Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: HaguCHAN    12/01/2014    3 recensioni
[ JELSA Jack Frost x Elsa ]
Dal capitolo 3:
“p-posso vederli?!” Jack aveva tra le mani i ricordi di Elsa che Toothiana gli aveva appena dato, non li stringeva forte, teneva l'astuccio tra le mani come se si trattasse di un oggetto vivo, con lo stesso riguardo che si ha per un uccellino con le ossa cave.
“di regola, io e le mie fatine non permettiamo che si vedano i ricordi di altri bambini...ma...” Toothiana guardò Jack con un sorriso, “infondo questi ricordi sono anche i tuoi.”
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Jack 2014

 

Il cielo cominciava ad imbrunire al palazzo di Dentolina, nascosto da qualche parte tra le alture dell'India.

I raggi obliqui del sole che stava tramontando si diramarono nel palazzo scavato nella montagna, facendo risplendere le costruzioni al suo interno di milioni di sfaccettature diverse di arancio e rosa. La calma e la serenità di quel momento erano in netto contrasto con il movimento all'interno del castello, dove le fatine di Toothiana continuavano affaccendante a fare il loro lavoro, agli ordini della loro regina.

Jack era seduto su una roccia, appena fuori dal palazzo, a osservava silenzioso il sole tramontare e lo spettacolo incandescente che offriva; anche se fuori l'aria era calda, dentro di se Jack continuava a sentire un po' di freddo, specialmente ora, alla vigilia di quel giorno.

Toothiana questo lo sapeva bene e per questa ragione gli aveva chiesto di venirla a trovare, nella speranza di poterlo consolare un po', anche se ancora non era riuscita a stare ferma per più di dieci minuti consecutivi.

Dopo un intera giornata immerso tra denti sanguinanti e fatine colibrì a Jack aveva iniziato a girare la testa, e qualche minuti fa aveva deciso di andare a prendere fiato fuori, guardando il tramonto. Jack sapeva che Toothiana l'aveva chiamato per distrarlo un po', ma per quanto ci provasse non riusciva a non pensarci, a non pensare a lei. E anche se doveva ammettere che si odiava un po' per questo, non riusciva proprio a liberarsi da quella malinconia che come il ghiaccio lo congelava.

 

“oh scusami taaaanto Jack...” la voce di una Toothiana sfinita risvegliò Jack dai suoi pensieri, e sorridendo alla fatina dei denti le fece posto vicino a lui.

“tranquilla Thootie, sapevo bene a cosa venivo incontro quando ieri Dente da Latte è venuta a propormi di passare la giornata con voi, sono pienamente responsabile delle mie pene!” disse con un sorriso sghembo.

“Ah! Ma allora ti sei annoiato?!” sbottò sinceramente preoccupata la fatina dei denti, che avrebbe voluto tutto meno che annoiare il suo amico.

“ahah, ma no, no, ti stavo solo prendendo in giro!”

Vedendo Jack ridere così Toothiana si tranquillizzò, e per un istante pensò che fosse tornato il Jack spensierato ed allegro di sempre. Ma passato quel momento Jack tornò a guardare l'orizzonte, e il suo volto sprofondò di nuovo in quei ricordi che non riusciva a dimenticare.

“Jack...tutto bene?” Toothiana cinse delicatamente le spalle di Jack, persino più fredde del solito.

“Sai...” iniziò il ragazzo, “in tutta onestà non so dirti cosa sia preferibile: Se non avere più ricordi, o conservarli tutti, sia quelli maledettamente belli, che quelli...”

“Oh Jack!” Toothiana lo abbracciò forte, “ma certo che è preferibile ricordare! Questo non lo devi pensare mai!” disse prendendogli il viso tra le mani e guardandolo seria negli occhi.

“Cosa credi che lavoriamo a fare io e le mie fatine se no, eh?! Fa male quando ti cade un dente, ma proprio per questo quello è un ricordo che vale la pena conservare! È la prova che si cresce! una conquista, qualcosa che vale la pena ricordare! E lo stesso vale per te. Questo non devi dirlo più chiaro? Bisogna sempre ricordare...” Toothiana guardò ancora più profondamente Jack, tanto, che il ragazzo si sentì davvero colpevole di aver pensato una cosa simile, batté due volte le ciglia e subito il suo volto tornò ad illuminarsi del sorriso gentile e inimitabile di Jack Frost. “Si...” disse, “hai ragione. Scusami se ho detto una cosa così, proprio a te poi! la custode dei ricordi più preziosi dei bambini di tutto il mondo. Come ho potuto essere così scemo!”

Toothiana sorrise mitemente, ma poi, tornò subito seria. Abbassò lo sguardo e prese le mani di Jack tra le sue.

“Jack sai...” iniziò, “in realtà c'è un'altra ragione per cui ho chiesto a Dente da Latte di chiamarti qui oggi...” lo guardò di nuovo, stavolta meno risoluta di prima, aveva paura, paura di fare o meno la cosa giusta, paura di ferirlo, che fosse ancora troppo presto, infondo lui non glielo aveva mai chiesto...

Jack la guardò. In realtà sapeva già cosa stava per dirgli, qualcosa di cui nessuno dei due aveva mai osato parlare ad alta voce, aspettando che qualcuno facesse la prima mossa.

Era da quando Jack le aveva raccontato di lei che si aspettava questo momento, e in qualche modo forse, solo ora si rendeva conto che era stata quella speranza a portarlo lì oggi.

Con un filo di voce e il cuore in gola Jack la esortò: “Dimmi...”

Toothiana capì allora che stava facendo la cosa giusta. Si voltò a prendere qualcosa che le stava accanto, e prima ancora che si riuscisse a vedere cos'era i raggi del sole fecero brillare l'astuccio dorato che la fatina dei denti teneva in mano...

 

“Jack...questi sono i suoi ricordi...sono i ricordi di...”

Elsa.

  
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