà. Seppur Bronze Saint, avete dentro
di voi la
forza che ha ogni Saint di questo Tempio. Differente il vostro rango,
ma non il vostro cuore. Non scordatelo mai! >>
Quelle parole
lasciarono la commozione sui volti dei citati e di tutti gli
spettatori, specialmente in Owl, le cui lacrime scendevano lentamente
sulle sue guance, portando con sé possibili speranze.
La voce di Shion
era carica di bontà ed il tono autorevole, così
come lo aveva
sempre avuto quando parlava con i suoi sottoposti, di qualsiasi rango
fossero. Trattava tutti quanti alla stessa maniera, in modo che
nessuno si sentisse mai inferiore.
<< Atena
sarà fiera di noi! >> Avanzò il
più piccolo dei tre, con la
Cloth della Vela che calzava a pennello sui suoi muscoli appena
pronunciati.
Ne avevano di
strada da fare, ma il Pope aveva fiducia in loro. Si capiva che erano
sinceri dai loro toni e dagli occhi carichi di aspettative.
Anche Sharmila,
seppur con il volto coperto dalla maschera, aveva impressionato Shion
per la sua fermezza d'animo. L'aveva vista in azione e non era certo
da sottovalutare.
Era fiero di
loro, come di tutti gli altri. Il Tempio vantava giovani e freschi
Saint, come un tempo lo era stato lui. Ricordava i suoi vecchi
momenti in battaglia, con indosso la Cloth dell'Ariete, che anch'essa
sarebbe succeduta ad un altro volenteroso ragazzo, ed un altro e poi
un altro, perché le generazioni non termineranno mai di
esistere,
perché un istante che si ripete nel tempo diventa eterno.
Fine capitolo 6
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Colei che scrive:
Salve
a tutti e ben ritrovati :3
Le vacanze sono finite, ed anche se le mie si allungano fino ad Aprile,
sono comunque costretta ad aggiornare la notte per la mancanza di tempo
e le infinite cose da fare @.@ ma ce l'ho fatta :3
Diciamo che vi devo qualche spiegazione u.u Allora, in questo capitolo
sono passati tre anni e ci troviamo nel giorno dell'investitura a Saint
di Aiolos :3 Sempre regale e perfetto lui! Lo vedo bene come degno
successore di Sisifo ed il paragone mi è venuto
così spontaneo che l'ho appositamente scritto. Voglio anche
rendere Shion un po' più umano di come sono tutti i Pope e
di come è stato Saga (beh, ma lui era malvagio, avete
ragione u.u) sempre attraversato da vecchi ricordi e rimorsi :3 Ricorda
sempre e ricorderà la sua vita al servizio del Tempio, come
potrebbe dimenticare la morte dei compagni u.u sono ferite che
continuano a tormentarlo! Adoro il personaggi di Shion, in tutte le sue
forme!
Poi, per chi ha guardato l'anime (nel manga non ci sono) del Lost
Canvas, avrà ben capito chi sono i tre Bronze Saint. O
meglio, quali sono quelle tre costellazioni. Sono le Bronze Cloth dei
tre sottoposti di El Cid: Tsubaki della Vela, Lacaille della Poppa e
Rusk della Bussola. Ho voluto riproporle proprio perché non
vengono citate nella serie classica. Aki ed Oda sono comunque
totalmente inventati, mentre Sharmila continuiamo ad
incontrarla u.u Sharmila della Bussola è una Oc che mi ha
dedicato una mia cara amica!
Infine, per quanto riguarda la frase ad effetto finale, non
è farina del mio sacco. Si tratta di una frase, a mio parere
molto bella, del film: Capitan Harlock. Mi è rimasta
così ipressa che ho voluto usarla u.u
Credo non ci sia null'altro da dire. Per qualsiasi cosa, non esitate a
chiedere :3
Un bacione a tutti!
Al prossimo capitolo.