Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: StarFighter    12/01/2014    7 recensioni
Tutto sembra procedere per il meglio ad Arendelle: Elsa ed Anna cercano di recuperare il tempo perso, ed intanto la principessa cerca di chiarire il suo rapporto con il suo-più-che-amico, Kristoff. Ma, durante il suo primo viaggio fuori dal regno, Anna è vittima di un incidente. Questo potrebbe mettere in pericolo il fragile equilibrio creatosi dopo il Grande Inverno? R&R!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 6: PREPARATIVI

 

La sera precedente Anna era andata in camera di Elsa per recuperare la sua dolce ricompensa. Avevano trascorso il dopocena tra mille risate e chiacchiere innocue tra ragazze; dopo quello che era successo nel pomeriggio, Elsa si era “sciolta” un po’, lasciando intravedere un lato di sé che Anna non si sarebbe mai aspettata.

-“Oh ma allora sai ridere… pensavo avessi dimenticato come si fa!”- Anna l’aveva spinta giù con una cuscinata e poi si era lasciata cadere sul letto, mentre rideva a crepapelle per l’espressione disorientata di Elsa, tenendosi la pancia con le mani.

-“Dovresti essere un po’ più rispettosa nei confronti della tua regina.”- Elsa l’aveva guardata con uno sguardo serio e un’espressione distaccata.

-“Dici sul serio?”- Anna non poteva crederci, ma Elsa non diede l’impressione di voler cedere –“oh-oh, d’accordo.”- Anna era scesa dal letto e aveva abbassato il capo mortificata.

Elsa aveva osservato per alcuni secondi Anna, impassibile. Poi era scoppiata in una fragorosa risata. Anna aveva alzato la testa di scatto, presa alla sprovvista.

-“Dovresti vedere la tua faccia…ma davvero credi sarei capace di trattarti in questo modo?”-

-“Beh…”- Anna pensò che la sorella l’aveva fatto per più di un decennio, quindi si, credeva ancora che potesse farlo; ma non le sembrava il momento adatto per rinfacciarglielo quindi rispose-“ no!”

Poi, dopo aver parlato ancora per qualche ora, le due ragazze si erano addormentate, vinte dal sonno e dalle troppe emozioni, felici di quel momento di intimità tra sorella.

 

 

Quando Anna aprì gli occhi la mattina seguente, non riconobbe il posto dove si trovava: in fondo era solo la seconda volta che entrava in camera di Elsa, per lei era come entrare in un altro regno.

Si alzò a sedere sul letto e trovò la metà nella quale aveva dormito la sorella, perfettamente in ordine. ‘Tipico di Elsa’ pensò tra sé.

Nonostante non si trovasse nella sua stanza, Grace la venne a scovare anche lì: “Vostra Altezza, è ora di svegliarsi. Il Sole è alto nel cielo da un bel pezzo!”

Anna sbuffò contrariata: aveva pensato che per quel giorno avrebbe potuto dormire qualche minuto in più, invece Grace l’aveva tirata su alla solita ora.

-“Grace, non potremmo fare un’eccezione per oggi? Su, solo dieci minuti in più! Ti preeeegoooo!”- la principessa sbatté le lunghe ciglia, rivolta alla donna che si affaccendava nella stanza.

Ma Grace non mollò la presa; la guardò storto portandosi le mani sui fianchi, pronta per una delle sue ramanzine, aprì bocca, ma prima di poter dire anche una sola sillaba, Anna scese sconfitta dal letto.

-“Non c’è bisogno che tu aggiunga altro, ho capito!”- la principessa la sorpassò e uscì dalla stanza della regina, diretta nella sua.

Grace la seguì a ruota: “Su, su. Oggi dove cominciare a prepararsi per il viaggio verso Corona. Ha già deciso cosa porterà con sé e che abito indosserà alla cerimonia?”- la donna l’aiutò a togliersi i vestiti con cui si era addormentata, ormai tutti stropicciati, e poi la fece sedere come ogni mattina alla specchiera, per districare l’inestricabile matassa rossa che erano i suoi capelli.

-“Non ancora…”- sbadigliò ancora assonnata –“non ho la più pallida idea di cosa potrebbe servirmi: non sono mai stata ad un matrimonio ed inoltre non so che tempo faccia da quelle parti…oh e cosa davvero molto importante: non sono mai uscita da Arendelle!”

-“Una volta ho accompagnato sua madre nel regno della sorella, Corona per l’appunto. Mi sembra proprio in occasione della nascita della principessa Rapunzel, se non ricordo male.”- Grace si perse un attimo nei suoi pensieri, seguitando ad acconciare i capelli di Anna in una complicata pettinatura.

Anna si schiarì la voce e la donna sussultò: “Perdonatemi, ero persa nei ricordi. Comunque dicevo, Corona gode di un ottimo clima, anche ora che l’autunno è alle porte, sono quasi sicura che la temperatura sia gradevole, non rigida come da queste parti.”

-“Oh beh questo restringe le mie scelte…meno della metà del mio guardaroba contiene abiti adatti ad un tale clima. Dovrò mettere sotto pressione il sarto reale per farmi confezionare degli abiti adatti in quattro giorni.”-

-“Credo che dietro una ‘calda’ raccomandazione da parte della regina, il sarto sarà felice di accontentare ogni sua richiesta.”- Grace accompagnò quelle parole con un occhiolino. Anna ridacchiò, divertita da quella battuta.

-“A proposito, chi vi accompagnerà in questa avventura fuori dai confini del regno?”-

-“Beh, l’ho chiesto a Kristoff, ricordi? Il ‘mastro consegnatore del ghiaccio’.”- Anna arrossì impercettibilmente: anche solo nominare il suo nome le mandava lo stomaco sottosopra.

Grace annuì, sorridendo fra sé per l’innocenza quasi puerile della principessa.

-“Ha accettato volentieri di accompagnarmi. Spero vada tutto bene.”- sospirò.

-“Vostra altezza, non vorrei essere scortese, ma avrei da chiederle una cosa: il ragazzo del ghiaccio sarà a suo agio tra tutta quella gente, tra tutti quei nobili accorsi per festeggiare? Insomma, avrà capito cosa intendo.”- Grace finì l’acconciatura di Anna e si allontanò per osservarla, orgogliosa dell’ottimo lavoro che aveva fatto.

-“Oh…non ci avevo pensato. Anzi, ora che mi ci fai pensare, credo che nemmeno Kristoff abbia i vestiti giusti per venire ad un matrimonio. Credo che a parte i suoi abiti da lavoro non abbia molto altro nel suo armadio…sempre ammesso che ce l’abbia un armadio, conoscendolo. A quanto pare il sarto dovrà lavorare il doppio!”- ponderò su quell’ultima affermazione e poi rispose alla domanda della donna –“Comunque credo  starà bene, non lo lascerò certo solo…ci faremo coraggio a vicenda. Ricorda che nemmeno io sono abituata ad avere tanta gente attorno.”

Grace l’aiuto a vestirsi e poi augurandole buona giornata la lasciò alle sue faccende da sbrigare.

 

Dopo quella chiacchierata con Grace, Anna corse da Elsa per farle presente la faccenda degli abiti per il viaggio e la regina promise alla principessa che avrebbe parlato quella mattina stessa con il sarto.

Poi Anna uscì dal castello, alla ricerca di Kristoff. Arrivò nella piazza centrale di Arendelle, la piazza dove si teneva ogni giorno il mercato e cominciò a cercarlo con lo sguardo, tra la folla di avventori e commercianti.

I profumi dei fiori e della frutta esposta, le pizzicavano piacevolmente il naso, facendole venire un certo languorino: ora che ci pensava, non aveva nemmeno fatto colazione quella mattina, troppo presa dal resto.

Camminò ancora alcuni minuti tra i banchetti pieni di merci colorate, rapita dalla vitalità della folla: poche persone l’avevano riconosciuta e questo la rallegrò; le piaceva passare inosservata tra la gente senza essere fermata ogni due secondi per inchini e complimenti.

Infine, da lontano, nello spiraglio tra due tendoni di stoffe, intravide la chioma bionda che cercava. Gli corse incontro e prima che Kristoff potesse voltarsi, gli coprì gli occhi con le mani: “Chi sono?”- gli chiese con la voce camuffata ma inconfondibilmente acuta e divertita.

-“Di sicuro qualcuno che non conosco…”- il ragazzo la punzecchiò.

-“Su,su. Non è difficile! Sono A..”- Anna cominciava a spazientirsi.

-“Oh Annika, quanto tempo è passato!”- Kristoff era sicuro che l’avrebbe fatta infuriare.

-“Che cosa!? Chi sarebbe questa Annika? Pensavo di essere la tua prima ragazza…anzi il tuo primo contatto umano!”- Anna gli restituì la vista, infastidita da quell’affermazione, rilanciandogli la frecciatina.

Kristoff si voltò giusto in tempo per vedere la sua espressione contrariata: “Oh sei tu… come mai da queste parti?”- non riusciva a trattenersi, Anna aveva la faccia rossa e le labbra arricciate.

-“Spero tu stia scherzando!”- la principessa cominciò a battere il piede in terra, irritata.

Kristoff le sorrise complice, ma non le rispose. Invece si abbassò all’altezza di Anna e le disse in un orecchio: “Sai che quando ti arrabbi sei più carina? Dovrei farlo più spesso, intendo farti uscire dai gangheri.”

Anna lo fissò per un momento negli occhi scuri, con il fiato mozzato e il cuore lanciato al galoppo.

-“N-non osare…”- le uscì in un sussurro; non seppe dirgli null’altro, troppo presa dalla vicinanza tra loro.

Kristoff tornò al suo posto, tornando a spaccare i grossi blocchi di ghiaccio sulla slitta in pezzi più piccoli, lasciandola così immobile da sembrare anch’essa una statua di ghiaccio.

Sven le leccò una guancia per salutarla e la fece rinvenire dal suo stato catatonico: “Oh ciao Sven, non ti avevo notato.”

La renna le lanciò un’occhiata divertita: “Me n’ero accorto!”- Kristoff lesse nei pensieri dell’amico come al solito, facendo sobbalzare Anna che gli dava le spalle.

-“È da brivido questa cosa.”- la ragazza si voltò a guardarlo, mentre lui continuava ad essere divertito dalle sfumature cangianti della faccia della principessa.

-“Me l’hai già detto e io ti ho già ribadito che non posso farne a meno, è più forte di me! Allora perché sei qui?”-

- “Per parlarti del viaggio che ci apprestiamo a compiere ”- incrociò le braccia al petto-“ ma a quanto vedo, forse non è più il caso che tu venga con me…forse hai altro da fare con Annika!”- sottolineò con voce velenosa quel nome.

-“Cos’è quella nota negativa che sento nella tua voce? Sarà forse gelosia?”- era più forte di lui, non lo faceva apposta, lo divertiva vederla in quello stato di totale abbandono all’ira.

-“Mpf, io gelosa? Ma fammi il piacere. E poi, giusto per sapere, chi sarebbe questa altra ragazza con cui ti vedi?”-

-“Anna…dici sul serio? Non esiste nessuna Annika, ti sto prendendo in giro. Come mi hai fatto giustamente notare, tu sei la prima, nonché unica, per ora, ‘conoscenza umana’.”- dall’alto della su statura le pose una mano sul capo, picchiettando leggermente –“Ora puoi ammetterlo, sei un po’ gelosa del sottoscritto…ti si legge in faccia!”

- “Non essere sciocco!”- lo guardò con aria di sufficienza, sottraendosi al suo tocco - “Comunque, sei ancora interessato ad accompagnarmi?”

-“Certo che sì. Perché non dovrei esserlo?”- si voltò interrogativo verso Anna.

-“Ah non saprei.”- la principessa scrollò le spalle, ancora arrabbiata, però poi tornò seria –“Insomma, sarai a tuo agio tra tutta quella gente?”-

-“Credo di sì.”-

-“Bene, anzi benissimo. Hai ancora molto da fare qui?”- chiese tutto d’un tratto eccitatissima.

-“Non molto, perché?”- Kristoff temeva la scintilla che accendeva gli occhi di Anna.

Anna non rispose, ma lo prese per mano e cominciò a sgusciare tra la gente, trascinandosi dietro uno stupito Kristoff.

-“Ma Sven…”- tentò di ribattere il ragazzo.

-“Non preoccuparti, starà benone.”- Anna continuò a correre alla volta del palazzo. -“Dobbiamo prendere le misure per gli abiti, altrimenti il sarto reale non farà in tempo!”-

 

Arrivati al portone principale del castello, Kristoff si fermò trattenendola: “Il sarto? Gli abiti? Ma che vai blaterando?”

-“E sentiamo, come avresti intenzione di presentarti alle nozze? Con i tuoi vestiti da lavoro?”-

-“No, e chi ti dice che io non abbia altri abiti a parte questi?”- disse indicandosi da capo a piedi.

-“Ne hai altri?”- chiese scettica.

Kristoff tentennò per alcuni secondi, poi arrossendo aggiunse: “No.”

-“Beh allora dobbiamo sbrigarci…siamo nella stessa situazione. Ci servono al più presto questi abiti. Forza su!”

Anna lo condusse in una stanzetta al pian terreno del palazzo, accanto alla sala da pranzo e alla biblioteca: era una camera minuscola se confrontata con l’enorme sala da ballo o con la sala delle udienze, ma era arredata di tutto punto, con divanetti e poltrone. C’era persino un manichino con decine di spilline appuntate sulle spalle.

-“Questa è la sala dove io e Elsa prendiamo le misure per i nostri abiti. Il sarto starà arrivando a quest’ora.” la principessa lo fece accomodare- “Aspetta qui, vado a controllare, torno subito!”

Poi Anna si chiuse la porta alle spalle e lo lasciò da solo con i suoi pensieri: aveva fatto bene ad accettare di accompagnarla? E se le avesse fatto fare brutta figura? Oddio non c’era nemmeno Sven per parlarne con qualcuno! E se ne avesse parlato con la diretta interessata? No, era fuori discussione, avrebbe fatto solo la figura dell’idiota e poi…

Il suo flusso inesauribile di pensieri venne, per fortuna, interrotto dalla porta che si apriva e da Anna che ne entrava raggiante con un uomo mingherlino dietro.

-“Kristoff, questo è Fredrik, il nostro fidato sarto di corte. Ti lascio nelle sue mani esperte, sa già cosa deve fare…”- gli sorrise e poi uscì di nuovo, lasciandolo con quell’omuncolo sconosciuto.

Kristoff si tolse il berretto e lo salutò con un inchino appena accennato, mentre Fredrik cominciava a girargli attorno come un cacciatore fa con la preda, lisciandosi i sottili baffetti biondi.

-“Mmm”- si lamentò- “abbiamo parecchio lavoro da fare.”- si allontanò da Kristoff avvicinandosi ad una piccola pedana al centro della stanza, nella parte più illuminata.

-“Ragazzo non abbiamo tutta la giornata. Salga qui e si tolga la casacca.”- un ordine perentorio, al quale non avrebbe certo disobbedito.

Il ragazzo fece come ordinatogli e rimase immobile a fissare il sarto che lo analizzava con sguardo critico. Poi l’uomo tirò fuori da una tasca un metro e cominciò a misurargli braccia, gambe e spalle.

Kristoff si muoveva come una marionetta, rigido come un ciocco di legno, mentre l’uomo misurava e appuntava su una strisciolina di carta dei numeri.

Rimase chiuso in quella stanza per un tempo infinito, i minuti passavano come ore, prolungando il suo supplizio. Alla fine lo fece rivestire e fece entrare Anna.

-“Allora, ha qualche idea per i suoi abiti?”- chiese la principessa squadrando Kristoff e avvicinandosi al sarto.

-“Vostra Altezza, lasciate fare a me, non ve ne pentirete.”- le sorrise con rispetto.

Poi per un minuto buono nessuno disse niente, fin quando Anna non si schiarì la voce: “Ehm…Kristoff, sarebbe il mio turno. Potresti accomodarti fuori?”-

Kristoff annuì imbarazzato e uscì subito; una volta fuori si appoggiò alla porta chiusa, sbuffando: “Sono davvero un idiota…”- si voltò per andarsene, ma qualcosa lo fermò e gli fece accelerare i battiti del cuore.

-“Non è carino? Si non parla molto ma è così, così…perfetto!”- Anna lo disse con un tono così squillante che anche Kristoff che era chiuso fuori dalla porta la sentì.

 

 

 

AngoloAutrice: salve gente! Come va? So che vi ho fatto aspettare tanto per il nuovo aggiornamento, ma spero che l’attesa sia ben ripagata  Non ho nulla da ridire su qst chap, anzi dico solo che è un capitolo di passaggio… il prossimo, ispirazione permettendo, parlerà del viaggio verso Corona: come se la caveranno i nostri beniamini chiusi in uno spazio angusto in mezzo al mare?

Ok allora aspetto i vostri sempre graditi commenti e ringrazio come sempre tutti quelli che hanno inserito la storia tra le seguite o le preferite o le ricordate (siete così tanti che sarebbe troppo lungo dover scrivere tutti i vostri nomi!) e grazie anche a quelli che amo definire lettori silenziosi! ;) al prossimo aggiornamento***

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: StarFighter