How the hell'd we wind up like this
And why weren't we able
To see the signs that we missed
And try to turn the tables …”

“BIIIIIIIIIIIIIIIIIIILLLLLL!!!!”  

Un urlo pervase il corridoio dell’ultimo piano dell’albergo dove alloggiavano i Tokio Hotel.

Tom Kaulitz si diresse furioso verso la stanza del fratello.

Quella mattina si era di pessimo umore poi quella sorpresa non era certo d’aiuto.

Entrò violentemente nella stanza del gemello, che fece un salto per lo spavendo.

Tom si era vestito con i primi starcci che aveva trovato.

 “CAZZO BILL, sei un idiota!” disse Tom guardandosi intorno in cerca di qualcosa.

“Perché? Cosa ti ho fatto adesso?” chiese il moro stupito.

Tom lo guardò.

C’era qualcosa che non andava.

Bill non era vestito come suo solito.E non era truccato.

“Maglia extra-large e lunga fino alle ginocchia, pantaloni XXXL e cappellino della NY con sotto una fascia nera.

 “ Come CAZZO sei vestito?!”

 “ Perché non sto bene?” chiese il moro guardandosi allo specchio.

 “ Sei ORRENDO!!! Solo IO posso vestirmi così!”

 “ E chi lo ha stabilito?”

 “ Non possono esistere due Tom Kaulitz come non possono esistere due Bill! Ognuno con il suo stile! “

 “ Non scaldarti tanto! Volevo solo provare a vestirmi come te!”

“ Ma prima di prendere le MIE cose potevi almeno chiedermi il permesso!”

“ Ma se non ci sei mai in camera. Sei sempre nella Hall a rimorchiare! Dimmi come cazzo faccio a chiederti il permesso? Ti devo lasciare un telegramma?!”

 “ Mi da fastidio che tu prenda le mie cose senza chiedermi il permesso! Come la prenderesti se io entrassi in camera tua e prendessi la tua matita e i tuoi vestiti?”

Bill rimase in silenzio.

Tom lo guardò con occhi pieni di rabbia.

 “ Non sei cambiato affatto! Sei solo un bambino intrappolato nel corpo di un diciottenne! Sei solo un bambino egoista, che pensa sempre e solo a se stesso!”

Quelle parole ferirono profondamente Bill che si sentì una lama conficcarsi nel cuore.

Abbassò lo sguardo.

Solo allora Tom si accorse di quello che aveva detto. Del significato di quelle parole.

“ Bill…” disse Tom preoccupato.

Bill alzò lo sguardo.

I suoi occhi erano ricolmi di rabbia.

Le lacrime scendevano come un fiume.

“ VATTENE STRONZO!” urlò il moro con le guance bagnate.

“ Ma … Bill…”

 “ Non voglio più vederti! Sei uno stronzo! Lo eri e lo sarai per sempre! VATTENE!!! Esci da questa stanza e dalla mia vita!” disse il moro  mentre si spogliava davanti al gemello.

 “Tieni i tuoi cazzo di vestiti e FUORI!!!”

Gli lanciò i vestiti.

Si voltò e andò in bagno.

Tom rimase in piedi in mezzo alla stanza davanti al letto con la testa bassa.

“Bill sbirciò dalla serratura del bagno e vide che Tom era ancora lì.

 “ Cazzo Tom ESCI!” urlò dal bagno.

“Tom uscì.

Il cuore gli faceva male. Non aveva mai visto Bill incazzato in quel modo. Essì che lo aveva visto incazzato moltissime volte ma mai come quella sera.

Si diresse verso la sua stanza con la testa bassa.

Quella sarebbe stata lìultima volta.