Crossover
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Autore: Red_Hot_Holly_Berries    31/05/2008    2 recensioni
[Vampire Knight + Monochrome Factor]
Akira Nikaido non ricorda nulla della propria vita antecedente al suo risveglio vicino al misterioso Shirogane.
L’unica cosa che sa, l’unica, è che lui non è umano.
O meglio, che lo era stato un tempo. Come anche un tempo era stato vivo.
Ma ora non più.
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Anche se lei ancora non lo sa, la vita di Yuuki Cross sta per complicarsi ulteriormente.
Non solo il suo rapporto con l’introverso Zero si fa sempre più sanguinoso, ma anche suoi sentimenti verso il nobile vampiro Kaname si fanno sempre più frustranti.
Ma i veri problemi arriveranno quando faranno la loro comparsa alla Cross Accademy due misteriosi ragazzi, privi di ombra e dall’aspetto così tenebroso, che nessuno tranne lei e i vampiri della Night Class sembra riuscire a vedere...
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over, OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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xmiky_ma: caaara!! ti consiglio davvero di rivalutare Kaname in fretta, perchè non resterà disponibile ancora per molto!! (dopotutto, se non se lo prende Yuki, lo faccio io!!! XD XD)
se ti piace Zero, devi davvero leggere bene qst chappy...anke se sn l'entrata in scena di Akira, tt si complica!1 ci tengo ad aggiungere che nn so anco se farò sviluppare il possibile legame nato dalla performance d qst chappy... nn sn sicura!!1

xRicola: inzomma!!! ti sei finalmente iscitta a EFP e nn mi commenti neanke??' pensavo foss ela tua fic preferita, qst!!! guarda ch enn ti faccio + spoiler...XD XD

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Capitolo 4°: Ombre sotto la luna

Zero arrivò in città che il sole si era eclissato da un pezzo, la sera che già aveva scurito il cielo e le ombre, rendendole in qualche modo più reali.
Il ragazzo aveva lasciato il Collegio prima del tramonto, facendo ricadere così su Yuki l’ingrato compito di scortare la Night Class fino alle aule: sapeva che finché Kaname Kuran fosse stato in giro, quei vampiri non le avrebbero mai fatto del male.
“Se non altro quel tizio serve a qualcosa” pensò cupo Zero, avanzando cauto nel labirinto di vicoli in cui, due giorni prima, si era inoltrato con Yuki alle calcagna, inseguendo quel vampiro dai capelli neri.
In effetti, era proprio lui il motivo per cui si trovava lì, ora: era a caccia.
Dopotutto, anche se era diventato un vampiro, Zero continuava a pensare a sé stesso come a un Vampire Hunter, e come tale non poteva permettere che un succhiasangue potenzialmente pericoloso si aggirasse vicino alla Cross Accademy.
C’erano già troppi vampiri in zona per i suoi gusti, ed eliminare questo gli avrebbe permesso di sfogare un po’ di rabbia repressa.
In fondo, l’uccisione di un vampiro non era un peccato.
Immerso in tali pensieri, Zero teneva la mano sul calcio della Bloody Rose e scrutava l’oscurità con occhi indagatori, sfruttando al massimo i suoi sensi super sviluppati.
Alla fine la sua tenacia fu ricompensata, e il ragazzo finalmente colse l’odore di polvere e putrefazione che, lo sapeva, solo la sua preda designata poteva avere.
Il lezzo era forte, fin troppo, chiaro segno che ormai doveva quasi aver raggiunto il suddetto vampiro, e Zero seguì come un segugio quella pista.
A un certo punto gli parve di cogliere con la coda dell’occhio lo svolazzare di un mantello nero oltre l’angolo, e si mise a correre sfoderando la pistola, certo di aver trovato il fuggiasco.
Ma tutta la sua eccitazione svanì quando sbucò in un cortile senza uscita circondato dagli edifici, ricordando di come anche la volta precedente era stato attirato in un luogo simile, salvo poi non trovare nessuno.
-Cosa vuoi da noi?- domandò all’improvviso una voce maschile, vellutata e sensuale.
Zero si voltò di scatto e vide, seduto in bilico su un balcone un paio di metri sopra di lui, un giovane dagli occhi azzurri come il ghiaccio e una lunghissima treccia di capelli bianchi che lo guardava con curiosità e un po’ di malizia.
Istintivamente Zero arretrò di un passo: era sicuro che quel tizio, solo un attimo prima, non fosse lì: non si era minimamente accorto di lui.
La situazione non gli piaceva per nulla, gli sembrava troppo una trappola, e perciò si voltò per andarsene.
Ma non fece neanche un passo che un’ombra si staccò dall’oscurità che stagnava ai piedi degli edifici e gli sbarrò la strada, prendendo l’aspetto di un ragazzo dai capelli neri come ali di corvo e gli occhi rossi simili a braci ardenti.
-Perché vuoi uccidermi?- chiese arrogante questo, incrociando le braccia contro il petto e guardandolo con aria strafottente.
-Perché sei un vampiro!- lo accusò Zero, ringhiando ed puntando la Bloody Rose contro di lui, sparando a bruciapelo per non dargli il tempo di schivare il colpo.
E infatti l’altro non cercò minimamente di evitare il proiettile: un istante prima che venisse colpito, la figura del ragazzo tremolò e si fece indistinto, come visto attraverso l’acqua, e poi la sua figura si tramutò in un’ombra nebulosa, senza contorni precisi.
La sagoma nera come l’inchiostro venne attraversata senza danni dal proiettile per poi dissolversi, tornando a fondersi con le tenebre da cui era emersa.
Zero si guardò intorno cercando il suo avversario, ma quando tentò di muoversi scoprì con orrore di non poterlo più fare: senza che se ne accorgesse una spira d’ombra, simile a un serpente, gli si era avvolta addosso, bloccandogli le gambe e le braccia.
-Non puoi uccidermi... Nessuno può- sibilò una voce al suo orecchio, e il giovane vide che il moro gli era comparso alle spalle, con in mano un coltello dalla lama trasparente come vetro che gli teneva premuto contro la gola.
-Basta così- li interruppe la voce della persona alle loro spalle, ma il ragazzo dagli occhi cremisi non accennò a muoversi.
-Akira! Allontanati da lui! Subito!- intimò di nuovo, con tono sferzante che li fece sussultare entrambi, e stavolta Akira obbedì, pur malvolentieri e agendo come se fosse costretto.
-È inutile darci addosso così- continuò, saltando giù dal balcone e raggiungendoli.
-Il mio nome è Shirogane- fece una sorta di mezzo inchino. -E lui, come avrai capito, è Akira.- il moro reagì con un ringhio frustrato.
Shirogane lo guardò per un attimo, come aspettandosi che Zero si presentasse a sua volta, ma non lo fece: non era saggio offrire informazioni al nemico.
-Oh, pazienza- fece il giovane- ma devo dire che sei davvero strano per essere un vampiro. Sembra quasi che tu odi la tua stessa gente.- constatò Shirogane, calmo.
Zero aprì la bocca come a contestare l’affermazione, ma le parole gli si bloccarono in gola: era vero, lui era un vampiro, e negarlo non serviva.
-Cosa? Questo qui è un Signore della Notte?- domandò esterrefatto Akira, facendo sparire il coltello e facendo un passo indietro.
Shirogane ridacchiò divertito, e Zero si sentì in qualche modo offeso, come se fosse il soggetto di una battuta molto divertente.
-No, no. Anche i Signori della Notte sono dei vampiri, è vero, ma sono di ben altra levatura. Te ne accorgerai quando ne incontrerai uno.- rispose il giovane, e Akira sospirò, rassegnato, mentre Zero ribolliva. Come si permettevano di parlare di lui come se non fosse neanche presente?
-Puzzi di morte.- disse Zero ad un tratto, sputando fuori le parole con disprezzo.
Akira si irrigidì e lo guardò con occhi d’un colpo molto più scuri, quasi crudeli, e sorrise con superbia, mostrando una dentatura anomala per un vampiro: invece di avere solo due coppie di lunghi canini, sembrava avere i denti aguzzi di un grosso felino, fatti per sbranare e lacerare più che per mordere.
-E tu puzzi di sangue- rispose lui, con voce dolce e amara allo stesso tempo, simile al profumo di decomposizione che si portava dietro, mentre stringeva lentamente il pungo.
Zero sentì la spira d’ombra serrarsi più forte, tanto che sentì un paio d’ossa scricchiolare.
-Sangue non tuo, oserei aggiungere. Direi che appartiene alla ragazza con cui eri la volta scorsa… cos’ha fatto quella poveretta per meritarsi una cosa simile?- sogghignò Akira.
-TACI!- urlò Zero che, traendo forza dalla rabbia e dalla vergogna, riuscì la liberarsi della sua catena d’ombra, lacerandola.
-Complimenti! Non sono in molti a poter fare una cosa del genere- si congratulò Shirogane sorridendo apertamente, mentre Akira si limitò a guardarlo sorpreso, senza far nulla.
-Basta! Ditemi chi siete- ordinò Zero, ma poi esitò e fece: -Anzi, ditemi cosa siete.-
-Ai tuoi ordini- rispose Shirogane, ora beffardo, con un cenno del capo.
-Noi non siamo vampiri, come credi tu, ma nemmeno umani. Anzi, non siamo nemmeno delle persone.- alle parole criptiche del giovane, Zero si accigliò.
-E allora cosa diavolo siete?- chiese, esasperato.
-Siamo delle ombre. Ombre che assumono forma umana e che, in qualità di Shin, possono oltrepassare lo Specchio Assoluto e passare dal Mondo delle Tenebre a quello della Luce.- spiegò Akira, facendo un ampio gesto con le mani.
-Non siete umani, questo lo vedo da me- asserì Zero, scettico. -Ma non avevo mai sentito parlare di ombre.- -Come no? Ne hai una anche tu, giusto?- gli fece notare Shirogane e fu solo allora che Zero si accorse del fatto che sul lastricato di quel cortiletto, illuminato dalla luce arancione di un lampione, si stagliava una sola ombra: la sua.

-Ombre, eh?- esordì Zero dopo un lungo silenzio. -E come mai un’ombra come te ha attaccato un’umana, l’altro giorno?-
Akira sussultò, colpevole, e Shirogane lo fulminò con un’occhiata dura e seccata.
-Cosa hai fatto, Akira?- domandò con voce pericolosamente calma, mentre Zero esultava interiormente: era riuscito a seminare zizzania tra le linee nemiche.
-Rispondimi! Perchè l’hai fatto?- ingiunse il giovane, con un tono simile a una scudisciata.
-Stavo morendo di fame, ecco perché! Era passato troppo tempo dall’ultima volta…-
-Dovevi controllarti!- lo sgridò Shirogane, deluso e insieme irritato.
Fu a quel punto che Akira perse del tutto le staffe.
-Controllarmi? La fai facile, tu! Tu non devi sopportare lo strazio della fame, non devi resistere alla tentazione di un facile pasto! Tu non conosci la frenesia che suscita la paura della tua vittima, non sai cosa sia la smania che si prova nel nutrirsi della vita di qualcun altro!- Il moro tremava senza controllo, serrando i pugni e le mascelle fino a conficcarsi le unghie nei pali e far stridere i denti, come cercare di resistere a quelle emozioni.
Zero lo guardò con nuova comprensione, con la stessa pietà che, senza che potesse evitarlo, provava nei confronti dei vampiri di livello E: poteva infatti capire i sentimenti di Akira, perché erano gli stessi che provava lui quando si nutriva del sangue di Yuki.
-Allora anche tu sei un vampiro, a tuo modo- constatò Zero, incrociando le braccia.
-Che cosa hai fatto a quella ragazza? Non aveva segni di zanne sul collo…-
-Zitto!- gli intimò Akira, interrompendolo.
-Non ho intenzione di parlarne con te!- disse, facendo nuovamente comparire dal nulla il suo coltello dalla lama trasparente e mettendosi in guardia.
-Ma io lo voglio sapere- ribadì Zero, togliendo la sicura alla pistola e facendo per puntarla.
-FERMI!- gridò all’improvviso una voce femminile, mentre Yuki irrompeva nel cortile con Artemis sfoderata, piazzandosi tra Zero e Akira.
-Cosa sta succedendo?- domandò lei perentoria, fissando a turno i due ragazzi, furiosa.
Zero sospirò profondamente e mise via la Bloody Rose, e Akira, con una scrollata di spalle, fece sparire il coltello.
-Sei arrivata al momento giusto, grazie. Non sempre riesco a trattenere questo testone- disse Shirogane con un sorriso di sollievo, dando una pacca sulla schiena ad Akira.
A Yuki quel giovane dagli occhi azzurri piacque subito, e seppe che poteva fidarsi di lui.
-Sapessi quanti problemi mi da questo qui …- commentò Yuki, indicando Zero dietro di lei.
-Che ci fai qui?- domandò lui sottovoce alla ragazza, che gli sibilò di rimando: -Non sei venuto ad aiutarmi al cambio dell’ora e Yori mi ha detto di averti visto uscire dal cancello verso la città. Non ci ho messo molto a capire cosa volevi fare…-
-Scusate, poteri sapere chi siete e cosa ci fate qui?- domandò Yuki, cortese.
-Io sono Shirogane e lui è Akira. Siamo due Shin del Mondo delle Ombre, come il tuo compagno probabilmente poi ti spiegherà.- si presentò il giovane dai capelli bianchi.
-Perché non posso mai presentarmi da solo?- borbottò il moro, ma l’altro lo ignorò.
-Io mi chiamo Yuki, mentre lui è Zero. Siamo i due Guardian della Cross Accademy- rispose la ragazza, eseguendo un piccolo inchino in risposta a quello dell’altro.
-Davvero? Bene, bene…allora potreste portarci dal Direttore? Abbiamo alcune questioni di cui discutere…- Shirogane lasciò in sospeso al frase, con un sorriso misterioso.
-Si, direi che…-cominciò Yuki, ma Zero la interruppe posandole una mano sulla spalla.
-Assolutamente no. Non permetterò a nessun estraneo che non sia invitato espressamente di entrare, soprattutto se tra di loro c’è qualcuno che non riesce a controllare i propri istinti- disse risoluto, fissando Akira e toccando il calcio della pistola.
-Visto? Te l’avevo detto che sarebbe andata a finire così!- ritorse il moro all’indirizzo di Shirogane, che sbadigliò e si passò stancamente una mano sugli occhi.
-Speravo…- sospirò, avanzando di un passo e posando una mano sul braccio di Akira.
-E se pagassimo un pedaggio per poter entrare?- domandò Shirogane con un sorriso malizioso, mentre Akira impallidiva.
-Dimmi che non stai pensando ciò che credo…- mormorò, come una preghiera.
-Che tipo di pedaggio?- chiese Yuki, curiosa della sua reazione.
-Possiamo impedire al tuo amico di impazzire- dichiarò Shirogane.
-Lo sapevo…- gemette il moro, rassegnato.
-COSA?- esclamarono in coro Yuki e Zero, sbalorditi.
-Esatto. Tu sei un vampiro ex-umano, giusto? Prima o poi impazzirai e cadrai al livello E, è risaputo. Ma una cosa meno conosciuta è perché ciò avviene: i vampiri sono particolarmente sensibili alle ombre come noi, e certe volte capita che vengano posseduti. I vampiri ex-umani non hanno al forza di scacciare le ombre, e perciò, poco alla volta, l’oscurità li riempie, portandoli alla pazzia.- spiegò Shirogane, rassettandosi il cappotto.
-E questo cosa c’entra con voi?- domandò Zero, ringhiando.
-Prima hai detto che io sono un vampiro, e in parte è vero: mi cibo della vita delle altre persone, mi nutro della loro ombra, della loro oscurità.- rispose Akira, a disagio.
-Quindi tu potresti eliminare l’oscurità di Zero, così che non impazzisca?- chiese Yuki.
Il moro esitò un attimo, poi guardò verso il compagno e annuì.
-Potrei. Ma non sarebbe una soluzione definitiva: le ombre tornano, se non le scacci.-
-Potresti provare, Zero.- suggerì la ragazza, voltandosi, ma vedendo l’espressione pensierosa di lui capì che ci stava già pensando su.
-Un attimo! L’altro giorno stavi rubando l’ombra a quella ragazza, vero?- chiese d’un tratto.
-Si- rispose Akira, deglutendo e arrossendo.
-Quello che stavate facendo è…è l’unico metodo?- domandò ancora Zero, e Yuki, imbarazzata, comprese a cosa alludeva: quando li avevano visti, il moro e quella tizia si stavano baciando appassionatamente.
L’unico a non avere le guance in fiamme per i sottointesi ambigui della situazione era Shirogane, che ridacchiava incontrollabilmente.
-N…no. Basta che ti tocchi, nulla di più- rispose Akira, ma il modo in cui lo disse e lo sguardo che gli mandò Shirogane fece capire a Yuki che mentiva.
Zero però non colse quel dettaglio, o forse lo ignorò.
-D’accordo. Fai come hai detto e vi porteremo al Collegio.- disse, serio.
La ragazza fece per fermarlo, ma poi si arrese e si portò vicino a Shirogane, che si era allontanato di un paio di passi per dare ai due un po’ di spazio.
Akira semplicemente annuì, poi superò il metro scarso che lo separava dall’altro ragazzo, piazzandosi davanti a lui e alzando le mani all’altezza del suo petto.
-Apriti la camicia- ordinò il moro con la bocca secca.
Zero stava per lamentarsi quando vide il cenno di dinnego del giovane dagli occhi azzurri, e si limitò a ubbidire, slacciando i bottoni inferiori.
Akira infilò le mani sotto il golfino che l’altro indossava sotto la camicia e senza esitazione posò entrambi i palmi sulla sua pelle nuda, appena sopra la cintura, facendo suo malgrado rabbrividire Zero al contatto con quel freddo innaturale.
-Pronto?- chiese l’ombra dagli occhi rossi, e l’altro assentì con voce roca, preparandosi.
Un bruciore cominciò a diffondersi nella zona dove era appoggiata la mano destra, penetrando la pelle e poi la carne, scorrendogli nel sangue come ghiaccio.
Istintivamente Zero cercò di ritrarsi, ma con l’altra mano Akira lo aveva immobilizzato, utilizzando la sua forza prodigiosa di Shin per tenera la presa sulla superficie liscia del suo ventre, senza però fargli male: una presenza fredda che rilassava i suoi muscoli contratti.
Nel frattempo Akira teneva i suoi occhi scarlatti fissi in quelli violetti di Zero, mentre questo sentiva il gelo lasciare posto a un piacevolissimo calore, tanto intenso da sfiorare il dolore e tanto profondo nel suo essere da farlo tremare, sentendo anche una sensazione come di invasione e pressione dentro di sé.
Fu Zero a distogliere per primo lo sguardo, abbassandolo sul suo ventre e scoprendo che la mano destra di Akira era penetrata nella sua carne quasi fino al polso.
Ma non sentì paura né disgusto: la vampa di energia e ebbrezza che lo pervadeva glielo impedivano.
Fu perciò solo in modo vago che Zero vide un lampo di vittoria passare negli occhi di Akira, ugualmente annebbiati dal piacere, mentre l’altro ritraeva la mano che stringeva una forma nera e vaga.
Il ragazzo dai capelli neri si portò la mano alla bocca e con due rapidi morsi inghiottì l’ombra, leccandosi poi le labbra e le dita con aria golosa, come un bambino farebbe con della marmellata.
Solo allora allontanò anche l’altra mano dal petto di Zero, ma le scariche di calore continuarono a danzare sotto la sua pelle ancora per un po’, fino a consumarsi.
Akira e Zero si allontanarono di un passo l’uno dall’altro, appena un po’ barcollanti sulle gambe e con la mente non ancora lucida.
Yuki corse al fianco dell’amico, preoccupata.
-Come stai?- domandò ansiosa mentre Shirogane si limitava a posare una mano sulla spalla di Akira, che gliela strinse con gratitudine.
-Bene, credo…- rispose Zero, alzando lo sguardo fino a intercettare quello di Akira, per poi distoglierlo in contemporanea all’altro, arrossendo come mai in vita sua: solo in quel momento si era reso conto che probabilmente quegli ansiti non se li era solo immaginati.
-Se dici anche solo una parola ti ammazzo- minacciò Akira, puntando il coltello di vetro verso Shirogane.
-Va bene, va bene!- disse subito l’altro, alzando le mani in segno di resa.
-Solo che le altre volte non era stato così, vero? Dev’essere perché è un vampiro…- disse, per poi compiere una piroetta improvvisa per evitare una pugnalata.
-L’idea è stata tua, perciò abbi la decenza di stare zitto.- scandì Akira, furioso.
-Ho capito…tu però, come ti senti?- domandò a Zero, che si stava riallacciando la camicia.
-Meglio, credo. Mi sento come…più leggero, direi…- disse, con aria pensosa, ma non più imbarazzata: aveva davvero un ottimo controllo di sé.
-Perfetto! Allora potete condurci da Direttore?- chiese sorridendo Shirogane, arruffando con tenerezza i capelli ad Akira.

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allora!
che ne pensate?? la scena Akira-Zero ha riscosso successo, qnd ho detto l'anteprima....
uaaaa!!! l'ho quasi trasformata in yaoi!!
pazzesco, nhe? XD XD
cmnq, x le amanti delle yukixzero; se aspettate un pai di capitoli, tra i vostrie roi ci sarò una piga degli eventi molto OOC, ma molto bollente..XD XD

  
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