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Autore: MiaBlack    12/01/2014    6 recensioni
[Modifica della trama]
mentre lavora ad alcuni dati Felicity vede il loro nuovo bersagno flirtare con Thea al club, per la paura che possa succedere qualcosa alla piccola Queen, la bionda analista si cambia e si butta tra le sue braccia, suscitando l'ira di Oliver.
Felicity si trova in spiacevoli situazioni, il suo passato tornerà a mischiarsi col suo presente, riuscirà ad affrontare il dolore che si porta dietro? dal testo: [..]-Tu sei un eroe, Oliver. Tu sei il mio eroe e se le persone non se ne rendono conto è solo perchè hanno tradito questa città e hanno paura di te. – [..]-Posso andare? – -No. – rispose lui senza aggiungere nulla.
-Dimmi. – -Volevo guardarti! – lei sorrise arrossendo poi si voltò e se ne andò soddisfatta. [..]
(Visto che del passato di Felicity non si sa niente ho inventato tutto di sanapianta! spero vi piaccia) la storia si svolge nella seconda stagione
Due c
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 2
 
Oliver e Diggle rientrarono al club solo la mattina dopo. Dentro c’era Thea e alcuni barman che stavano sistemando il locale. Oliver era rimasto a parlare con Thea, non gli piaceva che si occupasse del club, ma doveva ammettere che era brava e con i fornitori ci sapeva fare. Mentre lui sistemava le cose al piano superiore Diggle era sceso al piano inferiore per verificare la situazione. Come mise piede nel seminterrato si accorse subito che c’era qualcosa che non andava, il computer era acceso e continuava a il programma avviato da Felicity la sera prima si era fermato senza dare un risultato, una delle buste era aperta e rovesciata e i vestiti che indossava erano stati buttati sulla sedia, il cellulare era abbandonato accanto al tavolo, doveva essere successo qualcosa. Uscì di corsa e salì al piano superiore raggiungendo Oliver.
-Abbiamo un problema. – esclamò lui avvicinandosi.
-Che succede? –
-Deve essere successo qualcosa a Felicity… - gli descrisse velocemente come aveva trovato il piano inferiore e i due si accigliarono.
-State parlando di Felicity? – chiese Thea posando i bicchieri puliti sul bancone per poterli sistemare.
-Si, l’hai vista? –
-Si ieri sera era qui abbiamo ballato un po’ insieme ma poi è sparita. – i due si guardarono, non era da lei comportarsi in quel modo.
-Parlate di una bella ragazza bionda con un vestitino rosso molto carino? – chiese il Roy avvicinandosi con altri bicchieri da sistemare.
-Si. –
-L’ho vista allontanarsi con un uomo, quello con cui parlava anche lei signorina Queen. Sembrava piuttosto ubriaca, anche se non credo lo fosse. – commentò lui.
-Perché? –
-L’ho vista rovesciare il contenuto del bicchiere nel lavandino e mi ha fatto segno di stare zitto. –
-Descrivilo. – quella situazione era assurda, che diavolo stava succedendo.
-Moro, un occhi scuri, mascella squadrata, non troppo muscoloso… -
-Era molto carino, ma era inquietante, continuava a volermi offrire da bere, quando è arrivata Fel ho colto l’occasione al volo per andarmene da lui. –
-Era lui? – Diggle sfilò una foto dal taschino e la mostrò, i due scrutarono l’immagine pensierosi.
-Se non è lui, gli somiglia molto. – commentò Thea.
-E’ il nostro uomo, lo stupratore. – fece Diggle attento a non farsi sentire.
-Cazzo. – sibilò Oliver guardando negli occhi il compagno, Felicity si era infilata in un bel guaio, per quale assurdo motivo gli si era buttata tra le braccia?
Il rumore del portone che si apriva li fece voltare, spaventata e tremante Felicity avanzava verso di loro, il vestito rosso era strappato in alcuni punti, il volto era sporco di sangue e anche i capelli biondi lasciati sciolti erano scompigliati, camminava scalza, le scarpe dimenticate chissà dove, era uno spettacolo orribile, ma fortunatamente sembrava stesse bene.
-Felicity! – Oliver le andò in contro preoccupato, lei gli sorrise, mentre si lasciava aiutare dal ragazzo, le posò la giacca di pelle sulle spalle per coprirla e l’aiutò a sedersi su uno sgabello al bancone.
-Sto bene, veramente. – disse dando un occhiata rapida al ragazzo che la stava squadrando in cerca di altre ferite oltre a quelle sul viso.
-Bene? – la voce era furiosa, sapeva che si sarebbe arrabbiato, ma in quel momento non voleva sentire una ramanzina.
-Posso avere dell’acqua? – chiese, la voce non tremava, ma era un sussurro leggero, si era presa un bello spavento, ma alla fine non era stato un osso così duro come aveva pensato, certo ad un certo punto aveva pensato al peggio, ma poi la situazione si era risolta bene.
-Felicity, cosa è successo? – le mani le tremarono e il bicchiere che aveva appena preso rischiò di rovesciarsi a terra.
-Oliver, lasciala respirare. – Diggle la guardava preoccupato, ma cercava di non darle addosso, era chiaro che tutto sommato stesse bene.
-Vieni ti accompagno a casa. – scortata dai due uomini la bionda uscì dal club dopo aver salutato Thea con un sorriso, era felice che non fosse successo niente alla ragazza, anche se lei se l’era vista brutta.
In macchina Oliver la tenne vicino a se cercando di calmarla, stava tremando e non sapeva se dipendeva dal freddo, visto come era vestita o dallo spavento che si era presa.
-Oliver io… - iniziò lei esitante.
-Va tutto bene… ci vuoi raccontare? – la rabbia era passata, ora voleva solo sapere cosa fosse successo.
-Avevo fatto partire il programma di riconoscimento, hackerare il database della polizia è stata un idea geniale… -
-Felicity! – non gli interessava sapere che era stata una buona idea entrare in quel database, anche perché grazie a lui Felicity aveva commesso un sacco di reati federali e se scoperta sarebbe finita sicuramente in prigione.
-Scusa. Dicevo, avevo appena fatto partire il programma quando ho visto quell’uomo parlare con Thea, sembrava lui e mi sono spaventata. –
-Così hai pensato bene di fare da esca senza copertura? – la riprese lui severamente, non capiva cosa le fosse passato per la testa, perché non li aveva chiamati? Perché si era buttata in quel modo tra le braccia di uno stupratore.
-Eravate in missione e non volevo disturbarvi, inizialmente volevo solo allontanarlo da Thea, poi ho pensato che avrebbe trovato un'altra ragazza, mi sono finta ubriaca e dopo aver rovesciato il suo drink l’ho seguito in macchina. –
-Perché diavolo sei salita in macchina con lui? Ti ha fatto… -
-No, quando ho visto che stava provando ha… gli ho tirato un calcio, si è arrabbiato e mi ha dato due schiaffi, sembrava confuso che io non fossi remissiva, l’ho sentito bisbigliare del ghb e allora ho capito che era veramente l’uomo che cercavamo. Gli ho assestato due gomitate una sul viso e una nelle costole e anche una pedata nelle parti basse… - ridacchiò ripensando al grugnito di dolore che aveva fatto mentre si piegava su se stesso, colpire i gioielli di famiglia era sicuramente il modo migliore per mettere ko un uomo.
-Non c’è niente da ridere. – la riprese Oliver serio.
-Se sentivi il verso che ha fatto quando l’ho colpito rideresti anche te, oppure accuseresti il colpo per solidarietà tra uomini. –
-Felicity! –
-Scusa. – sospirò appoggiandosi al suo petto, aveva avuto una paura tremenda, ma ora avvolta dal braccio di Oliver le sembrava tutto così distante, come se non fosse successo a lei. Si mosse sul seggiolino dell’auto e fece passare le sue gambe su quelle di Oliver mentre si accucciava meglio al suo petto, il braccio si avvolse più stretto alla sua vita mentre lei prese a sonnecchiare sicura di essere protetta.
Oliver la guardava dormire, il volto sporco di sangue sembrava sereno mentre dormiva appoggiato a lui, quando l’aveva vista entrare in quello stato al club le peggiori paure gli avevano attraversato la mente, si era buttata tra le braccia di quello stupratore praticamente nuda solo per salvare sua sorella. Scese con lo sguardo sul corpo della giovane, la gonna del vestito già corta di per se era salita ancora di più vista la posizione, ora aveva una visione perfetta di quelle stupende gambe.
-Appena si risistema io la uccido. – sibilò facendo sorridere Diggle, gli lanciò uno sguardo divertito dallo specchietto retrovisore.
-Oliver sta bene, non le è successo nulla, non essere troppo severo con lei. –
-Diggle si è messa ad adescare uno stupratore senza copertura e praticamente nuda. – sibilò lui.
-Sei arrabbiato perché si è messa in pericolo da sola o perché è uscita svestita per adescare uomini? –
-E’ la stessa cosa… -
-No, nel secondo caso tu potresti essere geloso. –
-Diggle! –
-Scusa. – ridacchiò l’uomo.
 
-Fel… Fel. Siamo arrivati. –
-Come? – chiese lei stropicciandosi gli occhi, lui sorrise, sembrava una bambina ed era tenerissima, se non fosse stato per il livido e il labbro spaccato.
-Siamo arrivati a casa tua, andiamo. – i tre scesero dalla macchina, Felicity era ancora intontita per il breve pisolino che si era fatta appoggiata a Oliver.
Camminare scalza per le strade non era una cosa molto igienica, ma le scarpe le aveva abbandonate chissà dove mentre scappava, quei tacchi non erano pratici per correre, Oliver la prese in braccio e la portò su.
-Ho sempre sognato che lo facessi… Cioè no! Volevo dire, so camminare Oliver, non occorre… - Diggle rise, mentre Oliver la guardava serio come tutte le volte che diceva qualcosa di quel tipo.
-Goditi questo momento Fel, appena ti sarai rimessa ti ammazzerà lui con le sue stesse mani per esserti messa in pericolo da sola. –
-Ouh. –
L’appartamento di Felicity non era molto grande, cucina, salotto, un bagno, il ripostiglio e una camera da letto, la casa era un po’ in disordine visto il poco tempo che ci passava, non aveva quasi mai un momento per sistemare, in camera su una poltrona c’erano ammucchiati i vestiti che aveva messo durante le due settimane, il giorno prima si era dimenticata di mettere su la lavatrice avrebbe dovuto farlo quel giorno o lunedì non avrebbe avuto nulla di pulito da mettersi.
-Ordinata non c’è che dire. –
-Non ho tempo di mettere in ordine, passo la maggior parte del mio tempo a lavorare… Per te! – aggiunse guardandolo, mentre raccoglieva alcuni vestiti e li buttava nella cesta nel bagno, avrebbe dato qualsiasi cosa perché il suo capo alias playboy miliardario non vedesse il suo completino intimo dimenticato sulla poltrona, ma dal sorriso che fece il moro doveva averlo visto e apprezzato.
-Grazie per il passaggio, ma credo di poter sopravvivere in casa mia. – non voleva essere maleducata, ma era in imbarazzo e li voleva fuori di casa così da potersi fare una doccia, togliersi il sudicio di dosso e riodinare un po’ per poi buttarsi sul letto e svegliarsi solo il mattino dopo, fresca e riposata per andare a lavoro.
-Non così velocemente, medichiamo quelle ferite. –
-Non occorre giocare al dottore Oliver… Cioè non che non sarebbe divertente… No! non occorre perché non fa male e non mi sono fatta niente…-
-Felicity, cassetta del pronto soccorso, ora. O vado a cercarla io. – il pensiero di Oliver che frugava tra la sua roba la mise più in imbarazzo della sua stessa frase, in un attimo scomparve dalla vista dei due uomini e tornò poco dopo con l’occorrente per medicarla. Con attenzione le pulì la ferita e le applicò dei cerotti cicatrizzanti, non aveva ferite profonde, nel giro di pochi giorni sarebbero sparite.
-Non dovrebbero nemmeno rimanere i segni. – le disse Oliver guardandola dritta negli occhi.
-Peccato, volevo farti concorrenza. –
-Lasciamo stare. –
-Felicity, pensi mai a quello che dici? – le chiese Diggle seduto sulla poltrona davanti ai due, si era goduto la scena di Oliver che per una volta era lui a medicare lei invece che lei lui, lo scambio di ruoli era stato molto comico, Felicity aveva una mano delicata e quando li sistemava cercava di farlo più delicatamente possibile, Oliver non aveva la stessa mano delicata, ma si era sforzato di non farle male.
-No, ma dovrei iniziare. Prima che dica qualcosa di veramente stupido, anche se di cose stupide per ora ne ho dette un sacco, anche se più che stupide suonavano ambigue, non che io volessi essere ambigua. –
-Per l’amor di Dio Felicity, basta! Diggle, non istigarla. – Oliver le tappò la bocca con la sua mano attento a non toccarle la ferita.
-Vai a farti una doccia e togliti quel coso che mia sorella insisteva a definire vestito. –
-Perché? E’ carino non ti piace? – chiese guardando l’abito.
-Sei praticamente nuda. Mi chiedo cosa ti sia passato per la testa quando ti sei infilata quel coso per andare ad adescare un presunto stupratore. – il tono di Oliver era irritato.
-Che sarebbe stato facile attirare la sua attenzione. –
-Fel, ti consiglio di andare a farti la doccia prima che Oliver si arrabbi più di quanto già non lo sia. – prese quel consiglio alla lettera e corse verso il bagno dove si chiuse dentro tirando un sospiro di solievo, Oliver era veramente arrabbiato con lei e non capiva il perché, lui si buttava in mezzo alle sparatorie armato di arco mentre i suoi nemici avevano pistole e fucili, cosa aveva fatto di così pericoloso lei? Lo stupratore non era armato e lei sapeva difendersi, almeno un po’ grazie a Diggle, il suo era solo sessismo.
Chiusa in bagno Felicity si tolse la giacca di pelle con attenzione e poi il vestito. Lo specchio davanti a lei le rimandava la sua immagine a parte il taglio al labbro e lo zigomo gonfio non se l’era cavata male, lo sguardo le cadde sulla grande macchia rossa che iniziava a tingersi di blu, quell’enorme macchia sarebbe rimasta li per diversi giorni a ricordarle quanto era stata fortunata. La fortuna l’aveva premiata anche perchè Oliver non l’aveva vista anche con indosso quel ridottissimo vestito che non copriva niente, quando aveva sentito la mano infilarsi sotto il vestito e arrivare dove non doveva arrivare, l’istinto aveva prevalso sulla paura e gli aveva tirato una ginocchiata nelle palle.
 
Oliver e Diggle sedevano sul divano in silenzio ognuno preso dai propri pensieri, Felicity stava bene e questo era quello che realmente importava, aveva dato prova di molto coraggio.
-Ollie, sta bene e se è andata al club non è colpa tua. –
-Mi farà morire quella ragazza. – commentò lui passandosi frustrato le mani tra i capelli.
-Forse è il caso di dormire un po’-
-Vai pure rimango io con lei. – dissero in coro i due, per poi sorridersi, entrambi si erano offerti di rimanere  per assicurarsi che la loro amica stesse bene.
-Va da lei, io rimango in salotto. – il rumore della doccia era finito e la porta del bagno si era aperta lasciando uscire Felicity vestita con una semplice canotta e una tuta.
-Questo è tuo. – rese il giubbotto a Oliver che lo prese e lo posò sul divano.
-A letto. –
-Questo nemmeno nelle mie fantasie più spinte me l’avevi detta… non che io fantastichi su di te. –
-Fel a letto. – l’accompagno in camera con le risate di sotto fondo di Diggle.
 
-Oliver… - lo richiamò, si era infilata sotto le coperte e ora il ragazzo stava per andarsene e lasciarla sola. Si fermò sulla soglia aspettando che lei continuasse la frase.
-Non pensare male…. Ma, ecco.. ti dispiace dormire con me. Non in quel senso. Voglio dire, dormire in modo platonico, come due amici. Niente sesso o cose sconce. Solo… -
-Respira, non vado da nessuna parte. –
Si stese sul letto e lasciò che si accoccolasse al suo petto, doveva essersi presa un bello spavento, ma sperava che questo le servisse da lezione.
 
Continua….
 
Per fortuna non è successo nulla, è stata molto fortunata. Ho cercato di lasciare Felicity esattamente come è, spero di non averla resa troppo OOC, ditemi voi è ancora dentro al personaggio?
Ho notato che non ho dato un collocamento temporale alla storia, sta praticamente campando in aria da sola naviga sospesa tra la prima e la seconda stagione, visto che mentre la scrivo io mi guardo le puntato e dipende da quale puntata scelgo la storia prende una piega di una stagione o l’altra. Quindi visto che Thea l’ho messa alla gestione del Club e la madre è fuori dal carcere Oliver invece non è ancora stato collocato in nessun posto di lavoro  direi di mettere tutti nella seconda stagione dopo l’uscita di prigione di Moera Queen e prima dell’arrivo di Barry. Così da avere almeno un idea generale di dove mandarli a lavorare. Non tanto per voi, ma per me altrimenti prima mando Felicity a fare IT e poi la mando a fare la segretaria all’attico.
Spero vi sia piaciuta, ho notato molte visualizzazioni quindi l’idea comunque ha attirato gente, se volete anche dirmi cosa ne pensate mi fareste veramente felice! Un bacio a presto
   
 
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