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Autore: Mushroom    12/01/2014    4 recensioni
Castiel sta cadendo. Man mano che perde il controllo sulla sua Grazia, Jimmy Novak torna in superficie. Dean non è certo di cosa questo possa significare.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
Capitoli:
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Titolo: Until we fall
Fandom: Supernatural
Pairing: Dean/Castiel, Dean/Jimmy Novak
Words: 4216/11.340
Genere: Generale, Romantico
Rating: PG-13/SAFE
Warnings: Alternative Canon – Season seven, Domestic, Minor Character Death, Deancentric, Supportive!Sam
Summary: Castiel sta cadendo. Man mano che perde il controllo sulla sua Grazia, Jimmy Novak torna in superficie. Dean non è certo di cosa questo possa significare.
Capitolo: 2/3


______________________________________________


II

So we lay in the dark,

Cause we've got nothing to say.

Just the beating of hearts,

Like two drums in the grey.

 

Il giorno seguente Dean prende da parte Bobby e Sam e spiega loro la situazione. Bobby aggrotta la fronte, si sistema la visiera del cappellino e stappa una bottiglia di tequila. Sam, seduto in un angolo della stanza, le mani incastrate tra le ginocchia, alza gli occhi su di lui «Sta cadendo per davvero?» domanda, ed è sorpreso. Certo che sta cadendo per davvero. Dubita che ci siano modi di cadere per finta. E forse è proprio per questo che sta succedendo piano piano. Forse tutte le altre cadute sono state false cadute, troppo veloci e brusche per essere crudeli quanto avrebbero dovuto. Sam sembra scosso, si passa una mano tra i capelli «Come può una Grazia trasformarsi in anima?»

«Se ci tieni a saperlo, va' a chiederglielo» sbotta Dean, prendendo a sua volta un sorso di tequila e guadagnandosi una smorfia brevettata Sam Winchester.

«Sono le nove di mattina, Dean»

«Da qualche parte saranno pur le tre di notte»

Così Castiel inizia semplicemente a vegetare in casa di Bobby. Non dorme, non ancora, si ostina a dire di non averne bisogno, mentre il suo viso diventa ogni giorno più cupo. Passa il suo tempo mettendo in ordine le cose, allineando bicchieri e piatti, togliendo strati di polvere da logori manuali, sistemando in ordine alfabetico tutti i volumi del vecchio testamento. Vederlo muoversi fa venire mal di testa. Sam, nell'inattività, legge e gli rompe le scatole su quello che manca in frigo, sul perché dovrebbe coprirsi di più prima di uscire e sull'importanza delle verdure nella sua dieta. Dean fa una smorfia e torna in mezzo ai rottami dell'autorimessa, alla ricerca di pezzi che di tanto in tanto gli vengono chiesti da Bobby.

Dopo i primi tre giorni sente che se non uscirà presto di casa per fare qualsiasi cosa – o uccidere qualsiasi cosa – impazzirà. Ma qualsiasi divinità, essere o creatura governi il mondo, non sembra essere d'accordo con lui. Il tempo inizia a farsi sempre più inclemente, e una serie di bruschi temporali li costringono tutti in casa, tutti nella stessa stanza, a guardare televisione e riposare. Dio santo. Potrebbe essere la fine del mondo.

Dean agita freneticamente una gamba, sorseggiando quella che sembra essere l'ultima birra avanzata, mentre in tv replicano il finale di stagione della seconda serie di Dr. Sexy, MD. Castiel ha smesso di pulire: è fermo ad osservare attraverso una finestra, con i polpastrelli, poggiati sul vetro, che lasciano le loro impronte nel velo di condensa. Indossa ancora il suo trench coat, ridotto a uno stato indecente. Così come nega il sonno, sembra negare anche l'idea di una doccia. Sam dice di pazientare, di dargli tempo, ed è quello che sta facendo. Qualche volta sono capaci di rimanere nella stessa stanza per ore senza rivolgersi uno sguardo, e quando succede è come se qualcosa morisse a poco a poco.

«Dovresti veramente fare una doccia»

Con un movimento lento, Castiel si volta. Oh. Non ha bisogno d'altro per capire che non è più lui.

«Jimmy» dice, facendo un cenno del capo, mentre in Dr. Sexy la dottoressa bionda cerca di tenere in vita il paziente cardiopatico di cui è follemente innamorata. Poi, alzando la bottiglia «Gradisci?»

Jimmy rimane immobile, le labbra lievemente dischiuse, osservandolo come se fosse incerto. Si schiarisce la gola, e quando gli prende la birra Dean sogghigna appena. Per quanto ne può dire, gli piace Jimmy. Tutto quello che sa di lui proviene indirettamente da Castiel e dalla sua vacanza rieducativa, ma è abbastanza da fargli pensare sia ingiusto che si sia ritrovato fregato dall'apocalisse; che in quel momento sia lì a condividere una birra con lui, in una stanza polverosa e piena di muffa, invece che con sua moglie e sua figlia. Il senso di colpa gli serra lo stomaco.

Jimmy lo osserva attentamente con la coda dell'occhio, usando quel genere di espressione che rivolgi di solito alle cose brutte della tua vita. Increspa la bocca, staccandola dal collo della bottiglia, e Dean distoglie velocemente lo sguardo. Non sa cosa dire. Sostanzialmente, non ha niente da dire, perché per quanto Jimmy non eserciti neanche una più piccola parte di tutto l'immenso potere che una volta apparteneva a Castiel, neanche un briciolo della sua natura non umana, Dean non si sente a suo agio.

«Puzzi di benzina, alcol e asfalto. Nei giorni peggiori, anche di sangue e vomito»

Dean sbatte le palpebre, e ci mette un po' a capire che gli sta parlando. Jimmy sogghigna, alzando entrambe le sopracciglia «Questo per dirti che avresti bisogno di una doccia più di quanto ne abbia bisogno io» scrolla le spalle con noncuranza «Ora, credi che potresti smettere di fissarmi e trovarmi qualcosa da mangiare?»

**

Nella sua assurdità, la situazione è peggiore di quanto potesse pensare. Non solo perché, nel mezzo del pomeriggio, Jimmy Novak lo costringe a alzare il culo dal divano per preparargli da mangiare; ma anche perché a tutto questo segue la parte imbarazzantissima in cui, quando succede, Bobby e Sam sono in cucina a fare i cavoli loro.

«Quindi, questo è il povero idiota posseduto da Castiel»

Se esistesse un olimpiade per le parole più inappropriate, Bobby vincerebbe l'oro. Jimmy fa una smorfia, sedendosi al tavolo «Preferisco essere chiamato Jimmy. Mi mette più a mio agio»

Sam si siede composto, con una faccia che può voler dire solo “urg, Dean, perché non mi hai avvisato, avrei voluto essere preparato” ma hey, non è che Dean sia più preparato di lui, quindi che la smetta. Gli da' un pugnetto sul braccio, ottenendo un cambio un grugnito di protesta.

«Quindi... Jimmy» gracchia Sam, lasciando che cali immediatamente il silenzio. Jimmy guarda Sam, Sam guarda Jimmy e Bobby guarda tutti loro come se assistesse a una competizione di silenzi imbarazzanti. Le uova iniziano a friggere. «Non credo di aver ancora capito come funzioni la cosa di te e Cas» continua Sam, forzando un sorriso. «Voglio dire, se la sua Grazia si sta trasformando in un'anima, allora dove... ?»

«Dove andrà la mia anima?» Jimmy alza gli occhi, mentre Dean gli serve le dannate uova. Le guarda con disgusto. Ingrato. «Quando l'anima di Castiel prenderà il mio posto, credo che morirò» prende una forchettata, distendendo il volto in una smorfia «Odio le uova»

**

In seguito, gli episodi con Jimmy iniziano a moltiplicarsi. Castiel è lì, e un secondo dopo c'è un'altra persona, generalmente pronta a fare qualche battuta sconveniente su chiunque abbia attorno. Sono cose brevi – qualche minuto, a volte una manciata di secondi – che rendono la situazione semplicemente più merdosa di quanto già non sia. Dean ha difficoltà a parlare con Cas, ha difficoltà a vivere senza far niente se non aggiustare vecchi rottami e ha difficoltà a pensare che Jimmy stia morendo, adempiendo, come molti prima di lui, al suo ruolo di comparsa nella battaglia contro il bene e il male firmata Winchester. Solo che non c'è nessuna guerra, ora. Nessun mostro cattivo pronto a uscire da sotto il letto, nessun arcangelo pronto a distruggere la specie umana. Non c'è niente di tutto questo, neanche un motivo valido perché muoia. Jimmy sarebbe dovuto tornare dalla sua famiglia tanto tempo fa, ma la verità è che non ha mai pensato – neanche per un secondo – a Jimmy Novak. Semplicemente si chiede quando il loro lavoro abbia smesso di essere salvare le persone e sia diventato solo ucciderle.

Castiel è sempre inflessibile riguardo a tutte le questioni umane, alternando giornate in cui sembra ancora se stesso e altre in cui è solo il fantasma di se stesso. Qualche volta, nel mezzo della notte, sente i suoi passi per il corridoio, dietro la porta della sua stanza; resta in ascolto finché non sfumano al piano di sotto, mentre il suo cuore batte sempre più veloce man mano che si allontanano. Poi non riesce più a dormire, e rimane tutta la notte con la faccia immersa nel cuscino, in attesa.

«Sono preoccupato per te» dice Sam, giusto qualche giorno dopo. Dean sta cercando di sistemare un ammaccatura nella carrozzeria dell'Impala, e Sam lo sta fissando come se dovesse risolvere ogni suo guaio, anche se probabilmente suo fratello è più tranquillo ora di quanto lo sia mai stato.

«Non sono quello che sta morendo, Sammy»

Sam trattiene un respiro «Appunto» fiata, stringendo un pugno «E tu sei quel genere di idiota che farebbe un patto con un demone, se questo significasse salvare qualcuno. Quindi dovremmo parlare di Jimmy»

«Non ho intenzione di farlo»

«E di Cas?»

Dean sbuffa, ma non risponde.

**

Man mano che Jimmy ritorna, iniziano a scoprire nuove cose su di lui. Primo, che è pieno di acerbo risentimento. Secondo, che ama i film Disney. Dean ha questa strana idea che Jimmy sia in grado di sopraffare tutta la forza di Castiel solo per guardare ancora una volta La Bella e la Bestia. Ovviamente Sam, perché è una grande ragazzina e perché Dean deve aver sbagliato qualcosa nel crescerlo, si unisce al fan club, e un giorno ritorna con una serie di DVD che coprono l'annata Disney dal 1990 ad oggi. Jimmy non è mai lì abbastanza per vederne uno completamente, ma Cas rimane religiosamente di fronte alla televisione fino al termine dei titoli di coda.

«Sai, potresti alzarti dal divano quando ti dicono che è finita»

«Ma è quello che faccio»

Dean sbuffa «Non esattamente» e ci rinuncia, non sono cavoli suoi. Che Castiel faccia quello che vuole e che Jimmy continui a guardare quello che preferisce. Dopo i primi tre giorni di Disney, Castiel fa finalmente una benedettissima doccia e, riluttante, si cambia d'abito.

Nessuno parla di Jimmy quando Jimmy non c'è. Bobby prova a fare qualche ricerca per cercare di aggiustare la situazione, e Sam lo aiuta quando crede che Dean sia impegnato in altro, un po' in segreto, come se si trattasse di qualcosa di doloroso da cui tenerlo lontano. Senza che capisca il motivo di tutta quella riservatezza, li lascia fare.

Jimmy, in ogni caso, è meno condiscendente. Una volta compare quando stanno discutendo il caso di presunto vampirismo giusto a qualche città di distanza, mentre Dean sostiene l'idea di andare almeno a dare un'occhiata e Sam se ne esce su quanto sia ingiusto che proponga una cosa del genere, visto che hanno altro a cui pensare.

«Tutta questa premura è adorabile, davvero, compensa quella che non avete avuto fino ad ora»

Tutti sobbalzano, e cala un silenzio così tetro che anche Bobby, a un certo punto, ne ha abbastanza e guarda storto Jimmy. Poi Castiel riprende il controllo, e ricambia le occhiate truci con un'occhiata ancora più truce, solo perché farlo sembra essere il suo hobby preferito. Quella per Dean è particolarmente inclemente.

Bobby assegna il caso del vampiro a qualcun altro, borbottando un qualcosa come Idioti e Angeli e Stupidi Idioti. Sam annuisce e si immerge nel suo laptop; Castiel riprende a guardare La Bella e La Bestia. Dean, solo perché l'alternativa è trovare un metodo originale per il suicidio, si siede al suo fianco, lasciando tra di loro lo spazio sufficiente perché si rispettino gli spazi personali. Cas sussulta comunque, quando lo sente muoversi.

«Mi chiedo perché ti ostini a guardarlo» dice Dean, fissando l'animazione dello schermo senza particolare sentimento. Nel mondo reale, se una Bestia del genere avesse rapito una ragazza del genere, la ragazza sarebbe stata uccisa e loro si sarebbero occupati di far fuori la bestia.

«Jimmy sembra apprezzarlo» Castiel continua a guardare fisso davanti a sé. È interessante come ora pensi a ciò che potrebbe piacere a Jimmy «Era il film preferito di Claire. Lo guardavano insieme»

Il cuore di Dean inizia a farsi improvvisamente pesante, e fa violenza su se stesso per non guardare Castiel. Sa che Jimmy era un padre, ma lo ignora così come ha scelto di ignorarlo per tutto quel tempo; così come ha scelto di pensare che il Trench Coat chiaro e gli occhi blu fossero Castiel, come indicassero la presenza di un alleato, un amico, qualcuno di cui fidarsi. Jimmy era sempre stato lì, però, dietro ogni gesto, dietro ogni cosa di Cas che però era solo presa in prestito.

«Ci sono altre cose che, insomma, Jimmy apprezza?» chiede, abbassando lo sguardo. Castiel sembra pensarci per un po', aggrottando la fronte. Infine, alza gli occhi su di lui, e Dean è distratto e abbassa la guardia, quindi si ritrova a fissarli.

«Gli Hamburgers» risponde «Un buon libro e i film di James Bond» poi fa una faccia confusa «E che le persone intorno a lui si lavino»

«Dì a Jimmy che è un idiota»

«Risponde che almeno non puzza»

**

Poi le cose precipitano, proprio nello stesso modo in cui ha notato Castiel perdere la Grazia: a poco a poco.

Sono nel mezzo di un supermercato, in pieno pomeriggio, con Bobby che si lamenta dei prezzi di tutto e di qualunque cosa, e Castiel sta fissando con attenzione la composizione dei cetrioli sotto aceto. Poi alza gli occhi, per dire qualcosa che però non esce dalle sue labbra: rimane fermo, fissandolo come se cercasse in Dean qualche tipo di risposta, e fa una faccia che potrebbe essere definita solo con la parola strana. Infine, starnutisce.

«Credo che dovremmo inserire un pacco di fazzolettini nella lista della spesa» ridacchia Sam, mentre Cas tira su col naso e Dean lo fissa come se lo vedesse per la prima volta. Lascia che Sam cambi corsia, che insegua Bobby nel reparto surgelati.

«Stai bene?» domanda. Castiel fa un cenno col capo, con tutta l'aria di non stare per niente bene.

Jimmy non si presenta per tutta la giornata e, a parte lo strano starnuto, anche Castiel sembra più se stesso di quanto lo sia stato negli ultimi mesi. Di quanto lo sia stato da anni. L'ultima volta che Dean potrebbe aver visto il Castiel che conosce è stato prima di Lisa, una vita fa. Dopo c'è stato l'altro Castiel, quello della guerra, delle scelte sbagliate e degli errori consapevoli; lo stesso che non gli ha chiesto aiuto perché non ricadesse tutto sui Winchester. Su di lui. Ma la cosa peggiore – quella che gli fa male e lo spinge a non riuscire a guardare Castiel negli occhi – è che Castiel è diventato tutto quello per colpa sua. Buttando tutte le cazzate sul ”andrò all'inferno e tornerò indietro per te”, Dean non era lì quando Cas ne aveva bisogno. Che non fosse per sua scelta o meno non aveva mai avuto importanza.

Nei giorni successivi non parlano granché. Non che normalmente parlino, se non per discutere di come ammazzare il Dio pagano del giorno. Suppone che vada bene così. Decide di impiegare il pomeriggio nell'ubriacarsi, visto che Sam non accenna a muovere il culo e Bobby continua a urlargli contro ogni volta che tocca qualcosa. Quindi decide di bere. Nessuno può dirgli niente per quello. Nessuno tranne Jimmy, ovviamente, perché è un rompicoglioni più rompicoglioni di Sam nel giorno del ricordiamo a Dean che dovrebbe essere sobrio. Stupido fanatico religioso. La cosa peggiore è che si sente in colpa anche nei suoi confronti. Ricordare che Jimmy ha effettivamente pregato Castiel di possederlo non lo aiuta neanche un po' a stare meglio.

«Sei ancora capace di ubriacarti?»

Dean alza lo sguardo. Jimmy lo guarda. Deve aver preso la cosa del guardare da Cas. «Solo se mi ci metto d'impegno» Dean si sistema meglio contro la parete, nascosto dietro l'officina di Bobby, come quando aveva diciassette anni e si rifugiava dalla rabbia del padre. Ci sono alcuni momenti, momenti come quelli, in cui sa che in qualche modo Jimmy è più presente di Cas, che ha il controllo totale; non come in altri, dove era Jimmy a parlare, ma nei movimenti c'era ancora qualcosa di Castiel, e la connessione tra i due si spezzava facilmente. Dean prende un sorso di whisky, e pensa a quanto si incazzerà Bobby quando scoprirà che gliel'ha finito. Gli porge la bottiglia «Stai per morire, amico. Dovresti concedertene un po'»

Senza dire una parola, Jimmy si siede al suo fianco. Non accetta il whisky, ma peggio per lui. Quella è la prima volta in cui ha l'impressione di essere solo con Jimmy, ma non migliora affatto la situazione. Tutto ciò che hanno fatto da quando Castiel ha iniziato a cadere è stato chiudersi da Bobby, immergersi in una quotidianità – fatta di piatti puliti, film di animazione e lavoretti temporanei – che non appartiene (e mai apparterrà) a nessuno di loro, e che di certo non è utile. Potrebbero fare qualcosa come impedire la sua morte, e non può fare a meno di pensarci mentre Sam si lamenta del suo silenzio, mentre i passi di Castiel si allontanano silenziosamente dalla sua camera. Immagina che forse Jimmy potrebbe salvarsi, se Castiel se ne andasse. Prende un sorso, lasciando che l'alcool gli offuschi i pensieri.

«Sono già morto quando ho detto a Castiel» dice, con una punta di asprezza nella voce «L'ho accettato»

Sono tutte balle. Jimmy non è ancora morto, non ha accettato la morte perché semplicemente non è una cosa che si accetta, non è una cosa su cui si passa sopra e basta. «Perché l'hai fatto?»

Jimmy fa un sorriso tutto storto, un po' spezzato, poggiando la testa sulla parete e lasciando che il sole gli accarezzi il viso «Credevo nella causa» mormora, chiudendo gli occhi. «E volevo tenere al sicuro la mia famiglia» sorride. Dean prende un altro sorso, questa volta più lungo. «Poi ho smesso di credere nella causa, e ho semplicemente iniziato a credere in Castiel»

«Brutta mossa»

«Davvero. Ma credo ancora in lui»

Dean rimane con la bottiglia poggiata sulle labbra, immobile, mentre qualcosa di umido e freddo si fa largo nel suo petto, e gli rende difficile respirare. È il tono in cui Jimmy l'ha detto – un po' come se stesse parlando con qualcun'altro, qualcuno che non è Dean – a spaventarlo, a toccare la piccola parte di lui che vuole dimenticare, che sa che si tratta di Cas, Dio santo, e per quanto possa essere arrabbiato o ubriaco o fingere di non vedere, sarà sempre Cas e farà sempre male. Nel tono di Jimmy c'è però più di questo. C'è una fiducia intima e personale che lo fa sentire a disagio, di troppo.

«Castiel ha detto che lo odi. Che odi entrambi, in realtà»

Jimmy ridacchia, basso «Sì, quel figlio di puttana si è preso il mio corpo e la mia vita. Il punto è che per quanto lo odi, la fede non se ne va»

Dean sente la gola stringersi in una morsa, rendendo doloroso anche solo respirare. Jimmy lo sta guardando come se si aspettasse un qualche tipo di risposta, gli occhi resi chiarissimi dalla luce del sole. Probabilmente quello è il momento in cui dovrebbe dire qualcosa, ma ha la gola secca e la mente intorpidita, e tutto quello che può pensare è che sa di cosa Jimmy sta parlando. Ha ancora fede in Castiel. Ha sempre sperato – anche dopo tutta quella merda delle porte del purgatorio, anche dopo l'essere stato Dio e aver liberato i Leviatani – che tornasse. Ed a quel punto, se aprisse bocca potrebbe dire qualcosa di sbagliato. Quindi non lo fa, lascia che il non detto parli per lui.

«E io?» chiede invece, bevendo ancora, aspettando che l'alcool faccia un altro po' effetto, il necessario per stare bene.

Jimmy stringe le labbra e gli si avvicina, tutto qui, allungando una mano verso di lui – il tanto per farla comparire e scomparire dalla sua visuale, passargliela tra i capelli, le dita fredde e il suo respiro vicino. Dean fa quasi scivolare la bottiglia, perché deve tenere a mente che quello non è e non può essere Cas, che lui non farebbe mai qualcosa di così semplice, così umano, e chiude gli occhi solo per un attimo, solo per immaginare che invece lo sia, che siano le labbra di Castiel a posarsi sulle sue.

«Tu sei molesto» mormora Jimmy, lasciando che Dean apra di nuovo gli occhi e se lo ritrovi a un palmo dal viso «E sai la cosa peggiore? Castiel può vedere ogni cosa, in ogni momento, in ogni luogo; può sentire ogni preghiera, ogni sussurro, ogni voce – e qualche volta, sceglie di sentire solo la tua» poi si allontana, facendo una smorfia, togliendogli il Whisky e prendendone sorsi generosi.

Dean lo guarda con il cuore che gli martella nelle orecchie. Tutto il resto muore nel silenzio.

**

Castiel peggiora. Bobby dice che si deve rassegnare e gli da' strani intrugli per tenerlo in piedi fino alla caduta vera, quella definitiva; una volta lì, sarà umano. Dean non è sicuro di come si senta al riguardo, se lo strano senso di vomito che lo assale vi sia in qualche modo legato o se abbia a che fare con l'odore orrendo delle erbe usate da Bobby. In ogni caso, Jimmy si ripresenta. Dean inizia ad evitarli entrambi.

Quando Sam lo raggiunge, questa volta è preparato «Non osare dire che sei preoccupato per me» ma Sam è previdente ed è più furbo di lui, quindi si mette a sedere, incrocia le braccia e decide di rendergli la vita difficile. «Non vi parlate» dice, con il tono petulante di un bambino che vede i genitori litigare «Riuscite a rimanere nella stessa stanza per ore senza neanche guardarvi»

Dean alza un sopracciglio. «Cas ci ha ingannato. Ci ha tradito. Come pensi che possa passare sopra questo?»

Sam scrolla le spalle, con sguardo vagamente colpevole «Ti ho tradito per un demone, Dean. E tu ci sei passato sopra» dice, e Dean non può evitare di sentire qualcosa di doloroso pulsare nel suo petto. Stringe un pugno, deglutisce. Più che passarci sopra, potrebbe dire che l'ha sotterrato, seppellito tanto in profondità da perderne traccia. E poi con Sam è sempre stato diverso. Qualsiasi cosa accada, Dean non potrà mai smettere di sacrificarsi per lui «So che non ne vuoi parlare e che fingi che sia tutto okay, ma devi veramente venire a patti con il fatto che Cas non può smettere di essere Cas, per quanto tu possa volerlo o per quanto tu possa odiarlo. Capisci?»

Dean lo guarda, ma no, non vuole capire. Sam ci mette la sua buona volontà, ma c'è una cosa che Castiel ha spezzato e che non può mettere a posto in nessun modo, che diventa sempre più grande e gli fa paura, così tanta che preferisce tenersi lontano. È per questo che Castiel continua a mettere in fila piatti e libri e che Dean continua ad ignorarlo. Qualche volta, in quei momenti, si chiede che cosa Jimmy veda dentro Castiel, quella cosa che continua a fargli avere fede in lui; e allora distoglie lo sguardo e chiude gli occhi, mentre il rumore delle stoviglie gli si accumula nelle orecchie.

**

Due giorni dopo, Castiel si ammala. Inizia con un raffreddore, che deteriora fino a quando Dean non lo ritrova in mezzo alla cucina, tremante e con gli occhi spenti, facendo sì che il cuore gli si fermi nel petto, perché per un solo attimo non riesce a capire che cosa ci sia di sbagliato, se deve temere che scompaia di nuovo sotto i suoi occhi o che – Dio onnipotente – muoia lì, senza nessuna spiegazione o parola o scusa; senza colmare nessuno dei silenzi, degli spazi a metà che rimangono sempre tra di loro. Si sente morire, ed è una reazione spropositata.

Serve Sam per farlo tornare a respirare «Trentotto di febbre» sbotta, e Dean lascia la presa sui bordi della sedia, osservando Castiel socchiudere gli occhi e inclinare pigramente la testa.

Sono passate due settimane da quando è iniziata. Quattro giorni da quando Jimmy lo ha baciato. Sam posa una mano sulla fronte di Cas, che chiude gli occhi di riflesso. Per qualche motivo, Dean distoglie lo sguardo «Dovresti riposare»

Castiel fa un verso, uno che potrebbe voler dire che non ha bisogno di cose come il riposo o l'essere raffreddato, perché è un angelo del signore; o quel che ne rimane. Sam gli da' del paracetamolo, in ogni caso, e Cas rimane seduto ancora per un po', aspettando qualche magico miglioramento.

Si chiede come sarà, una volta umano. È un po' stupido che, nonostante abbia passato millenni ad osservare l'umanità, Castiel debba imparare tutte quelle cose come il coprirsi quando fa freddo e il leggere le controindicazioni delle medicine; che debba imparare a lavarsi tutti i giorni, a riscaldare il cibo e che non sempre le cose belle aiutano a dimenticare quelle brutte. Che a volte, in realtà, contro quelle brutte non ci si può fare niente e bisogna solo andare avanti, sopravvivere. Forse quest'ultima lezione la sa già. La febbre si abbassa e si alza, ma Cas rifiuta il riposo.

Durante la notte, Dean è svegliato da un incubo. Trova Castiel che vomita in bagno, pallido e sudato, accasciato vicino alla tavoletta del cesso.

«Torna a dormire»

Ma entrambi sanno che Dean non se ne andrà. Gli tiene la fronte mentre vomita ancora, e gli da' qualcosa per farlo stare meglio. Deve costringerlo a lasciare il bagno e sorreggerlo fino alla camera da letto, la testa piegata sulla sua spalla e le labbra che gli sfiorano il collo. Gli occhi di Castiel sono liquidi, quando lo mette sul letto, e nel buio può sentirli ancora su di sé.

Si stende al suo fianco. Sospira. Una mano di Castiel si aggrappa all'estremità della sua maglietta.

«Ho paura» confessa, roco, in un affanno, e quelle parole sembrano spezzarlo. «È come essere rotti»

Dean allenta la presa di Castiel, fa scivolare le dita nelle sue. Rimangono in silenzio.

   
 
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