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Autore: mentaverde    12/01/2014    2 recensioni
Dovrei fare una lista di tutte le mie pessime scelte.
Probabilmente mi servirebbero molte pagine e molto inchiostro, perché in vent'anni di esistenza il mio tempismo era sempre stato pessimo.
(cap. 2)
Com’è possibile che ovunque io vada me lo ritrovi davanti? E per di più con quel suo sorrisino da trentenne sfigato che vorrei cancellargli con una sberla. [...] Vorrei dirti grazie, ma non lo faccio perché tu sei uno stronzo da vaffanculo più che da ringraziamenti. (cap. 3)
“E qui la gente la mandi a quel paese?”.
“Se se lo merita sì”.
“Quindi io me lo sono meritato?”.
(cap. 4)
Non lo vedi, signor Cooper?
Sono sbagliata.
Sono sbagliata come la neve ad agosto, come un’insufficienza a ginnastica, come il sole di notte.
Io sono fondamentalmente sbagliata. Sia nel tuo che nel mio mondo.
(cap. 5)
Io mi perdo.
Mi perdo nel tuo respiro.
Mi perdo nella tua voce.
Mi perdo nella tua mano che accarezza la mia schiena.
E poi mi perdo nelle tue labbra.
(cap. 10)
E allora lo faccio: ti bacio. (cap. 16)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tempismo del cazzo
 
 

  
 

 

 
 

 

 
Tempismo del cazzo.
Dovrei fare una lista di tutte le mie pessime scelte.
Probabilmente mi servirebbero molte pagine e molto inchiostro, perché in vent’anni di esistenza il mio tempismo era sempre stato pessimo.
Come in quel momento, beccata in fragrante dal tizio che lavora con i miei, mentre cerco di ubriacarmi per disperazione. Era un po’ come farsi beccare dai genitori, anzi, la cosa sarebbe stata migliore.
Eccolo che mi saluta, sorridendo pacifico e dando un’occhiata al bicchiere che tento di nascondere.
Ma nascondere solo quello non serviva a niente, visto che avevo disseminato una sciai di bicchierini vuoti.
Il tipo si alza, mi viene in contro e guarda Alison incantato.
Vedi, Ali?
Se ci sei tu, neanche i trentenni mi filano!
Maledetta te che sei così bella. Maledetta me che sono tua amica.
“Alexis”, mi saluta distogliendo a fatica gli occhi da Alison.
Io ti sorrido, non riesco a dire niente perché mi mette soggezione il tuo essere un consulente con le palle che a trent’anni ha già fatto carriera arrivando al vertice. Mi hai sempre messo soggezione, lo sai?
No, tu non lo sai, si vede, porca miseria.
“Sono Ali, piacere”, ti presenti poi tu, amica mia che lo distrai completamente, facendolo perdere nei suoi occhi profondi.
“Joseph”, si presenta lui pendendo dalle sue labbra.
Si lo so, labbra che tutti vorrebbero baciare.
Mi giro.
Chi se ne frega se Joseph lo dirà ai miei.
Chi se ne frega di tutto.
Io sono incazzata e ho bisogno di bere, almeno per dimenticare.
Ordino un’altra tequila e lo vedo lo sguardo stupito della cameriera. Che vuoi? Vuoi botte pure tu? Oggi sono in vena, oggi sono una furia. Non che di solito sia tranquilla e silenziosa… anzi non lo sono mai. Sono una tipa più da combattimenti all’ultimo sangue e urla.
Sono il caos fatto a persona.
Ali invece era la personificazione della bellezza e dell’eleganza.
Ognuno la sua vero?
Beh, grazie per avermi dato questo schifo allora.
“Bello il tipo”, dici tu girandoti, “Che fai, bevi ancora?”.
Sì devo bere per dimenticare.
Dimenticare l’idiota che mi ha lasciato, dimenticare il fatto di essere una sfigata cronica e di avere un’amica così bella da farmi fare da tappezzeria.
Ti voglio bene, Ali, davvero tantissimo. Ma non sopporto quel tuo bel visino, quel sorriso da un milione di dollari e quei tuoi stupidi occhi da cerbiatta.
Diciamo che ti vorrei più bene se fossi brutta o normale. Forse brutta.
Sì, ecco se tu fossi un cesso non mi allontanerei mai da te e giurerei amicizia eterna.
“Basta tequila”, dici.
“Allora portami una sambuca. Liscia”.
Sento la lingua pesante e la tua espressione mi fa capire che sono ubriaca.
Ma le bariste sono due gemelle?
Oh, cazzo, ci vedo doppio.
Eppure tu rimani così bella da far schifo.
Mio dio, come fai ad essere bella sempre?
Io non ci riesco neanche per mezzo minuto.
Maledetta me, maledetta te e maledetti tutti.
“Ora basta, andiamo a casa”.
Andare a casa? Oh, la mia serata è appena iniziata.
“Che palle, Ali”, dico sbattendo contro qualcuno mentre mi trascini fuori dal pub.
Mi volto e lo rivedo, quel tizio che a me si è sempre presentato come Cooper, mentre Ali può chiamarlo per nome, eh, solo perché è bella.
“Fanculo”, gli dico e sono dopo aver visto la sua espressione sorpresa mi accorgo di aver detto una grande, grandissima cazzata.
Tempismo del cazzo.
Bisogna mettercela tutta per incontrare il tizio che lavora con i tuoi proprio la sera in cui decidi di fare la balla peggiore della tua vita. Eppure io ce l’avevo fatta.
Vedi, Ali, in qualcosa sono meglio io.
Nelle figure di merda.
Esattamente in quelle.
Ma nonostante tu mi stia vicina in tutta la merda che mi sta sotterrando rimani bella, perché gli fai quel sorriso da scuse socchiudendo le spalle.
Lo so che tu vedi solo Liam, cara Ali, ma insomma non noti come gli altri guardano te?
Sembra proprio di no, e forse è questo il motivo della tua bellezza: te che sei te stessa, mentre io mi stringo in gonne troppo strette, scollature troppo ampie e tacchi che non so portare.
È sempre così.
Te lo sto per dire che sei fortunata, ma sento la gola gonfia e ho davvero paura di vomitare. Lo so che mi terrai la testa, mi raccoglierai i capelli e sarai anche pronta a darmi dei fazzoletti. Probabilmente dovrai sopportare anche le mie lacrime, perché quella che ho preso è decisamente una sbornia triste.
L’ho fatto anch’io, qualche anno fa, e ti giuro che non è stato uno spettacolo. Ma nonostante questo tu quando hai alzato la testa dall’aiuola, nonostante fossi pallida, dio eri bellissima. Sei sempre bella tu.
Mentre io che corro verso quella che sarà la mia aiuola so che quando avrò finito di vomitare tutti i miei tentativi di dimenticare, sarò uno straccio, brutta, pallida e sporca di quel poco che avevo mangiato prima di uscire con te.
È sempre così.
Tu bella, io cesso.
Mi tieni i capelli, e mi accarezzi la schiena guardando da altre parti, fingendo di non sentire l’odore nauseabondo, ma  sei gentile, non ti allontani, mi dici di calmarmi anche quando sollevo la testa e comincio a piangere.
Piango perché fa davvero schifo essere me.
“Non piangere, Lex”, sussurri pronunciando quel soprannome che mi hai dato tanti anni fa e che ormai usano tutti.
Fra le lacrime penso a quel momento, quando ci siamo conosciute e sapevamo già di essere diventate amiche inseparabili. Tu che giocavi con i nostri nomi, così simili ma completamente diversi. Alison e Alexis. Tu dolce, bella, elegante, con un nome così musicale che solo a pronunciarlo non si poteva che volerti bene. Io invece no, ero un maschiaccio, con un nome forte, con quella ‘x’ che toglieva tutta la dolcezza, tutta l’armonia che invece aveva il tuo di nome. Io ero dura, forte e acida. Si soprattutto acida.
E poi tu che guardi Smallville e prendi il nome di quel pelato di un miliardario e me lo dai a me.
Lex.
Un po’ come Rex, aggressiva, ma dolce per quella ‘l’ all’inizio, un po’ come te e un po’ come me.
Perché nonostante fossi acida, tu mi volevi bene.
“Cosa fai? Ridi?”, mi domandi e sì, stato ridendo. Ridendo perché siamo due stupide.
Rido perché ti voglio bene, Ali.
Ti voglio bene anche se con te al mio fianco finisco per fare da tappezzeria.
Ti voglio bene perché mi hai dato quel nomignolo, perché hai accettato chi io sia.
Tempismo del cazzo.
Ed eccolo a rovinare tutto che arriva lui. Il tizio insieme al suo amico e ci vedono lì.
Io che rido sporca di vomito come se fosse l’ultima cosa che avrei fatto nella mia vita, e nonostante tu sia al mio fianco Ali, il tizio guarda me per una volta.
Sì, mi guarda e penserà che sono una povera sfigata.
Ma sai una cosa, Ali?
Non me ne frega niente.
Perché avrò pur un tempismo pessimo, ma almeno ho qualcosa da raccontare.
E sì, l’avrò mandato a fanculo, ma non me ne frega niente.
Perché io sono il caos, sono urla e lotte fino all’ultimo sangue.
Io sono Lex.
E va bene così.







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Ed eccomi qui con il secondo capitolo!!!! :)
Sono stata super veloce e spero di esserlo anche per i prossimi... 
Spero di ricevere qualche recensione in più dell'altra volta, ma ho visto che comunque il mio racconto è stato apprezzato.

Che ve ne pare della nostra Lex?
Che ve ne pare di Alison e di Joseph?
Dai, dai ragazze, ditemi le vostre opinioni!!!


A prestissimo,
Blue
  
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