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Autore: Oldwhatsername_24    12/01/2014    1 recensioni
Dopo aver perso la donna che ama e la sua bambina, Billie Joe entra in uno stato di depressione, anche perché dopo il successo di American Idiot si sente un fallito sia a livello musicale che a livello familiare.
Ma quasi all'improvviso, una giovane donna e un giovane uomo che nella vita non hanno mai avuto nulla da perdere, gli faranno cambiare il modo di vedere le cose.
(Continuazione di "Now I wonder how Whatsername has been")
[dal testo...]
"Qualcuno dovrebbe parlare di una storia d'amore reale, basta cuori e amori, una alla Sid e Nancy, cazzo quella si che è una bella storia!"
"Sei volgare per essere una ragazza"
"E tu troppo per bene per essere una rock star"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One, 21 guns.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Trè-
“Un musical?!”
“Si, proprio un musical, hai sentito bene”
“Buch, sei sicuro che funzionerà? Insomma, è musica punk… non so quanto possa andare d’accordo con le calzamaglie…”
“Oh Armstrong, puoi ascoltarmi almeno per una volta? Quando mai ti ho dato consigli negativi?”
“La scimmia”
“Okay, l’idea della scimmia non è stata proprio geniale, ma Trè era d’accordo!”
“Hey!” sbotto io sbucando dal frigorifero “ voi lo sapete benissimo che non dovete ascoltarmi! Non cercare di dare la colpa a me”
“E va bene, l’ultima volta ho provato a mettere una scimmia sul palco ad un vostro concerto e lei ha gettato i suoi escrementi dentro il sassofono di Jason… ma questa volta vi assicuro che funzionerà. La storia di American Idiot è troppo bella per lasciarla segregata lì dov’è, e voi avete detto che non siete ancora pronti per renderla un film, quindi… un musical!”
Billie Joe comincia a sfregarsi il mento con indice e pollice, guarda Buch, poi guarda me, poi guarda Mike, poi guarda di nuovo il vuoto.
“Mmh…” mugugna ogni tanto, per poi tornare allo stesso procedimento di prima.
Io lo so che Billie Joe ci tiene ad American Idiot… dopo tutto parla di LEI, e nessuna attrice o cantante sarà mai abbastanza per interpretare LEI.
E ha ragione, nessuna sarà mai abbastanza per imitare W, anche se solo per uno spettacolo.
Io e Mike guardiamo Billie Joe, forse questo musical è proprio quello che ci vuole per fargli voltare pagina, per farlo andare avanti, per far andare avanti anche me…
Billie sospira, nascondendo il viso tra le mani, poi guardò il tatuaggio a forma di cuoricino nero che aveva sul dito. Non ci aveva mai detto cosa volesse dire e perché l’avesse fatto, ma la mia teoria era che, siccome lui e W non si erano mai sposati, quel tatuaggio era un po’  come la sua “fede”.
“Va bene”
“Cosa?”
“Ho detto che va bene, facciamolo. Ma ho delle condizioni”
“Ti ascolto” dice Buch prendendo un blocchetto per gli appunti.
“Ci sarà una leggera variazione nella trama, e aggiungeremo qualche canzone del nuovo album, per prepararlo abbiamo bisogno almeno di un anno perché deve essere perfetto, voglio che la musica sia il fulcro di tutto e curare personalmente le audizioni, con Mike, Trè e Jason, ovviamente”
Buch storce un po’ la bocca, come fa quando è contrariato, ma poi annuisce, perché sa che Billie Joe in questi casi non ammette compromessi.
Quando è andato via io e Mike ci sediamo accanto a Billie, ancora pensieroso, e ci scappa un sorriso.
“Andrà alla grande”
“Lo spero…”
“Beh, magari per le audizioni possiamo chiedere una consulente esterna” dico io guardandomi le unghie.
Mike e Billie mi fissano in attesa di spiegazioni, ma a me viene solo da sorridere.
“Hey mezze seghe?! C’è qualcuno in questo posto o mi avete fatto prendere l’autobus a vuoto?!”  urla Gloria dall’ingresso.
E loro capiscono di cosa parlavo.
 
-B-
30 Gennaio 2009
 
“Spiegami ancora una volta qual è il mio ruolo qui”
“Tu sei qui per darmi una mano a scegliere gli attori per il musical”
“Quindi non faccio un cazzo, un po’ come ‘ l’aiuto ’ che vi do per il nuovo disco”
“Qualcosa del genere” ridacchio prendendo posto nella terza fila del teatro che abbiamo affittato.
Gloria si è fatta una treccia, adesso che le sono cresciuti un po’ quasi si vede la ricrescita rossa, in contrasto coi capelli neri. Mi tiene ancora il broncio per averla svegliata presto di domenica, stende i piedi sul sedile davanti e comincia a mangiare ad uno ad uno gli orsetti gommosi che le ho preso al bar del teatro. Questa è forse la prima volta, da quando la conosco, che mi sembra sul serio una ragazzina.
“Ti saresti risparmiata un bel po’ di audizioni femminili se avessi accettato di fare Whatsername” borbotto aprendo la lattina di birra che mi sono portato da casa.
Gloria mi lancia uno sguardo omicida.
“Va bene il nome nelle canzoni, va bene anche recitare nel video, con una parrucca sia chiaro, altrimenti sono troppo riconoscibile, ma anche nel musical sarebbe troppo”
Sospiro. Il mio cervello aveva già un bel po’ di problemi ad accettare che un'altra ragazza potesse interpretare W.. ma non so perché non riuscivo a immaginarmi nessuna che non fosse lei a recitare quella parte.
Arrivate le dieci in punto un uomo pelato con una t-shirt nera e una cartellina in mano si avvicina alle nostre sedie, piegandosi verso di me.
“Signor Armstrong, i ragazzi sono pronti dietro le quinte, posso far cominciare le audizioni?”
Annuisco e lui mi passa la cartellina, dove ci sono gli elenchi di nomi, età e città dei ragazzi che stanno per sostenere l’audizione.
“E quindi hai anche cambiato la storia” commenta Gloria facendo un palloncino con la gomma da masticare “ perché?”
“Dovevo renderla adattabile ad un musical, e poi questa versione è più… appropriata”
“Che vuol dire appropriata?”
“Che questa volta avevo una scusa per parlare di me stesso…”
Gloria fa un mezzo sorrisetto.
“Allora è vero che è una biografia!” alzo un sopracciglio.
“Non lo avevi capito?”
“Si, ma aspettavo conferma. Ma in che senso una scusa?”
“Nel senso che dovevo creare più personaggi… e ho diviso tutte le parti di me che odio… tutte le possibilità che ho avuto”
Gloria mi guarda sempre più confusa, e io comincio a spiegarle cosa intendo.
“In questa storia ci sono tre ragazzi: Jhonny, Tunny e Will. Jhonny era il me ribelle di quando avevo diciassette anni, quello che voleva cambiare il mondo, quello che sognava la grande città e odiava la società in cui era cresciuto… il Billie Joe dei bassi fondi che si è lasciato fottere la vita da alcol e droga e che dopo vent’anni non è cambiato nemmeno di una virgola… il Billie Joe che avrebbe mandato a fanculo tutto ciò a cui teneva. Poi c’è Tunny, lui è la mia parte che crede che vuole cambiare le cose ma si lascia manipolare da tutte le altre persone… infatti si arruola nell’esercito… ed è anche il Billie Joe che, pur di avere qualcuno che lo conforti, finisce per innamorarsi di chiunque. L’ultimo è Will… quando avevo diciotto anni la mia ragazza rimase incinta…”
Gloria sussulta, non le parlo quasi mai del mio passato.
“….quindi la sua ragazza rimane incinta… esattamente come successe a me alla sua età… con l’unica differenza che Heater, la sua ragazza, è diversa da come fu W con me.”
Un altro sussulto, di solito non le parlo mai neanche di chi fosse realmente Whatsername.
“…W non voleva frenare i miei sogni, incinta di cinque mesi partì con noi in tour pur di non farmi perdere l’occasione… invece Heater è un po’ come un normale adolescente si immagina la sua ragazza incinta, Will diventa una specie di vegetale e la incolpa di non avergli fatto realizzare i suoi sogni… era la mia paura quando ho scoperto che W era incinta… e alla fine ho fatto succedere proprio quello che è successo a me. Li ho fatto perdere tutto. Heater si porta via il bambino di Will, Tunny viene ferito e desidera solo tornare a casa, Jhonny capisce che Sant’ Jimmy era solo la parte cattiva di se stesso e perde l’unico amore della sua vita… tornano tutti a casa e si ritrovano. Un po’ come sto cercando di ritrovarmi io… “
Gloria annuisce piano, si mordicchia il labbro inferiore e da questo capisco che vuole dire qualcosa.
“E… la storia di Whatsername?”
Mi viene da sorridere.
“Come nell’album. Lei lo amava con tutto il suo cuore, lui amava troppo se stesso e la perde”
Gloria sospira, ma mi guarda ancora intensamente.
“Ma tu non l’hai persa così, Billie Joe”
“E’ la stessa cosa”
“No, no che non lo è. Magari hai fatto le migliori puttanate nella tua vita ma non puoi darti la colpa per una malattia, non è stata colpa tua come non è stata colpa di nessuno. Non è per colpa tua che lei è andata via.”
Guardo Gloria e dentro di me c’è una lotta tra la parte che dice che Gloria ha ragione e l’altra che urla che magari, se non sono la causa della morte di W, sono comunque quella della morte di Andrea.
“Hem…hem…” sussurra una voce dal palco.
Ci giriamo entrambi a guardare, sul palco c’è una ragazza bionda molto magra e altra, con le braccia incrociate sul petto.
“Nome?” chiedo alla ragazza, che si avvicina al microfono per parlare.
“Mary Faber” annuncia la ragazza con una voce squillante.
“Bene, signorina Faber, cosa ci canta oggi?”
“Time of your life”
Gloria sbuffa, probabilmente pensa che questa sia una di quelle ragazze che di noi conosce solo due canzoni, oppure le dà un po’ fastidio l’aria sfacciata di questa ragazza.
Ma lei comincia a cantare, ed ha una voce dolce e melodiosa, adatta alle tonalità di quel brano, anche se forse non agli acuti.
Penso che Gloria pensi la stessa identica cosa, infatti segna il suo nome accanto al personaggio di Heater.
Dopo di lei si susseguono altri sette ragazzi, tutti molto bravi (tranne una, che era un disastro) e vestiti assolutamente STRANI, e a due di loro assegniamo le parti di Will e Tunny, mentre gli altri come parti corali e ballerini.
Ancora nessuna Whatsername, né un St.Jimmy o un Jhonny.
L’audizione che segue è un ragazzo coi capelli neri e gli occhi spiritati che si chiama Tony Vincent, che però a metà dell’esibizione se ne va via bestemmiando contro non so cosa.
Gloria mi guarda e ridacchia, alzando le spalle, però tiene comunque il nome vicino alla casella St.Jimmy.
Dopo si susseguono cinque esibizioni femminili, a una diamo la parte della ‘Extraordinary Girl’ di Tunny, ma le altre solo parte del coro.
Dopo due ore e sette caffè di seguito sul palco sale un ragazzo, i cappelli castani talmente arruffati da rimanere in piedi in una posizione impensabile.
“Nome?”
“Jhon Gallagher….Junior”
Mi viene da ridacchiare, esiste ancora gente che chiama i suoi figlio con il suo stesso nome? Guardo Gloria e vedo che lei sta disegnando un coniglio ubriaco sul blocco per gli appunti.
Il ragazzo comincia a cantare, ed entrambi ci giriamo. Sta cantando Are we the waiting. E ci sta anche mettendo l’anima. Io e Gloria ci scambiamo uno sguardo d’intesa, perché abbiamo trovato il nostro Gesù dei Sobborghi.
L’ultima a esibirsi è una certa Rebecca Naomi Jones… entra sul palco a passi svelti e si posiziona sotto il riflettore.
È bassina e abbastanza in carne, un seno prorompente e arruffatissimi capelli ricci marroni, ha gli occhi neri e la pelle scura, forse è ispanica o qualcosa del genere… una ciocca dei capelli è di un fuxia molto acceso, la cosa mi fa sorridere ricordando l’anno in cui W si fece le punte dei capelli azzurre.
Lai sorride leggermente, evidentemente molto imbarazzata, e io le faccio segno di cominciare a cantare, ho solo voglia di tornare a casa.
Poi un esplosione, ma non una bomba, la sua voce.
Rebecca sta cantando Letterbomb, e sul suo viso c’è la rabbia che io volevo fosse espressa da quella canzone.
Rebecca chiude Letterbomb con un acuto fenomenale, poi torna a guardarci.
È lei.
L’abbiamo trovata.
 
ADA
Un’ulteriore prova di quanto io ami il musical realizzato da American Idiot e di quanto io non veda l’ora di vederlo, un giorno! Non sparite con le recensioni, mi raccomando :D
  
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