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Autore: myblinkidea    12/01/2014    2 recensioni
Harry è un ragazzo spigliato che lavora in un negozio di alimentari. Ogni weekend un tizio di nome Louis compra mezzo chilo di salsicce e uno di zucchine, alimenti che portano Harry a fare certi pensieri.
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Il giorno dopo Harry profuma tutta la casa, sistema la sua stanza rosa, indossa la sua stupenda camicia blu scuro a cuoricini bianchi e poi sente suonare il campanello. E’ Louis. Appena entra tossisce.
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Harry/Louis
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Harry, sistema questi ultimi scatoloni ti prego”
“Certo amore, ora vado subito”

Harry è una di quelle persone che non ha peli sulla lingua, gay dalla testa ai piedi, e non in senso figurativo, capelli ricci e fucsia in testa e stivaletti glitterati Yves Saint Laurent ai piedi, pagate un occhio della testa. Occhi verdi, sorriso smagliante. Chiama amore mezzo quartiere ed ogni cliente che entra; anziano, giovane, bambino, cane, forma non umana sconosciuta, non importa; per Harry sei -amore- e basta.

Lavora nel negozio di alimentari di suo cugino Zayn da circa sei mesi a questa parte e si diverte come un bambino a stare al bancone della carne a servire i clienti.
Forse perché gli piace interagire con tutti, o forse semplicemente per il fatto che gli piace avere qualcosa di grosso tra le mani. -a voi i doppi sensi-
In questo periodo però fa un po’ da tuttofare nel negozio, cassiere, capo reparto, magazziniere, tutto, ma non gli piace e si vede perché si lamenta continuamente.

“Amore guarda qua che è tutto impolverato, che schifo, pulisci tu”

Zayn va, silenzioso come sempre, e pulisce. Lo chiama talmente tante volte amore che qualcuno potrebbe pensare ad una presunta storia tra lui e Harry ma no, la gente sa come è fatto Harry, in città lo conoscono tutti.

“Prima o poi finirai per venire stalkerato da qualcuno, sai, quando chiami la gente ‘amore’, magari a qualcuno gli si può muovere l’ormone”

Magari Zayn parlava di se stesso. Impossibile, Harry coglieva lo scherzo ma non poteva fingere che un pensierino su suo cugino Zayn l’aveva fatto.

Harry abita da solo in una villetta graziosa al principio di una via poco distante dal negozio. Un arredamento che lasciava trasparire la sua fissazione con il colore fucsia e tutte le sue tonalità, alcuni la soprannominavano ‘casa dello zucchero filato’ per cui con la parola ‘zucchero filato’ intendevano Harry.

Harry è una principessa. Ha le movenze degne di essere messe nella categoria ‘sangue blu’ ma con una sottocategoria aggiuntiva, ‘sangue blu gay’ magari anche con delle sfumature di fucsia, perché no.
E’ una principessa strana perché è Harry a cercare principe, a corteggiare gli uomini.
Ha un paio di gambe invidiabili da tutto il mondo, o forse oserei dire, da tutto l’universo che, con i jeans stretti che indossa ogni giorno risaltano ancora di più, come le magliette attillate fanno risaltare il suo petto scolpito e certe volte, anche la farfalla che sta su di esso perché indossa magliette semi trasparenti, di quelle vedi/non vedi,  un fisico asciutto e mozzafiato, il fisico perfetto per ogni uomo e donna.

E’ sempre di buon umore e vede sempre il bicchiere mezzo pieno, è consapevole che delle volte si mette in ridicolo da solo ma non gliene importa perché non ha nulla da perdere.

Ogni sabato e domenica fa gli straordinari al lavoro in modo tale da avere un altro giorno libero oltre a quello di normale chiusura, per andare a fare shopping o uscire con i suoi mille spasimanti, ipnotizzati da quei capelli profumati di vaniglia e quel fisico da modella, degno di Victoria’s Secret, se solo non fosse per il fatto che non è donna fuori.
Harry è talmente attivo che potrebbe stare giorni senza dormire e sarebbe comunque felice, con un sorriso a cinquemila denti e la sua solita battuta pronta.

Di certo quelle non gli mancano, anche perché deve metterle in atto durante il suo corteggiamento, -programma principesse in azione-. Si sta lavorando un certo Louis, cliente del suo negozio che, puntualmente ogni weekend, verso sera, va nel negozio di Harry gli fa l’occhiolino e si compra mezzo chilo di salsicce e uno di zucchine e Harry non sa, non sa se lo fa apposta per fargli intendere qualcosa o se ogni fine settimana ‘sto cretino si mangia da solo tutte quelle zucchine e quelle salsicce e ha un tic all’occhio. Ma ‘zucchero filato’ i pensieri ce li fa, e anche tanti. Sta di fatto che dopo un paio di volte o poco più che ‘sto tizio viene e si compra questi alimenti, Zayn vede suo cugino in azione.

“Scusa amore mio ma lo fai apposta? No perché se lo stai facendo apposta per farmi fare pensieri poco casti ci stai riuscendo e anche bene”
“E chi ti dice che io sia gay?”
“Oops, amore l’hai detto tu dicendo così, splendore mio, io qua non ho dato del gay a nessuno, ti sei tirato dentro da solo”

Harry lo sa che sono segnali. D’altra parte ha il sangue blu, dovrà capire qualcosa prima degli altri, o no? Persone normali fotocopiate. E lui non lo è di certo.

Quando quel Louis torna nel suo negozio Harry non è di turno al banco della carne e forse è l’unica volta che gli fa piacere, va da quel tipo e gli solletica i fianchi da dietro, questi ride, si gira e poco dopo gli tira uno schiaffo.

“Non ci provare più, è il mio punto debole baby”

Se Harry pensava di essere una principessa Louis di certo era una Regina. Una queen, più precisamente una Sassy Queen. Acida.

Avrebbero potuto compensarsi, zucchero filato e acido, magari sarebbe uscito qualcosa di normale.

Così Harry non molla. Suo cugino ride di lui ogni volta per i modi che ha di fare e per le cose che dice. Ma lui non demorde.

“Avanti occhioni blu, una chance me la darai prima o poi?”
“Magari”

E Harry ride di gusto. “Vedi Zayn, amore? Tu che ridi sempre. Ha detto magari, ti sta in culo. No, anzi no, tu sei etero non vuoi avere niente nel culo, quindi ti sta bene e basta.” E qui ride anche Louis.
“Sai che ti dico? Sei simpatico, una possibilità te la do sicuramente, dimmi quando e dove”
“Domani è il mio giorno libero, possiamo uscire tutto il giorno dolcezza, fatti trovare a casa mia alle 10, bellezza”

Il giorno dopo Harry profuma tutta la casa, sistema la sua stanza rosa, indossa la sua stupenda camicia blu scuro a cuoricini bianchi e poi sente suonare il campanello. E’ Louis. Appena entra tossisce.

“Quanto cazzo di profumo ci hai messo in questa casa?”
“Più dolcezza nelle frasi baby, non c’è bisogno di aggredirmi in questo modo, e poi è un profumo buono, zucchero filato e vaniglia, il mio preferito. Comunque sei una queen, lasciatelo dire, honey”
“Io una queen? Ma non se non ho nemmeno il portamento da regina. Ma una curiosità, come hai fatto a capire che ero gay?”
“Ma tesoro una principessa dal sangue blu queste cose le intende, non c’è bisogno di dirlo, è palese”

Continuano per una buona ora a parlare e Louis a lamentarsi di tutto, poi Harry “Andiamo a fare un po’ di shopping? Il mio negozio preferito fa i saldi oggi”

Uscendo incontrano Zayn che li vede e inizia una risata sonora. “Ma davvero Tomlinson hai dato una chance a mio cugino? Non credevo ti abbassassi a quei livelli”

“Almeno avrai un cugino in più, non sei felice?”

“Quindi questo significa che potremmo uscire più di una volta amo--, ehm Louis?”

“Magari”

Aveva ricevuto due ‘magari’ in due giorni da un ragazzo acido, con dei meravigliosi occhioni blu, un culo su cui fantasticare le cose meno caste di questo pianeta e capace di sopportare Harry, e Harry per la seconda volta si ritrovava a pensare che gli stava in culo a suo cugino Zayn, ma si ricordava solo dopo il fatto che lui fosse etero e quindi, nel suo culo, non ci sarebbe mai stato niente. Forse.

Passavano i giorni e zucchero filato continuava ad uscire con acido e si trovavano bene. Stavano camminando per il paese, quando Harry iniziò a parlare.

“Senti una cosa Loulou, ho una curiosità che mi invade sempre i pensieri e prima o poi avrei dovuto chiedertelo, perché compravi sempre un chilo di zucchine e mezzo di salsicce quando venivi al mio negozio?”

“Devi sapere, principessa, che ti stalkero da quando ti sei fatto i capelli fucsia, e quello era il mio modo per lanciarti i segnali che tu hai giustamente colto, avresti dovuto vedere il tuo sguardo quando eri al banco della carne e ti chiedevo le salsicce” Louis stava ridendo con le lacrime, poi si girò camminando.

“Beh, non c’è niente da ridere” disse lo zuccherino, mettendo un finto broncio e guardando quel bel panorama che Louis gli stava mostrando “In ogni caso ho avuto ragione e, come si dice, buon sangue -blu- non mente. Ma ora aspettami che mi stai dando una visuale su cui fantasticare fin troppo” disse, corricchiando per raggiungerlo.

Louis si girò. Nacque un sorriso malizioso e provocante sulla bocca di entrambi, si erano capiti con un solo sguardo. Avevano le stesse intenzioni.

“A casa mia, principessa. Ti farò urlare”  
  
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